Capitolo 40.

Nell’anno venticinquesimo della nostra cattività, all’inizio dell’anno, il decimo giorno del mese, nel quattordicesimo anno da quando la città era stata presa, in quello stesso giorno la mano dell’Eterno fu sopra di me, e mi trasportò là” (v.1), nel paese d’Israele.

Mentre il profeta Ezechiele si trovava in esilio, in una visione divina, si trovò sopra un monte altissimo di Israele dove, a lato sud, sorgevano delle costruzioni di una città, la nuova Gerusalemme.

Ugualmente fu per l’apostolo e profeta Giovanni; ”E mi trasportò in spirito su di un grande ed alto monte, e mi mostrò la grande città, la santa Gerusalemme, che scendeva dal cielo presso Dio” (Apoc.21:10).

 

Al profeta Ezechiele fu mostrata la città santa, che dovrà essere abitata dal residuo di Israele, scampato dalla grande tribolazione, con tutte le sue misure.

In essa vide il santuario, il luogo santo, le camere con tutte le misure e la loro disposizione, la divisione delle cose sacre da quelle profane, perfino gli fece vedere il tempio, dove risiederà il trono di Dio e la sua gloria, con l’altare degli olocausti e descrivendogli tutte le mansioni dei sacerdoti preposti al servizio nel tempio.

 

Dio dividerà il paese: una parte sacra sarà per il Signore, che sarà assegnata ai sacerdoti, mentre un’altra sarà riservata ai Leviti, per il servizio nel tempio ed infine il resto apparterrà a tutto Israele.

Inoltre furono mostrate al profeta Ezechiele perfino le offerte per particolari occasioni e l’offerta che farà il principe;

le cucine e i focolari, per cuocere i sacrifici del popolo;

le posizioni dei confini del paese e le divisioni per le tribù, per i sacerdoti e per il principe;

le dodici porte della città, che porteranno il nome delle dodici tribù.

 

La grande città, la città santa, sarà abitata da coloro che saranno ritenuti degni di vivere per ripopolare nuovamente la casa di Israele.

 

Il compito assegnato al profeta Ezechiele dall’uomo “…il cui aspetto era come l’aspetto di bronzo…” (v.3), incontrato alla porta della città, fu ”…guarda… ascolta…e fa’ attenzione… Riferisci alla casa d’Israele tutto ciò che vedrai” (v.4).

Incominciò a visitare l’interno con l’uomo, fornendogli le misure di ogni parte.

 

Capitolo 41.

Alcuni particolari della città santa, la nuova Gerusalemme.

Il tempio era circondato da un muro. Esso rappresenta le dodici tribù e su ogni lato della parete vi erano poste tre porte uguali della stessa altezza e larghezza. Ad ogni lato di ciascuna porta corrispondevano tre camere delle stesse dimensioni. Davanti alle finestre, nella parte interna, vi erano dei pilastri e degli archi. Vicino ai pilastri si trovava una stanza dove si lavavano gli olocausti: ”nell’atrio della porta c’erano due tavole da una parte e due tavole dall’altra parte, sulle quali venivano scannati gli olocausti, i sacrifici per il peccato e per la trasgressione” (Ez.40:39).

Nel millennio, i sacerdoti eseguiranno gli stessi sacrifici, come sotto la legge di Mosè, con tutti gli strumenti ed arredi che occorreranno per portare a termine un sacrificio, dal momento che si scanna l’animale sacrificato, fino all’aspersione del sangue per il peccato e per le colpe del popolo. Ci sarà una camera per i sacerdoti, che presteranno servizio all’altare e due camere per i cantori. Vi sarà il tabernacolo, il santuario e “…il luogo santissimo”.

 

Le camere laterali saranno su tre piani “…una sopra l’altra, trenta camere per piano; esse si appoggiavano a sporgenze del muro del tempio, fatte tutt’intorno per le camere laterali; così erano attaccate ma non appoggiate sul muro del tempio” (41:6).

Intorno al tempio, Ezechiele vide un muro (41:5; Apoc.21:3), il muro rappresenta Israele con le sue dodici tribù, mentre le fondamenta simboleggiano il periodo della Grazia, iniziato con Cristo, pietra angolare, proseguito con gli apostoli. Infatti, “…il muro della città aveva dodici fondamenti, e su quelli erano i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello” (Apoc.21:14).

