CAPITOLO 14

Molte volte viene profetizzato il rientro del popolo di Dio nella propria terra. L’Eterno non dimenticherà per sempre Israele, ma lo restaurerà nella sua patria.

Questo processo è iniziato nel 1948 con la nascita dello stato di Israele quando i grandi della terra (ONU) decisero di riportare nel loro paese gli ebrei superstiti della Shoah e tale movimento continuerà fino a quando tutti gli ebrei saranno tornati nella loro nazione.

Durante il regno di Satana (la grande tribolazione) un residuo di tutte le tribù di Israele vivrà per dare origine ad un popolo santo. Nel millennio accadrà che Israele regnerà sulle nazioni della terra “…e regneranno sui loro oppressori” (v.2), dominerà su di loro, i gentili saranno loro servi e serve, il popolo che non si abbasserà a servire Israele sarà interamente sterminato dall’Eterno (Is.60:12). Faranno prigionieri coloro che li avevano resi prigionieri.

Mentre Dio si vendicherà della grande Babilonia, il residuo che starà al sicuro lo vedrà il suo incendio e diranno: “Come è finito l’oppressore, l’esattrice d’oro è finita” (v.4).

Dio farà giustizia nei riguardi del dominatore della Terra (Satana, il principe di questo mondo): “Ora è il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo” (Gv.12:31) e “Colui che nel suo furore percuoteva i popoli con colpi incessanti, colui che dominava con ira sulle nazioni è inseguito senza misericordia” (v.6).

Quando Satana, il dragone, sarà legato e gettato nell’abisso, allora tutta la Terra riposerà tranquilla; in essa ci saranno pace e giustizia.

La profezia esprime in dettaglio ciò che avverrà: “Lo Sceol di sotto è in agitazione per te, per farsi incontro al tuo arrivo; esso risveglia gli spiriti dei trapassati, tutti i principi della terra; ha fatto alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni. Tutti prendono la parola per dirti:-Anche tu sei diventato debole come noi e sei divenuto simile a noi” (v.9,10).

La bestia (l’uomo spregevole ed iniquo con lo spirito di Satana) ed il falso profeta, l’anticristo (Apoc.13:11), che avranno insieme corrotto l’umanità e devastato la terra dopo circa tre anni e mezzo del loro regno, saranno sconfitti ed uccisi insieme a coloro che hanno sedotto. Gesù li vincerà nella guerra di Armagheddon o valle di Giosafat, che è in Israele e saranno gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo.

La bestia e l’anticristo, entreranno direttamente nello stagno di fuoco, che arde con zolfo, perché saranno presi e gettati vivi (Apoc.19:20,21). I sedotti, al contrario, andranno invece nello Sceol, dove aspetteranno ancora mille anni. Trascorso questo tempo anche loro saranno gettati nello stagno di fuoco, per essere tormentati in eterno “…i cadaveri degli uomini che si sono ribellati contro di me; poiché il loro verme non morirà e il loro fuoco non si estinguerà, e saranno in orrore ad ogni carne” (Is.66:24; Apoc. 20:10).

La mano dell’Eterno sarà stesa contro tutti gli empi della terra, compreso Israele; saranno sterminati tutti coloro che avranno preso il marchio della bestia, senza alcuna distinzione.

Finito l’esistenza degli uomini empi e di Satana che li seduceva, compiendo male continuamente contro Dio e contro i santi, allora la terra si riposerà e i santi gioiranno. Dio espone questa allegrezza in similitudine paragonando i grandi della terra a dei cedri e cipressi del Libano, dicendo: “Perfino i cipressi e i cedri del Libano gioiscono per te e dicono: -Da quando sei atterrato, nessun taglia bosco è più salito contro di noi” (v.8).

Chi farà festa sarà anche il soggiorno dei morti, perché tutti si sveglieranno e si alzeranno principi e re di nazioni e andranno incontro alla bestia, dicendo: “Anche tu dunque sei diventato debole come noi? anche tu sei dunque divenuto simile a noi?” (v.10).

La bestia o uomo spregevole, alla sua morte perderà ogni potere perché lo spirito di Satana lo lascerà e sarà legato nell’abisso per mille anni. L’uomo con lo spirito del serpente antico non lascerà alcuno libero, perché egli si stabilirà sopra tutti gli uomini li sedurrà ed essi saranno suoi seguaci, regnando su di loro per 1260 giorni. Tutti questi saranno posti come suo letto; sotto e sopra di lui ci saranno le anime di coloro che ha ingannato. “…sotto di te si stende un letto di vermi e i vermi sono la tua coperta” (v.11).

