Capitolo 1.

Dio mostrò in visione al profeta Naum la fine della grande Babilonia paragonata a Ninive. Il riferimento a queste due importanti e ricche città antiche è usato in similitudine per rappresentare l’impero cattolico romano per la sua prosperità e soprattutto per la grande corruzione idolatra. Tale sistema è poggiato o seduto sulla bestia, che è Satana, avendo sette teste e anche dieci corna (Apoc.17:3,9,10). Le sette teste sono sette regni o sette re su cui la bestia  o dragone (che è Satana) ha dominato e dominerà, ma simboleggiano anche i sette colli che circondano sua la sede, caratteristici di quelli attorno a Roma, individuata con precisione insieme ad altri particolari (Apoc.17:4-6,18). Le dieci corna invece indicano dieci re o presidenti che regneranno insieme con l’uomo che avrà lo spirito di Satana nei prossimi 1260 giorni del suo regno (Apoc.17:12). Satana è indicato con il termine bestia per la sua ferocia, che gli sarà concessa di adoperare durante il suo regno (Apoc.13), ma anche come serpente antico e dragone (Apoc.12:9; 20:2) per la sua grande astuzia e perché è l’essere creato più antico di tutte le creature. Egli ha fondato un dominio mondiale per essere adorato indirettamente, perché nascosto dietro ad immagini o a sculture. Inoltre ha onorato e ha innalzato un uomo, dandogli l’autorità e la capacità di ingannare e un trono sostenuto con le menzogne. Lo spirito dell’anticristo, della menzogna, in opera ai tempi degli apostoli, s’insediò nella città di Roma già nel periodo della chiesa di Pergamo, perché è riportato: “…tu abiti, lì dov’è il trono di Satana” (Apoc.2.13).

Naum profetizzando dichiara che Dio si vendicherà dei suoi avversari, che hanno rifiutato la Grazia, come degli idolatri, perché Egli è un Dio geloso che serba l’ira verso chi lo odia (Es.20:5). Egli non permetterà che la lode e l’onore che gli è dovuta, vada ad altri dèi, senza che resti impunito chi la pratica e quando arriverà il tempo fissato da Dio, li annienterà totalmente:”L’Eterno è lento all’ira e grande in potenza, ma non lascia affatto impunito il malvagio. L’Eterno persegue il suo cammino nel turbine e nella tempesta, e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi. Egli sgrida il mare e lo prosciuga, e fa seccare tutti i fiumi. Bashan, e Karmel inaridiscono e il fiore del Libano avvizzisce. I monti tremano davanti a lui, e i colli si sciolgono, alla sua presenza la terra si solleva, sì, il mondo e tutti i suoi abitanti. Chi può resistere davanti alla sua indignazione e chi può sopportare l’ardore della sua ira…” (v.3-6).

Oggi è il tempo della Grazia e Dio controlla tutta l’umanità “L’Eterno infatti con i suoi occhi scorre avanti e indietro per tutta la terra per mostrare la sua forza verso quelli che hanno il cuore integro verso di lui” (2Cron.16:9). Dio conosce ogni azione umana, che è scritta nei libri e ogni opera compiuta, “E i libri furono aperti e fu aperto anche un altro libro, che è illibro della vita e i morti furono giuudicati dalle cose scritte nei libri” (Apoc.20:12). Dio ha già stabilito tutta la nostra esistenza e ha segnato il nostro inizio e la nostra fine “…e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi erano destinati, quando nessuno di essi era sorto ancora” (Slm.139:16).

