Altro valido insegnamento, estratto dal racconto di Gesù, deriva dalla sua osservazione di come tutti scegliessero i primi posti a tavola.

Quando sei invitato ad un banchetto, non metterti ai primi posti, che non venga chi ti ha invitato e ti dica di cedere il posto ad un altro e tu vada ad occupare l’ultimo posto, pieno di vergogna.
Se invece ti metti all’ultimo posto e verrà chi ti ha invitato per farti accomodare più avanti, riceverai rispetto dai presenti.

Gesù ci ammonisce che non dobbiamo innalzarci, perché tutti siamo servi gli uni degli altri.
Se ci abbassassimo per servire umilmente ed essere utili nella sua opera, sottomettendoci alla sua volontà, sicuramente sarebbe gradito a Dio.
Ricordiamoci che noi, da soli, non faremo alcuna cosa di buono, ma è il suo Spirito che produce in noi, il volere e l’agire (Fil.2:13), perché la gloria di tutto ciò appartiene solamente a Dio.
Lui solo è degno di essere eccelso, innalzato ed onorato.
Desiderare di essere i primi, i migliori in questo mondo, comporta sicuramente di trovarsi tra gli ultimi spiritualmente e viceversa resistere alle seduzioni della carne, ci porterà a primeggiare nello spirito.

Riguardo agli ospiti, Gesù ci consiglia di non invitare ai nostri banchetti chi ci può contraccambiare, ma tutti coloro che non hanno alcuna possibilità di restituire il favore.
Inevitabilmente la ricompensa la riceveremo alla risurrezione dei giusti e saremo beati.
Che ottimo consiglio, perché non è cosa difficile trovare chi non ci può rendere l’invito e prodigarci a fare un buon pasto con amore.
Dio vede quello che stiamo facendo e la sua ricompensa non tarderà, proviamo a seguire l’esortazione di Gesù.