I vermi raffigurano le anime di coloro che si sono ribellati all’Eterno (i trapassati), infatti quelli che: “….si son ribellati contro di me; poiché il loro verme non morirà e il loro fuoco non si estinguerà, e saranno in orrore ad ogni carne” (Is.66:24).

Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato gettato a terra, tu che atterravi le nazioni?” (v.12). Questo episodio è riferito a quando Michele ed i suoi angeli combatteranno e sconfiggeranno Satana e il suo esercito, cacciandoli dai cieli e gettandoli sulla terra (Apoc.12:7-9), dando inizio al regno satanico di 1260 giorni.

Lucifero desiderò porsi al posto di Dio: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del nord; salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all’Altissimo” (v.13,14).

Dio si era magnificato nella creazione di questo angelo cherubino, rendendolo perfetto in bellezza. Nessuno degli angeli era come lui in perfezione, sapienza, bellezza e ricchezza, perché Dio gli aveva sottoposto ogni cosa.

Dio lo aveva unto protettore (Ez.28:12-19), sigillo della perfezione, su tutta la creazione angelica; lo aveva posto in mezzo alle pietre preziose, ma Lucifero peccò di orgoglio per la moltitudine delle sue ricchezze, procuratosi con la sua sapienza, oltre a quelle che Dio gli aveva messo a sua disposizione quando lo creò (Ez.28:13).

Lucifero era perfetto fino a che in lui fu trovata la perversità per l’abbondanza dei suoi tesori.

Nelle vesti dell’uomo iniquo regnerà sulla terra e sarà adorato come dio, al posto di Dio, ma alla fine precipiterà “…nello Sceol, nelle profondità della fossa” (v15), secondo la sentenza di condanna (v.4,5,6). Tutti quelli che si troveranno nello Sceol, lo guarderanno e gli diranno: “…E’ questo l’uomo che faceva tremare la terra, che scuoteva i regni, che ridusse il mondo come un deserto, distrusse le sue città e non lasciò mai andar liberi i suoi prigionieri?” (v.16,17).

Da notare che è nominato uomo, perciò è riferito alla bestia l’uomo che possederà lo spirito del dragone, l’ex cherubino chiamato Lucifero, egli prenderà forma umana, per la sua ferocia è nominato bestia ma è un empio, un uomo spregevole. Quindi non è lo spirito del dragone o Satana che si troverà nello Sceol, ma è l’anima dell’uomo chiamato bestia, il devastatore, che agirà e regnerà appunto con lo spirito del dragone il quale gli darà tutta la sua potenza e autorità (Apoc.13:4), il suo regno è per tre anni e mezzo circa.

Il profeta Daniele, nell’interpretazione dell’immagine vista in sogno dal re babilonese Nebukadnetsar, spiega la natura del dittatore e la forma dell’ultimo dominio sulla terra: “E come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile” (Dan.2:42), precisando che il dominatore sarà un uomo (argilla) con lo spirito di Satana (ferro): “Come hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, essi si mescoleranno per seme umano, ma non si uniranno l’uno all’altro, esattamente come il ferro non si amalgama con l’argilla” (Dan.2:43).

Nei tre anni e mezzo (1260 giorni circa) egli ridurrà il mondo in deserto, distruggerà città, dove egli aveva dominato sotto falsi nomi, tra cui Roma, la grande Babilonia, ad opera di dieci re o governanti, che la bruceranno e daranno la sua potenza e autorità alla bestia. Terminato il periodo del suo regno, la bestia (l’uomo con l’autorità del dragone) sarà ucciso insieme al falso profeta o anticristo ed entrambe le anime saranno gettate vive nello stagno di fuoco che arde con zolfo (nella profezia di Isaia lo stagno del fuoco è chiamato Sceol). La profezia definisce la bestia che sale dal mare, ovvero dai popoli delle nazioni gentili, come un germoglio abominevole, come “…un vestito di uccisi trafitti dalla spada, …come un cadavere calpestato” (v.19) perciò “Preparate il massacro dei suoi figli a causa della iniquità dei loro padri, perché non si alzino più a prendere possesso della terra e a riempire la faccia del mondo di città” (v.21).

