“affinché non siamo più bambini, sballottati e trasportati da ogni vento di  dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell’errore” (Ef.4:14).

In questi ultimi secoli sono sorte moltissime confessioni religiose, come previsto: “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie” (2Tmt.4:3), oltre a quelle che iniziarono ad esistere subito dopo Cristo. Infatti, già avvenne che, in mezzo agli apostoli e poi, nei periodi delle prime chiese, ci furono quelli che si dicevano Giudei (cristiani), ma non lo erano, come evidenziato dal periodo della chiesa di Smirne: “…la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana” (Ap.2:9).

Nel periodo della chiesa di Smirne, si stabilizzava l’impero papale che, pur non conoscendo Cristo Gesù, si fece chiamare cristiano, dichiarando che si erano convertiti dal paganesimo a Cristo, mentre invece sostituirono solo il nome degli dei pagani con quelli biblici.  Ancora oggi la chiesa cattolica si dichiara cristiana, ma purtroppo non lo è. Tutti i suoi seguaci non conoscono Cristo, perché non seguono i suoi insegnamenti, essendo principalmente idolatri (adoratori di idoli), cosa abominevole a Dio.

Per questo motivo, la Scrittura indica, in similitudine, la chiesa cattolica con molti nomi di città come Babilonia (Ap.17-18; Ger.50-51), Tiro (Is.23:8), Ninive (Naum 3:7; Sof.2:13), Egitto (Is.19:1; Ger.43:12,13) e anche sinagoga di satana.

Infatti satana mise il suo trono nel Vaticano, come Gesù affermò proprio alla chiesa del periodo di Pergamo: “So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede… Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d’Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione” (Ap.2:13,14).

Gesù si rivolge all’angelo della chiesa che, in analogia, rappresenta tutti i responsabili a cui e stato affidato l’evangelo e li avverte che, in mezzo a loro, si erano infiltrati gli idolatri cioè, i falsi cristiani, che come Balaam insegnò a Balak ad indurre al peccato Israele, per contaminare con i loro costumi, i fedeli, facendoli cadere nel peccato. Così, in quel tempo e in mezzo alla chiesa di Cristo, un’altra falsa dottrina si era inserita, le cui opere erano detestate anche da Gesù (Ap.2:6). Non ci dimentichiamo che tutto questo avviene ancora oggi in mezzo a noi.

Da allora, oltre alla falsità della chiesa cattolica, si inserì pure la setta dei Nicolaìti, che Gesù segnalò: “Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti” (Ap.2:15).

I seguaci e fedeli di Cristo Gesù iniziarono dopo Giovanni Battista (Lc.16:16), così da quel periodo iniziò pure la divisione tra i cristiani e i giudei (sostenitori della legge di Mosè). Gesù li segnala come quelli, che ostacolavano i credenti in Cristo di seguire i suoi insegnamenti, ordinando di farsi circoncidere, come prescritto dalla legge di Mosè. A tal proposito, Gesù disse ai Giudei: “Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare” (Mt.23:13).

I Giudei aspettavano la venuta del Messia, ma quando Gesù venne tra di loro non lo ricevettero come loro RE, anzi lo accusarono di essere un bestemmiatore, giudicandolo reo di morte, perché si era dichiarato il Figlio di Dio. Così essi impedivano anche agli altri di seguirLo, pena l’esclusione dalla sinagoga, se lo avessero riconosciuto. Tutti i responsabili, come i sacerdoti, gli scribi e i farisei si erano corrotti e per questo non agivano più secondo la Legge di Mosè, ma obbligavano il popolo a seguire tutta la Legge, come raccomandato dal Maestro: “Osservate dunque e fate tutte le cose  che vi  dicono di osservare; ma non fate come essi fanno, poiché  dicono ma non fanno” (Mt.23:3).

Le religioni attuali non sono migliori di quelle precedenti, perché è sempre Satana, l’istigatore che, suscitando l’orgoglio, introduce la menzogna fino al tempo stabilito della fine dell’empio. Egli sedusse in primo luogo gli angeli, che lo seguirono nella sua ribellione e ingannò l’uomo a disubbidire.