Quando Dio toglierà la Chiesa o Sposa di Cristo, insieme allo Spirito Santo, dalla terra, allora tutti gli empi non avranno alcuno scampo e nessuno di loro potrà resistergli, quando arriverà il giorno dell’ira del Signor Dio, per giudicare e punire ogni iniquità e malvagità. Quelli che hanno vissuto nella menzogna, saranno quindi distrutti e annientati per sempre. Chi invece, tra il popolo di Dio (ebrei), che confiderà e spererà in Dio, credendo in Gesù Cristo, ci sarà ancora salvezza (Dan.11:32-33; 12:1), quando l’ira di Dio si riverserà sull’umanità durante gli ultimi sette anni (ultima settimana delle settanta in Dan.9:24), che si termineranno con la guerra di Armagheddon, dove la vita di tutti gli uomini ribelli terminerà al comando di Dio tramite Gesù che apparirà insieme alla Chiesa su cavalli bianchi (Ap.19.11-16).

Dio prima dell’inizio della grande tribolazione prenderà una terza parte degli eletti (residuo), che crederanno e li porterà al sicuro, in un posto a loro riservato, lontano dalle devastazioni del serpente antico (Ap.12:6), dove Dio stesso li proteggerà e li nutrirà per tutto il tempo dei 1260 giorni della grande tribolazione.

L’altra terza parte di essi, i martiri, capiranno la verità e conosceranno il loro Dio (Dan.11:35) dal falso, la bestia che sale dal mare, cioè dai popoli e dalle nazioni, ossia l’uomo con lo spirito di Satana, che li ucciderà. Per questo sono chiamati anche santi o stelle (Apoc.12:4; Dan.8:10), durante la grande tribolazione (Apoc.7:14; 20:4).

L’Eterno è buono; una fortezza nel giorno dell’avversità, egli conosce quelli che si rifugiano in lui(v.7), ma per tutti gli empi ci sarà: “…una straripante inondazione egli compirà una totale distruzione del suo luogo, e i suoi nemici saranno inseguiti dalle tenebre” (v.8).

La grande ira dell’Eterno si compirà così nella guerra di Armagheddon, quando Gesù apparirà dal cielo su un cavallo bianco, insieme alla Chiesa (il suo esercito) vestita di lino finissimo, puro e risplendente, che indicano le opere giuste dei santi (Apoc.19:8). In quel giorno: “…avverrà per opera dell’Eterno vi sarà in mezzo a loro una grande confusione; ognuno di loro afferrerà la mano del suo vicino e alzerà la sua mano contro la mano del suo vicino” (Zac.14:13; Ez.38:21; Aggeo 2:22), “poiché,anche se fossero intrecciati come rovi e fradici di bevande, essi saranno consumati come stoppia interamente secca” (v.10).

Dio è lento all’ira e di grande benignità e quindi sta ancora aspettando con pazienza il tempo fissato e, quando il peccato avrà raggiunto, molto presto, il colmo, allora l’Eterno giudicherà tutti i malvagi, sedotti con inganno dal consigliere scellerato che è Satana: “Quando saran pervenuti al colmo, come già saran grandi, così saranno segati, e trapasseranno…” (v.12,vers.Diodati).

Tutta Babilonia (il Vaticano) sarà annientata e consumata dal fuoco in uno stesso giorno (Apoc.18:8), così sarà ripagata con la stessa misura in cui ha vissuto del suo lusso sfrenato.

Dio indica che mai più aggraverà il suo popolo, dandolo nelle mani dei loro nemici, ma ci saranno benedizioni abbondanti per tutto il millennio: “Or io ti ho afflitta, ma non ti affliggerò più. Ora, spezzerò il suo giogo di dosso a te e strapperò via i tuoi legami” (v.13). Dio distruggerà tutti gli idoli, che saranno rimasti in Israele e così il residuo adorerà solo il Vero Dio, che li trasse fuori dalla schiavitù dell’Egitto. Egli li libererà ancora dal serpente antico, mettendoli in fuga dalle loro terre e facendoli passare indenni nel mezzo del monte degli ulivi, dove si formerà una valle, mentre l’esercito della bestia sarà sotterrato vivo, perché il monte si chiuderà al suo passaggio (Apoc.12:15-16; Zac.14:3-5), come quello del Faraone sommerso dal Mar Rosso. Nessuno degli scellerati quindi entrerà nel millennio di pace, perché tutti moriranno nella guerra di Armagheddon, chiamata anche Valle di Giosafat (Gioele3) o Valle del Massacro (Ger.7:32).

