CAPITOLO 21

Dio mostrò al profeta in visione la caduta di Babilonia; nel osservare la visione il profeta stette molto male perché ciò che vide era tremendo. Una terribile visione fu mostrata al profeta riguardante la caduta della grande Babilonia; la stessa rappresentazione “della grande meretrice, che siede sopra molte acque” (Apoc.17:1), fu rivelata al profeta ed apostolo Giovanni. La caduta di Babilonia, avverrà all’inizio del regno della bestia ad opera delle dieci corna che sono sulla bestia, raffiguranti dieci re, capi o presidenti di nazioni, che “odieranno la meretrice, la renderanno desolata e la lasceranno nuda, mangeranno le sue carni e la bruceranno col fuoco” (Apoc.17:16).

Una terribile visione fu presentata al profeta Isaia: “il disleale ha trovato un disleale; il guastatore ha trovato un guastatore” (v.2,vers.Diodati). Il disleale o guastatore, cioè l’uomo politico che avrà lo spirito di Satana, chiamato bestia, insieme ai suoi dieci re o capi, (Apoc.17:3, le corna), distruggeranno la disleale o guastatrice, ovvero la grande meretrice, che è l’impero cattolico romano: “E la donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle; aveva in mano un calice d’oro pieno di abominazioni e delle immondizie della sua fornicazione” (Apoc.17:4), “così un invasore viene dal deserto, da un paese spaventevole… Sali, o Elam. Stringi d’assedio, o Media! Ho fatto cessare ogni suo gemito” (v.2). Dio ha preparato la vendetta contro questo regno idolatra e di inganni e tutto sta per concludersi.

Elam è paragonata alla bestia, che è l’uomo spregevole in Dan.11:21 o il devastatore in Ger. 51:56 e Is. 54:16, il serpente antico, identificato qui con il nome dell’antico regno dell’Asia, che corrispondeva al Khuzistan in Iran. All’epoca, la capitale dell’Elam era Susa, la città dove Daniele si trovò quando ebbe la visione di Dio (Dan.8:2). Questa ulteriore precisazione è per chiarire ancora che, in molti casi nelle profezie, i nomi di nazioni, città, regni, sovrani, capi o Faraoni, sono riferiti alla bestia, ossia all’uomo che avrà il potere assoluto di distruggere e devastare negli ultimi tre anni e mezzo, prima della fine dei tempi. Qui, Elam corrisponde al dragone (Satana) che impersonerà il ruolo della bestia (l’uomo devastatore e crudele per la sua ferocia). La sua natura sarà di argilla (umano) e di ferro (spirito di Satana): “Come hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, essi si mescoleranno per seme umano, ma non si uniranno l’’uno all’altro, esattamente come il ferro non si amalgama con l’argilla” (Dan.2:43).

Il sogno del re Nebukadnetsar fu interpretato dal profeta Daniele e confermato poi dall’apostolo Giovanni: “E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità” (Apoc.13:2). Nella bestia si racchiudono tutti i poteri e caratteristiche dei principali regni precedenti, elencati a ritroso: l’Impero Romano, oggi Europa Unita (leopardo), Regno di Media – Persia (orso) e il regno di Babilonia (leone) (Dan.7:3-7,19,23,24), infatti essa è presentata come: “…era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella di un leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità” (Apoc.13:2). Satana è stato, fin dal principio, il dominatore di questo mondo; egli agisce nelle tenebre, ossia opera nascondendosi sotto ogni forma di idolatria, falsità, omicidi e ogni specie di mali esistenti nel mondo; egli domina tutti i regni del mondo. Satana ha regnato sopra tutti questi imperi in modo invisibile agli occhi umani, perché spirito. Negli ultimi tre anni e mezzo invece sarà visibile il suo potere, perché prenderà forma umana nell’uomo-bestia, di incontrastata forza, dato che è lo spirito del male più forte di tutti, capo assoluto nella gerarchia dei demoni. Il profeta vide la preparazione dell’esercito contro Babilonia, la profezia annuncia che ci sarà una sentinella, che annunci ciò che vedrà.

