Ancora una volta è dimostrato che “…è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (1Gv.3:8).

In Cristo abbiamo la redenzione fino a “Quando il padrone (Cristo Gesù) di casa si alzerà e chiuderà la porta” (Lc.13:25). La Parola di Dio, che Gesù ci ha fatto conoscere, per alcuni è salvezza, ma per gli altri è condanna. Infatti, alla fine, molti rimarranno fuori dal regno di Dio e grideranno: “Signore, aprici”. Ed egli vi risponderà: -Io non so da dove venite-“. Chi sarà sprovvisto della caparra o sigillo dello Spirito Santo, che è la sola verità, non sarà riconosciuto da Cristo, quindi “… come scamperete al giudizio della geenna?” (Mt.23:33).

Senza alcun dubbio: “Per voi dunque che credete essa è preziosa; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare, sasso d’inciampo e pietra di scandalo. Loro v’inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati” (1Ptr.2:7). A tale proposito Gesù avvertì: “Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà” (Mt.21:44). La pietra angolare è Cristo e per i credenti è vita eterna, ma per tutti gli altri sarà condanna eterna.

Gesù è il detentore della Parola di Dio, che è paragonata a una spada a doppio taglio, perché ”…essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Ebr.4:12). Gesù ha nella sua bocca la Parola di Dio, ovvero la spada a doppio taglio (Ap.1:14): un taglio è per la salvezza degli uomini e l’altro serve per la loro condanna, “Queste cose dice colui che ha la spada affilata a due tagli” (Ap.2:12).

Oggi, la spada della Parola porta salvezza, ma presto Gesù userà l’altro taglio, quando: “Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell’ira ardente del Dio onnipotente” (Ap.19:15). In quel giorno, Gesù userà l’altra parte della spada per combattere e giudicare con giustizia (Ap.19:11). Tutti saranno uccisi di spada, dalla Parola che Gesù pronuncerà (Zac.14:13; Ez.38:21; Aggeo 2:22) e non ci sarà scampo per coloro che hanno creduto nella menzogna, “Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni” (Ap.19:21).

I due seduttori: la bestia (l’uomo che riceverà il regno da Satana, Ap.13:2) e il falso profeta o anticristo, scenderanno direttamente “nello stagno di fuoco, ardente di zolfo” (Ap.19:20). I due seduttori non aspetteranno quindi il giudizio, ma saranno gettati subito nello stagno di fuoco, mentre tutti gli altri, che saranno stati da loro sedotti, aspetteranno il giudizio finale, che avverrà dopo mille anni.

Siamo arrivati alla fine dei tempi stabiliti per la Grazia.

Gesù è “…il Santo, il Veritiero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre” ( Ap.3:7). Egli aprì il periodo della Grazia e presto lo chiuderà per noi, appartenenti alle nazioni (non Ebrei). Così terminerà il tempo per la salvezza dei gentili ed inizierà quello per Israele. Fu rivelato a tutti i profeti che solo per un residuo d’Israele ci sarà salvezza (Is.4:3; 10:20,21; 11:11,16), come l’angelo rivelò anche a Daniele. Il suo popolo (Israele) riceverà salvezza durante l’ultima settimana delle settanta (Dan.9:24), come indicato: “…in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Dan.12:1). 

Noi siamo il popolo acquistato per Dio, tramite il grande sacrificio di Cristo (Ebr.9:12; 1Ptr.2:9; Ap.5:9). Noi apparteniamo al periodo della chiesa di Laodicea, ultimo tempo di dura prova per i credenti. Siamo arrivati alla fine e la Grazia sta per terminare, così tutti quelli che si sono uniti a Cristo, saranno con il Signore in eterno.

Dopo aver chiuso i sette periodi della Grazia, Gesù aprirà i sette sigilli e, quando aprirà il primo, uscirà sopra un cavallo bianco (segno di vittoria) e rapirà la sua Chiesa o sposa: “Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora” (Ap.6:2).

Gesù è l’unico vittorioso. Il Signore ha vinto per la sua Chiesa e la porterà nei cieli, al sicuro. Quando uscirà di nuovo sopra un cavallo bianco, sarà insieme con la sua Chiesa (esercito, Ap.19:14), alla fine dei sette anni dell’ira di Dio. Gesù allora apparirà nel cielo e tutti lo vedranno, ma non sarà per la salvezza, ma per combattere e vincere ancora: “Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava -Fedele- e -Verace-: egli giudica e combatte con giustizia” (Ap.19:11).

La precedente chiesa di Filadelfia è stata preservata dalla prova, “anch’io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra” (Ap.3:10).

Molti credenti ancora oggi non riconoscono la vera identità di Cristo Gesù.

Credono di interpretare le Scritture secondo le loro idee carnali. Tutti gli apostoli hanno avvertito coloro che credono con fede in Cristo: “Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate” (1Cor.2:12).

Solo tramite lo Spirito di Dio si conoscono le cose di Dio, “…ma agli altri se ne parla in parabole, affinché vedendo non vedano, e udendo non comprendano” (Lc.8:10). Non rimaniamo ciechi spirituali, ma vedenti. I ciechi vanno guidati, perché non vedono dove vanno, ma se un cieco guida un altro cieco “…tutti e due cadranno in un fosso” (Mt.15:14).

Questo avviene purtroppo ai nostri giorni, perché molti credenti, che non conoscono affatto la verità, insegnano dottrine e principi umani ad altri. Gesù li contestò, affermando: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi” (Mt.23:15).

Senza conoscenza non si può ricevere salvezza: “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” (Os.4:6).  Se io non conoscessi Cristo Gesù, colui che dà vita, rimarrei senza vita, perché solo “Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita (1Gv.5:12). Per entrare nel regno di Dio, dobbiamo vincere come Cristo ha vinto (Ap.3:21); infatti, “Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figlio di Dio? (1Gv.5:5) eA chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono” (Ap.3:21), “Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio” (Ap.21:7).

Gesù Cristo è per noi, il mediatore tra Dio e l’uomo (1Tmt.2:5; Ebr.9:11), in più “…noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto” (1Gv.2:1) ed è anche “…un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo” (Ebr.4:14).

Non ci stanchiamo mai di credere “…affinché i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa” (Ebr.9:15).