Il millennio sarà di pace e di sicurezza, perché Dio farà, nuovi cieli e nuova terra, dove esisteranno la benedizione e l’abbondanza di cibo per tutto il suo popolo. In Giudea allora si celebreranno le feste e si adempiranno i voti. “Nulla di immondo e nessuno che commetta abominazioni e falsità vi entrerà mai, ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello” (Apoc.21:27).

Capitolo 2.

Come altri profeti anche Naum anticipò la rovina dell’impero costruito sulla bestia (Apoc.17:2) e fondato su abominazioni idolatre, ricevute ed accettate dagli abitanti della terra, perché si sono ubriacati col vino della sua prostituzione. Il devastatore, cioè l’uomo con lo spirito di Satana, insieme ai suoi dieci re, andrà contro la Città del Vaticano, che in similitudine la profezia chiama Ninive.

Tale impero è rappresentato, sempre in analogia, con Babilonia, Tiro, Egitto ecc., perché non esisteva ancora al tempo della profezia. Dio invita la Città del Vaticano, con il suo capo, a sentirsi forti e a rafforzare le loro difese, perché le dieci corna che sono sulla bestia, sono i dieci re che odieranno il papa e la sua sede. Tutti, di comune accordo, andranno contro questo regno ed essi: ”…odieranno la meretrice, la renderanno desolata e nuda mangeranno le sue carni e la bruceranno col fuoco. Dio infatti ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno di avere un unico pensiero e di dare il loro regno alla bestia, finché siano adempiute le parole  di Dio” (Apoc.17:16-17). Tutto questo avverrà “perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo…” (Apoc.18:5).

Dio restituirà la gloria a Israele, suo popolo, e lo benedirà grandemente. Tutte le ricchezze di Ninive (C. del Vaticano) saranno portate in Israele, perché Dio la rifarà sorgere di luce e di splendore: “…la gloria dell’Eterno si è levata su di te” (Is.60). Per questa Città ribelle a Dio, invece non ci sarà scampo e i suoi abitanti anche quel giorno saranno vestiti di scarlatto, nel giorno che Dio la incenerirà col fuoco, tramite il devastatore: “Gli scudi degli uomini prodi di colui son tinti di rosso, i suoi uomini di guerra son vestiti di scarlatto; nel giorno ch’egli ordinerà la battaglia, i carri si muoveranno con fuoco di faci, e gli abeti saranno scossi” (v.3,vers.Diodati), “I carri si slanceranno  furiosamente per le strade, scorrazzeranno per le piazze; avranno l’aspetto di fiaccole, guizzeranno come folgori. Egli si ricorderà dei suoi uomini forti, ma essi inciamperanno nella loro marcia, si precipiteranno verso le mura e la difesa sarà preparata” (v.4,5).

La resistenza delle sue truppe non servirà a difendere la Città, che cadrà sotto l’attacco dei dieci re, perché saranno più forti. Dio così vendicherà tutto il sangue innocente versato dalla sua mano (Ap.17:13), “In lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sulla terra” (Ap.18:24).

La profezia di Naum trova conferma in quella dell’apostolo Giovanni in Apocalisse, riguardo alla distruzione di Babilonia (rappresentante della Città del Vaticano e di tutte le religioni, che hanno seguito e accettato le bugie di Satana). Dio ordinerà al devastatore, che è l’uomo con lo spirito di Satana e ai suoi dieci re o presidenti, che lo appoggeranno, di distruggere la grande meretrice (il papa).