In quel tempo si continuerà a vivere come tutti gli altri giorni e le guardie del Vaticano saranno al loro solito posto per assicurare protezione e difesa da qualunque attacco. Dio li esorterà a stare più attenti e ad ungere lo scudo, ossia a tenere efficienti le armi, perché Egli desidera che ogni soldato si senta forte ed invincibile, affinché noti bene che la sua rovina verrà dall’Eterno. Il Signore ordina: “Va’, metti una sentinella; che annunzi ciò che vede” (v.6). La sentinella vide carri e cavalieri e gridò come un leone: “…ecco arrivare dei carri e delle coppie di cavalieri. Allora essa riprese a dire: -E’ caduta, è caduta Babilonia! Tutte le immagini scolpite dei suoi dei giacciono a terra frantumate” (v.9). Il potere dell’impero cattolico passerà negli ultimi 1260 giorni al dittatore, chiamato bestia, per la sua grande ferocia.

In questo capitolo è esposta la preparazione della distruzione della grande Babilonia e la sua caduta (v.9). Dio giudicherà Babilonia per le sue immense idolatrie, che con esse fa ancora “bere dal calice dell’ira di Dio” tutte le nazioni, convincendole che l’idolatria non è peccato. Con questa bugia Satana è adorato e la gente che lo venera, senza rendersene conto, attraverso orazioni rivolte ad immagini o simboli ritenuti sacri, è come se bevesse dalla coppa dell’ira di Dio.

Babilonia è una delle tre corna, che saranno divelte (Dan.7:8). Le prime tre grandi religioni monoteiste (cattolicesimo, islamismo e giudaismo ebreo) cadranno e saranno sottoposte alla bestia, che sale dal mare (Apoc.13).

Ancora oggi il mondo giace sotto il potere del maligno, l’umanità desidera camminare nelle tenebre, non sapendo dove andare: quanti di voi si chiedono come sarà il loro futuro, dopo che avranno lasciato questa terra? Per saperlo dobbiamo uscire dalle tenebre per vedere chiaramente ed intraprendere la via della luce, della verità e della salvezza, camminando in Cristo Gesù e vivendo per Lui solo. Così sapremo dove andremo e cosa ci aspetta nel prossimo futuro. Se non volessimo rimanere coinvolti nella condanna con la grande Babilonia, dovremmo uscire da essa, separarci dal mondo del peccato e dalle sue concupiscenze. Sappiamo che sarà una grande catastrofe per Babilonia la grande, dove regna confusione assoluta, non conoscono Gesù ne conoscono Dio pur dichiarandosi cristiani, hanno creduto nella menzogna di Satana il quale è riuscito a farsi adorare sotto forma di idolatria. Tutte le nazioni della terra sono state inebriate col: “vino della sua fornicazione” (Apoc.17:2).

L’analogia dell’idolatria, detta fornicazione spirituale, col vino è adeguata, perché è una bevanda inebriante, che offusca la mente e fa perdere il controllo delle proprie azioni, così come la fornicazione, relazione al di fuori del matrimonio, è offrire il proprio corpo ad un estraneo, quando “il corpo non è per la fornicazione, bensì per il Signore, e il Signore per il corpo…Fuggite la fornicazione…ma chi commette fornicazione pecca contro il proprio corpo…, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio” (1Cor.6:13,18-20). Tanto peggio è la fornicazione spirituale, ossia lasciare il solo vero Dio, degno di lode e di adorazione, Creatore del cielo e della terra, per adorare le creature, oggetti ed immagini che non possono vedere, non possono udire, né rispondere e né aiutare.

Il profeta conclude: “…ciò che ho udito dall’Eterno degli eserciti, il Dio d’Israele, io te l’ho annunziato!” (v.10)Dio annunciò per bocca del profeta la fine di Babilonia, che è la chiesa apostata. Accadrà molto presto, mentre la preziosa Sposa di Cristo, lavata con il suo sangue, sarà già rapita nel cielo, con Gesù. Sulla terra invece ci sarà la grande tribolazione sotto il regno di Satana.

Le profezie ci portano alla conoscenza di un re o capo proveniente dal Nord, che combatterà contro il Sud (Dan.11:15). Al Nord, rispetto a Gerusalemme, appartengono tutti quei popoli abitanti le Americhe e l’Europa, identificati nelle Scritture come gli abitanti delle isole, mentre al Sud appartengono, invece, tutte le nazioni confinati e non con Israele, Iran, Iraq, Egitto, Etiopia ecc., allora conosciute.

Una grande confusione cadrà anche su Dumah.

La sentinella posta sul Seir disse: “Vien la mattina, poi anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure; ritornate, venite” (v.12); è come dire: -Siamo perduti, non c’e più niente da fare, il sud sarà sconfitto davanti al re del nord-. “Così ridurrò il monte Seir in una desolazione e in un deserto e sterminerò da esso chi va e chi viene” (Ez.35:7). Il monte Seir fu donato da Dio come eredità ad Esaù, ma sarà ridotto ad un deserto, perché essi si sono mossi contro Israele (Deut.2:5; Ez.25:12).