La nuova Babilonia è la capitale di un impero, dove regna la confusione, perché è stata abbandonata l’adorazione a Dio, per indirizzarla alle creature ed insegnando a tutti di rivolgersi a loro per ogni supplica o richiesta (Apoc.19:2). Babilonia, l’adoratrice di idoli, sarà doppiamente vendicata (Apoc.18:6), perché essa dichiarandosi cristiana, seguace di Cristo ma rinnegano il suo evangelo proponendo agli uomini dogma provenienti da una mente carnale e ribelle. Impediscano così ad altri la salvezza, come facevano i dottori della legge, ripresi da Gesù: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; poiché né entrate voi né lasciate entrare coloro che stanno per entrarvi” (Mt.23:13).

Ingannando il mondo, fa intendere che la sua dottrina è vera e conduce alla salvezza, quando pone la fede nei suoi idoli, cosa abominevole all’Eterno (Es.20:3-5; Deut.5:7-9).

Tutti gli abitanti della terra sono stati inebriati col vino della fornicazione, idolatria, della nuova babilonia (Apoc.17:2;18:3), perciò “… sterminerò da Babilonia il nome e i superstiti, la progenie e la discendenza, dice l’Eterno. …la spazzerò con la scopa della distruzione” (v.22,23).

L’Eterno ha deciso e questo si verificherà a suo tempo per la nuova Babilonia, come evidenziato: “L’Eterno degli eserciti ha giurato, dicendo:- In verità come ho pensato, così sarà, e come ho deciso, così accadrà” (v.24). Nessuno potrà annullare i suoi piani, Egli ha steso la sua mano e chi può fargliela ritirare? (v.27).

La profezia prosegue rivolgendosi contro il principe di questo mondo che, in quel tempo, si presenterà in forma di uomo con tutto il potere del dragone (Apoc.13:1,10). Dio darà ordine di andare in Israele esattamente nel luogo chiamato valle di Giosafat o Armagheddon, dove si terrà il giudizio contro la bestia, il falso profeta e tutto il suo esercito, morrà di spada. Colui che avrà lo spirito del dragone è nominato l’Assiro: “Frantumerò l’Assiro nel mio paese (Israele) e lo calpesterò sui miei monti; allora il suo giogo sarà rimosso da essi, e il suo carico sarà rimosso dalle loro spalle” (v.25).

Questo è il piano deciso contro tutta la terra e questa è la mano stesa contro tutte le nazioni” (v.26).

“…La sua mano è stesa e chi potrà fargliela ritirare? (v.27).

La terra è riferito ad Israele, le nazioni sono tutti gli altri popoli, detti gentili.

Nell’anno della morte del re Achaz, Dio pronunciò ad Isaia una profezia rivolta contro i Filistei (i popoli palestinesi, oggi confinanti di Israele): “Non ti rallegrare, o Filistia tutta quanta, perché la verga che ti colpiva è spezzata! Poiché dalla radice del serpente uscirà una vipera, e il suo frutto sarà un serpente ardente e volante”(v.29).

I poveri ed i bisognosi del popolo di Dio avranno di che cibarsi, riposeranno al sicuro, ma per la radice dei Filistei ed il suo residuo saranno distrutti “…..ma farò morire di fame la tua radice, e questo distruggerà il tuo residuo” (v.30).

Dio manderà dal Nord, come un fumo, uno sterminatore, che sopprimerà i Filistei, nella prima metà dei sette anni. Egli, indicato come un serpente, combatterà contro il sud e vincerà, ma seguirà una vipera, cioè la bestia che sale dal mare (dai popoli), che regnerà per 1260 giorni.

La profezia sostiene che il suo frutto sarà come quello di un serpente ardente e volante, perché il dragone, Satana, che è spirito darà tutta la sua autorità e potere alla bestia (un uomo), denominata qui come vipera.

Questo accadrà negli ultimi tre anni e mezzo della grande tribolazione, quando il devastatore (la bestia che sale dal mare) e l’Anticristo (la bestia che sale dalla terra) combatteranno con i loro eserciti contro il Sud (i popoli musulmani).

Gli afflitti del popolo di Dio invece troveranno rifugio (Apoc.12:6).

