Sono identificati come esseri celesti spirituali.
La parola angelo, dal greco anghelos, vuol dire messo ed è associata alla sua funzione principale di portatore di messaggi, unita alla missione di rivelare la volontà di Dio agli uomini: “Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti” (Amos3:7) e nell’eseguire i suoi disegni.

Molti messaggi sono stati mandati da Dio per mezzo di angeli, come esempio cito alcuni:
– quando Agar, serva della moglie di Abramo, era fuggita dalla sua padrona Sara insieme a suo figlio Ismaele nel deserto, dove un angelo inviato dall’Eterno l’avvisò di tornare indietro e di sottomettersi alla sua padrona (Gen.16:9);
– quando Gabriele portò la risposta alla preghiera e supplica di Daniele (Dan.9:21-23) e
– l’arrivo della rivelazione degli ultimi tempi di fronte all’umiliazione e al desiderio di Daniele (Dan.10:12);
– l’annuncio da parte dell’angelo Gabriele a Maria della nascita di Gesù (Lc.1:26,27,31).

Analizziamo tramite le Sacre scritture alcuni comportamenti, per definire meglio le loro caratteristiche.

Gli angeli sono spiriti, perciò superiori all’uomo, quindi non sono legati ad un corpo materiale, né hanno un’anima, ma la loro origine è celestiale.
Degli angeli è indicato “…fa dei venti, e dei suoi ministri una fiamma di fuoco” (Ebr.1:7), per questo ad essi è attribuito l’incarico di “…spiriti servitori, mandati a servire per il bene di coloro che hanno da ereditare la salvezza” (Ebr.1:14).

Si presentarono ad ogni evento importante ed in episodi significativi come:

– L’angelo dell’Eterno fu incaricato di ostacolare il viaggio di Balaam, facendo parlare la sua asina (Num.22:28,32);
– l’angelo dell’Eterno riprende il popolo d’israele per il suo peccato di disubbidienza (Gdc.2:2);
– l’angelo dell’Eterno intervenne per infondere coraggio a Gedeone “l’Eterno è con te, o guerriero valoroso!” (Gdc. 6:12);
– l’angelo stese la sua mano per distruggere Gerusalemme e per sterminare il suo popolo (2Sam.24:16);
– l’angelo dell’Eterno ritornò dal profeta Elia per donargli forza sufficiente al servizio, invitandolo con “alzati e mangia perchè il cammino è troppo lungo per te” (1Re19:8);
– un angelo dell’Eterno, in una notte, uccise 185 mila uomini Assiri, nemici del popolo di Dio (2Re19:35);
– un angelo di Dio che custodì i fedeli dal fuoco ardente della fornace e dai feroci leoni nella fossa (Dan.3:28 – 6:22);
– Giacobbe lottò con l’angelo e vinse (Gen.32:24 – Osea12.5);
– un angelo parlò con il profeta Zaccaria in visione di notte (Zac.1:14);
– l’angelo apparve in sogno a Giuseppe, per confortarlo ed avvisarlo (Mt.2.13, 19);
– un angelo del Signore apparve a Zaccaria, padre di Giovanni Battista, durante il servizio sacerdotale, avvertendolo della nascita di suo figlio (Lc.1:11,13);
– l’angelo Gabriele annunciò a Maria che sarebbe stata la madre del Salvatore, il Messia, dichiarandole “ed ecco. tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo…” (Lc.1.31,32);
– un angelo del Signore si presentò ai pastori per annunciarli la nascita del Salvatore, Cristo (Lc.2:9,10);
– angeli che servivano Gesù nel deserto, dopo che fu tentato (Mt.4:11);
– l’angelo del cielo rafforzò Gesù, durante la sua agonia nel Getsemani, sul monte degli Ulivi e prima del suo arresto (Lc.22:43);
– un angelo del Signore al sepolcro, alla risurrezione di Gesù (Mt.28:2; Lc.24:4);
– un angelo del Signore aprì le porte della prigione per liberare gli apostoli, conducendoli fuori (Atti 5:19);
– l’apostolo Paolo riferì che “…mi è apparso questa notte un angelo di Dio, al quale appartengo e che io servo” rincuorandolo sul destino dei passeggeri della nave sulla quale viaggiavano (Atti27:23);