Quando il re del nord andrà contro il sud, ci sarà una grande battaglia. Il sud non potrà resistere e soccomberà di fronte alla forza del nord, che schiererà un grossissimo esercito ben equipaggiato (la descrizione della guerra è esposta dal profeta Dan.11:14-18). La gloria di Kedar scomparirà così come i suoi uomini valorosi, secondo l’ordine dell’Iddio d’Israele. Tutto quanto avverrà in tempi e in luoghi stabiliti (v.16).

Ricordiamo le affermazioni di Gesù che neppure un apice della legge passerà (Mt. 5:8), ossia la sua parola si adempirà in ogni punto.

Dio lascerà un residuo vivente preso da ogni nazione della terra; essi ripopoleranno il mondo nuovamente durante il millennio.

CAPITOLO 22

Oracolo contro la Valle della Visione” (v.1). La Valle della Visione è la stessa di Giosafat (Gioele 3) o Armagheddon (Apoc.16:16). La profezia rivolta a Gerusalemme: Che hai tu dunque che tu sia tutta quanta salita sui tetti, o città piena di clamori, città di tumulti, città piena di gaiezza? I tuoi uccisi non sono uccisi di spada né morti in battaglia. La Valle della Visione è chiamata così perché è la grande visione in cui tutto il mondo intero vedrà Gesù, apparire su di un cavallo bianco insieme al suo esercito la chiesa o sposa anch’essi su dei cavalli bianchi (Apoc.19:11,14) e tutti “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole con potenza e grande gloria” (Lc.21:27), “Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, amen” (Apoc.1:7). In quel giorno, il residuo d’Israele farà cordoglio (Zac.12:12) si umilierà con profondo dispiacere si pentiranno del male che hanno fatto i loro padri, uccidendo il Re dei Giudei, il Cristo, il loro Salvatore e per Lui saranno in lutto ogni famiglia per conto proprio. Il residuo santo che ripopolerà Israele dopo la guerra entreranno in Gerusalemme. “Ed avverrà che chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè chiunque in Gerusalemme sarà iscritto tra i vivi” (Is.4:3), ci sarà anche un residuo di tutte le nazioni, essi andranno ad adorare l’Eterno in Gerusalemme “E avverrà che ogni sopravvissuto di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme salirà di anno in anno ad adorare il Re, l’Eterno degli eserciti…” (Zac.14:16).

Questo capitolo parla di molti episodi già avvenuti e altri che si verificheranno nell’ultima settimana delle settanta previste per Israele (Dan.9:25).

Gerusalemme era una città piena di clamori e di feste, ma arrivò il tempo in cui si avverò la parola che Dio aveva messo in bocca a tutti i suoi profeti a partire da Mosè fino a Gesù. Gerusalemme fu data in mano ai nemici, cessò ogni letizia, gli abitanti furono dispersi ai quattro venti del cielo, tra tutte le nazioni della terra, Dio sguainò la sua spada dietro di loro, gli Ebrei furono perseguitati e oppressi ovunque fossero. Dio distrusse per mano dei romani, Gerusalemme ed il tempio che era stato riedificato da Esdra dopo la deportazione babilonese.

Isaia rimase amareggiato per la visione sul triste destino di Israele e disse: “Allontanate lo sguardo da me; io piangerò amaramente. Non cercate di consolarmi per la desolazione della figlia del mio popolo”(v.4). La visione si avverò nel 70 d.C., quando fu distrutto il tempio di Dio e fu devastata Gerusalemme.

Quanto segue è riferito al tempo in cui la bestia, l’uomo spregevole (Dan.11:21), inizierà a regnare e calpesterà Gerusalemme. La bestia, con lo spirito del dragone è chiamato Elam: “Elam ha preso la faretra con carri di uomini e cavalieri. Kir ha scoperto lo scudo. Avverrà che le tue migliori valli saranno piene di carri e i cavalieri prenderanno posizione davanti alle tue porte”(v.6,7; cfr. Apoc.14:20). La bestia e l’anticristo, dopo il regno di 1260 giorni, saranno pronti per la battaglia, insieme al loro esercito, andranno contro il RE dei RE, il Signore dei Signori, ma “Gesù li sconfiggerà con il soffio della sua bocca” (Apoc.19:11,21).