La profezia rende noto ciò che avverrà: “Depredate l’argento, depredate l’oro! Ci sono tesori senza fine, ricchezze di ogni oggetto prezioso” (v.9). I dieci re, (in similitudine le corna della bestia) priveranno la Città che regna sui re della terra, sui popoli e sulle nazioni, (popoli e nazioni in similitudine sono indicati dalle acque, vedi Ap.17:15). Di tutte le sue immense ricchezze non resterà più nulla, perché “Essa è desolata, vuota e devastata, il cuore viene meno, le ginocchia vacillano, c’è grande dolore in tutti i lombi e tutti i loro volti impallidiscono (v.9,10; Apoc.18). Inoltre ”O tu che abiti presso grandi acque, ricca di tesori, la tua fine è giunta, il termine dei tuoi ingiusti guadagni” (Ger.51:13) poi essi la bruceranno col fuoco e tutta la sua potenza e la gloria passerà alla bestia, ovvero all’uomo che avrà lo spirito del dragone, che è Satana (Apoc.13).

”Dov’è il covo dei leoni, il luogo deve si nutrivano i leoncelli, dove si aggiravano il leone, la leonessa e i leoncelli, senza che nessuno li spaventasse? Il leone sbranava abbastanza per i suoi piccoli, strangolava per le sue leonesse e riempiva le sue tane di preda e i suoi covi di rapina. –Ecco, io sono contro di te-, dice l’Eterno degli eserciti, -io brucerò e ridurrò in fumo i tuoi carri, e la spada divorerà i tuoi leoncelli; farò scomparire la tua rapina dalla terra e non si udrà più la voce dei tuoi messaggeri” (v.11-13).

Tale sistema religioso non sarà mai più. Esso cesserà di esistere appena inizierà il regno di Satana che  gli toglierà l’autorità e il potere che gli diede all’inizio del suo regno, distruggendola, perché Satana non avrà più bisogno di nascondersi dietro agli idoli e alle immagini di santi, per essere adorato. Infatti, tutta la gente lo dovrà adorare direttamente, pena la morte, perché si metterà al posto di Dio, dichiarandosi dio (2Tes.2:4), ma il suo regno sarà di soli 1260 giorni “…poi giungerà alla sua fine e nessuno gli verrà in aiuto” (Dan.11:45).

Capitolo 3.

La Città del Vaticano oggi è un regno, all’apparenza tranquillo perché non sparge più sangue innocente come al tempo delle inquisizioni o al tempo delle Crociate, com’è indicato della Babilonia: “E in essa è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che sono stati uccisi sulla terra”  (Apoc.18:24). Una supremazia piena di menzogne, perché ha modificato la Parola di Dio a suo piacimento, sostituendola con dei dogmi e con tradizioni pagane, accettati dal mondo, perciò “Guai alla città sanguinaria, che è tutta piena di frode e di violenza e che non cessa di far preda” (v.1).

La città di Ninive simboleggia la Grande Babilonia, ovvero la Città in Roma.

Dio farà in modo che essa sia spogliata di tutte le sue ricchezze e sarà eliminato il suo potere, perché manderà contro di essa un grande esercito armato di spade e di lance e ci saranno molti morti, così tanti da far inciampare nei loro corpi chi cammini. La profezia, infatti, attesta che in essa ci saranno cadaveri senza fine, perché i suoi peccati sono innumerevoli e le sue fornicazioni non si possono contare da quando Satana fondò il suo regno, dopo la caduta dell’Impero romano. Avendo Satana il totale controllo del potere mondiale, affidò la guida spirituale di tale organismo a un sovrano religioso, cui diede anche il potere politico di amministrare la giustizia, interferendo spesso con l’autorità dell’Imperatore e su cui prevalse, sostituendosi. Il Papa così vestì gli stessi abiti imperiali di porpora e di bisso, simbolo di supremazia, ponendosi su un trono, simile a quello imperiale, segno di potere.

