Capitolo 49.

I figli di Ammon sono i discendenti di Ben-Ammi, secondo figlio di Lot avuto dalla sua seconda figlia. Il giudizio di Dio per questi popoli avverrà alla fine, all’inizio dell’ultima settimana delle 70 comunicate dall’angelo ai Daniele (vedere Dan.9:24,25).

Secondo la storia, gli Ammoniti aiutarono il re di Babilonia a distruggere Giuda e la città di Gerusalemme nel 587 a.C.

Le profezie rivelano che gli Ammoniti presero possesso del regno di Israele, quando gli abitanti furono spodestati dai romani e furono dispersi tra tutte le nazioni della terra, durante l’esilio delle 62 settimane predette da Daniele, iniziate nel 70 d.C. e terminate nel 1948, anno di ricostituzione di Israele.

“Contro i figli di Ammon. Così dice l’Eterno: -Israele non ha forse figli, non ha egli alcun erede? Perché dunque Malkam prende possesso di Gad e il suo popolo si è stabilito nelle sue città? Perciò ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, nei quali io farò udire il grido di guerra contro Rabbah dei figli di Ammon; essa diventerà un cumulo di rovine e le sue borgate saranno consumate dal fuoco. Allora Israele prenderà possesso della sua eredità-, dice l’Eterno” (v.1,2).

Ricordiamo che le profezie parlano del popolo israelita, dalla sua nascita fino al millennio. Dio lo preferì tra tutti i popoli della terra, lo scelse come sua eredità (Is.19:25; 2Re21:14; Gioele3:2) e, dalla sua discendenza, Dio predisse la venuta del Messia (Gen.3:15).

L’amore per il suo popolo è incomparabile. Chiunque ha fatto e farà del male agli ebrei, pagherà un prezzo molto alto. Per aver maltrattato e perseguitato il popolo di Dio, in qualsiasi tempo, anche durante la loro cattività, il profeta Zaccaria annuncia: “Poiché così dice l’Eterno degli eserciti: -È per rivendicare la sua gloria, ch’egli mi ha mandato verso le nazioni che han fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi tocca la pupilla dell’occhio suo” (Zac.2:8, vers.Diodati).

I Moabiti, gli Ammoniti e gli Edomiti sono popoli che abitano i paesi arabi, insieme ad altre stirpi; essi subiranno la condanna, negli ultimi sette anni, pagando con la loro vita il male inflitto al popolo di Dio, “Perché ti vanti nelle valli? La tua valle si è svuotata, o figlia ribelle, che confidavi nei tuoi tesori e dicevi: -Chi verrà contro di me?-“ (v.4).

La terra di Israele è ricchissima, come in gran parte anche le nazioni vicine, con l’unica e fondamentale differenza che essa ha l’Eterno degli eserciti come loro Dio, il Creatore, mentre tutte le altre hanno come signore, il re delle tenebre, colui che si gloria attraverso le ricchezze, a cui si affidano i regnanti o capi di governo.

Prima della fine, un re del nord, un presidente o un capo dell’unione europea, andrà contro i popoli del sud (Dan.11:13-17), che saranno presi tutti da gran terrore, perché le loro truppe scelte non potranno opporsi a colui che è venuto contro di loro. L’invasore farà ciò che vorrà, cacciandoli dalla loro terra, ma nessuna nazione li accoglierà. Oggi chi chiede asilo politico alle nazioni europee, viene ammesso, ma negli ultimi sette anni non sarà più così, perché essi saranno abbandonati, senza che alcuno li soccorra.

Secondo le profezia, ripetiamo che Dio conserverà un piccolo residuo di ogni popolo, così anche di Ammon resterà una piccola parte, che rimarrà in cattività per tutto il tempo della grande tribolazione e, una volta terminata la grande guerra di Armagheddon, sarà riportata nella sua terra originaria, per ripopolarla: “Ma dopo questo io farò ritornare dalla cattività i figli di Ammon-, dice l’Eterno” (v.6).

Edom è Esaù, fratello gemello di Giacobbe. Esaù profanò la sua primogenitura, cedendola al fratello in cambio di una pietanza di lenticchie. Tramite i suoi profeti, Dio ha dichiarato: “…Tuttavia io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù…” (Mal.1:2,3; Rom.9:13). Negli ultimi tempi ha riservato anche per la discendenza di Esaù devastazioni e grande calamità e, per questo, invita il residuo a fuggire ed a nascondersi.

Questi eventi sono paragonati alla vendemmia per il fatto che, durante la raccolta delle uve, vengono sempre lasciati sulle viti dei grappoli piccoli, ininfluenti per la spremitura, ma adatti per specialità ad essere serviti a tavola. Un altro riferimento di confronto citato è il furto, perché i ladri, che entrano in una casa, non prendono certamente tutto quello che trovano, ma rubano solo quello che più fa comodo, che è più conveniente, prezioso e facilmente smerciabile, così sarà sempre lasciato un residuo di orfani, poveri e vedove, “Lascia i tuoi orfani, io li conserverò in vita, e le tue vedove confidino in me!“ (v.11). Dio annienta chi è destinato alla soppressione, ma lascia in vita coloro che sono scritti tra i vivi (Is.4:3), così rimarrà un piccolo residuo per il popolo santo di Israele e per gli altri popoli, che ripopoleranno la terra. “…perché farò venire la calamità di Esaù, su di lui nel tempo della sua punizione…Ma io metterò a nudo Esaù e scoprirò i suoi nascondigli, ed egli non potrà più nascondersi. La sua discendenza, i suoi fratelli, i suoi vicini saranno distrutti, ed egli non sarà più” (v.8,10).