CAPITOLO 15

La profezia di questo capitolo è diretta contro Moab: i Moabiti sono i discendenti di Lot (Gen.19:37), un popolo semitico, che viveva ad est del Mar Morto (l’attuale Giordania).

Anche per i Moabiti ci sarà desolazione, si innalzerà un lamento, si cingeranno di sacchi, urleranno tutti piangendo a dirotto ed anche l’anima dei guerrieri griderà e tremerà.

Questo avverrà in Moab: “Le acque di Nimrim sono una desolazione, l’erba è seccata, l’erba tenera è scomparsa, non c’è più nulla di verde” (v.6).

Quanto è esposto in questo verso avverrà quando gli angeli, nei primi tre anni e mezzo degli ultimi sette anni, suoneranno la tromba: “Il primo angelo suonò la tromba, e si fecero grandine e fuoco, mescolati con sangue, e furono gettati sulla terra; e la terza parte degli alberi fu interamente bruciata, ed ogni erba verde fu interamente bruciata” (Apoc.8:7).

Dio invierà il leone, una caratteristica dell’uomo spregevole, (Is.30.6; Apoc.13:2), infliggendo altri mali contro gli scampati di Moab e contro il rimanente del paese.

CAPITOLO 16

Parte della profezia di questo capitolo riguarda il residuo del popolo di Dio, prima che inizi la grande tribolazione, ovvero il regno di Satana sulla terra.

Il residuo è in similitudine paragonato ad una donna come lo è n molte profezie es. il Cantico dei Cantici è dedicato proprio al residuo santo che Dio proteggerà dal serpente antico che è Satana. Il residuo sarà scelto da tutte le tribù di Israele, loro saranno nascosti, nessuno li può trovare ma essi potranno vedere tutto quello che accadrà intorno a loro, Dio li ciberà e non gli mancherà niente, rimarranno nel deserto, per 1260 giorni, come l’apostolo Giovanni dichiara: “E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, affinché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni…Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente” (Apoc. 12:6,14).

Isaia profetizza il luogo dove sarà nascosto il residuo di Israele, durante il regno della bestia (grande tribolazione), dichiarando che entrerà in Moab: “Dacci un consiglio, fa’ giustizia! Rendi la tua ombra come la notte in pieno mezzodì; nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi. O Moab, lascia dimorare presso di te i miei dispersi…” (v.3,4).

Il profeta Isaia annuncia che il luogo che Dio ha preparato per il residuo si trova nel paese di Moab: “…Sii per loro un rifugio di fronte al devastatore” (v.4). Anche Zaccaria profetizzò questo evento riguardo al residuo, che dovrà rimanere vivo, fuggendo verso il monte degli Ulivi, che si spaccherà in due, per permettere a loro di attraversare la valle formatasi e giungere al posto che Dio ha preparato per loro (Zac.14:4,5).

Anche Gesù profetizzò questo avvenimento: “Quando dunque avrete visto l’abominazione della desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda), allora coloro che sono nella Giudea fuggano ai monti” (Mt.24:15).

Avverte inoltre di non tornare indietro, di non prendere con sé oggetti dalla loro casa e “Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni” (Mt.24:19), perché dovranno correre verso il monte, insieme agli altri; per loro ci sarà grande affanno.

“…Poiché il tiranno non c’è più, la devastazione è cessata, gli oppressori sono scomparsi dal paese”(v.4).

Quando la devastazione cesserà e la bestia (l’uomo con lo spirito del dragone) e l’Anticristo, con i loro eserciti, saranno sconfitti: “Allora il trono sarà reso stabile nella misericordia, e su di esso siederà nella fedeltà, nella tenda di Davide uno che giudicherà, eserciterà il giudizio e sarà pronto a fare giustizia”(v.5; Apoc.19:19,21)

Colui che siederà sul trono di Davide sarà Gesù, che giudicherà con fedeltà e giustizia (Lc.1:32).

Con il nome di Moab è anche indicato il dragone, Satana, di cui la profezia riferisce: “Noi abbiamo sentito parlare dell’orgoglio di Moab, estremamente orgoglioso, della sua alterigia, della sua superbia, della sua arroganza, del suo vantarsi senza fondamento”(v.6).

La profezia annuncia la disastrosa guerra che il re del nord, con tutto il suo grandissimo esercito, devasterà il sud. Egli distruggerà tutti i loro possedimenti ed i pozzi di petrolio, da cui attingevano tutte le nazioni, si seccheranno.