 

Ad Ezechiele la visione fu completata con tutte le misure di ogni cosa mostrata, che la città conteneva: ”La città era a forma quadrangolare, e la sua lunghezza era uguale alla larghezza; egli misurò la città con la canna, ed era di dodicimila stadi; la sua lunghezza, larghezza e altezza erano uguali” (Apoc.21:16), con tutto il muro del tempio, dentro e fuori. ”Vi erano riprodotti cherubini e palme, una palma fra cherubino e cherubino; ogni cherubino aveva due facce” (41:18). Le due facce dei cherubini erano una di uomo e l’altra di Leone, che evidenziano Gesù, Figlio dell’uomo: “Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra” (Mrc.2:10) e il Leone della tribù di Giuda: “Allora uno degli anziani mi disse: Non piangere; ecco, il Leone della tribù di Giuda, la Radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli” (Apoc.5:5).

 

Per Israele, il millennio sarà di pace e di sicurezza. Anche la Sposa o chiesa di Cristo, formata da quelli che sono stati lavati nel sangue dell’Agnello, staranno con Gesù, nella città celeste, che scenderà dal cielo presso Dio, per stare mille anni sulla terra (Apoc.21:10).

 

Capitolo 42.

Sono descritte le disposizioni su tre piani delle camere del cortile esterno; le camere superiori erano più strette a causa delle gallerie, rispetto a quelle inferiori ed intermedie, “…le camere a nord e le camere a sud che stanno di fronte allo spazio vuoto sono le camere sante, dove i sacerdoti che si avvicinano all’Eterno mangeranno le cose santissime; là deporranno le cose santissime…quando i sacerdoti saranno entrati non usciranno dal luogo santo nel cortile esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali prestano servizio, perchè sono sante; indosseranno altre vesti e così potranno avvicinarsi a ciò che spetta al popolo” (v.13,14).

Quindi i sacerdoti compiranno le stesse cose che facevano al tempo di Mosè, sotto la legge, perciò il tempo della legge, per il popolo di Israele, continuerà nel millennio, come riportato in seguito. “Misurò l’area ai quattro lati; aveva tutt’intorno un muro, lungo cinquecento cubiti e largo cinquecento cubiti, per separare il luogo sacro da quello profano” (v.20). Ci sarà una netta divisione tra ciò che appartiene a Dio, dalle cose che il popolo farà per se stesso.

 

Capitolo 43.

Ed ecco, la gloria del Dio d’Israele veniva dall’est. La sua voce era come il rumore di molte acque e la terra risplendeva della sua gloria” (v.2).

La stessa gloria che il profeta aveva già visto, quando fu mandato a distruggere la città di Gerusalemme, nella visione precedente.

Il profeta, al vedere la gloria di Dio, cadde con la faccia a terra, ma lo Spirito lo sollevò in alto, portandolo nel cortile interno.

 

Un uomo fu accanto a me e la gloria dell’Eterno entrò nel tempio, da cui proveniva una voce, che parlava con il profeta: ”Figlio d’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo delle piante dei miei piedi, dove abiterò in mezzo ai figli d’Israele per sempre…” (v.7).

 

Fu mostrato anche all’apostolo Giovanni: “…Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio” (Apoc.21:3).

Perciò in Israele, non ci sarà più alcuna idolatria, perché Dio abiterà insieme con loro, affermando con certezza che ciò non accadrà più: ”Prestami attenzione, o popolo mio, ascoltami, o mia nazione, perchè da me procederà la legge e stabilirò il mio diritto come luce dei popoli” (Is.51;4).

 

Dio ordina ad Ezechiele di descrivere il tempio alla casa di Israele, perché si vergognino delle loro iniquità, poi sappiano le sue dimensioni, il modello del tempio, la sua disposizione, tutte le sue uscite, tutti i suoi statuti e leggi per metterli in pratica.

Questa è la legge del tempio. Tutto il territorio che sta attorno alla sommità del monte sarà santissimo. Ecco, questa è la legge del tempio” (v.12).

 

Dio fornisce ancora al profeta le misure e gli statuti dell’altare degli olocausti, per l’espiazione del peccato ed affinché il suo popolo le conosca.

