Capitolo 1.

Il profeta rivela quello che avvenne dopo settanta anni dalla nascita di Cristo, il Messia, il Re d’Israele. Per la grande malvagità del suo popolo, Dio ha riservato per Israele tre grandi piaghe, di cui profetizza Gioele. Egli descrive l’avvenimento in modo dettagliato, avvertendo il popolo che mai prima di quel giorno, nemmeno quando Israele  subì la devastazione della Terra promessa nel 70 d.C., non si vide una tale distruzione su tutto Israele. Allora il loro raccolto svanì mangiato dal bruco e dalla locusta, perché furono costretti a fuggire lontani e che da quel giorno la nazione d’Israele cessò di esistere. Stranieri si impossessarono della loro terra, quella terra dove scorreva latte e miele, data in eredità al suo popolo, il profeta rivelò secoli prima: “Destatevi, ubriachi, e piangete; gemete voi tutti, bevitori di vino per il mosto che vi è stato tolto di bocca. Poiché una nazione forte e senza numero è salita contro il mio paese. I suoi denti sono denti di leone, e ha zanne di leonessa” (v.5,6). Dio quindi tolse loro il sostentamento, le case che avevano costruito e, il Tempio di Dio, nel quale loro confidavano, divenne una rovina: “Il nostro santo e magnifico tempio, dove i nostri padri ti celebrarono, è divenuto preda del fuoco e tutte le nostre cose più care sono state devastate” (Is.64:11; Ger.7:14; 26:6,18).  Anche Gioele per questo profetizza: “Non è forse il cibo tolto via davanti ai nostri occhi, e la gioia e l’allegrezza dalla casa del nostro Dio? I semi inaridiscono sotto le zolle, i magazzini sono ridotti a una desolazione, i granai cadono in rovina, perché il grano è seccato. Come geme il bestiame! Le mandrie di bovini si aggirano senza meta, perché non c’è pascolo per loro; soffrono perfino le greggi di pecore” (v.16-18).

In dettaglio Gioele così profetizzò le due grandi calamità di Israele, di cui: la prima è riferita all’invasione di Gerusalemme, quando avvenne la devastazione del Tempio di Dio nel 70 d.C. per opera dell’imperatore romano Tito; la seconda avverrà al termine del regno di 1260 giorni della bestia (l’uomo che riceverà il regno la potenza e l’autorità dal dragone che è Satana – Ap 13:2), infatti avverrà allora lo sterminio di tutte le nazioni della terra nella guerra di Armagheddon (Ap 16:16), detta anche la battaglia della Valle di Giosafat o del Massacro; “Perciò ecco, vengono i giorni-, dice l’Eterno, -nei quali non si chiamerà più “Tofeth” né “la Valle del figlio di Hinnom”, ma “la Valle del massacro” e si seppelliranno i morti in Tofeth, finché non ci sarà più spazio” (Ger.7:32).  .

Ezechiele profetizzò della grande strage, verificatasi a circa settanta anni dalla nascita del Messia, il Cristo, che Israele aspettava, ma che non volle riconoscere (Gv.1:11), infatti avvenne quello che fu profetizzato da molti profeti tra cui Ezechiele, riguardo Cristo Gesù, e “Così manderò contro di voi la fame e belve malefiche che ti priveranno di figli. Peste e massacro passeranno in mezzo a te e farò venire su di te la spada. Io, l’Eterno, ho parlato” (Ez.5:17).

Il Tempio di Dio, abbattuto dai romani, fu quello ricostruito dopo la cattività babilonese, dove Gesù rovesciò le tavole dei cambiamonete e dei venditori di colombi (Mt.21:12,13), dove molte volte Egli insegnò e sul quale predisse la sua rovina: “Non vedete voi tutte queste cose? In verità vi dico che non resterà qui pietra su pietra che non sarà diroccata“ (Mt.24:2).

Dio fece venire la distruzione in Israele, perché il popolo aveva disubbidito all’Eterno e aveva rigettato la Grazia offerta dal suo Figlio Gesù. per questo Dio avvertì contro Israele: “…Voi disprezzate lo scettro di mio figlio come se fosse un qualsiasi legno” (Ez.21:15, vers.Diodati). I Giudei si opposero alla Sua Parola di Gesù e così fecero con i Suoi apostoli, così come Dio aveva affermato, tramite i suoi profeti,  fu fatto. Dio li scacciò dalla terra che aveva dato ai loro padri, mandandoli in cattività tra tutte le nazioni della terra e sguainando dietro di loro la spada (Ez.5:12).