I loro giacimenti di petrolio sono paragonati alle viti scelte, che possiede Moab, “…i suoi rami si estendevano e oltrepassavano il mare …sui tuoi frutti d’estate e sulle tue mèssi si è abbattuto un grido di guerra” (v,8,9).

Dio farà cessare ogni sorgente di ricchezza per Moab, le loro grida di gioia termineranno, perché da molto tempo l’Eterno ha disposto il male contro Moab. Le loro preghiere non avranno risposta.

Dio ha già decretato la sua caduta in disprezzo, tanto che in tre anni, di Moab non resterà che “…poca, pochissima cosa, senza forza” (v.14, vers.Diodati).

Il profeta Daniele descrive esattamente che l’uomo con lo spirito di Satana abbatterà molte popolazioni del sud, ma Moab ed altri scamperanno. Di Moab resterà così poco, non ci saranno tesori, né argento o cose preziose da portar via, la bestia, l’uomo con lo spirito di Satana è attirato solo dalle ricchezze e quindi la lascerà stare (cfr. Dan.11:41).

CAPITOLO 17

“Oracolo contro Damasco. Ecco, Damasco è tolto dal numero delle città, e non sarà più che un ammasso di rovine. Le città d’Aroer sono abbandonate; son lasciate alle mandre che vi si riposano e niuno le spaventa” (v.1,2).

Le profezie elencano ad una ad una tutte le nazioni del Medio-oriente, enunciate come Sud, rispetto all’Impero Romano (oggi Unione Europea).

Dal mare cioè dai popoli e nazioni di religione cattolica, non sappiamo quale nazione ma di sicuro è una nazione che si affaccia sul mare Mediterraneo, da questa verrà il devastatore, l’uomo spregevole (Dan. 1:21).

Colui che rivestirà il comando, come dittatore assoluto su tutti i regni del mondo, si farà adorare come Dio e sarà affiancato dall’anticristo, il falso profeta, proveniente dal popolo ebreo. Quest’ultimo emulerà Gesù compiendo miracoli e prodigi, farà perfino parlare l’immagine della bestia, il serpente antico con un corpo di uomo. Il dominatore sarà come di argilla e di ferro (Dan.2:41), ovvero col corpo di uomo e con lo spirito forte di Satana, ma la sua fine arriverà comunque e nessuno lo aiuterà (Dan.11:45).

La profezia dovrà compiersi durante gli ultimi sette anni (ultima settimana delle settanta Dan.9:24). Tutti i regni vengono abbattuti, scomparirà anche la gloria di Giacobbe (Israele).

Gli empi termineranno la loro esistenza nella guerra di Armagheddon; Dio salverà un residuo, sopravvivrà alla grande tribolazione, Dio li nasconderà dalla presenza del serpente antico che è Satana, al termine della guerra nella valle di Giosafat (Gioele 3) o Armagheddon (Apoc.16:16) entreranno nella Gerusalemme terrena (vedi Ezechiele dal cap.40 al 48). Quelli che formeranno un residuo vivente derivante dalle nazioni (chiamate anche isole della terra) non saranno molti, il profeta espone in similitudine: “Vi rimarranno alcuni grappoli da racimolare, come quando si bacchiano le olive: due o tre olive in cima ai rami più alti, quattro o cinque sui rami più carichi-, dice l’Eterno, il DIO d’Israele” (v.6).

In quel giorno, tutti i superstiti non si rivolgeranno più alle opere delle loro mani, ogni uomo volgerà lo sguardo al suo Creatore (Dio) e guarderanno al Santo di Israele (Gesù) (v.7). Durante il millennio ogni persona salirà di anno in ad adorare in Gerusalemme il RE, l’Eterno degli eserciti (Zacc.14:16).

Israele è stato ricostruito, ma il popolo non riconosce ancora che Dio è la Rocca della sua salvezza: ha piantato piantagioni e le ha fatte germogliare.

Nel giorno in cui Dio li visiterà, sarà ridotto ad un cumulo di rovine e sarà una desolazione; negli ultimi sette anni Israele sarà lasciato nelle mani del dittatore (Satana), che con il suo esercito devasterà anche la città di Dio, Gerusalemme. “Il tumulto di un gran numero di popoli, che rumoreggiano come il muggito dei mari… Le nazioni rumoreggiano come il fragore di molte acque, ma Dio le minaccia, ed esse fuggono lontane,sospinte come la pula dei monti davanti al vento, come un mulinello di polvere davanti al turbine” (v.12,13); “Moltitudini, moltitudini nella Valle della decisione…” (Gioele 3.14).