Una piccola osservazione sulle 70 settimane date per Israele (Dan.9:24-27).

L’ultima settimana, composta da sette anni, è la più breve di tutte le 69 già passate. Le settimane totali per Israele sono settanta, che ebbero inizio dall’editto del re di Persia, Ciro, per ricostruire la casa dell’Eterno in Gerusalemme e dopo la cattività babilonese (Esdra 1:1,2; 6:3).

Le settimane risultano divise in questo modo:

le prime sette, dall’editto del re Ciro fino alla nascita del Messia.

Segue poi una pausa temporale di 70 anni, dalla nascita di Gesù fino alla nuova distruzione del tempio di Dio ad opera dei romani. Questo periodo di tempo non viene conteggiato nelle 7 settimane e neppure nelle 62 successive riferite alla diaspora, terminata nel 1948. Questi primi 70 anni dalla nascita del Messia, fino alla distruzione del tempio di Gerusalemme, avvenuta nel 70 d.C., non considerati nelle 70 settimane per Israele, sono molto importanti per esamina la chiusura del periodo della Grazia e l’inizio dell’ultima settimana (sette anni) antecedenti il millennio. I settanta anni si calcolano dal 1948, nascita del nuovo Stato di Israele e fine delle sessantadue settimane di cattività, attenzione! Sono già passati 62 anni ne rimangano circa otto nei quali la chiesa sarà rapita e inizieranno gli ultimi sette anni della vita dell’empio sulla terra.

Cosa avverrà nell’ultima settimana o nei sette anni? I primi 3 anni e mezzo circa ci saranno guerre fra i paesi del nord e quelli del sud, rispetto a Gerusalemme. Tutti i popoli del sud, di religione islamica ed ebrei saranno abbattuti e vinti dal devastatore (Dan.11:15-18).

In questo periodo ci saranno le piaghe e i flagelli, al suono delle sette trombe, comprensive dei tre guai ultimi per Israele (Apoc.8:13).

Terminato questo periodo ci sarà un piccolo intervallo di tempo in cui due comandanti o capi si avvicenderanno nel potere. Essi precederanno la bestia, che è l’uomo spregevole (Dan.11:21 al 45), il dominatore assoluto ed incontrastato, che eserciterà il suo potere solo per 1260 giorni,      “…sorgerà un uomo spregevole, a cui non sarà conferita la dignità reale; verrà pacificamente, ma si impadronirà del regno con intrighi. Davanti a lui le straripanti forze saranno spazzate via e distrutte come pure il capo di un’alleanza“ (Dan.11:20-22).

Il dragone, che è Satana (Apoc.13), darà tutta la sua autorità ad un uomo, nominato bestia per la grande ferocia che avrà nel devastare. Egli sarà feroce, proprio come una bestia, perché non avrà riguardo di alcuna donna o bambino. Egli ucciderà chiunque non vorrà sottostare alla sua volontà, mentre farà vivere chi lo adorerà come un dio. Egli abbatterà le tre grandi religioni monoteiste: cattolicesimo, islamismo e giudaismo, identificate nelle tre corna che saranno divelte (Dan.7:8). La meretrice, che siede sulla bestia, ha in mano una coppa d’oro, piena delle immondezze delle sue fornicazioni, il cui vino ha inebriato tutti gli abitanti della terra, di tutte le nazioni (Apoc.17:1-4) rappresentate dalle molte acque.

Satana non sarà più nascosto sotto ogni idolo per essere adorato, ma nei 1260 giorni del suo regno, costringerà tutti ad adorarlo direttamente nella persona della bestia e della sua immagine. Tutti quelli che adoreranno la bestia e prenderanno il suo numero o il suo marchio, berranno direttamente dal calice dell’ira di Dio. Essi saranno tormentati con fuoco e zolfo per l’eternità, davanti ai santi angeli e all’Agnello (Apoc.14:10). Il popolo islamico, non essendo abituato ad adorare idoli personificati, “non destinati a bere la coppa”, dovranno obbligatoriamente adorare anche loro la bestia, l’uomo iniquo con lo spirito di Satana, pena la morte. Quindi i musulmani dovranno rinunciare alla loro religione ed adorare Satana in carne ed ossa. Così anche Edom dovrà bere la coppa dell’ira di Dio, come tutti gli altri popoli, “Poiché io ho giurato per me stesso-, dice l’Eterno, -Botsrah diventerà un oggetto di stupore e di scherno, una desolazione e una maledizione, e tutte le sue città saranno una desolazione per sempre” (v.13).