Satana, insieme al suo esercito, sono giunti alla fine della loro carriera seduttiva, perciò maggior attenzione a non cadere nella loro trappola ben collaudata ed attraente.

Si inizia con l’orgoglio, perché “Prima della rovina viene l’orgoglio, e prima della caduta lo spirito altero” (Prv.16:18) e si termina con la fossa di fuoco e zolfo per l’eternità (Ap.20:15). Sappi che: “Il timore del SIGNORE è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la saggezza e l’istruzione” (Prv.1:7). Se vuoi vivere in eterno, nel regno glorioso di Dio cerca: “Il frutto dell’umiltà e del timore del SIGNORE, è ricchezza, gloria e vita” (Prv.22:4).

Israele uccideva e perseguitava i servi di Dio, che parlavano di verità, mentre ascoltava i falsi profeti. Quando venne Gesù fu beffeggiato e schernito per tutto il tempo della sua missione terrena, proprio come il salmista profetizza di Gesù, rivelando ciò che avvenne durante il Suo Mandato: “Sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre” (Gv.1:11), “Poiché mi divora lo zelo per la tua casa” (Gv 2:17), “gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me” (Sal.69:8,9; Gv.15:23), “…Più numerosi dei capelli del mio capo sono quelli che mi odiano senza ragione; sono potenti quelli che vogliono distruggermi e che a torto mi sono nemici; ho dovuto consegnare ciò che non avevo rubato” (Sal.69:4).

Tutto questo Gesù dovette subire per redimere quelli che Dio elesse fin dal principio della creazione (Ef.1:4), tale fu il risultato del sacrificio della Sua vita. I nemici di Gesù furono più numerosi dei capelli del suo capo e potenti erano coloro che lo condannarono a morte. Egli dovette persino consegnare la sua veste “Poi, dopo averlo crocifisso, spartirono i suoi vestiti, tirando a sorte” (Mt.27:35; Mrc.15:24).

Vedete quante umiliazioni il nostro Signore e Maestro dovette subire e sopportare per noi, quanti furono e sono ancora molti, i non riconoscenti a Colui che: “…si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.  Egli è stato trafitto per i nostri delitti. Schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is.53:4,5).

Non angustiamoci, quando, chi si definisce cristiano e non lo è, ci insulta e ci perseguita, perché Gesù promise che, insieme alle persecuzioni che subiamo in questa terra, riceviamo altresì: “…in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna” (Mrc.10:30).

I figli di Dio si riconoscono dai loro frutti, poiché tutti sono uniti in un medesimo parlare, un solo pensiero ed un solo cuore: “…con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra” (2Cor.6:7).

Ascoltiamo l’apostolo che ci consiglia:” Ora, fratelli, vi esorto, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare e a non aver divisioni tra di voi, ma a stare perfettamente uniti nel medesimo modo di pensare e di sentire” (1Cor.1:10).

Dato che esiste una sola fede e una sola verità, perché tutti i fedeli sono guidati da un unico Spirito di Cristo Gesù, affinché: “…per mezzo di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito” (Ef.2:18). Tutta la chiesa unita, forma il corpo di Cristo, perché da Lui è stata rigenerata. Un solo corpo è funzionale in ogni sua parte e quindi non può essere diviso in piccole o grandi sezioni autonome o indipendenti, con rischio di essere monconi atrofizzati, spenti, inutili e morti, “Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito” (1Cor.12:13). Non vi illudete, la chiesa di Cristo non è divisa, ma unita in un solo Spirito e, anche se vivono lontani gli uni dagli altri, sono però uniti dallo stesso Spirito.

Dio è uno e fuori di Lui non c’è altro Dio (Rom.3:30), come un solo è il Signore Gesù Cristo, (1Cor.8:6), il Figlio di Dio, per cui io, come l’apostolo Paolo: “…Vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal.2:20), “…affinché di un solo animo e d’una stessa bocca glorifichiate Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo” (Rom.15:6). Amen!