Il profeta Gioele rivelò tutto quello che avvenne in Israele, come da Roma partì l’rdine di distruggere la loro nazione e il popolo di Dio “Poiché è venuta contro il mio paese una nazione potente, senza numero, che ha denti di leone, mascelle di leonessa. – 6 Ha fatto delle mie viti una desolazione e tronconi delle piante di fico; li ha tutti scortecciati e abbandonati, i loro rami appaiono bianchi. – 7 -. Anche il  re Davide profetizzò a tal scopo: “La loro mensa diventi per loro un laccio, una trappola, un intoppo e una retribuzione” (Rom.11:9; Sal. 69:22), Gesù avvertì: “E chi cadrà su questa pietra sarà frantumato; ma colui sul quale essa cadrà, lo stritolerà” (Mt.21:44). Quando Gesù venne in mezzo al suo popolo,  trovò un popolo pieno di peccato, perchè preferivano ascoltare  i falsi profeti dimenticando di mettere in pratica la Legge di Mosè, infatti fu rivelato “Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c’è alcuno che faccia il bene, neppure uno. – Rom. 3:12; Sal 14:1,3.  Alla venuta del Messia tutti, Giudei, israeliti e gentili erano senza Dio, così avvenne che: “… la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, affinché fosse data ai credenti la promessa mediante la fede di Gesù Cristo. – Gal. 3:22. Riguardo il popolo di Dio, solo quelli che non indurirono il cuore furono salvati, mentre gli altri furono condannati, perchè Dio li abbandoò in mano ai loro nemici (le nazioni Ez 5:12).

Il profeta Gioele che ebbe ascoltato tutto quello che Dio aveva pronunciato contro Israele, esclamò: “A te, Signore, io grido perché il fuoco ha divorato i pascoli della steppa vampa ha bruciato tutti gli alberi della campagna. Anche le bestie della terra sospirano a te,perché sono secchi i corsi d’acqua e il fuoco ha divorato i pascoli della steppa. – v.19,20 -. Dopo la devastazione avvenuta, la terra d’Israele rimase incolta e crebbero spine e rovi  al posto delle coltivazioni (Is. 5:6).

 

degli ultimi sette anni, che saranno contraddistinti da tragedie. Tre grandi avversità colpiranno Israele: la vittoria del re del nord nelle guerre contro tutti i regni del sud per i primi 1260 giorni; il dominio del regno satanico per gli altri 1260 giorni e la battaglia di Armagheddon, allo scadere del tempo, dove tutti: l’uomo che avrà lo spirito di Satana (la bestia che sale dal mare), insieme all’anticristo o falso profeta (l’uomo che sale dalla terra, riferita ad Israele), con tutti quelli che avranno sedotto, moriranno nella Valle di Giosafat.

Gioele 2:1-27.

In questo capitolo, il profeta rivela la fine per tutti gli empi, che avverrà in Israele. Infatti: “Essi combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e coloro che sono con lui sono chiamati, eletti e fedeli” (Ap.17:14. Inoltre Dio comincerà a punire dalla Sua casa, quando gli angeli suoneranno le sette trombe, come fu rivelato dall’apostolo Pietro: “Poiché è giunto il tempo che il giudizio cominci dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di coloro che non ubbidiscono all’evangelo di Dio?” (1Ptr.4:17).

Per annunciare una guerra in Israele si suonava la tromba  “…perché è vicino, giorno di tenebra e di caligine, giorno di nube e di oscurità. Come l’aurora, si spande sui monti un popolo grande e forte; come questo non ce n’è stato mai e non ce ne sarà dopo, per gli anni futuri di età in età” (v.2). Un esercito grandissimo, formato da tutte le nazioni della terra, andrà contro Israele, perché Dio li attirerà nella Valle di Giosafat, dove saranno giudicati da Gesù (Ap.19:11-21) e lì moriranno trafitti di spada, quando la Parola di Gesù uscirà dalla sua bocca.

Perché: “Come il giardino dell’Eden è la terra davanti a lui e dietro a lui è un deserto desolato, non resta alcun avanzo” (v.3).

Prima di questo evento, Israele sarà giudicato da Dio per tutto il male fatto, quando il popolo rifiutò Cristo Gesù (Gv.1:11); Dio manderà contro Israele i grandi e distruttivi “Guai, guai, guai a coloro che abitano sulla terra (Israele), a causa degli altri suoni di tromba che i tre angeli stanno per suonare” (Ap.8:13.