La profezia continua rivolgendosi al distruttore, a cui Dio darà ordine di devastare ed uccidere molti abitanti della terra. Alla fine e per volontà dell’Eterno, tutti i regni si armeranno, sedotti dalla bestia e dal falso profeta (Gioele 3:1,16; Apoc.19:11,21). Gli eserciti si raduneranno per combattere contro Israele, comandati dalla bestia, l’uomo che possederà lo spirito di Satana, insieme al suo aiutante, detto anticristo perché imiterà Cristo, il Messia. Il dittatore assoluto, la bestia, durante il suo potere, sarà adorato da tutte le nazioni della terra come dio, al posto del Vero Dio, sarà implacabile, proprio come una bestia feroce. Terminato il suo regno, egli sarà disprezzato dagli uomini, perché riconosceranno, purtroppo tardi, di essere stati ingannati, quando Gesù apparirà nelle nuvole insieme al suo esercito (la sposa) e tutti lo vedranno dalla valle delle Visioni (Is.22), dalla valle di Giosafat (Gioele 3), luogo della guerra di Armagheddon, “Poiché ecco, io ti renderò piccolo fra le nazioni e disprezzato fra gli uomini” (v.15).

Anche Ezechiele profetizza chiaramente questi eventi, usando sempre il nome di Edom, per identificare la bestia.

Nella grande guerra tutti i combattenti saranno uccisi di spada, l’uomo spregevole e l’anticristo andranno direttamente nello stagno di fuoco, che arde con zolfo (Apoc.19:20,21). Tutti quelli che prenderanno il marchio, il numero o il nome della bestia sulla propria fronte o sulla mano, saranno uccisi, scenderanno nell’Ades ed, al giudizio dopo il millennio, saranno anch’essi gettati nello stagno di fuoco, perché i loro nomi non saranno trovati scritti nel libro della vita (Apoc.20:15). Nello stagno di fuoco, che arde con zolfo (Apoc.20:10), ci sarà già la bestia e l’anticristo insieme a coloro che sono stati sedotti dalla creazione del mondo, poi vi sarà gettato anche il dragone. Il profeta Ezechiele rende noto ciò che avverrà alla bestia, l’uomo con lo spirito del dragone, che scenderà nella fossa insieme ai suoi angeli demoniaci, “Là è Edom, con i suoi re e tutti i suoi principi che, nonostante il loro valore, sono posti assieme ai trafitti dalla spada. Anch’essi giacciono con gl’incirconcisi e con quelli che scendono nella fossa” (Ez.32:29). Anche il profeta Isaia conferma che, quando la bestia (Apoc.13), temuta ed adorata da tutti durante il suo regno, scenderà nella fossa, sarà riconosciuta da tutti i sedotti, che si meraviglieranno: “…Anche tu sei diventato debole come noi e sei divenuto simile a noi“ (Is.14:10).

Come sempre le profezie usano similitudini, In questa profezia Edom rappresenta la bestia, l’uomo spregevole che regnerà per 1260 giorni, alla fine dei tempi.

Come dal principio, il diavolo continuerà fino alla fine a spargere terrore e spavento fra gli abitanti della terra. Per l’orgoglio e la superbia del suo cuore peccò, desiderando di porsi al posto di Dio. La sua ambizione di farsi adorare come un dio è rimasta grande in Satana. Fino all’inizio del suo regno assoluto, egli si nasconderà sotto tutti i titoli o forme idolatre, come gli edomiti abitavano nelle fessure delle rocce, quindi nascosti. Come questi popoli occupavano la sommità delle colline, così anche se Satana si innalzasse, essendo il capo degli angeli ribelli ed il principe di questo mondo, non può certamente nascondersi da Dio e se facesse il suo nido in alto come le aquile, Dio lo farà precipitare (Apoc.12:9) sulla terra, insieme ai suoi angeli.

In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, il chiodo piantato in luogo solido sarà tolto, sarà strappato giù e cadrà; e tutto il peso che vi era attaccato sarà distrutto, perché l’Eterno ha parlato” (Is.22:25). Tutto quello che sarà attaccato a lui, sono coloro che confidano nelle bugie di Satana, lo seguono senza rendersene conto che stanno adorando e servendo il principe di questo mondo. Tutti saranno distrutti e scenderanno nella profondità della fossa (Ez.32:23) e tutto il dominio satanico diventerà solo desolazione.

La bestia o Edom, insieme a tutti quelli che avranno preso il suo marchio o il numero del suo nome, saranno seppelliti nella valle di Hammon-Gog (Ez.39:11). Questa valle assomiglierà alle città di Sodoma e di Gomorra, dove nessun uomo più vi abiterà. La bestia, il falso profeta e tutta la moltitudine dei sedotti saranno tormentati nei secoli dei secoli e il fumo del loro tormento salirà davanti ai santi angeli e davanti a Gesù, l’Agnello di Dio (Apoc.14:12).

“Ecco, egli salirà come un leone dal rigonfiamento del Giordano contro la forte dimora; io lo farò improvvisamente fuggire di là e stabilirò su di esso colui che ho scelto. Chi infatti è come me? Chi mi citerà in giudizio? Chi è dunque il pastore che può tenermi fronte?” (v.19). Dio ha stabilito che la bestia, uomo con lo spirito di Satana, dovrà andare contro Gerusalemme, perché è in Israele che egli sarà distrutto da Gesù, Colui guerreggia e giudica con giustizia (Apoc.19:11) e che Dio ha costituito su tutta la sua creazione (Ebr.2:8), uccidendolo con la spada (Ez.35:8) della Parola, nella valle di Giosafat insieme al falso profeta ed a tutti gli eserciti.