Dio darà la giusta retribuzione all’empio, si leverà per far vendetta nella grande guerra chiamata Armagheddon (Apoc.16:16).

“Alla sera, ecco il terrore, e prima del mattino non c’è più nulla. Questa è la parte di quelli che ci depredano, la sorte di quelli che ci saccheggiano” (v.14).

Il giorno del’ira di Dio sarà contro tutti gli empi sia delle nazioni che degli ebrei, tutti saranno uccisi con la spada nella grande guerra chiamata Armagheddon .

“ … giorno di tenebre, di densa oscurità, giorno di nubi e di fitta nebbia!” (Gioele 2:2). Durerà solo un giorno appunto è chiamato giorno d’ira, giorno di sventura e di angustia, giorno di rovina e di desolazione, giorno di tenebre e caligine, di nuvole e fitta oscurità (Sof.1:15; Amos.5:18).

Il residuo dei salvati dirà: “Questa è la parte di quelli che ci depredano, la sorte di quelli che ci saccheggiano” (v.14).

Israele trionferà sui loro nemici, vedrà la morte di tutti coloro che li perseguitavano, li depredavano e saccheggiavano, e: Il SIGNORE, il loro Dio, li salverà, in quel giorno, come il gregge del suo popolo; perché saranno come pietre di un diadema, che rifulgeranno sulla sua terra (Zac.9:16).

CAPITOLO 18

Guai al paese che fa ombra con le ale, che è di là da’ fiumi d’Etiopia! Che manda messi per lo mare, e in vaselli di giunchi sopra le acque, dicendo: Andate, messi leggieri, alla gente di lunga statura, e dipelata; al popolo spaventevole, che è più oltre di quella; alla gente sparsa qua e là, e calpestata, la cui terra i fiumi predano” (v.1,2 vers. Diodati).

“Guai al paese dalle ali strepitanti, che si trova oltre i fiumi d’Etiopia, che manda ambasciatori per mare in navicelle di papiro sulle acque, dicendo: -Andate, o veloci messaggeri, verso una nazione di alta statura e dalla pelle lucida, verso un popolo temuto dai suoi inizi in poi, nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi-” (v.1,2 vers. Nuova Diodati). Che notevole differenza!

La profezia è in analogia, riguarda l’Impero Romano, trasformato nel grande impero cattolico, raffigurato dalla quarta bestia vista dal profeta Daniele (Dan.7:7). Il plenipotenziario di questo impero è il papa, egli invia continuamente i suoi messaggeri (preti e sacerdoti) verso tutte le nazioni, compreso nazioni di religione musulmana. Le navicelle di papiro rappresentano tutte le belle e imponenti chiese cattoliche, sparse in tutte le nazioni, profeticamente esposte come mare (Apoc.17:15),. Altrettanto allegoricamente viene rappresentato una nazione di alta statura e dalla pelle lucida, indica un popolo potente, senza paura e che calpesta tutto (Dan.7:7). Il paese dalle ali strepitanti è la grande Babilonia, i fiumi indicano le nazioni. Appena all’inizio del regno della bestia che è l’uomo con lo spirito di Satana, comanderà ai suoi dieci re o presidenti di abbattere la grande e famosa città piena di idoli, chiamata Babilonia “E la donna che hai visto è la grande città che regna sui re della terra” (Apoc.17:12,18).

Quando l’uomo con lo spirito del dragone (Satana) inizierà a dominare, insieme all’anticristo, sottometterà tutti i popoli del mondo, compresi gli ebrei; abbatterà le tre corna che sono le tre grandi religioni monoteiste: cattolicesimo, islamismo ed ebraismo (Dan.7:8).

Durante il regno satanico (grande tribolazione), l’Eterno se ne starà silenzioso e guarderà dalla sua dimora perché Egli darà ordine, mettendo il mondo intero nelle mani di Satana per 1260 giorni. Tutti gli eventi si compieranno, Satana regnerà con un corpo d’uomo, è chiamato bestia per la sua ferocia, gli è dato di distruggere e calpestare, terminato i tre anni e mezzo di regno, 1260 giorni, avverrà la vendemmia: “…Egli taglierà i ramoscelli con le roncole, e strapperà via e troncherà i tralci” (v.5).