L’esposizione degli fatti, descritti dal verso 4 al 9, è la stessa di quella del profeta e apostolo Giovani, del capitolo 9 dell’Apocalisse (9:7-9). Dio ha preparato degli angeli che si ribellarono, per quel giorno di grande giudizio per Israele, l’apostolo Pietro rivela che: “Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio; – 2Ptr. 2:4. Saranno liberati ed usciranno dal tartaro o pozzo,  saranno così tanti da oscurare il cielo, quando  “Egli aprì il pozzo dell’abisso e ne salì un fumo, come quello di una grande fornace; il sole e l’aria furono oscurati dal fumo del pozzo” (Ap.9:2), come rivelato anche dal profeta Gioele “il sole, la luna si oscurano e le stelle cessano di brillare” (v.10).  Tutto questo accadrà per ordine di Dio: “…perché potente è l’esecutore della sua parola, perché grande è il giorno del Signore e molto terribile: chi potrà sostenerlo?  (v.11).

Dio incoraggia il suo popolo, tramite tutti i suoi profeti e così anche Gioele, che avverte: “Or dunque – parola del Signore – ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all’ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura” (v.12,13). Un residuo del popolo di Dio tornerà al Signore, pentito, stracciandosi il cuore, ovvero facendo cordoglio, perché riconoscerà Cristo Gesù, come il Figlio di Dio, dichiarando:  “Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al vituperio e alla derisione delle genti-. Che penseranno: -Dov’è il loro Dio?-“.  Di certo Dio avrà compassione di loro perché è “geloso per la sua terra”  (v.17,18).

Il profeta Geremia rivelò che: “Li purificherò di ogni loro iniquità con la quale hanno peccato contro di me e perdonerò tutte le loro iniquità con le quali hanno peccato e con le quali si sono ribellati contro di me” (Ger.33:8).

Dopo che avrà purificato quelli che sono scritti tra i vivi (Is.4:3), Dio farà per loro nuovi cieli e nuova terra (Is.65:17; 66:22; 2Ptr.3:13). Dio risponderà al suo popolo, li benedirà di ogni bene e darà mille anni di pace, di giustizia e di sicurezza. Infatti, si attueranno le promesse di Dio fatte al suo popolo: “Ecco, io vi mando il grano, il vino nuovo e l’olio e ne avrete a sazietà; non farò più di voi il ludibrio delle genti” (v.19). Gesù, indicato in analogia come “…una pietra si staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i piedi di ferro e d’argilla della statua e li frantumò” (Dan.2:34). Alla guerra, nella Valle di Giosafat, Gesù abbatterà il regno satanico e i suoi due re, insieme a tutti i loro sedotti, provenienti da tutti i regni del mondo, esposti in analogia, come il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro, che divennero come la pula sulle aie d’estate (confronta con il verso 19).

Esalerà il suo lezzo, salirà il suo fetore, perché ha fatto molto male” (v.20, vedi Ap.19:17).

Dopo che Dio avrà fatto nuovi cieli e nuova terra, sarà tolta la maledizione, posta con il  peccato di Adamo (Gen.3:17). Invece della maledizione, ci saranno benedizioni abbondanti “Voi, figli di Sion, rallegratevi, gioite nel Signore vostro Dio, perché vi dà la pioggia in giusta misura, per voi fa scendere l’acqua, la pioggia d’autunno e di primavera, come in passato. Le aie si riempiranno di grano e i tini traboccheranno di mosto e d’olio… Mangerete in abbondanza, a sazietà, e loderete il nome del Signore vostro Dio, che in mezzo a voi ha fatto meraviglie.  Voi riconoscerete che io sono in mezzo ad Israele, e che sono io il Signore vostro Dio, e non ce ne sono altri: mai più vergogna per il mio popolo” (v.23-27).

Nel millennio, Israele sarà un popolo santo, giusto e fedele a Dio. L’Eterno abiterà in mezzo a loro, come il profeta annunciò: “Darò loro un cuore per conoscere me che sono l’Eterno; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO, perché ritorneranno a me con tutto il loro cuore” (Ger.24:7), “Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il -Dio-con-loro-” (Ap.21:3).

Qualcuno si chiederà: dove sarà la chiesa di Cristo nel millennio? Con Cristo Gesù, nella nuova Gerusalemme, che scenderà dal cielo presso Dio e si poserà sul monte Sion (Ebr.12:22; Ap.3:12; 21:2; 10).

Cap. 3:1-20.

Infatti ecco, in quei giorni, in quel tempo, quando ricondurrò dall’esilio quelli di Giuda e di Gerusalemme, io adunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle di Giosafat. Là le chiamerò in giudizio a proposito della mia eredità, il popolo d’Israele, che esse hanno disperso tra le nazioni, e del mio paese, che hanno spartito fra di loro” (v.2).