L’impero del Papa è rappresentato dal profeta Daniele, nella sua visione (Dan.7:19), come la quarta bestia, diversa da tutte le altre precedenti, perché le prime bestie raffigurano uomini potenti, rivestendo una carica politica o militare, al comando di altrettanti e importanti domini, mentre l’ultima ha caratteristiche prevalentemente religiose: “Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna” (Dan.7:7).

Il governante di tale organizzazione è descritto, in Apoc.17, come la grande meretrice, che siede sopra molte acque, ossia la Città che domina sui re della terra (Apoc.17:18) e che regna su popoli e nazioni (Apoc.17:15), “Tutto questo a motivo delle molte prostituzioni della seducente prostituta, maestra nelle arti magiche, che vendeva le nazioni con sue prostituzioni e i popoli con le sue arti magiche. –Ecco. io sono contro di te-, dice l’Eterno degli eserciti, -io alzerò i lembi della tua veste fin sulla faccia e mostrerò alle nazioni la tua nudità e ai regni la tua vergogna” (v.4,5).

“Ma queste due cose ti avverranno in un momento, in uno stesso giorno: perdita dei figli e vedovanza; ti piomberanno addosso in piena misura, per la moltitudine dei tuoi sortilegi e la grande abbondanza dei tuoi incantesimi” (Is.47.9; Apoc.18:8). Molte profezie sono state date da Dio per bocca dei suoi servi riguardo a Babilonia, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra (Apoc.17:5): “…. La grande città che era vestita di bisso, di porpora e di scarlatto, e adorna d’oro e di pietre preziose e di perle. Una così grande ricchezza è stata distrutta in una sola ora!” (Ap.18:16).

“Ti getterò addosso lordure, ti renderò spregevole e ti esporrò alla berlina. Avverrà che tutti quelli che ti vedranno fuggiranno da te e diranno: -Ninive è devastata! Chi la compiangerà? Dove ti cercherò dei consolatori?-” (v.6). Non ci sarà più scampo, perché il tempo del suo giudizio sta per arrivare a causa delle sue grandi fornicazioni (adorare divinità fatte da mani d’uomo, al posto di Dio, Ap.17:2). La Città in Roma è un dominio incontrastato, perché non è sottoposto ad alcun altro regno sulla faccia della terra, anzi la sua presenza influenza la società di tutti i paesi del mondo con la sua falsa dottrina. Infatti, la profezia la descrive seduta su molte acque, ha sedotto molti popoli e nazioni, si è posta a regnare su di loro facendoli bere del vino di tutte le sue fornicazioni; il vino rende ubriachi e non capiscono quello che stanno facendo, il papa inventa idoli di qualsiasi genere e il popolo li adora. Questo impero non reggerà, perché sarà distrutto, come, pure i suoi abitanti, piccoli e grandi, saranno schiacciati. I suoi abitanti i personaggi onorati di qualsiasi ordine ecclesiastico, saranno incatenati e messi nei ceppi dopo la distruzione del loro impero, rimarranno senza capo. Tutti i fedeli resteranno meravigliati e quelli che hanno commerciato con le sue merci saranno stupiti dalla sua rovinosa e improvvisa caduta (Ap.9:10). Dio renderà il doppio di tutto il male fatto dal principio alla fine da questo impero guidato da Satana perciò sollecita:  “Ripagatela nello stesso modo che essa ha fatto con voi, anzi rendetele il doppio secondale sue opere, nella coppa in cui ha versato, versatele il doppio. Nella misura che essa ha glorificato se stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio…” (Apoc.18:6,7). Dio ha quindi riservato per lei doppia retribuzione, perciò proclama: “Guai alla città sanguinaria, che è tutta piena di frode e di violenza e che non cessa di far preda” (v.1).

La profezia afferma che il capo cercherà un luogo per salvarsi dal nemico, ma allegoricamente esprime che le sue fortezze assomiglieranno a dei fichi primaticci, che essendo maturi, cadono in bocca di chi li scuote. Il papa cadra nelle mani dei suoi aguzzini e non ci sarà scampo perché Il fuoco consumerà la Città, per cui Dio invita gli abitanti a procurarsi dell’acqua per l’assedio, a rafforzare le fortezze e a coprirsi con l’argilla, ma ogni rimedio sarà inefficace, perché inevitabilmente sarà distrutta e consumata dal fuoco e dalla spada.