Dio ha permesso che un residuo del suo popolo tornasse nella terra nativa, dopo il compimento delle sessantadue settimane di esilio: dove lo Stato di Israele è stato ricostruito ed intorno a loro, Dio ha posto la sua protezione. Oggi noi stessi possiamo notare quanto Israele sia un paese odiato da tutte le nazioni ismaelite, arabe mussulmane, che si sono opposte alla sua ricostruzione e le hanno dichiarato guerra, senza però mai vincerla. Infatti, appena costituito lo stato israeliano, il 14 maggio 1948, Israele fu attaccato da Egitto, Siria, Giordania, Libano e Iraq ed il 1 Giugno 1948 Israele riuscì a neutralizzare l’attacco inflitto da queste nazioni. Da ottobre 1948 a gennaio 1949 Israele inflisse una pesante sconfitta agli arabi, dopo aver combattuto in sei guerre contro di loro e molte altre con gli stati confinanti.

Israele vinse nella guerra dei sei giorni, nella guerra detta “del Kippur” e, nel 1973, riportò altre vittorie. Solo il 6 giugno 1982 Israele si è dovuto fermare e desistere, perché minacciato dalla Russia, ma non è mai stato sconfitto.

L’opera di Dio, non può essere fermata e né ostacolata dall’uomo; Dio ha permesso che il suo popolo tornasse in Israele, perché il tempo del loro esilio era terminato.

Gli arabi e tutti i popoli mussulmani sono schierati contro Israele, perché ritengono che gli ebrei abbiano invaso ed occupato il loro territorio; le profezie però sostengono che siano stati i palestinesi, o Filistei, ad aver approfittato dell’ira di Dio contro il suo popolo, prendendo possesso della Palestina e di Gerusalemme, la città di Dio. Arriverà il giorno che l’ira di Dio si rivolgerà contro di loro e non ne lascerà in vita nemmeno uno (Is.14:30).

La protezione di Dio su Israele durerà fino a quando giungerà l’ultima settimana (sette anni), predetta dall’angelo a Daniele. I sette anni sono divisi in due periodi di 1260 giorni ognuno. Nella prima metà, i due testimoni o ulivi (Apoc.1:4) profetizzeranno in Israele, dove al termine della loro predicazione saranno messi a morte dalla bestia (l’uomo satanico), ma risusciteranno dopo tre giorni e mezzo e saliranno nei cieli. Dopo inizierà il regno di Satana, periodo della grande tribolazione (Dan.12:1). Negli ultimi sette anni, Dio toglierà da Gerusalemme la protezione e senza difesa, sarà nuovamente calpestata dai gentili, i popoli estranei, fino al compimento delle settanta settimane, in cui Dio creerà tutto nuovo (Is.66:22).

Il desiderio più grande di Satana è l’adorazione e le ricchezze in quel giorno l’uomo spregevole (la bestia) sarà adorato e avrà ricchezze perché le toglierà alle nazioni così farà anche per Israele. Rivolgerà lo sguardo alle ricchezze di Israele, paragonate alle ricchezze che il re Salomone aveva accumulato per se e per la casa di Dio“…all’arsenale del palazzo della Foresta” (1Re7:1,2).“Tutte le coppe per le bevande del re Salomone erano d’oro, e anche le coppe del palazzo della foresta del Libano erano d’oro puro. Al tempo di Salomone infatti l’argento non aveva alcun valore” (2Cron.9:20). La bestia quindi mirerà alle ricchezze di Israele e se ne impadronirà mettendo le sue tende “…sul glorioso monte santo di Dio” (Dan.11:45; Mrc.13.14).

Nei versi 9-10-11 l’Eterno ricorda ad Israele che il ritorno alla loro terra non è stata una conseguenza della loro forza, ma solo l’Eterno ha permesso loro il rientro e la ricostruzione della città, infatti Egli “…ha ideato questo da lungo tempo”(v.11). Il Signore ha chiamato loro: “…a piangere, a far cordoglio, a radervi il capo e a cingervi di sacco” (v.12), perché desiderava il loro ravvedimento ed “invece ecco gioia e allegria, si ammazzano buoi e si scannano pecore, si mangia carne e si beve vino: -Mangiamo e beviamo, poiché domani moriremo!” (v.13).

