Gesù espone una parabola, parlando di un fattore infedele al suo padrone, affermò che:  “Egli lo chiamò e gli disse: “Che cos’è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi più essere mio fattore”. – 2 –

Il padrone ricco, chiamò il suo fattore e lo invitò a rendere conto della sua amministrazione per rimuoverlo dall’incarico.
Allora il fattore cominciò a preoccuparsi dell’avvenire e, esaminando le sue capacità e la situazione, finì per trovare la soluzione: “Fece venire uno per uno i debitori del suo padrone, e disse al primo: “Quanto devi al mio padrone?”  Quello rispose: “Cento bati d’olio”. Egli disse: “Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: cinquanta”.  Poi disse a un altro: “E tu, quanto devi?” Quello rispose: “Cento cori di grano”. Egli disse: “Prendi la tua scritta, e scrivi: ottanta”. – v. 5,6,7.
Passando al significato ed all’importanza dei ruoli dei personaggi, come il padrone ricco che rappresenta il Signore Gesù Cristo. Mentre il fattore infedele mostra colui che, avendo avuto l’ordine di ammaestrare i figli di Dio, con la Santa Parola  (Bibbia)  non è fedele ad Essa, cominciando a trascurare gli insegnamenti ricevuti. Dio riprende gli amministratori infedeli, colui che dimentica il Suo prezioso valore, togliendolo dal servizio e dalla gestione della verità, che è santa.

Generalmente, quando questo avviene, spesso le persone, piene di orgoglio, cadono in depressione, accusando e scaricando sugli altri le proprie responsabilità o giustificandosi per quello che gli è accaduto, come una conseguenza comune.

Il comportamento del fattore fu esemplare, perché ammise i propri errori e si prodigò per recuperare credito. Non si discolpò, ma accettò la rimozione dal suo posto.
Meditiamo sulle condizioni ed azioni del fattore nel compiere qualcosa di buono per gli altri, in modo da farsi accettare presso di loro, nelle loro dimore, avverrà alla alla fine, quando la ricchezza che è la Parola di Dio, sarà tolta dalla terra.
Gesù apprezzò il fattore infedele per il suo comportamento, andando in cerca di chi aveva un debito (il peccato) col suo padrone (Dio) annunciandogli  la salvezza tramite la Parola di Dio. Il debito al 50 o l’80 per cento, indica il peccato commesso, chi di più e chi di meno, però tutti erano debitori verso il padrone che è Dio.  Noi siamo tenuti solo a seminare, vale a dire, parlare agli altri della verità sapendo che Dio che fa rescere e salva tramite il sacrificio del Suo unigenito Figlio ( Ebr. 10:12; Ef. 5:2) . Il fattore non si scoraggiò dopo il suo errore, così fece tutto quello che poteva, dare agli altri quello che lui aveva ricevuto. 

Tutti eravamo peccatori, debitori verso Dio, ma un giorno qualcuno ci ha parlato di Cristo e del Suo sacrificio fatto per pagare e condonare il nostro debito,  accettando la Grazia offerta gratuitamente noi siamo stati liberati dai nostri peccati, quelli che imepedivano la comunione con Dio.

La Parola di Dio è ricchezza per la salvezza delle nostre anime, tramite la fede, noi riceviamo il dono divino. La ricchezza l’abbiamo ricevuta ingiustamente, perché non abbiamo fatto opere per meritarla, ma è per Grazia.
Come il fattore condonò il debito che non dovevano a lui, ma al suo padrone; così noi abbiamo il dovere di portare la verità, affinchè anche altri ricevono quello che abbiamo ricevuto noi (la Grazia).

Gesù dichiara: “fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste perché quando esse verranno a mancare, vi ricevano nelle dimore eterne” (v.9).
Quest’affermazione non si riferisce ai beni materiali, ma tratta di ricchezze spirituali, cioè la Parola di ricchezza assoluta (Ap 3:18), doniamo quello che abbiamo ricevuto per Grazia e misericordia, la dobbiamo offrire agli altri come è stata offerta a noi.
Dio esige fedeltà.
Se sei stato trovato infedele nell’amministrare la Parola di Dio, accetta la sua riprensione con sottomissione, medita sulla tua condizione e fatti coraggio, iniziando a mettere in pratica ciò che hai imparato dalla conoscenza della Sua Parola.
Anche tu troverai il modo di cominciare nuovamente nel poco, ma essere utile, non diventando un servo infruttuoso.
Se siamo fedeli nel poco, lo saremo anche nel molto.

Le stesse persone che abbiamo evangelizzato portando la verità, per ricevere il perdono da Cristo Gesù, saranno quelle che ci riceveranno nelle dimore eterne, perchè saranno la nostra corona di gloria (1Tes 2:19; Fil. 4:1).

Non arrenderti e né rinunciare a procedere avanti, perché se niente facessi, niente riceveresti, quello che hai seminato, quello raccogli.

Quando lo Spirito Santo verrà tolto, insieme alla Chiesa di Cristo, tu non rimanga fuori e nessuno ti accolga; se non fossi trovato fedele nelle ricchezze altrui, chi ti affiderà le tue ricchezze nei cieli?.
Sii fedele!

Gesù conclude:“Nessun servo può servire a due padroni: perché o odierà l’uno e amerà l’altro,…voi non potete servire a Dio e a mammona” (v.13).
Il fattore fu trovato infedele, perché aveva gradito qualcosa dell’altro padrone e aveva trascurato, a rischio, i beni del suo padrone.

Hai conosciuto Dio e le sue ricchezze gloriose, tieni stretto quello che hai e serba il dono che è in te, mettendolo a servizio, portando molto frutto.

Se ancora non conosci Dio, cerca chi può parlarti di Lui, vedrai che si farà trovare, se lo cerchi con tutto il cuore!