 

L’Eterno designa come suoi sacerdoti “… i Leviti della stirpe di Tsadok”, che non si sviarono durante la legge di Mosè, come gli altri. Essi si potranno avvicinare all’Eterno per servirlo (v.19).

Dio gradirà gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento, perchè egli si compiacerà del suo popolo santo (Is.62:12).

Serviranno l’Eterno e faranno olocausti e sacrifici come li facevano al tempo della legge data a Mosè, con alcune indicazioni: “…Questi sono gli statuti per l’altare quando sarà costruito per offrirvi gli olocausti e spruzzarvi sopra il sangue” (v.18).

Si offriranno olocausti per sette giorni in sacrificio per il peccato, “per sette giorni si farà l’espiazione per l’altare, lo si purificherà e lo si consacrerà. Terminati questi giorni, dall’ottavo giorno in poi, i sacerdoti offriranno sull’altare i vostri olocausti e i vostri sacrifici di ringraziamento, e io vi gradirò -, dice il Signore, l’Eterno” (v.26,27).

Quindi il popolo offrirà sacrifici all’Eterno, come prima.

Israele continuerà a servire l’Eterno in tutto il millennio, metteranno in pratica tutti gli statuti.

Non si ritireranno dalle leggi divine, perchè apparteranno all’’Eterno, che li gradisce, affermando: ”Anche se i monti si spostassero e i colli fossero rimossi, il mio amore non si allontanerà da te né il mio patto di pace sarà rimosso, dice l’Eterno, che ha compassione di te” (Is.54:10).

 

Capitolo 44.

Dio ordinò al profeta di stare attento, di guardare l’ingresso del tempio e tutte le uscite del santuario, di ascoltare tutti gli statuti e le leggi della casa dell’Eterno.

Dio avverte: ”Dirai a questi ribelli, alla casa d’Israele- Così dice il Signore, l’Eterno: O casa d’Israele, basta con tutte le vostre abominazioni!“ (v.6).

Dio rimprovera il suo popolo di aver profanato il tempio, di aver rotto il patto per non aver preso cura delle cose sante e per aver messo stranieri, incirconcisi di cuore e di carne, alla cura del santuario.

 

Aggiunge che nel nuovo santuario, ”Nessun straniero, incirconciso di cuore e incirconciso di carne, entrerà nel mio santuario, né alcun straniero che si trova in mezzo ai figli d’Israele” (v.9).

L’apostolo Giovanni elenca tutti gli incirconcisi di cuore e dove sarà il loro posto, dicendo: “ma per i codardi, gl’increduli, gl’immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda” (Apoc.21:8).

 

I Leviti, che si sono allontanati, seguendo l’idolatria durante la legge data al popolo da Mosè, porteranno la pena della loro iniquità: nel millennio non serviranno più all’altare, come sacerdoti, ma saranno come guardiani delle porte del tempio, scanneranno gli olocausti e i sacrifici per il popolo, per servirli.

Considerato che essi hanno fatto cadere la casa di Israele nel peccato, porteranno la loro vergogna e la pena delle abominazioni che hanno commesso, non avvicinandosi più alle cose sante e né santissime, avendo affidato a loro la custodia del tempio per ogni servizio.

 

Constatiamo come Dio assegni ad ogni tribù compiti diversi, in base al loro comportamento avuto durante la legge di Mosè.

I Leviti, sacerdoti dell’Eterno, sviandosi dietro agli idoli, hanno perso il loro ruolo ed ufficio e saranno incaricati solo di servizio nel tempio. Invece i sacerdoti leviti, figli di Tsadok, saranno confermati nelle loro funzioni, perché erano rimasti sempre integri e fedeli al loro compito, prendendosi cura del santuario dell’Eterno, anche quando Israele si allontanò.

Loro resteranno nel santuario ed offriranno il grasso ed il sangue davanti al Signore: ”Essi entreranno nel mio santuario, si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e compiranno tutto il mio servizio” (v.16).

 

Dio illustra tutti i requisiti che i sacerdoti dovranno avere e ciò che saranno tenuti a fare, come perfino raccomanda a loro di togliersi le vesti, usate per il servizio e di deporle nelle camere del santuario, per cambiarsi gli abiti, quando usciranno nel cortile esterno, verso il popolo, per non santificarlo, attraverso le vesti sacre (v.19).