La descrizione attuale d’Israele; gli israeliani non si rendono conto di ciò che è avvenuto: è stata la mano dell’Eterno che ha permesso ogni cosa, affinché ritornassero nel loro paese, da cui Dio li aveva scacciati, settanta anni dopo la nascita del Messia, quando il loro peccato giunse al colmo e non trovò più nessuno in Israele che cercasse Dio (Ez.22:30). Il peccato di Israele non è stato cancellato quando gli israeliani sono tornati nel loro paese; il loro peccato è grande, perciò l’Eterno disse: “Questo vostro peccato non sarà espiato, finché non sarete morti”(v.14). Molti dovranno essere martiri (Dan. 11:33; 8:10; Apoc.12:4), solo così possono essere salvati perché la Grazia tramite il sacrificio di Gesù è terminata al rapimento della chiesa (prima degli ultimi sette anni). Il residuo, che è scritto tra i vivi, non subirà alcun dolore durante la grande tribolazione, perché Dio li proteggerà in un posto sicuro (Apoc.12:6).

Al verso 15, l’Eterno rivolge parole profetiche a Scebna, il segretario del palazzo, ai tempi del re Ezechia, definito amministratore e maggiordomo. L’analogia è attribuita dell’empio, l’uomo spregevole è definito amministratore perché sarà l’unico gestore di tutte le ricchezze del mondo, comprese quelle di Israele. La parola è rivolta contro di lui: “Che cosa possiedi qui e chi hai qui, che ti sei fatto scavare qui un sepolcro in alto e si taglia una tomba nella roccia?” (v.16)Le profezie asseriscono che egli entrerà nel paese glorioso (Gerusalemme), rendendolo la sua dimora: “E pianterà le tende del suo palazzo fra i mari e il glorioso monte santo, poi giungerà alla sua fine e nessuno gli verrà in aiuto” (Dan.11:45). Il glorioso monte santo è Sion ed i mari sono i popoli gentili, chiamati anche popoli delle isole.

Il verso successivo è rivolto alla bestia che sale dal mare, l’uomo potente: “Ecco, l’Eterno ti scaglierà via con violenza, o uomo potente, e ti afferrerà saldamente” (v.17). L’uomo con un corpo di carne o argilla e con lo spirito potente di Satana sarà attratto dalle ricchezze della terra d’Israele, per questo egli sottometterà tutti a sé, ma la sua fine sarà la morte proprio in Israele nella valle di Giosafat (Gioele 3) o Armagheddon (Apoc.16:16).

Terminati i tre anni e mezzo del suo regno, l’uomo spregevole giungerà alla sua fine e nessuno lo aiuterà (Dan.11:21,45). Il profeta Isaia descrive il gran giorno dell’ira di Dio quando la bestia e l’anticristo saranno uccisi e il dragone (lo spirito di Satana) sarà legato e gettato nell’abisso. All’uomo che ha posseduto lo spirito del dragone dice: “Ecco, o uomo, il Signore ti caccerà lontano, e ti turerà affatto il volto. Egli ti voltolerà sotto sopra come una palla per terra larga e spaziosa; quivi morrai, e quivi saranno i carri della tua gloria, o vituperio della casa del tuo signore. Io ti sospingerò giù dal tuo grado, e ti sovvertirò dal tuo stato” (v.18, vers.Diodati).

L’uomo potente (la bestia) insieme a tutto il suo esercito di sedotti e di angeli caduti è definito “vituperio della casa del tuo signore”. Il Signore di tutti è Dio e quindi anche creatore e Signore di Satana, l’ex Lucifero, che fu “…perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità” e, per il suo peccato di orgoglio, fu scacciato “…come un profano dal monte di Dio e ti ho distrutto, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco” (Ez. 28:15,16), confermato con “Ti scaccerò dal tuo ufficio e sarai strappato giù dal tuo posto!” (v.19) e da “Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli” (Apoc.12:9; Is.14:12). L’uomo potente sarà sconfitto ed il suo corpo sarà ucciso con la spada, la sua anima sarà gettata viva nello stagno di fuoco che arde con zolfo (Apoc.19:19,20,21): lo spirito potente del dragone, che operava in quell’uomo, sarà legato e gettato nell’abisso (Apoc.20). Inizierà da questo momento il millennio di pace, di prosperità e di ricchezze per Israele.

La profezia dichiara che tutta l’autorità che Dio aveva concesso all’angelo cherubino, Lucifero, passerà totalmente nelle mani di Gesù, identificato con il nome di Eliakim: “In quel giorno avverrà che chiamerò il mio servo Eliakim, figlio di Hilkiah; lo vestirò con la tua tunica, lo cingerò con la tua cintura e rimetterò la tua autorità nelle sue mani; ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda” (v.20,21).