La profezia prosegue indicando la caduta della grande Babilonia, che avverrà al principio del regno della bestia. La grande Babilonia rappresenta una delle tre grandi religioni monoteiste; il profeta Daniele le identifica con i tre corni che saranno staccati (Dan.7:8) davanti alla bestia: “Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte; ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose” (Dan.7:8). Edom, simboleggia la bestia (Satana) su cui siede la grande meretrice (il papa e l’impero è Babilonia). L’uomo satanico avrà al suo servizio i dieci re: “E le dieci corna che hai visto sulla bestia odieranno la meretrice, la renderanno desolata e la lasceranno nuda, mangeranno le sue carni e la bruceranno col fuoco” (Apoc.17:16). Damasco raffigura la sede del regno della meretrice, la Città in Roma, dove gli abitanti si agiteranno presi da grande spavento, perché udranno che saranno attaccati dal dittatore: “Ecco, il nemico sale, spicca il volo come l’aquila e spiega le sue ali verso Botsrah, e il cuore dei prodi di Edom in quel giorno sarà come il cuore di una donna nelle doglie di parto” (v.22)Con similitudini il Vaticano e Roma, vengono uguagliate a Damasco, ascolteranno le notizie che stanno per essere attaccati e vorranno fuggire, saranno presi da grande spavento, distretta e dolori, ma non potranno andare da nessuna parte e nessuno sarà in grado di proteggerle, perché l’incendio le coglierà e saranno distrutte improvvisamente. Il mondo intero dirà “Come non è stata risparmiata la città famosa, la città della mia allegrezza?” (v.25, vers. Diodati), “….e, vedendo il fumo del suo incendio, grideranno: -Quale città era simile alla grande città?” (Apoc.18:18).

Tutti periranno in quel giorno ed in quel luogo; giovani, vecchi ed uomini di guerra saranno consumati dal fuoco, “Io appiccherò il fuoco alle mura di Damasco, ed esso divorerà i palazzi di Ben-Hadad” (v.27).

I nomi usati sono in similitudine con l’attuale Vaticano e Roma, la città famosa in tutto il mondo per i suoi idoli.

“E i re della terra, che hanno fornicato e sono vissuti nelle delizie con lei, la piangeranno e faranno lamento per lei, quando vedranno il fumo del suo incendio(Apoc.18:9). I re della terra sono coloro che rappresentano la falsa religione infedele all’evangelo di Cristo e tutti i suoi rappresentanti ed amministratori di ogni livello gerarchico, sottoposti alla meretrice (il papa), per vincolo di giuramento. Essi, piangeranno e saranno sgomenti, perché non ci sarà più chi li sosterrà. Attenzione, perché la profezia continua ad affermare che tutti i regni conquistati dal re di Babilonia, negli ultimi anni saranno consegnati sotto il controllo del re del nord (Dan.11:14,18). I popoli orientali saranno sconfitti dal grande esercito, che verrà dal nord, rispetto a Gerusalemme, come riportato “Le loro tende e le loro greggi saranno prese; i loro padiglioni, tutti i loro attrezzi e i loro cammelli saranno portati via; si griderà loro: “Spavento da tutte le parti!” (v.29).

Dio incita il residuo, che dovrà rimanere in vita, a fuggire davanti al devastatore ed a nascondersi nelle rocce (Is.2:19; Apoc.6:15), perché il disegno di Dio è di distruggere queste nazioni.

La profezia del seguente capitolo riguarda l’ultima guerra, chiamata di Gog e Magog. Gog è Satana, il quale sarà liberato dall’abisso, dopo i mille anni. Egli andrà a sedurre tutti i popoli e tutte le nazioni della terra, per condurli contro la Gerusalemme terrena (il campo dei santi di Apoc.20:9) e contro la chiesa di Cristo con tutti i martiri ebrei, risuscitati nella prima risurrezione, avvenuta prima del millennio, tutti abitanti della diletta città (la nuova Gerusalemme, che scenderà dal cielo, da presso Dio di Apoc.21:10).

Il piano di Dio è che Satana, con tutti i suoi eserciti, entri in Israele con il desiderio di impossessarsi delle grandi ricchezze possedute dal popolo di Dio, “Levatevi, salite contro una nazione tranquilla che abita al sicuro-, dice l’Eterno, -che non ha né porte né sbarre e dimora solitaria” (v.31). Anche il profeta Isaia rivela questo evento: “Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte, perché possano far entrare in te la ricchezza delle nazioni con i loro re in testa. Poiché la nazione e il regno che non ti serviranno periranno, e quelle nazioni saranno interamente distrutte” (Is.60:11,12). Dio ha determinato ogni cosa e permette che Satana, con i suoi eserciti, vada contro Gerusalemme, perché proprio in Israele, Satana terminerà la sua seduzione contro l’umanità. Scenderà dal cielo massi di ghiaccio, fuoco zolfo e li consumerà tutti (Ez.38:22; Apoc.20:9). L’evento profetizzato da Ezechiele, conferma: “Così dice il Signore, l’Eterno: -In quel giorno accadrà che ti verranno in mente dei pensieri e concepirai un malvagio disegno. Dirai: -Io salirò contro questo paese di villaggi senza mura, andrò contro gente tranquilla che abita al sicuro, che dimora tutta in luoghi senza mura e non ha né sbarre né porte” (Ez.38:10,11).