Del loro aspetto e del loro ufficio possiamo farci un’idea abbastanza esatta, leggendo i passi seguenti:

Possono prendere sembianze umane.
“Abrahamo alzò gli occhi e guardò, ed ecco, tre uomini stavano in piedi accanto a lui” (Gen.18:2), “Poi quegli uomini si allontanarono di là e si avviarono verso Sodoma; ma Abrahamo rimase ancora davanti all’Eterno” (v.22) e “Ora i due angeli giunsero a Sodoma…”  (Gen.19:1);
“…Un uomo di Dio è venuto da me; il suo aspetto era come l’aspetto dell’angelo di Dio,…”  (Giud.13:6);
“…videro il suo volto simile al volto di un angelo” (At.6:15);

Usati da Dio per uno scopo preciso.
– di eseguire il giudizio di Dio, es. su Sodoma “…l’Eterno ci ha mandati a distruggerlo (Gen.19:13);
protettori “Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le bocche dei leoni (Dan.6:22) e (Es.23:20);
personali, custodi “…questi piccoli, perché io vi dico che gli angeli loro vedono continuamente nei cieli la faccia del Padre mio…” (Mt.18:10) “egli comanderà ai suoi angeli, riguardo a te, di custodirti…” (Slm.91:11); “…e quelli dicevano -E’ il suo angelo-“ (At.12:15);
ambasciatori “…Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio, e sono stato mandato per parlarti e annunziarti queste buone novelle” (Lc.1:19);
accompagnatori “…morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo” (Lc.16:22);
vigorosi “…un angelo dal cielo per dargli forza (Lc.22:43);
“…con gli angeli della sua potenza (2Tes.1:7);
potenti e fedeli “Benedite il Signore, voi suoi angeli, potenti e forti, che fate ciò ch’egli dice, ubbidienti alla voce della sua parola” (Slm.103:20), quindi riscontriamo la capacità di essere
forti: “…gli angeli stessi, benché siano superiori per forza e per potenza” (2Ptr.2:11); “…un angelo potente sollevò una pietra grande…” (Apoc.18:21).
liberatori di ogni male (Gen.48:16);
combattenti davanti al popolo d’Israele (Es.33:2), contro il re di Persia (Dan.10:20).

Intorno al loro numero.
“…il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia” (Ap 5:11);
“…Io ho visto l’Eterno assiso sul suo trono, mentre tutto l’esercito del cielo gli stava intorno a destra e a sinistra” (1Re22:19);
“…più di dodici legioni di angeli” (Mt.26:53);
“…si unì all’angelo una moltitudine dell’esercito celeste…” (Lc.2:13); (Giuda1:14; Ebr.12:22);

Sulla loro attività.
dare gloria al Dio continuo “Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria” (Is.6:3);
di dividere “Così avverrà alla fine del mondo; gli angeli verranno e separeranno i malvagi dai giusti” (Mt.13:49);
in aiuto (Mt.26:53);
al servizio di Dio (At.27:23, Apoc.8:13);
saranno mandati da Gesù, per un ruolo importante, a raccogliere “…i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all’altra” (Mt.13:39; 24:31).

Non
devono però essere adorati: “Nessuno vi derubi del premio con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli…” (Col.2:18);
“…per adorarlo. Ma egli mi disse –Guardati dal farlo!…-“ (Apoc.19:10).

Gli angeli tutti sono disposti in ordine gerarchico.