Eliakim era il prefetto del palazzo del re Ezechia (2Re 18:18) e Gesù è stato citato con questo nome per l’attinenza tra i due: Eliakim era l’amministratore della casa del re, la massima carica di una città, e, in quanto tale, poteva disporre liberamente dei beni del re; Gesù, come Figlio di Dio, è capo della sua casa (Ebr.3:6). “Per raccogliere nella dispensazione del compimento dei tempi sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che sono nei cieli come quelle che sono sulla terra” (Ef.1:10).

Tutti i regni della Terra, oggi sotto il dominio di Satana, furono offerti a Gesù durante la tentazione: “…Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e io la do a chi voglio” (Lc.4:6). Nel verso 15, Satana viene definito amministratore (dei regni di questo mondo), ma giungerà la sua fine. Per poco tempo verrà spogliato dell’autorità acquisita quando sedusse Adamo ed Eva nel giardino di Dio; negli ultimi anni, per soli 1260 giorni, regnerà al posto di Dio ed ogni regno, popolo, nazione e lingua sarà a lui sottoposto.

Gesù ha annullato ogni opera di Satana, risorgendo dai morti, lo sconfiggerà nella guerra di Armagheddon, allora tutti i regni passeranno nelle mani del Creatore (Dio) “…Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio onnipotente, che sei, che eri e che hai da venire, perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei messo a regnare” (Apoc.11:17). Tutti i regni del mondo Dio li consegnerà al suo Unigenito Figlio, Gesù (Slm.2:7-9). Cristo regnerà in eterno, Egli è stato costituita erede di tutte le cose (Ebr.1:2). Gesù riveste tutta l’autorità che Dio aveva dato alla creazione angelica all’angelo cherubino chiamato Lucifero (dopo il peccato Dio lo scacciò e lo diede mano di Gesù il quale lo ha vinto risuscitando dalla morte e lo vincerà nella guerra di Armagheddon). Satana sconfitto per sempre da Gesù che è il capo supremo su tutta la creazione di Dio Padre. A tal proposito, il profeta Isaia riporta: “Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide; così egli aprirà e nessuno potrà chiudere, chiuderà e nessuno potrà aprire”(v.22); Gesù lo convalida: “…queste cose dice il Santo, il Verace, colui che ha la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre” (Apoc.3:7). “…ed egli (Gesù) diventerà un trono di gloria per la casa di suo padre” (v.23). Dio ha sottoposto ogni cosa a Gesù, ma oggi ancora non lo notiamo (Ebr.2:8), perché non è giunto il tempo in cui tutti i nemici di Gesù saranno posti come sgabello dei suoi piedi (Mrc.12:36); per tutto il tempo della Grazia, Gesù è a sedere alla destra della Maestà (Dio). Nel millennio tutti i regni passeranno nelle mani del Creatore (Dio) e del suo Cristo (Apoc.11:15).

L’annuncio dell’angelo sulla nascita di Gesù a Maria racchiude quanto fu profetizzato dai servi di Dio sulla venuta del Messia “Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine” (Lc.1:32), come evidenziato “A lui sarà sospesa tutta la gloria della casa di suo padre, i discendenti e i rami collaterali, tutti i vasi anche piccoli, dalle coppe alle anfore di ogni specie ” (v.24).

Gesù, il Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, nacque da una donna, una vergine di Israele della discendenza di Davide, tanto da venire spesso indicato, per questo motivo, come Figlio di Davide.

Dio fece una promessa al suo servo Davide: “Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai coi tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua progenie, il figlio che sarà uscito dalle tue viscere, e stabilirò saldamente il suo regno” (2Sam.7:12, vers. Diodati). Inoltre proclama Gesù, RE sul trono di Davide: “L’Eterno ha giurato a Davide in verità e non cambierà: -Io metterò sul tuo trono un frutto delle tue viscere” (Slm.132:11). Questa profezia si compirà quando il Padre consegnerà nelle mani di Gesù, Figlio di Dio, tutti i regni del mondo: “A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero: il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto” (Dan.7:14). Gesù, in quanto Figlio di Dio, è l’erede (Ebr.1:2), che egli ha stabilito su tutte le cose e, senza alcun dubbio, regnerà in eterno su tutta la creazione, sia del mondo angelico che di quello umano. Gesù è il capo della chiesa (Ef.5:23) “ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda” (v.21); Dio gli ha concesso il primato in tutte le cose (Col.1:18).

Il mondo creato prima del nostro era formato da angeli e su di loro Dio unse come protettore un cherubino ponendo su di lui il suo sigillo; quando egli peccò, fu scacciato ed il dominio fu assegnato non più ad un angelo, “Infatti non è agli angeli che egli ha sottoposto il mondo a venire, del quale parliamo,” (Ebr.2:5), ma a colui che fu generato da Dio: “Tu sei mio figlio…Chiedimi, e io ti darò le nazioni come tua eredità e le estremità della terra per tua possessione. Tu le spezzerai con una verga di ferro, le frantumerai come un vaso d’argilla” (Slm.2:7-9; Dan.2:45; Apoc.12:5).