Ancora riguardo ai popoli arabi, Geremia predice, per la parola dell’Eterno, che essi saranno dispersi a tutti i venti, “I loro cammelli saranno portati via come bottino e il gran numero del loro bestiame come preda. Io disperderò a tutti i venti quelli che si tagliano gli angoli della barba e farò venire la loro calamità da tutte le parti-, dice l’Eterno” (v.32).

Con il nome di Hatsor è identificata la grande Babilonia, che diventerà una desolazione perpetua, perché non sarà mai più abitata in eterno da uomini. Riguardo a Babilonia il profeta Isaia descrive l’evento, sostenendo: “Ne farò il dominio del porcospino e paludi di acqua; la spazzerò con la scopa della distruzione-, dice l’Eterno degli eserciti. L’Eterno degli eserciti ha giurato, dicendo: -In verità, come ho pensato, così sarà, e come ho deciso, così accadrà” (Is.14:23,24; 34:11).

Al principio del regno di Sedekia, re di Giuda, Dio parlò al profeta riguardo ad Elam, dicendo: “…Ecco, io spezzerò l’arco di Elam, il nerbo della sua forza. Io farò venire contro Elam i quattro venti dalle quattro estremità del cielo; li disperderò a tutti quei venti e non ci sarà nazione dove non giungano i fuggiaschi di Elam” (v.35,36). Conosciamo, tramite le profezie, che negli ultimi tempi, popoli dal nord combatteranno contro il sud e li vinceranno. In quest’ultimo verso viene indicato che fuggiranno davanti all’ira ardente di Dio. Essi si rifugeranno tra le nazioni occidentali, che diventeranno i loro nemici, perché Dio manderà la spada, vale a dire che darà ordine di ucciderli, ovunque si trovino.

La terra di Elam tornerà all’Eterno, tutti i re ed i capi saranno distrutti, mentre i superstiti, rimasti in cattività, ritorneranno.

Come abbiamo già appreso dalle profezie, Dio salverà un residuo di ogni popolo e di ogni nazione della terra. Alla fine della guerra di Armagheddon, essi entreranno in un millennio di pace e anche loro serviranno L’Eterno, insieme ad Israele.

Capitolo 50.

La profezia di questo capitolo riguarda ancora la grande Babilonia.

All’inizio del regno della bestia, l’uomo con lo spirito di Satana e del suo aiutante, il falso profeta o anticristo, i dieci re o comandanti, profeticamente indicati con le dieci corna (Apoc.17:16), che regneranno insieme alla bestia, distruggeranno col fuoco Babilonia e daranno tutto il suo potere alla bestia.

Chi è Babilonia, la grande, la madre delle meretrici? È la Città in Roma, sede di un impero religioso, il cui rappresentante o capo (il papa), seduto sopra una bestia, è paragonato ad una donna meretrice vestita di porpora e di scarlatto, tutta adorna di oro, di pietre preziose e di perle, con in mano una coppa di oro, piena di abominazioni e delle immondezze delle sue fornicazioni o adorazioni di tutti i suoi idoli.

Cosa vuol dire fornicazione?

La fornicazione è determinata quando una persona, non sposata, ha rapporti sessuali con altri, se invece fosse sposata ed avesse relazioni extraconiugali si configurerebbe il peccato di adulterio, ossia di infedeltà. Quindi le fornicazioni spirituali sono tutte le venerazioni ed adorazioni rivolte agli idoli e non a Dio, il Creatore del cielo e della terra (Apoc.14:7). Molti ancora preferiscono adorare idoli di oro, di argento, di pietra, di legno o di altri materiali. Arriverà l’ora in cui questo impero sarà giudicato. Dio si vendicherà, perché l’hanno disprezzato, preferendo le creature al Creatore. Dio la giudicherà in modo tremendo, non avrà scampo e tutto il suo esercito non potrà fare alcuna cosa per evitare la sua fine: “…perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Rendete ciò che essa ha fatto a voi, anzi rendetele il doppio secondo le sue opere; nella coppa in cui ha versato, versatele il doppio” (Apoc.18:5,6). L’idolatria, fornicazione spirituale, è una cosa abominevole agli occhi dell’Eterno. Pensare che Dio permetta questo grande peccato, senza intervenire, è sbagliato, perché Egli ha riservato un giorno dove tutti gli uomini idolatri saranno consegnati sotto il potere e controllo di Satana, che regnerà su di loro per 1260 giorni. È chiamato bestia, l’uomo iniquo perché sarà feroce con tutti gli uomini della terra. Egli sarà contro Israele, perciò farà guerra ai santi e li vincerà (Dan.7:21,25), i martiri della grande tribolazione appartenenti al popolo ebreo, essi non adoreranno, né si sottometteranno alla volontà della bestia.

“La parola che l’Eterno pronunziò contro Babilonia e contro il paese dei Caldei per mezzo del profeta Geremia” (v.1)Tutte le nazioni vedranno il fumo del suo incendio, perché i mass media mostreranno la distruzione della grande Babilonia ed i suoi idoli non esisteranno più. Non ci sarà bisogno di molti eserciti per abbattere la grande città, che regna indisturbata sui popoli e nazioni, ma basterà un solo popolo proveniente dal nord per ridurla come un deserto, “Poiché dal nord sale contro di lei una nazione che ridurrà il paese a un deserto e nessuno più abiterà in essa; uomini e bestie fuggiranno, se ne andranno” (v.3).