Amen! Dio è perfetto, giusto e santo e la Sua parola si avvererà certamente nei giorni e nel tempo stabilito. Un residuo d’Israele è già tornato nella Terra promessa dal 1948, mentre un altro residuo, quello che si trova ancora tra le nazioni, tornerà nell’ultima settimana (sette anni).

I popoli vicini ad Israele hanno venduto i figli di Giuda e di Gerusalemme ai gentili. Essi li hanno maltrattati, disprezzati e hanno ucciso molti del popolo di Dio (v.3-6), nell’ultimo conflitto mondiale. Al tempo stabilito Dio dichiarerà:

Ecco, io li richiamo dal luogo dove voi li avete venduti e farò ricadere le vostre colpe sul vostro capo. Venderò i vostri figli e le vostre figlie ai Giudei” (v.7). A tutte le nazioni del mondo, che hanno disprezzato Israele, Dio darà la ricompensa delle loro azioni, la retribuzione di tutto il male commesso, nel giorno della grande guerra, indicata come battaglia di Armagheddon (Ap.16:16). Tramite il profeta, Dio inviterà tutte le nazioni alla guerra, affinchè addestrino  i loro uomini di guerra, i prodi, perché nessuno di loro si dovrà sentire debole.  Dio li inviterà a costruirsi spade con i vomeri, lance con le loro roncole, spronandoli affinché “Dica il debole: -Sono forte!-  Affrettatevi, venite, nazioni circostanti, e adunatevi!” (v.10). Allora tutte le nazioni, sedotte dalla bestia e dal falso profeta (Ap. 13), si raduneranno alla valle di Giosafat!

Gesù apparirà nel cielo con il suo esercito, i suoi prodi, ovvero con gli eletti e fedeli (Ap.17:15; 19:14), “…perché là io (Gesù) mi metterò seduto per giudicare tutte le nazioni d’ogni intorno (v.12; Ap.19:11-21).

Date mano alla falce, perché la mèsse è matura! Venite, pigiate, poiché il torchio è pieno, i tini traboccano; poiché grande è la loro malvagità” (v.13, Ap. 14:19; 19.15). Questo sarà un giorno di vendetta, “una moltitudine, nella valle del Giudizio!”.

E’ già stato stabilito da Dio “Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (At.17:31). Questo giorno è indicato come “il giorno del Signore” (1Tes.5:2) nella valle del Giudizio (v.14).

L’apostolo Pietro conferma che in quel giorno “…il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per essere puniti nel giorno del giudizio” (2Ptr.2:9).  Tutti gli iniqui saranno uccisi dalla Parola, che Gesù pronuncerà. Su tutti i popoli e nazioni presenti cadrà uno spirito di stordimento, così le loro spade e lance serviranno per uccidersi l’un l’altro (Zac.14:13; Agg.2:22; Ez.38:21). Nello stesso giorno avverrà l’uccisione di tutti gli empi, la distruzione dei cieli e della terra attuali e creazione di nuovi cieli e nuova terra (2Ptr.3:7-10; Is 66:22). In quel giorno: “Sarà un giorno unico, che è conosciuto dall’Eterno; non sarà né giorno né notte, ma verso sera vi sarà luce” (Zac.14:7), confermato da Gesù: “Quanto poi a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio” (Mt.24:36).

Il residuo del popolo di Dio, i figli d’Israele saranno benedetti e vivranno nel millennio di pace e di giustizia. Dio dimorerà in Sion, sul monte santo di Dio e tutti saranno santi, senza che alcuno li affliggerà, “Quel giorno le montagne stilleranno mosto, il latte scorrerà dai colli, e l’acqua fluirà da tutti i ruscelli di Giuda; dalla casa del Signore sgorgherà una fonte” (v.18), “…le acque scendevano da sotto il lato destro del tempio, a sud dell’altare” (Ez.47:1; Ap.22:2).

L’Egitto ed Edom (Esaù) saranno desolate. Dio li punirà per tutta la violenza fatta alla tribù di Giuda, “Ma Giuda sarà abitata per sempre, e Gerusalemme di età in età. Io vendicherò il loro sangue, quello che non ho ancora vendicato”. Il Signore dimorerà in Sion (v.20,21).

Da ricordare che la Gerusalemme celeste, dove abiteranno la sposa e i martiri con Gesù, scenderà dal cielo e si poserà sul monte Sion (Ap.21:9,10), per stare con Cristo mille anni sulla terra.