 

Inoltre garantisce riguardo “…alla loro eredità, sarò io la loro eredità; non darete loro alcun possesso in Israele, perchè sono io il loro possesso” (v.28).

Ogni cosa destinata a Dio, sarà dei sacerdoti, essi si nutriranno delle primizie, delle migliori cose, che saranno offerte all’Eterno, perciò a loro non sarà destinata alcuna proprietà.

 

Capitolo 45.

Per la spartizione del paese, all’Eterno sarà destinata una porzione sacra di estensione lunga circa 13.750 metri (25.000 cubiti) e larga circa 5.500 metri (10.000 cubiti).

In essa si ricaverà uno spazio libero quadrato di lato di circa 275 metri (500 cubiti) per il santuario, il luogo santissimo.

La parte sacra sarà assegnata ai sacerdoti Leviti, figli di Tsadok, che si avvicineranno all’Eterno per servirlo, comprendendo in questo luogo anche le loro case. Agli altri Leviti, servitori del tempio, saranno date in proprietà venti camere.

 

Un’altra area, intorno alla parte sacra, sarà assegnata come proprietà al principe.

In Israele ci sarà un Principe e dei principi.

Nessuno più opprimerà Israele, i mille anni saranno solo di prosperità, si praticherà la rettitudine e la giustizia: ”L’efa (35 litri) e il bato (circa 34 litri) avranno la stessa capacità…” (v.11); in Israele ci sarà solo pace, Dio abiterà con loro e lì avrà il suo trono, “…il tabernacolo di Dio con gli uomini…” (Apoc.21.3).

 

Prima che inizi il millennio, Dio farà nuovi cieli e nuova terra, toglierà la maledizione (Gen.3:17,18) avvenuta per colpa della disubbidienza di Adamo.

Dio farà tutto nuovo, Israele riconoscerà la grandezza dell’’Eterno: ”Esse sono create ora e non dal principio; prima di oggi non le avevi udite, perchè tu non dica:-Ecco, io lo sapevo” (Is.48:7).

Dio offre ad Israele, nel millennio, ciò che era stato loro promesso fin dal principio, ad Abramo ad Isacco ed a Giacobbe.

Ora tutto sarà loro eredità, si compirà così anche la profezia: ”perchè ti espanderai a destra e a sinistra; la tua discendenza possederà le nazioni e popolerà le città deserte” (Is.54:3).

 

In questo capitolo sono descritti i vari sacrifici per il peccato, per l’olocausto e per le oblazioni di cibo.

In diverse occasioni si celebreranno le feste, come la Pasqua, che sarà commemorata “Nel primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, sarà per voi la Pasqua, una festa di sette giorni; si mangerà pane senza lievito” (v.21).

Nella stessa maniera la Pasqua era festeggiata nel periodo della legge data a Mosè (Lev.23:5,8).

 

Ripetiamo che, per tutto il millennio, in Israele, sarà di nuovo adottata e mantenuta la legge, perché il periodo della grazia sarà terminato, quando Gesù raccoglierà i suoi presso di sé (Gv.14:3) e ”…Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati… poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore” (1Tes.4:14,17).

 

In breve, dopo il rapimento della Chiesa, ci sarà salvezza per tutti gli ebrei che riconosceranno Gesù Cristo, il Messia, il Figlio di Dio (Mrc.1:11).

Una terza parte (Apoc.12:4) di quelli che capiranno (Dan.12:10), identificati come stelle del cielo, accetteranno il Vero Dio e riconosceranno Gesù come Figlio di Dio. Essi sacrificheranno la loro vita, perchè saranno uccisi da chi si metterà al posto di Dio, chiamato l’uomo spregevole (Dan.11:21), mentre un residuo, preso da ogni tribù d’Israele, sarà portato in salvo in un posto che Dio ha riservato a loro per tutta la durata della grande tribolazione (1260 giorni).

Il termine del regno di questo uomo iniquo e spregevole, la bestia, è fissato alla guerra di Armagheddon, dove egli sarà sconfitto con tutto il suo esercito. Il suo corpo sarà trafitto dalla spada, la sua anima sarà gettata nel fuoco che arde con zolfo, mentre lo spirito, che è il dragone, l’ex angelo Lucifero o figlio dell’aurora, che cadde nel peccato di ribellione per il suo orgoglio, perché disse in cuor suo: ”Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea…” (Is.14:13), sarà legato e gettato nell’abisso, dove sarà rinchiuso per tutta la durata dei mille anni (Apoc.19 e 20).