Come esiste un ordine di spiriti maligni, ubbidienti alla volontà del principe delle tenebre, attivi e potenti nell’opporsi a Dio “…per il diavolo e per i suoi angeli” (Mt.25:41), tale che “Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio” (2Ptr.2:4), così possiamo distinguere:

Angeli
.
– sono coloro che condurranno l’anima dei figli di Dio al riposo glorioso, es.“…il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo…” (Lc.16:22);
Incontriamo un angelo rappresentativo il cui nome è Gabriele, come egli stesso lo dichiara “Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio…” (Lc.1:19) definendo pure il motivo della sua apparizione a Zaccaria, aggiungendo “…e sono stato mandato per parlarti e annunziarti queste buone novelle”, poi più avanti è precisato meglio il suo livello, in occasione dell’annuncio della nascita di Gesù a Maria, quando “nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio…” (Lc.1:26).

Una particolarità da notare che anche coloro che sono stati ubbidienti alla sua Parola, “nella resurrezione… saranno in cielo come gli angeli di Dio” (Mt.22:30).

Arcangeli.
Essi sono nominati poche volte nelle Sacre scritture.
Si desume che gli arcangeli abbiano una voce forte e chiara “perchè il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti…”  (1Tes.4:16,1).
L’apostolo Giuda riferisce dell’arcangelo Michele “…quando in contesa col diavolo disputava intorno al corpo di Mosè, non osò lanciargli contro un giudizio oltraggioso, ma disse: -Ti sgridi il Signore!-“; (G.da1:9).
Gesù in analogia lo troviamo citato col nome di Mikael, definendolo uno dei primi principi o il principe di Israele, colui che combatte valorosamente contro le forze nemiche (Dan.10:13,21) Gesù è il Re giudei, Egli sarà con il suo popolo durante la grande tribolazione, per pro teggere tutti i santi come emerge “in quel tempo sorgerà Mikael, il gran principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quel tempo…”  (Dan.12:1) ed identificabile pure in Michele quando “…vi fu guerra in cielo: Michele (Gesù) e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo” (Ap 12:7,8). Quindi sempre in analogia Gesù viene indicato nelle profezie come Michiele.

Cherubini.
Estraiamo alcuni versi per comprendere le loro posizioni e funzioni importanti.

Primo elemento individuabile e caratteristico è che stanno alla presenza di Dio, proprio come Gabriele, presunto tale.
Posti a custodire la via dell’albero della vita, ad est del giardino di Eden con una spada fiammeggiante (Gen.3:24).

Durante la legge, le loro fattezze, in particolare le loro facce ed ali, furono rappresentate con sculture in oro ad ornamento ed in appendice alle due estremità del propiziatorio, il coperchio dell’arca della testimonianza, situato nel luogo santissimo dove il sommo sacerdote si prostrava davanti alla gloria di Dio.

Le basi delle due forme scultoree furono unite ai lati della sommità del propriziatorio tali da formare con esso un pezzo unico e secondo il modello mostrato da Dio direttamente a Mosè (Es.25:18; Num,7:89).
La loro elevazione in altezza e la simmetrica disposizione è motivata perché Dio disse a Mosè:  “Là io ti incontrerò, e da sopra il propriziatorio, fra i due cherubini che sono sull’arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figli di Israele” (Es.25:22) e che Dio “…siede sopra i cherubini” (2Sam.6:2; Slm.80:1; 99:1; Is.37:16) ed inoltre Egli “cavalcava sopra un cherubino e volava e appariva sulle ali del vento” (“Sam.22:11).
La gloria dell’Eterno è sul cherubino come è confermato “…la gloria del Dio d’Israele si alzò dal cherubino sul quale stava” (Ez.9:3; 10:4).

Altra rappresentazione di essi fu riportata sul velo interno di separazione
tra il luogo santo e il luogo santissimo del tabernacolo.

Per una maggiore esposizione dei cherubini, rimandiamo alla lettura del libro di Ezechiele, capitolo 1, dove egli vide i cieli aperti e la gloria di Dio sotto forma di “…un vento di tempesta, una grossa nuvola con un fuoco che si avvolgeva su se stesso; intorno ad esso e dal mezzo di esso emanava un grande splendore come il colore di bronzo incandescente in mezzo al fuoco” (Ez.1:4).