Nel tempo del millennio, che inizierà subito dopo la grande battaglia, detta di Armagheddon, Dio unirà i due regni di Israele e di Giuda in uno solo. Durante i primi tre anni e mezzo, per la testimonianza dei due profeti (ulivi o candelabri Apoc.11:4), tutti gli ebrei che sono scritti nel libro della vita e dei vivi (Is.4:3; Dan.12:1) si convertiranno all’Eterno, piangeranno e si pentiranno del male, che i loro padri e loro stessi hanno commesso e non smetteranno mai più di cercare l’Eterno; infatti “Domanderanno della via di Sion, verso cui volgeranno le loro facce, dicendo: -Venite, uniamoci all’Eterno, con un patto eterno, che non sia più dimenticato-” (v.5)Il popolo di Dio è rimasto senza pastore da quando sono stati abbandonati in cattività tra le nazioni, loro nemiche.

Da notare il messaggio profetico di Geremia, rivelato più di 500 anni prima che avvenisse: “Tutti quelli che le trovavano, le divoravano, e i loro nemici dicevano: -Non siamo colpevoli, perché hanno peccato contro l’Eterno, dimora della giustizia, l’Eterno, speranza dei loro padri” (v.7). I gentili, che perseguitavano ed uccidevano gli ebrei, si giustificavano, affermando che essi erano rei di morte, per aver ucciso il Messia.

Viene assicurato agli Ebrei che ancora si trovano in Roma di fuggire da Babilonia, perché sarà distrutta da coloro che provengono dal nord, all’inizio del regno della bestia. Tutto il potere acquisito dalla grande meretrice passerà sotto il controllo della bestia (l’uomo spregevole di Dan.11:21), “Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese dei Caldei e siate come capri davanti al gregge… La Caldea sarà abbandonata al saccheggio; tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati-, dice l’Eterno” (v.8,10).

Ancora un severo avvertimento per le nazioni che si sono rallegrate, per aver trionfato, per aver preso possesso ed aver saccheggiato l’eredità dell’Eterno, ovvero la terra di Israele, mentre gli ebrei erano in cattività tra le nazioni: “Gioite e rallegratevi, o saccheggiatori della mia eredità, perché vi siete ingrassati come una giovenca che trebbia il grano e nitrite come forti destrieri” (v.11), perché essa sarà l’unico vostro motivo di soddisfazione, prima dell’ira dell’Eterno.

Per la grande meretrice, la madre delle abominazioni della terra, predice: “Vostra madre sarà grandemente svergognata, colei che vi ha partoriti arrossirà. Ecco, essa sarà l’ultima delle nazioni, un deserto, una terra arida, una solitudine” (v.12) e “sulla sua fronte era scritto un nome: -Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra” (Apoc.17:5). L’ira di Dio la ridurrà ad una completa solitudine; chi passerà di là, sarà stupito per la grande rovina subita. “Schieratevi tutt’intorno a Babilonia, o voi tutti tiratori d’arco. Tirate contro di essa, non risparmiate alcuna freccia, perché ha peccato contro l’Eterno” (v.14). Un grido di guerra si leverà contro Babilonia, la vendetta dell’Eterno arriverà in un attimo e i suoi grandi palazzi crolleranno. “…Vendicatevi di lei. Fate a lei come essa ha fatto ad altri” (v.15), in accordo a: “Rendete ciò che essa ha fatto a voi, anzi rendetele il doppio secondo le sue opere; nella coppa in cui ha versato, versatele il doppio. Nella misura che essa ha glorificato se stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: -Io seggo come regina, non sono vedova e non vedrò mai cordoglio” (Apoc.18:6,7).

“…Per paura della spada dell’oppressore ciascuno ritornerà al suo popolo, ciascuno fuggirà al proprio paese. Israele è una pecora smarrita, a cui i leoni hanno dato la caccia; per primo l’ha divorata il re di Assiria, poi quest’ultimo, Nebukadnetsar, re di Babilonia, le ha frantumato le ossa” (v.16,17). A tutti gli ebrei, rimasti nella nuova città di Babilonia (Roma), esorta a tornare in Israele. Il re di Assiria nominato è l’Impero Romano, che distrusse Israele, per primo, nel 70 d.C. mentre col nome del re di Babilonia viene indicato l’ultimo re, cioè la bestia. Quest’uomo spregevole, con lo spirito di Satana, assoggetterà a sé tutti gli uomini ribelli di Israele (Dan.11.32), ossia quelli che non sono scritti nel libro della vita, mentre egli ucciderà una parte di coloro che saranno chiamati savi, santi o stelle (Dan.11:33).

Nessuno rimarrà impunito. Dio distrusse l’Assiria, come l’Impero Romano cadde e fu diviso in quattro regni. In seguito fu parzialmente unificato in un impero religioso, descritto dal profeta Daniele come la quarte bestia (Dan.7:7). All’inizio del regno della bestia, la grande Babilonia, che siede sopra la bestia o Satana (Apoc.17), con tutte le religioni ecumeniche saranno distrutte,

Alla fine dei 1260 giorni, anche la bestia ed il falso profeta saranno gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo (Apoc.19:20) e non esisteranno più. Satana invece, sarà bloccato, verrà legato e gettato nell’abisso per mille anni. Al termine, egli sarà sciolto per breve tempo e poi definitivamente gettato nello stagno di fuoco, che arde con zolfo, dove sono già la bestia e l’anticristo o falso profeta (Apoc.20:10).