“Allora l’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò l’uva nel gran tino dell’ira di Dio” (Apoc.14:19; Is.63). Questo evento descritto corrisponde alla guerra di Armagheddon, che Gesù vincerà, uccidendo tutti gli empi, nella valle di Giosafat (Apoc.16:16; Gioele3; Apoc.19:11,21) e come indicato “Essi saranno abbandonati tutti insieme agli uccelli rapaci dei monti e alle bestie della terra; gli uccelli rapaci passeranno sopra di essi l’estate e le bestie della terra passeranno sopra di essi l’inverno” (v.6).

Tutti saranno uccisi ed i loro corpi saranno mangiati dagli uccelli del cielo e da ogni bestia della terra, come precisato dall’apostolo: “E il resto fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni” (Apoc.19:21).

Tutte le ricchezze delle nazioni europee e dei Sud saranno portate in Gerusalemme (Is.60:13,14).

Ricordiamo che le profezie sono esposte ai servi di Dio in parabole (Ez.17:2; 24:3; Slm.78:2; Osea 12:11). Per questo motivo, Dio aprirà le menti di quelli a cui è destinata la rivelazione, per far conoscere a loro i misteri divini, mentre per gli altri, che vorranno capire con la propria mente carnale, rimarrà impenetrabile.

Tutti I riferimenti profetici di questo capitolo sono diretti ad un potente regno religioso, impropriamente dichiaratosi cristiano, le Scritture lo definiscono con il nome di Babilonia, ossia di confusione. Una nazione o impero potente, che calpesta tutto, l’angelo spiegò al profeta Daniele la ferocia della quarta bestia, specificando: “…ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna” (Dan.7:7; Apoc.17 e 18).

Dio concederà il comando assoluto di tutto il mondo a Satana, personificato dall’uomo spregevole, detto la bestia, per solo tre anni e mezzo.

La donna meretrice è la chiesa apostata, chiamata cristiana, che siede sulla bestia, cioè su Satana (Apoc.17:1,6). Questa chiesa, divenuta un impero religioso, è nominata Babilonia. Essa sarà abbattuta da dieci re, che daranno tutta la loro potenza ed autorità alla bestia, il dittatore politico (Apoc.17:12,13).

Dopo la grande guerra, rimarrà anche un residuo di superstiti, appartenenti ai popoli non Ebrei (pagani o gentili), essi porteranno offerte all’Eterno in Gerusalemme (Sion) e lo adoreranno durante il millennio (Zac.14:16): “In quel tempo saranno portate offerte all’Eterno degli eserciti da una nazione di alta statura e dalla pelle lucida, da un popolo temuto dai suoi inizi in poi, una nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi; saranno portate al luogo in cui si trova il nome dell’Eterno degli eserciti, sul monte Sion” (v.7). Il paese solcato dai fiumi è oggi l’Europa Unita, i fiumi sono le nazioni che la compongono.

CAPITOLO 19

Ecco l’Eterno che cavalca su una nuvola leggera ed entra in Egitto. Gli idoli d’Egitto barcollano davanti a lui, e il cuore degli Egiziani viene meno dentro di loro” (v.1).

In questo capitolo viene enunciata la profezia, confermata da Gesù (Lc.21:10), di quanto avverrà negli ultimi anni: ognuno alzerà la mano contro il proprio fratello o vicino, città contro città e regno contro regno. Iniziato dal secolo scorso le doglie di parto, ossia, avvenimenti catastrofici distanziati tra loro.

Conosciamo tutti le due grandi guerre mondiali in cui le nazioni furono una contro l’altra, regno contro regno; avverrà ancora di peggio nei successivi sette anni dopo il rapimento della chiesa, a causa degli sconvolgimenti naturali e perché la pace sarà tolta dalla terra (Apoc.6:4), fino a quando si raduneranno tutti per combattere contro il RE dei RE ed il SIGNORE dei SIGNORI “…ed egli stesso pigerà il tino del vino della furente ira di Dio onnipotente” (Ap .19:15,16). Alla parola di Gesù, tutti saranno uccisi con la spada; l’arma di ognuno sarà rivolta contro l’altro, si uccideranno a vicenda, secondo la profezia.