I mercanti, che si arricchiscono per la sua gloria (Ap.18:3), sono veramente innumerevoli, compresi tutti i venditori di idoli, piccoli o grandi. Le ricchezze e le opere sono incalcolabili, che fanno incrementare il turismo religioso.

La profezia puntualizza inoltre che i suoi superiori sono come locuste, che divorano i raccolti o i beni altrui (vedi l’8 x mille, le concessioni, le donazioni, ecc.). La chiesa cattolica ha proclamato molti santi, la parola profetica dice: “ …la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano principi e i cui negozianti erano gli uomini onorati della terra?” (Is.23:8). Corone non ordinate da Dio, molti sono i suoi capitani tra cardinali, vescovi, sacerdoti, monaci e suore di ogni ordine, ecc., che hanno accettato la sua confessione religiosa, senza rendersi conto che non saranno risparmiati quando Babilonia cadrà, perché loro saranno dispersi e torneranno alle proprie case, delusi, spaventati (Apoc.18:10-19) ed insicuri della salvezza da lei dichiarata “…io sono regina, non sono vedova e non vedrò mai lutto” (Apoc.18:7), quando lei stessa è stata giudicata ed annientata, a causa delle sue abominazioni davanti a Dio (Apoc.18:4,5,8).

Il profeta conferma: “Hai moltiplicati i tuoi mercati più delle stelle del cielo; le larve di locuste spogliano ogni cosa e volano via. I tuoi principi sono come locuste, e i tuoi ufficiali come sciami di cavallette, che si fermano tra le siepi in giorno di freddo, ma quando sorge il sole volano via, e non si sa in quale posto siano andate.  O re di Assiria, i tuoi pastori  dormono, i tuoi nobili giacciono nella polvere; il tuo popolo è disperso sui monti e nessuno li raduna. Non c’è rimedio per la tua ferita, la tua piaga è incurabile; tutti quelli che udranno parlare di te, batteranno mani sulla tua sorte. Su chi infatti non è passata continuamente la tua malvagità?” (v.16-19).

Messaggio.

Tutti i cristiani, seguaci di Cristo, dovrebbero conoscere le macchinazioni del nemico e allontanarsi dai pericoli e dalle insidie ingannevoli, che prospetta il mondo al solo scopo di farci avviluppare di nuovo dalle tenebre circostanti. Per questo, Dio non ha mai nascosto ai suoi figli le sue intenzioni che, come parlò varie volte al suo popolo Israele chiedendo di ravvedersi da tutto il male che facevano e non seguire più gli dei delle nazioni,  così mette in guardia noi credenti, appartenenti alla Grazia, di restare fedeli fino alla fine, per non essere giudicati indegni ed essere destinati alla condanna eterna, riservata al regno fondato da Satana, con la meretrice e i suoi associati e membri, “Tutto questo a motivo delle molte prostituzioni della seducente prostituta, maestra nelle arti magiche, che vendeva le nazioni con le sue prostituzioni e i popoli con le sue arti magiche”.