 

Tutto ciò che Dio mostrò ad Ezechiele è riferito esclusivamente ad Israele, per il periodo del millennio, con tutte le leggi e i decreti, che sono riportati nell’ultima parte della profezia, dal capitolo 40 al 48.

 

Il residuo scampato, appartenente alla casa di Israele, che Dio avrà nascosto e protetto, durante il regno della bestia e dell’anticristo, lo preserverà anche dalla battaglia conclusiva, che gli empi terranno nella Valle di Giosafat o guerra di Armagheddon. Il residuo sarà infine riportato in Gerusalemme, per ripopolarla ed essi, con tutti i loro discendenti, si atterranno alla legge e agli statuti divini.

Tutti i viventi delle nazioni della terra andranno a adorare l’Eterno come descrive il profeta Zaccaria, essi saranno i superstiti delle nazioni; dopo la grande guerra contro Gerusalemme, “E avverrà che ogni sopravvissuto di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme salirà di anno in anno ad adorare il Re, l’Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne. E avverrà che, se qualche famiglia della terra non salirà a Gerusalemme, per adorare il Re, l’Eterno degli eserciti, su di essa non cadrà alcuna pioggia” (Zac.14:16,17).

Rivolto alle nazioni, Isaia profetizza: “Poiché la nazione e il regno che non ti serviranno, periranno, e quelle nazioni saranno interamente distrutte” (Is.60:12), come anche “Poiché sul mio monte santo, sull’alto monte d’Israele-, dice il Signore, l’Eterno, -là tutta la casa d’Israele, tutti quanti saranno nel paese, mi servirà; là io mi compiacerò di loro, là richiederò le vostre offerte e le primizie dei vostri doni insieme a tutte le vostre cose consacrate” (Ez.20:40).

 

Capitolo 46.

Ecco, io l’ho dato come testimone ai popoli, come principe e comandante dei popoli” (Is.55:4).

E io, l’Eterno, sarò il loro Dio e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io, l’Eterno, ho parlato” (Ez.34:24).

e abiteranno nel paese che io diedi al mio servo Giacobbe, dove abitarono i vostri padri. Vi abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli per sempre, e il mio servo Davide sarà loro principe per sempre” (Ez.37:25).

E tu, Betleem, terra di Giuda, non sei certo la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un Principe, che pascerà il mio popolo Israele” (Mt.2:6).

Ma il principe, poiché egli è il principe, potrà sedervi per mangiare il pane davanti all’Eterno; egli entrerà dall’atrio della porta e uscirà per la stessa via” (Ez.44:3).

 

Questi versi, denotano una comune particolarità, noi sappiamo che il Principe o Re d’Israele è Gesù, (Gv.1:49; 12:13).

Egli è chiamato da Dio, servo: ”…il giusto, il mio servo, renderà giusti molti, perché si caricherà delle loro iniquità” (Is.53:11), come riferito: ”In quel giorno avverrà che chiamerò il mio servo Eliakim…” (Is.22:20), dove Eliakim vuol dire “che Dio stabilisce”.

Leggiamo anche che” Stabilirò su di esse un solo pastore che le pascolerà, il mio servo Davide. Egli le pascolerà e sarà il loro pastore. E io l’Eterno, sarò il loro Dio e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro…. “ (Ez.34:23,24).

Lo ripete ancora: ”…così saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Il mio servo Davide sarà re su di loro e ci sarà un unico pastore per tutti, essi cammineranno nei miei decreti, osserveranno i miei statuti e li metteranno in pratica” (Ez.37:23,24) e “Ma quei d’Israele serviranno l’Eterno, il loro Dio, e Davide, loro re, che io susciterò per loro” (Ger.30:9).

Ricordiamo che il re Davide ai tempi della profezia data al suo servo, era già morto da 14 generazioni (Mt.1:17), ma la profezia sostiene: “…Davide, loro re, che io susciterò…”, perciò la profezia riguarda Gesù, che è il re dei Giudei. Considerate anche la profezia data dall’angelo a Maria, che conferma: “Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine” (Lc.1:32,33).