La parola di Dio è chiara e, investigandola con lo Spirito, avremmo i nostri occhi ben aperti sul suo contenuto: “In questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l’universo” (Ebr.1:2).

Quando l’ira di Dio si abbatterà su tutti gli operatori di iniquità, essi saranno annientati in modo definitivo, insieme al loro seduttore, che è chiamato uomo spregevole o devastatore. L’apostolo Paolo afferma: “Essi vengon così colmando senza posa la misura dei loro peccati; ma ormai li ha raggiunti l’ira finale” (1Tes.2:16, vers.Diodati); “Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano le ultime sette piaghe; perché con esse si compie l’ira di Dio” (Apoc.15:1). Ecco cosa avverrà in quel giorno: “…dice l’Eterno degli eserciti, il chiodo piantato in luogo sicuro sarà tolto, sarà strappato giù e cadrà; e tutto il peso che vi era attaccato sarà distrutto, perché l’Eterno ha parlato” (v.25), “Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli” (Apoc.12:9).

Oggi Satana si trova in libertà: egli può spostarsi in ogni parte della terra e del cielo (Gb.1:6,7), ma molto presto sarà cacciato dai cieli con tutti i suoi angeli e non potrà mai più farvi ritorno. Il chiodo che sarà strappato è Satana ed il peso ad esso attaccato sono i suoi angeli e tutti coloro da lui sedotti. Essi cadranno distrutti nella guerra di Armagheddon, alla sola parola che Gesù pronuncerà, la spada di uno colpirà l’altro e tutti moriranno (Ez.38 e 39; Aggeo 2:22; Zac.14:13; Apoc.19:19,21). Il profeta Daniele conferma che a Satana verrà tolto ogni potere: “Si terrà quindi il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà distrutto ed annientato per sempre” (Dan.7:26).

CAPITOLO 23

Di nuovo ricordiamo che le profezie rivolte a Tiro, a Sidone o al paese dei Caldei, sono la simbologia della nuova Babilonia, la grande meretrice. Queste città antiche erano state conquistate dall’Impero Romano, tramutatosi in impero cattolico romano. Ad esempio, la città di Tiro era una città pagana, ricca e per gli innumerevoli idoli in essa contenuti eguaglia Tiro alla Città in Roma piena di ricchezze accumulate in tutti i secoli; “Tiro si è costruita una fortezza e ha accumulato argento come polvere e oro come fango delle strade” (Zac.9:3).

Dopo circa settanta anni dalla caduta dell’Impero romano si stabilì il Sacro Romano Impero, favorendo il dominio religioso, fondato dai papi, che si investirono della stessa autorità degli imperatori, adottando anche gli stessi abiti di porpora e di bisso. Questo regno è raffigurato come la quarta bestia nella visione del profeta Daniele (7:7): un potere religioso, non più politico, che governa un impero pieno di ricchezze di ogni genere (Apoc.17:18), provenienti da ogni parte: “…il raccolto del fiume, era la sua entrata; ed essa era il mercato delle nazioni” (v.3). La storia riporta che a Roma affluivano da ogni parte dell’Impero merci di ogni genere sia via mare che via terra.

Le profezie fanno riferimento ai mari, ai fiumi e alla terra, dove i mari indicano i popoli e le lingue (Apoc.17:15), i fiumi indicano le nazioni (“Perciò ecco, io sono contro di te e contro il tuo fiume; ridurrò il paese d’Egitto in un completo deserto” (Is.8:7; Ez.29:9) e la terra indica Israele, la terra santa abitata dal popolo di Dio. Nuovamente viene riportato il mare per indicare la nuova Babilonia, cioè l’impero papale: “Vergognati, o Sidone (il regno di Satana), perché ha parlato il mare, la fortezza del mare, dicendo:-Io non ho avuto doglie né ho dato alla luce figli, non ho nutrito giovani né ho allevato vergini” (v.4). Questo è ciò che viene detto a colui che regna incontrastato, individuato nella grande meretrice che siede su molte acque (Apoc.17:1). Dalla nascita di questo impero ad oggi moltitudini di popoli, come le acque del mare, nazioni e lingue adorano idoli, bevendo dal calice dell’ira di Dio dalla mano della meretrice. Le grandi idolatrie attribuite a questo regno ne fanno una meretrice: proponendo l’adorazione attraverso immagini o sculture, oggetto di opere fatte da mani esperte in oro, argento, pietra o legno, riponendo così la loro fiducia nelle creature anziché esclusivamente nel Creatore. Indiscutibile è la loro affermazione di non aver generato e né allevato figli, perché tutti i conduttori di questo regno hanno fatto voto di castità e quindi non hanno avuto e non hanno famiglia. Tutte le nazioni della terra saranno desolate e smarrite nel vedere la fine di questa grande ed antica città gaudente.