Non accettiamo compromessi e non aderiamo ai propositi mascherati a fin di bene, ma con scopi ambigui nel mondo, pieno di frodi, furti, inganni, invidia e d’idoli. Qualsiasi preghiera e ogni forma di adorazione, come la venerazione, avente per oggetto o per intercessione di esse, le creature, anziché essere dirette esclusivamente al Creatore, il Signore di tutto e di tutti, cui deve essere rivolta ogni preghiera, lode e intercessioni, “…poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto” (Mt.4:10), è considerata come prostituzione spirituale, detta anche fornicazione spirituale. L’Eterno è il solo che dobbiamo adorare, abbiamo in Apocalisse degli esempi dell’adorazione e lode a Dio e all’Agnello, che è Gesù: “…A colui che siede sul trono e all’Agnello, siano la benedizione, l‘onore e la gloria e la forza nei secoli dei secoli “ (Apoc.5:13) e “ Degno sei, o Signore e Iddio nostro, o Santo, di ricever la gloria, l’onore, e la potenza; perchè tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà esistono e sono state create” (Apoc.4:11,vers.Diodati). Solo Dio e Cristo Gesù, suo Figlio, meritano la gloria e l’onore, perché nessun altro ne è degno, come chi ha peccato contro il Creatore e induce il mondo intero a seguirlo nell’adorazione d’idoli, facendo così prostituire i suoi adepti, rendendoli peccatori, com’è indicato: “…la coppa d’oro piena delle abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione” (Apoc.17:4).

Allontaniamoci perciò da ogni cosa che è violazione dell’evangelo, santificandoci da ogni impurità di spirito e di carne, per non essere gettati nello stagno di fuoco, insieme ai peccatori. Noi apparteniamo a Cristo e nessuna cosa mondana deve esistere nella nostra vita e ricordiamoci che il nostro corpo, il tempio dello Spirito Santo (1Cor.6:19), deve essere conservato puro e santo per contenere lo Spirito di Dio.

Non confidiamo negli uomini, né in noi stessi, perché senza Cristo noi non possiamo fare niente. Il nostro aiuto viene solo da Gesù, perché Egli è la nostra Luce e noi, se dimorassimo in Lui, saremmo illuminati. Egli è anche l’unica via, che conduce a Dio, alla salvezza eterna ed è la sola verità e solo in Gesù la troveremo.

La preghiera, la lode, l’adorazione deve venire direttamente dal profondo del nostro cuore e il nostro pensiero e azione deve essere spirituale, perché se camminassimo nello Spirito, tutto quello che chiederemmo, ci sarà concesso, altrimenti vivremmo per le nostre carnalità, secondo la nostra volontà, soddisfacendo i nostri desideri ed emozioni. Possiamo perfino essere convinti di aver ottenuto guarigioni da malattie gravi o aver ottenuto miracoli, ma se non fossimo in comunione concreta con Dio, ignorando i suoi comandamenti e gli insegnamenti, tale situazione sarebbe contraffatta, una guarigione finta, anche se ci appare reale, perché tutta l’opera non compiuta da Dio è menzogna. Molte guarigioni, predicazioni, battesimi, preghiere ecc. non fatte nello Spirito sono completamente carnali e per questo destinate alla morte. Gesù avverte dicendo che molti in quel giorno diranno “…Signore, Signore non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?” (Mt.7:22,23). Gesù risponderà: “Io non vi ho mai conosciuti, allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità”, oppure: “Ma io vi dico in verità non vi conosco” (Mt.25:12). Per ricevere la vita eterna noi tutti dobbiamo camminare nello Spirito uniti a Cristo rinnegando ogni bugia di Satana.  

Dio rigetta ogni forma d’idolatria ed è contro Babilonia, perché ha già decretato la sua fine, perciò chi ancora fosse immischiato nella sua rete, può ravvedersi e uscire da essa, per non essere coinvolto nella sua condanna e condividere la sua pena eterna, ma andare da Cristo, il solo Salvatore, prostrandosi con umiliazione ai suoi piedi e, sinceramente pentiti, chiederGli perdono di tutti i nostri peccati e allora Egli ci colmerà di benedizioni.

Per lo Spirito di Dio, l’apostolo Paolo dichiara che i fedeli sono eredi di Dio e coeredi di Cristo (Rom 8:17), perciò meditiamo sulle meraviglie che ci sono riservate nel regno dei cieli e proseguiamo il cammino in santità con forza e fiducia assoluta in Cristo, per essere con Lui vittoriosi.