Dio ha riservato per Israele, il residuo proveniente da tutte le dodici tribù, un millennio di gioia, di pace e sicurezza, perché i loro peccati saranno perdonati. Essi saranno chiamati santi: “Ed avverrà che chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè chiunque in Gerusalemme sarà iscritto tra i vivi” (Is.4:3). “In quei giorni, in quel tempo-, dice l’Eterno, -si cercherà l’iniquità d’Israele, ma non ce ne sarà alcuna, e i peccati di Giuda, ma non si troveranno; perché io perdonerò a quelli che lascerò come residuo” (v.20).

Dio impartisce ordini al distruttore (la bestia di Apoc.13) di votare allo sterminio Babilonia (il Vaticano Roma) e di prendersi il suo regno (Apoc.17:17) fino al compimento del tempo di 1260 giorni. “Nel paese c’è rumore di guerra e la distruzione è grande. Perché è stato fatto a pezzi e distrutto il martello di tutta la terra? Perché Babilonia è divenuta una desolazione fra le nazioni?” (v.22,23)La rovina di Babilonia (il Vaticano – Roma) sarà grande, perché in essa è stato trovato il sangue dei martiri, “….e in essa è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che sono stati uccisi sulla terra” (Apoc.18:24). Si è resa colpevole contro l’Eterno per le sue abominazioni, con i suoi idoli, ha indotto il mondo intero al peccato per cui Dio ordina che sia votata allo sterminio, che non resti più alcun ricordo di essa. “L’Eterno ha aperto il suo arsenale e ha tratto fuori le armi della sua indignazione, poiché questa è un’opera che il Signore, l’Eterno degli eserciti, deve compiere nel paese dei Caldei” (v.25)Roma con la Città del Vaticano è paragonata a Babilonia ed è identificata anche come il paese dei Caldei, perché anche loro erano idolatri, adoratori di immagini. Dio ordinerà di uccidere tutti i suoi tori, cioè i più rappresentativi od autorevoli, che sono a capo delle chiese idolatre. Essi scenderanno al macello, perché il loro tempo è terminato, è giunto il giorno della punizione.

Alla distruzione di Babilonia, tutti gli ebrei, che saranno in essa, fuggiranno in Israele o in Sion, annunciando la vendetta di Dio su tutto il suo impero idolatra.

L’Eterno chiede alla grande Babilonia di consultare i suoi consiglieri per salvarla dalla grande calamità, che le piomberà addosso: “Ti sei stancata per la moltitudine dei tuoi consiglieri; si levino dunque gli astrologi, quelli che osservano le stelle e che fanno pronostici ogni mese e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso!” (Is.47:13). Dio ha deciso da molto tempo la sua fine, sarà incendiata e resa una desolazione: “Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che tendono l’arco. Accampatevi tutt’intorno contro di lei, nessuno scampi. Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei esattamente come lei ha fatto ad altri, perché è stata arrogante contro l’Eterno, contro il Santo d’Israele” (v.29), come confermato: “Ecco, essi saranno come stoppia; il fuoco li consumerà. Non salveranno se stessi dal potere della fiamma; non ci sarà brace a cui scaldarsi né fuoco davanti al quale sedervi” (Is.47:14). Nessuno scamperà, perfino i giovani e gli uomini di guerra non potranno salvarsi ne evitare questa catastrofe perché Dio ha dato ordine di distruggerla. Tutti cadranno in un solo giorno, al tempo stabilito, come il loro capo: “L’arrogante vacillerà e cadrà, e nessuno lo rialzerà. Io appiccherò il fuoco alle sue città, e divorerà tutto ciò che lo circonda” (v.32).

I romani distrussero Gerusalemme ed afflissero il popolo di Dio, rimasto vivo, per tutto il tempo della loro cattività. L’Iddio di Israele è forte e libererà il suo popolo, quando avrà sterminato dalla terra tutti gli empi, assicurando così una pace assoluta sul mondo, “Il loro Redentore è forte; il suo nome è l’Eterno degli eserciti. Egli difenderà certamente la loro causa, per dar riposo alla terra e per far tremare gli abitanti di Babilonia” (v.34)La spada dell’Eterno colpirà tutti: i forti, i prodi, i savi, i principi od i capi di Babilonia, i cavalli, i carri e tutta la gente che vi è in essa; tutti i suoi tesori saranno saccheggiati dai dieci re o dieci corna della bestia (Apoc.17:16). La bestia inizierà a regnare dopo la distruzione della nuova e grande Babilonia. Egli assorbirà tutto il suo potere, regnerà con potenza ed autorità, datagli dal dragone, che è Satana.

