Riferendosi ai Giudei, Gesù “Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa” (Mrc.4:34). Egli disse: “Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò” (Mt.21:33).

Anche Isaia profetizzò per Israele, rivelando che: “Egli l’aveva vangata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato scelte viti; vi aveva costruito in mezzo una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva, ma essa fece uva selvatica” (Is.5:2), “Infatti la vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta; egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia!” (Is.5:7).

Con mano potente e servendosi del suo servo Mosè, Dio liberò Israele dalla schiavitù degli egiziani, ma subito insorsero contro Dio, che: “…per circa quarant’anni sopportò la loro condotta nel deserto” (At.13:18). Tutti quelli che si furono ribellati a Dio nel deserto, morirono. Fu allora che i loro figli entrarono, alla guida di Giosuè, nella terra promessa (Deut.34:9). “Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo e li hai introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri di farli entrare per possederlo…  Ma poi sono stati disobbedienti, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno offeso gravemente” (Num.23-26)

Gesù ricorda che: “Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo” (Mt.21:24-36).

Già circa 600 anni prima, il profeta Geremia rivelò ciò che Gesù dichiarò in parabola: “Io inviai a voi tutti i miei servitori, i profeti, con premura e sempre; eppure essi non li ascoltarono e non prestarono orecchio. Resero dura la loro nuca, divennero peggiori dei loro padri” (Ger.7:25,26; 26:5).

Infatti, dopo aver parlato insistentemente, l’Eterno li avvertì di ravvedersi, tramite i suoi profeti, ma Israele non volle convertirsi. Così negli ultimi tempi, Dio mandò il proprio Figlio, come Gesù riferisce: “Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!  Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità.  E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero” (Mt.21:37-39).

Tutto questo avvenne esattamente, come fu annunciato, allora Dio dichiarò:  “…siate voi giudici fra me e la mia vigna. Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha fatto uva selvatica?” (Is.5:3,4).

Gesù domandò ai Giudei: “Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? -. Gli rispondono: -Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo-  E Gesù disse loro: -Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?” (vv.40-42).

Essi risposero bene, perché avvenne quello che fu profetizzato da Isaia: “Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata. La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia” (Is.5:5,6). Circa settanta anni dopo la venuta del Messia si compirono per Israele le profezie a suo riguardo per la sua malvagità ed incredulità verso il Figlio di Dio. Dopo la deportazione babilonese, Neemia il governatore, pregando e ringraziando Dio per la liberazione del suo popolo, disse: “Hai pazientato con loro molti anni e li hai scongiurati per mezzo del tuo spirito e per bocca dei tuoi profeti; ma essi non hanno voluto prestare orecchio. Allora li hai messi nelle mani dei popoli dei paesi stranieri” (Num.9:30).

Infatti Gesù disse: “Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà” (Mt.21:43-45). Gesù profetizzò che il regno di Dio doveva essere tolto ai giudei e agli israeliti per essere dato ai gentili o pagani, detti anche stranieri, perché non appartenenti ad Israele.

I giudei non avevano creduto nel Figlio di Dio (Pietra vivente) e, per il disprezzo di quella stessa Pietra, furono dati nelle mani dei loro nemici.

Gesù li avvertì, rivelando che: “Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata” (Lc.19:43,44).

Tutte le profezie a riguardo si avverarono nel 70 d.C., quando  i romani abbatterono il tempio di Dio in Gerusalemme e diedero alle fiamme la città, uccidendo e sterminando gli Ebrei, di cui un solo residuo si salvò, cacciandolo in esilio tra tutte le nazioni: “Io li disperderò, come stoppia portata via dal vento del deserto” (Ger.13:24; Lev.26:33; Neem.1:8; Ez.5:10,12).

Il regno di Dio passò così ai gentili (popolo non Ebreo), quando gli apostoli videro che tutto Israele e Giuda rifiutavano la Grazia, allora: “Paolo e Barnaba dissero con franchezza: -Era necessario che a voi per primi si annunciasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri” (At.13:46). La Grazia passò a noi, popoli che non conoscevano Dio, così un residuo santo fino ad oggi, riconosce la verità e la segue.

Gesù, l’Agnello di Dio “che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen” (Ap.1:6).

Prima ai Giudei e poi ad Israele fu annunciata la venuta del Messia, che non lo riconobbero in Gesù, il Cristo di Dio, anche se Egli fu anticamente annunciato dai profeti. Gesù e i suoi apostoli confermarono che: “la pietra che è stata da voi costruttori (giudei) rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare” (At.4:11; Mc 12:10,11).

Così avvenne, come Gesù disse in parabola: “E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me” (Lc.19:27). Infatti, i capi dei sacerdoti dissero a Pilato, “Non lasciare scritto: -Il re dei Giudei-; ma che egli ha detto: -Io sono il re dei Giudei-“ (Gv.19:21). I giudei e poi gli israeliti ripudiarono il loro Re, il Cristo, promesso sin dalla fondazione del mondo (1Ptr.1:20). Con questo peccato arrivarono al limite dell’iniquità, compiendosi la profezia: “E, quanto a voi, io vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò a spada tratta; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte” (Lev.26:33; Neem.1:8; Ez.5:10,12; Zac.7:14; Lc.19:42-44).

La Pietra vivente ed angolare “…cioè Cristo Gesù” (1Cor.3:11) è il fondamento di tutta la Chiesa, dove i santi: “Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa” (1Ptr.2:4).

Chi crede in Gesù, non resterà confuso, ma per tutti gli increduli sarà: “…pietra d’inciampo e sasso di ostacolo. Essi, essendo disubbidienti, inciampano nella parola; e a questo sono stati anche destinati” (1Ptr.2:8).

Ricordiamoci che Dio ha determinato un tempo di salvezza per i gentili o popoli stranieri, che presto terminerà. La Chiesa o sposa di Cristo sarà portata via, rapita in cielo, insieme ai fedeli già trapassati, che risusciteranno, come riportato: “Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con luiQuindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore” (1Tes.4:14,17).

Anche gli apostoli hanno confermato, tramite lo Spirito di Dio, questo meraviglioso evento, che i fedeli aspettano: “Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti.  Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo” (1Tes.4:15,16).

Chi rimane incredulo, non entrerà nel regno di Dio e di Cristo, perciò fai tua la Parola, aprendo il tuo cuore ed accettando la sola verità, che procede da Dio e allora riceverai tutte le promesse.