Prima della grande battaglia, ci sarà il regno assoluto di Satana, l’Egitto sarà sotto il suo dominio: “Consegnerò l’Egitto nelle mani di un duro padrone, e un re crudele lo dominerà- dice il Signore, l’Eterno degli eserciti” (v.4).

L’Egitto è famoso per il Nilo ed altri affluenti, ma in quel tempo i fiumi si seccheranno con una conseguente carestia di frumento e di pesce; quelli che lavoreranno il lino e i tessitori di cotone saranno confusi, non ci saranno salari, regnerà una grande confusione: “L’Eterno ha mescolato nel suo mezzo uno spirito di perversione, ed essi hanno fatto fuorviare l’Egitto in ogni sua impresa, come barcolla l’ubriaco nel suo vomito” (v.14).

In quel tempo, passata la grande tribolazione, “Il paese di Giuda sarà il terrore dell’Egitto; ogni volta che se ne farà menzione, sarà un vero spavento a motivo della decisione presa contro di lui dall’Eterno degli eserciti” (v.17).

In Egitto ci saranno cinque città che parleranno la lingua di Canaan, la lingua del popolo di Dio e una di esse si chiamerà “la città della distruzione” (v.18).

Durante il millennio anche il residuo degli egiziani serviranno l’Eterno, in mezzo al paese ci sarà un altare e una stele a Lui dedicato, un segno a testimonianza per l’Eterno degli eserciti. Negli ultimi anni sarà salvato anche un residuo di egiziani, essi grideranno al Signore per l’oppressione che riceveranno, allora Dio manderà loro un Salvatore e un Grande li libererà (v.20). L’Eterno colpirà gli egiziani ma guarirà il residuo scelto il quale ritornerà a Dio, ascolterà le loro preghiere li salverà (v.22), ed entreranno nel millennio come popolo un di Dio.

Dio ha scelto tre popoli: gli Assiri, gli Egiziani e gli Israeliti. Di questi si è riservato un residuo che abiterà la terra: “In quel giorno Israele, il terzo con l’Egitto e con l’Assiria, sarà una benedizione in mezzo alla terra. L’Eterno degli eserciti li benedirà dicendo: – Benedetto sia l’Egitto mio popolo, l’Assiria opera delle mie mani e Israele mia eredità!” (v.24,25).

Sia glorificato il nome del nostro Dio, egli è grandioso e misericordioso.

Chi di noi oggi può pensare a ciò che Dio farà in quel tempo? Questi popoli oggi sono così lontani da Dio, soltanto un residuo di loro, in quel giorno, griderà all’Eterno ed Egli li risponderà. Il residuo d’Israele è l’eredità dell’Eterno entrerà nella nuova Gerusalemme, tutte le nazioni della terra serviranno Israele, Dio distruggerà interamente la nazione che non vorrà sottomettersi a loro (Is.60:12).

CAPITOLO 20

“Nell’anno in cui Tartan venne ad Ashdod, mandato da Sargon, re di Assiria, egli combattè contro Ashdod e la prese” (v.1).

In quel tempo Dio parlò al profeta, esortandolo a togliersi il sacco che copriva i suoi lombi ed i calzari dai suoi piedi; Isaia quindi andò nudo e scalzo secondo l’ordine dell’Eterno: “…Come il mio servo Isaia è andato nudo e scalzo per tre anni quale segno e presagio contro l’Egitto e contro l’Etiopia così il re di Assiria…” (v.3,4) deportò prigionieri egizi ed etiopi giovani e vecchi, nudi, scalzi, con le natiche scoperte, e fu tolto loro ogni bene.

Proprio come il profeta visse nudo e scalzo per tre anni, così fu il disagio che Dio mandò sull’Etiopia e sull’Egitto, nazioni in cui Israele aveva confidato restando “…spaventati e confusi, a causa dell’Etiopia, loro speranza, e a causa dell’Egitto, loro gloria” (v.5).

Israele vedendo ciò che il re di Assiria aveva fatto, esclamò: “Ecco, che cosa è avvenuto a quelli nei quali riponevamo la nostra speranza, e presso i quali ci eravamo rifugiati in cerca di aiuto, per essere liberati dal re di Assiria. Come scamperemo noi?” (v.6).

(continua)