I quattro esseri viventi portavano la gloria di Dio apparsa con un’immagine a Ezechiele (1:27,28). Visione simile a quella avuta dall’apostolo Giovanni in Apoc.4 dove specifica: “…ed in mezzo al trono e attorno al trono c’erano quattro esseri viventi, pieni di occhi davanti e di dietro” (Apoc.4:6). Anche Ezechiele conferma che i quattro esseri viventi formano il trono di Dio, ovvero sono intorno e in mezzo ad esso (cfr. Ez.1:4 – 1:27).
Gli esseri viventi hanno un aspetto d’uomo (1:5).
Ognuno di loro ha quattro facce con sembianze di uomo, leone, bue e aquila, ciascuno ha quattro ali, due che si toccavano e due che coprivano il loro corpo con appendici simili a mani di uomo, sotto di esse.
Il capitolo 10 ci presenta gli stessi dettagli come le quattro ruote, dette turbine, accanto ai quattro cherubini, il loro comune modo di muoversi diritto e davanti, i loro lineamenti somiglianti alla forma umana del corpo, le piante dei piedi come quelle di un vitello che sfavillavano come di bronzo lucente.
Per cui le due apparenti illustrazioni dei quattro esseri viventi (cap.1) e dei cherubini (cap.10) appartengono alla medesima rappresentazione degli stessi soggetti, come lo dichiara chiaramente “Poi i cherubini si alzarono. Essi erano gli stessi esseri viventi che avevo visto presso il fiume Kebar (Ez.!0:15) e lo riconferma “Erano gli stessi esseri viventi… e riconobbi che erano cherubini (Ez.10:20).

Abbiamo un altro esempio evidente di cherubino.
Il principe di questo mondo, ovvero l’ex Lucifero o figlio dell’aurora (Is.14:12) era “…un cherubino unto, un protettore. Io ti avevo posto sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco”  (Ez.28:14,16).
Di lui è riferito nella profezia (dal capitolo 28 al 32 di Ezechiele) dal suo principio alla sua fine nell’ultima battaglia chiamata di Gog e Magog, il cui nome Gog è abbinato al cherubino caduto nel peccato di ribellione (Ez.38:3) e quello di Magog simboleggia tutte le nazioni sedotte dal serpente antico, dopo il millennio, per scendere in guerra contro Israele e la diletta città.
Infatti Magog era figlio di Jafet, da cui discendono le nazioni indoeuropee (Gen.10:2).

In definitiva, nel principio della loro creazione di origine angelica, il cherubino era associato sempre alla gloria e alla santità di Dio, fino a quando, un giorno, in un cherubino, sigillo della perfezione di Dio, pieno di sapienza e perfetto in bellezza, si trovò la perversità.
Fu scacciato, come un profano, dal giardino di Dio, insieme alla sua schiera di angeli ribelli, seguaci del male e sottoposti in ordine gerarchico a Satana, l’ex Lucifero.
Quelli che non lasciarono Dio, continuano a servirlo, in sottomissione gerarchica.

Serafini.
Il sostantivo serafino deriva dall’ebraico seràfim che significa “che brucia“.
Il profeta Isaia li vide stare sopra il Signore, mentre egli era assiso sul suo trono e dicevano:  “Santo, Santo, Santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria” (Is.6:3).
Anche essi furono usati come strumenti per rimuovere l’iniquità e purificare le labbra del profeta, toccandole con un carbone acceso, preso dall’altare.
Da notare un’analogia con gli esseri viventi o cherubini, che pure loro non cessano mai di proclamare“Santo, Santo, Santo è il Signore Dio, l’onnipotente, che era, che è e che ha da venire”  (Apoc.4:8).
Da ciò possiamo considerare che i serafini ed i cherubini sono due aspetti della stessa realtà.