“…una siccità pende sulle sue acque, che saranno prosciugate, perché è un paese di immagini scolpite e vanno pazzi per i loro idoli” (v.38)Le acque rappresentano moltitudini di popoli, nazioni e lingue (Apoc.17:15); la grande siccità simboleggia il grande sgomento e spavento, che piomberà addosso a chi vedrà il fumo dell’incendio della grande città di Roma e del Vaticano. Esse sono piene di immagini scolpite o dipinti di vari idoli, contemplati dal popolo ed andandone pazzi, come nelle celebrazioni del patrono paesano. Con tanto entusiasmo ne parlano e lo venerano, tanto da festeggiarlo ed ad innalzarlo conducendolo per le strade della città sopra un podio? Tutto questo finirà, perché il giorno determinato da Dio è molto vicino. Il sistema della grande Babilonia è basato principalmente sull’adorazione idolatra, attraverso immagini scolpite, che ha condizionato i popoli della terra a seguire ed ad accettare i suoi principi eretici, come offrire da bere dal calice delle sue abominazioni, “…-Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice, che siede sopra molte acque, con la quale hanno fornicato i re della terra, e gli abitanti della terra sono stati inebriati col vino della sua fornicazione-” (Apoc.17:1,2). La grande città di Roma, detta impropriamente la città eterna, sarà invece ridotta ad un cumulo di rovine ed in essa non vi abiterà più alcun uomo in eterno, ma solo animali selvatici, come riportato: “Perciò vi abiteranno le bestie del deserto con gli sciacalli e vi si stabiliranno gli struzzi. Non sarà mai più abitata né popolata di generazione in generazione. Come Dio distrusse Sodoma, Gomorra e le città loro vicine-, dice l’Eterno, -così non vi abiterà più alcuno né vi dimorerà più figlio d’uomo” (v.39,40).

Dal nord, rispetto a Roma, verrà il devastatore e, con lui, molti re (spiriti satanici con corpi di uomini) “Or l’aspetto delle locuste era simile a cavalli pronti alla battaglia; e sulle loro teste avevano come delle corone d’oro, e le loro facce erano come facce d’uomini” (Apoc.9:7). Essi sorgeranno dall’estremità della terra ed agiranno come un solo uomo, senza pietà, contro la nuova Babilonia, “Essi impugnano arco e lancia; sono crudeli e non hanno alcuna pietà; la loro voce ruggirà come il mare. Montano cavalli, sono pronti a combattere come un solo uomo contro di te, o figlia di Babilonia(v.42)Il re della grande Babilonia (il Papa) udrà della notorietà acquisita dalla bestia e come gli abitanti della terra lo seguiranno ciecamente, così avrà paura e sarà colto da doglie, come di parto, “Il re di Babilonia ha udito parlare di loro e le sue mani si indeboliscono; l’ha colto l’angoscia, doglie come di donna che sta per partorire” (v.43). I dieci re (Apoc.17:12), assistenti della bestia, distruggeranno col fuoco (Apoc.18:8) il regno della meretrice (Vaticano) che siede su molte acque, vale a dire che regna su molti popoli e nazioni (Apoc.17:15).

Dopo 1260 giorni, l’uomo con lo spirito del dragone e l’anticristo, arriveranno al tempo della punizione. Essi saranno sterminati da Gesù nella valle di Giosafat, come Dio disse a Gesù: “Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi” (Atti 2:34). La parola profetica del salmista sostiene: “Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano” (Slm.89:23,26,27). Dio ha scelto ed eletto Gesù, lo ha pure costituito suo primogenito, il più eccelso dei re della terra; ed a cui ha assegnato il dominio su regni, nazioni e lingue: “A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto” (Dan.7:14; Slm. 2:8,9). Tutti i domini della terra, dal primo all’ultimo regno i quali sono stati assoggettati alla bestia durante i 1260 giorni della bestia, saranno annientati da Gesù, che è la pietra: “esattamente come hai visto la pietra staccarsi dal monte, non per mano d’uomo, e frantumare il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro…” (Dan.2:45). I metalli elencati simboleggiano i vari regni: oro per il regno di Babilonia, l’argento per i regni di Media-Persia, il bronzo sta per l’Impero Romano, il ferro indica il regno religioso cattolico romano, mentre l’argilla col ferro rappresenta l’ultimo regno, del quale il ferro identifica Satana e l’argilla il suo corpo umano, la bestia.

Gesù nella guerra di Armagheddon annienterà tutti questi regni.

Riepiloghiamo.

La bestia, col suo esercito, andrà contro Israele, ma sarà ucciso da Gesù con la spada della Parola di Dio. In quel tempo il residuo scelto sarà custodito da Dio in un luogo sicuro (Apoc.12:6). “Ecco, sale come un leone dal rigonfiamento del Giordano contro la forte dimora. Ma io li farò improvvisamente fuggire da lei e stabilirò su di essa colui che ho scelto. Chi infatti è come me e chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque quel pastore che può tenermi fronte?” (v.44).

Tutto quanto è scritto profeticamente di Babilonia, cioè del regno cattolico romano, si è avverato. Infatti esso è identificato, nella visione del profeta Daniele, nella quarta bestia terribile e straordinariamente forte, con dieci corna e con denti di ferro. Questa è la rappresentazione di Satana su cui è poggiato tale impero che stritola, divora e calpesta il resto con i piedi (Dan.7:7). Presto avverrà la distruzione di questo dominio, come è già decretato: “Perciò ascoltate il disegno che l’Eterno ha concepito contro Babilonia e le decisioni che ha preso contro il paese dei Caldei. Certo saranno trascinati via anche i più piccoli del gregge, certo la loro dimora sarà devastata. Al rumore della presa di Babilonia la terra tremerà e il loro grido sarà udito fra le nazioni” (v.45-46).

(continua)