Dio ha deciso da molto tempo il destino di Tiro, per umiliare tutti gli uomini onorati della terra: “…la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano principi e i cui negozianti erano gli uomini onorati della terra” (v.9). Chi può negare che questo regno religioso dispensa corone? Esempio di avvenimenti della nostra epoca: il papa, padre pio ecc.. Dichiara santi chi vuole e li eleva ad onore venerandoli: tutti i suoi operatori, in ordine gerarchico, sono gli onorati della terra, chiamati da Dio principi e negozianti, poiché negoziano con i guadagni dei loro idoli.

Le profezie mettono in mostra il loro operato: nessuno conosce totalmente le ricchezze di questo impero, ma le scritture le elencano una ad una.

Dio stenderà la sua mano e distruggerà ogni fortezza e si schiera contro la figlia di Sidone, definendola “vergine disonorata”, parole molto forti per mettere a nudo il peccato di idolatria commesso.

Nelle profezie, così come al verso 13, vengono denominati Caldei gli appartenenti all’Impero Romano (oggi Europa unita o stati europei) da cui nascerà l’Assiro che è riferito alla bestia (Apoc..13) o l’uomo spregevole (Dan.11:21). L’Assiro sarà il dittatore assoluto, concederà l’autorità di regnare ai suoi dieci sudditi: “Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; (dalla grande Babilonia) dopo di loro ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re” (Dan.7:24). I dieci re, presidenti o governeranno insieme all’uomo con lo spirito di Satana e all’anticristo, il suo aiutante. Quest’ultimo farà miracoli e prodigi, emulando Gesù e costringendo il mondo intero a prostrarsi davanti all’immagine dell’uomo bestia, che si porrà al posto di Dio.

Molte profezie sono rivolte contro il regno della grande Babilonia, che comprende anche altre religioni cristiane minori, piene di confusione. I dieci regnanti comandati dalla bestia “……. hanno innalzato le loro torri, hanno distrutto i palazzi di Tiro e l’hanno ridotto a un cumulo di rovine”. Tutto questo faranno i dieci re, che distruggeranno Tiro (la nuova Babilonia) e daranno tutta la loro autorità all’uomo spregevole (Apoc.17:17). La Chiesa romana avvicendatasi al sacro romano impero è definita “prostituta” per i suoi innumerevoli idoli, contenuti nei palazzi e per i quali loro ne vanno pazzi (Ger.50:38).

Il Signore odia l’idolatria, perché ogni adorazione, lode o venerazione è dovuta solo al Creatore di tutte le cose e a Colui che è eccelso sopra tutta la creazione.

Al termine dei settant’anni l’Eterno visiterà Tiro, che ritornerà alla sua piaga e si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della Terra” (v.17). Questa profezia è già avvenuta quando l’Impero Romano cadde: “Il capro diventò molto grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno si spezzò; al suo posto sputarono quattro corna cospicue, verso i quattro venti del cielo” (Dan. 8:8). L’impero romano cadde dopo la morte dell’imperatore Teodosio nel 395 d.C., entrando così in una gravissima crisi politica, tanto da essere spartito nel 476 in quattro regni (nord, sud, est e ovest).

Nel periodo di grave crisi non ci fu la possibilità di diffondere nessun tipo di religione, né da parte di papi, né dagli imperatori: per la storia la crisi durò politicamente ottantuno anni. La profezia, occupandosi della religione e non della politica, individua in settanta anni la durata dell’assenza (dimenticata): in questi anni il regno ricominciò nuovamente a prostituirsi, commerciando idoli e producendo un esauriente guadagno. Tutte le ricchezze che questo regno ha accumulato in tutte le parti del mondo in più di 1600 anni, passando dagli imperatori ai papi, saranno destinate al residuo di Israele, che abiterà la terra nel millennio: “Ma il guadagno del suo commercio andrà a quelli che dimorano davanti all’Eterno, perché mangino a sazietà e vestano splendidamente” (v.18).

(continua)