 

Abbiamo già precisato che nelle profezie sono usati nomi in analogia, con parabole e similitudini (Ez.17:2); infatti Gesù spiegò perchè parlava in parabole ai suoi discepoli, “Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato” (Mt.13:11) e confermato “…A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che sono di fuori, tutte queste cose si propongono in parabole” (Mrc.4:11).

Non è dato a tutti di capire i misteri di Dio e, per questo motivo, sono usati nomi convenzionali o contemporanei del profeta; i nomi sono usati anche per attinenza al servizio prestato es. Davide fu re d’Israele, Gesù è re d’Israele.

 

Come in questo caso, quando dicasi ”il mio servo Davide” è indicata la persona di Gesù, nominato Figlio di Davide ed egli siederà sul trono di Davide (Lc.1:32; Mt.1:1; 12:23, 20:30,31).

Stessa analogia nell’ultimo verso sopra citato della profezia data a Geremia, profeta vissuto dopo il regno di Davide, al tempo del re Giosia, fino alla cattività babilonese, che esprime un fatto riguardo al futuro; da notare il tempo del verbo e il riferimento al re Davide, vissuto secoli prima, ”…e Davide, loro re, che io susciterò per loro…”, evidentemente non è inerente al re Davide, ma a Gesù Cristo, che doveva nascere dalla discendenza di Davide.

 

Confermiamo pure che il re di Israele sarà Gesù. Egli regnerà, perchè Dio lo ha esaltato e ”Lo costituirò pure mio primogenito, il più eccelso dei re della terra” (Slm.89:27).

In altri versi sono usati i pronomi di principe e padre “…ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda” (Is.22:21), che corrispondono sempre a Gesù,

Dio ha designato Gesù come pastore, re, principe e padre per Israele.

 

Osserviamo che “…Questa porta resterà chiusa, non sarà aperta e nessuno entrerà per essa, perchè per essa è entrato l’Eterno, il Dio d’Israele; perciò resterà chiusa. Ma il principe, poiché egli è il principe, potrà sedervi per mangiare il pane davanti all’Eterno; egli entrerà per la via dell’atrio della porta, e uscirà per la stessa via” (Ez.44:2,3) e come dichiarato: ”Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide; così egli aprirà e nessuno potrà chiudere, chiuderà e nessuno potrà aprire” (Is.22:22; Apoc.3:7).

Gesù ha la chiave di Davide (è il discendente di Davide); Gesù è il Leone di Giuda, la radice di Davide (Apoc.5:5). Gli ebrei del millennio saranno chiamati suoi figli (di Gesù).

 

Notiamo che è permesso solo al principe di passare dalla stessa porta da cui l’Eterno è entrato. Il principe entrerà e uscirà per quella porta, mentre i sacerdoti non potranno uscire e né far entrare alcuno per quella porta.

 

Il principe presiederà ai sacrifici e alle offerte di ringraziamento, che i sacerdoti faranno.

Anche il principe potrà offrire offerte volontarie di olocausti o di sacrifici di ringraziamento.

Egli potrà anche fare dei doni ai suoi figli, prendendoli dalla sua eredità, che rimarranno per sempre in loro possesso, ma se invece facesse un dono ad un suo servo, questo regalo gli apparterrà fino all’anno della liberazione, poi il dono ritornerà al principe.

Egli non prenderà nulla dell’eredità del popolo, spogliandoli, ma provvederà ai suoi figli con ciò che possiede, perciò nessuno del popolo sarà scacciato dalla sua proprietà.

 

Questo capitolo espone quali offerte e quando fare olocausti e sacrifici di ringraziamento.

Inoltre illustra i focolari ricavati ai quattro angoli del cortile esterno per cuocere i sacrifici del popolo: ”…tutt’intorno erano disposti focolari per cuocere. Egli mi disse: -Queste sono le cucine dove quelli che prestano servizio al tempio faranno cuocere i sacrifici del popolo-” (v.23,24), diverso dal luogo interno dove i sacerdoti cuoceranno la carne dei sacrifici per le trasgressioni, per i peccati e l’oblazione di cibo, “…per non farle portare fuori nel cortile esterno e così santificare il popolo” (v.20).