Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l’ora in cui il Figlio dell’uomo verrà” (Mt.25:13).

Vegliare e pregare, prestando attenzione ai tempi e alle situazioni per non cadere nelle mani del nemico (Satana), e poi lasciarci prendere di sorpresa, impreparati, ma essere pronti riconoscendo il tempo in cui Gesù tornerà, come avvertì gli scribi e i farisei: “…Ipocriti, ben sapete dunque distinguere l’aspetto del cielo, ma non riuscite a discernere i segni dei tempi?” (Mt.16:3), così sollecita anche noi: “Ora, ciò che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!” (Mrc.13:37). Se non vegliassimo, noi non potremmo riconoscere i tempi del Suo ritorno, da non confondere con il giorno e l’ora quando si verificherà che “…Poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore” (1Tes.4:17). Noi non possiamo sapere il giorno né l’ora, perché, “…ma quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, né gli angeli nel cielo, né il Figlio, ma solo il Padre. State attenti, vegliate e pregate, perché non sapete quando sarà quel momento” (Mrc.13:32,33), ma il tempo possiamo conoscerlo, perché dobbiamo prepararci ed essere pronti, come un servo aspetta il suo padrone, che torna da un lungo viaggio e quando arriva, gli apre e lo fa accomodare nella sua casa pulita e in perfetto ordine, come il padrone aveva chiesto, così sarà “Beato quel servo che il suo padrone quando egli tornerà troverà facendo così” (Mt.24:46).  Egli sarà premiato dal suo padrone, che gli affiderà l’amministrazione dei suoi beni, ma se invece incomincia a mangiare, bere e a maltrattare i suoi conservi, ”il signore di quel servo verrà nel giorno in cui meno se l’aspetta e nell’ora che egli non sa, e lo punirà duramente e gli riserverà la sorte degli ipocriti. Li sarà il pianto e lo stridor dei denti” (Mt.24:46-50). È importante quindi vegliare! Gesù consiglia: “Ora, ciò che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!” (Mrc.13:37).

Chi non intende ravvedersi, convertirsi e vegliare, perderà la vita eterna. Come Gesù ammonisce quelli del periodo della chiesa di Sardi ”…io non ho trovato le tue opere compiute davanti al mio Dio” (Ap.3:2). L’invito è di seguire il Maestro ed osservare i suoi insegnamenti, perché se non si mette in pratica tutta la Parola di Dio con attenzione, rispetto e impegno, non comportandoci in modo degno della vocazione ricevuta, Gesù allora verrà come un ladro di notte, all’improvviso. Quel giorno sarà terribile per tutti quelli che non si sono preparati, né hanno creduto, perché resteranno qui sulla terra, passeranno sette anni di grandi disastri, la grande tribolazione e, alla fine, vedranno Gesù apparire nel cielo, insieme alla sua Chiesa per far giustizia e dar inizio al suo regno.

All’inizio degli ultimi sette anni, Gesù chiuderà il periodo della Grazia ovvero l’ultima chiesa di Laodicea terminerà (i sette sigilli rappresentano tutto il periodo della Grazia). L’unico trovato degno di aprire i sette sigilli è Gesù (L’Agnello che è stato immolato per redimere la Sua chiesa, Ap.5:9), perché: “…ha vinto per aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli” (Ap.5:6).

All’apertura del primo sigillo il Signore rapirà la sua Chiesa, quando “…il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi” (1Tes.4:16) e poi noi viventi, sempre vigili, usciremo, mutati in un batter d’occhio (1Cor.15:52) e incontreremo il nostro Signore Gesù per stare con Lui in eterno: ”…Per aspettare dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, cioè Gesù, che ci libera dall’ ira a venire” (1Tes.1:10).

Egli apparirà nelle nuvole su un cavallo bianco (Ap.6:1-2) da vincitore, perché Egli ha vinto il mondo (Gv.16:33) e ha trionfato sul nemico “avendo quindi spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro in lui” (Col, 2:15). La Chiesa sarà quindi con Gesù nel cielo per tutto il periodo degli ultimi sette anni. Alla fine della grande tribolazione ci saranno le nozze dell’Agnello e i tre spiriti satanici: del dragone, che è Satana, quello dell’uomo che riceverà il regno da Satana e dell’anticristo o falso profeta usciranno per andare a sedurre il mondo intero per la guerra contro Gesù (l’Agnello) e la sua Chiesa o sposa, che sono chiamati eletti e fedeli, il suo esercito.

