Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo” (Ef.4:7);

perché vorrei che tutti gli uomini fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro” (1Cor.7:7).

I doni dello Spirito sono per tutti i credenti, sia sorelle che fratelli. Le diversità di ministero sono invece esclusive per i fratelli, i veri servi di Dio, che possono riceverne fra: apostoli, profeti, evangelisti, pastori e dottori (Ef.4:11), secondo come lo Spirito vuole (1Cor.12:11) e “Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune” (1Cor.12:7), “per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo” (Ef.4;12,13).

Immaginate se in una chiesa o in mezzo alla strada, mentre si evangelizza, succedesse come ai tempi di Paolo, quando una donna posseduta da un demone: “…messasi a seguire Paolo e noi, gridava, dicendo: -Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza-“ (At.16:17). Se Paolo non avesse ricevuto il dono del discernimento degli spiriti, non si sarebbe reso conto che era seguito da uno spirito molestatore. Oggi invece avrebbero creduto che quella donna era sincera e l’avrebbero accolta con gioia come sorella in Cristo, dando così la vittoria al demone, perché questo è il suo scopo.

Dopo qualche giorno, Paolo si voltò e ordinò “…Io ti comando nel nome di Gesù Cristo di uscire da lei-. E lo spirito uscì in quell’istante” (At.16:18). Non occorrono giorni o mesi di preparazione, affinché i demoni escano, ma con la fede nel nome di Gesù devono uscire all’istante.

Molte volte le manifestazioni di demoni vengono accolte come vere e persino i fratelli o le sorelle usate sono considerate spirituali e, se dovessero testimoniare la loro esperienza o visione, si risponderebbe con amen, a loro conferma! Purtroppo avviene anche questo in chiesa, a cui ho assistito, costituendo un pericolo così grave di contaminazione, che basta poco per rovinare una vita intera, ma evitare che “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza…” (Os.4:6).

Guai agli amministratori o conduttori e pastori che hanno la responsabilità di custodire i credenti, di curarne le ferite, di sostenerli, guidarli verso la santificazione per la vita eterna, se non distinguono il bene dal male e non proteggono la chiesa. Per quelli invece che si adoperano e vigilano spiritualmente, i membri hanno il dovere di: “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio” (Ebr.13:17), come essi ubbidiscono e dipendono dal loro capo, Gesù.

Voglio però che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, il capo della donna è l’uomo e il capo di Cristo è Dio” (1Cor.11:3). Ognuno perciò si attenga al posto che Dio gli ha concesso, senza modificare niente, così tutti i figli di Dio, uomini e donne uniti, formino il corpo di Cristo (la sua Chiesa gloriosa e senza macchia).

I doni del ministero sono quindi donati ai fratelli, i veri servi di Dio, che Gesù indica come angelo o stella (Ap.1:20; 2:1), come il rappresentante delegato della grazia divina. A maggior ragione essi e, di conseguenza tutti i credenti, si dovrebbero attenere scrupolosamente a quanto è determinato dall’ordine di Dio, come precisato: “Fate attenzione a voi stessi, affinché non perdiamo quelle cose per le quali abbiamo faticato, ma ne riceviamo una piena ricompensa. Chi trasgredisce e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Dio; chi dimora nella dottrina di Cristo, ha il Padre e il Figlio” (2Gv.8,9).

Le sorelle possono coprire il posto di diaconesse e possono parlare di Cristo dovunque e ricevere doni di conoscenza, profezia, sapienza, fede, guarigioni, per compiere potenti operazioni e discernimento degli spiriti, diversità e interpretazioni di lingue (1Cor.12:8-11). Tutti questi doni dovrebbero esistere in una chiesa, che si ritiene essere cristiana, ma purtroppo non è così completa.

Lo spirito dell’anticristo opera invece alla grande in questo tempo di apostasia, perché gli è dato di sedurre tutti quelli privi della prudenza spirituale: “L’ingenuo crede a tutto quel che si dice, ma l’uomo prudente fa attenzione ai suoi passi” (Prv.14:15).

Un fratello chiedeva come poteva sapere quale dono avesse ricevuto da Dio. I doni non sono qualcosa di carnale, ma di spirituale e, per questo lo Spirito stesso ti porta alla conoscenza di ciò che Dio ti ha concesso,”…Così pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio… affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio” (1Cor.2:11,12). Inoltre i doni dello Spirito si chiedono e non si ricevono per caso, ma è lo Spirito che li distribuisce come vuole, però se chiedi, conosci pure cosa hai chiesto, come Gesù afferma: ”Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Mt.7:7). Una prova determinante per riconoscere un dono è esercitarlo nella pratica e, quando si agisce, si ottiene frutto dello Spirito, che deve essere confermato dalla comunità.

Io testimonio che ho chiesto e mi è stato dato proprio quello che avevo desiderato, ma anche molto di più, come re Salomone.

Dio non guarda alla qualità della persona, non fa favoritismi, ma vede il tuo cuore (spirito) e sa come e quando darti quello che hai chiesto. Dio me lo ha concesso dopo quasi un anno dalla mia richiesta.

Chiedi quindi umilmente e con tutto il tuo cuore, con forte desiderio; cedi tutto di te a Cristo, arrenditi e metti da parte ogni traccia di orgoglio, perché Dio ama i cuori aperti e una mente sana. Per ricevere, osserva ciò che è scritto a riguardo e allora otterrai sicuramente, esercitando la tua fede, affinché la tua gioia sia completa (Gv.16:24). “Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati” (Mt.5:6). Se tu sarai affamato/a e assetato/a di giustizia, sarai veramente beato/a. Dio ti dia ciò che desideri!

Ricorda che: “Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune” (1Cor.12:7), per servire meglio nell’opera di Cristo. “Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio” (1Ptr.4:10). Usalo con fede e sapienza e vedrai meraviglie, alla gloria di Dio!