Le nozze dell’Agnello (Gesù) quindi saranno celebrate prima che avvenga la grande guerra chiamata di Armagheddon. La sposa riceverà delle vesti di lino puro e risplendente: “Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. E le è stato dato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino finissimo sono le opere giuste dei santi-.  Quindi mi disse: -Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello!-. Mi disse ancora: -Queste sono le  veraci parole di Dio-“ (Ap.19:7-9).

Terminato il regno satanico dei 1260 giorni, tutti i popoli e le nazioni si raduneranno nella Valle di Giosafat (Gioele 3:12) (Armagheddon, Ap.16:16), anche Valle della Visione (Is.22:1), Valle di Giosafat (Gioele 3), o Valle del Massacro (Ger.19:6), perché Gesù apparirà nel cielo per fare massacro e vendetta di tutti gli empi (Is.63:1-6). Egli giudicherà con giustizia (Ap.19:11-21), seguito dal Suo esercito, che sarà la sua Chiesa, vestita di lino fino bianco e puro (Ap.19:8-13). In quel giorno avverrà la fine. “Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia” (Rom.1:18).

Gesù ci ha riscattato e ci libera dall’ira di Dio, per far giustizia di tutti gli empi e degli increduli, ingannati dal seduttore, che moriranno nel giorno spaventoso e terribile, il gran giorno dell’ira del Signore (Ap.6:17): “Ahimè, per quel giorno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino; sì, verrà come una devastazione dall’Onnipotente” (Gioe 1:15). Ci sarà una grande confusione tra i combattenti, che si uccideranno a vicenda (Zac.14:13; Ez.38:21; Agg.2:22; Ap.17:14; 19:14), alla Parola di Gesù (Ap.19:15).

Non ci perdiamo d’animo, perché Gesù tornerà per prendere i suoi santi, quindi occorre vegliare e pregare nello Spirito, per essere sempre pronti per andare col nostro Signore, che ci ha dato la vita in abbondanza (Gv.10:10), non per un periodo limitato, ma per l’eternità. Egli ci dice:Vegliate dunque, perché non sapete quando il padrone di casa verrà; se di sera, a mezzanotte, al cantar del gallo o al mattino” (Mrc.13:35).

Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse” (2Ptr.3:10). Quelli che dormono o sono addormentati, quel giorno verrà all’improvviso e li coglierà di sorpresa, “…Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così quel giorno vi sorprenda come un ladro. Voi tutti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. Perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri” (1Tes.5:3-6). Il giorno del Signore sarà quando Gesù apparirà dal cielo con la sua sposa per far vendetta su tutte le nazioni, come riportato: “…il giorno della vendetta era nel mio cuore e l’anno della mia redenzione è giunto” (Is.63:4; Is.34:8). Il giorno della vendetta è riferito alla guerra nella valle di Giosafat (Gioele 3) e l’anno della redenzione è riferito al millennio, che inizierà subito dopo l’uccisione di tutti gli empi (Ap.19:11-21; Is.63:1-6) alla guerra di Armagheddon.

In un solo giorno avverrà tutto: morte degli empi (vendemmia, Ap.14-19), distruzione col fuoco dei cieli e della terra attuali (2Ptr.3:12; Ap.6:13,14), creazione di nuovi cieli e nuova terra (Is.65:17; 66:22; 2Ptr.3:13), risurrezione di tutti i martiri (mietitura, Mt.24:31 Ap.14:16).

Gesù dichiarò che quel giorno nessuno lo conosce: “Ma quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, né gli angeli nel cielo né il Figlio, ma solo il Padre” (Mrc.13:32). A tal proposito, il profeta Zaccaria espone che quel giorno: “Sarà un giorno unico, che è conosciuto dall’Eterno; non sarà né giorno né notte, ma verso sera vi sarà luce” (Zac.14:7).

Noi dobbiamo essere sempre pronti, affinché possiamo udire il suono della tromba di Dio e la chiamata di Gesù con un potente comando e con forte voce di arcangelo (1Tes.4:16). Il mondo degli iniqui sta per finire, perché la vita sulla terra per loro terminerà nella guerra di Armagheddon (Ap.16:16), mentre per i pochi superstiti, che Dio sempre sceglierà, lo adoreranno l’Eterno ogni anno a Gerusalemme (Zac.14:16). Satana sarà legato e gettato nell’abisso per tutto il millennio (Ap.20:1-2). La Chiesa, insieme ai martiri, saranno con Gesù nella Gerusalemme celeste, che scenderà dal cielo da presso Dio (Ap.3:12; 21:2). Per vivere con Cristo mille anni sulla terra, occorre essere trovati degni e santi, perciò:” Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Lc.21:36), non per vergognarvi, ma esultare di gioia della salvezza eterna in Cristo Gesù, nostro Signore e Salvatore.