Il profeta Isaia rivelò che in Gesù “Lo Spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l’apertura del carcere ai prigionieri” (Is.61:1).

Gesù venne in mezzo ai suoi, ma essi non lo riconobbero come il Messia (Gv.1:11). Egli “Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.  Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: –Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi- Allora cominciò a dire: -Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi-“ (Lc.4:16-21).

A questa dichiarazione, i giudei, presi dalla gelosia e dall’orgoglio, cercarono di ucciderlo.

La profezia rivela che Gesù è l’Unto di Dio e fu mandato per evangelizzare i poveri, gli umili e quelli che avevano il cuore affranto: “Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito” (Sal.34:18).

Egli era il Figlio di Dio mandato per strappare dalle mani di Satana quelli che lui teneva prigionieri, per dare la vista ai ciechi spirituali, che erano nelle tenebre. Infatti, così avvenne: “In quel giorno, i sordi udranno le parole del libro e, liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno” (Is.29:18; 35:5; 42:7). A quelli che erano destinati alla salvezza dice: “Ascoltate, sordi, e voi, ciechi, guardate e vedete!” (Is.42:18).

Quando Gesù venne in mezzo ai suoi (Giudei) trovò esattamente come fu profetizzato: sacerdoti, scribi e farisei erano tutti accecati spiritualmente dal loro orgoglio. Infatti, è scritto: “I guardiani d’Israele sono tutti ciechi, senza intelligenza; sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare” (Is.56:10), “Stupitevi pure… sarete stupiti! Chiudete pure gli occhi… diventerete ciechi! Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non per bevande alcoliche” (Is.29:9). Israele non riconobbe il Figlio di Dio mandato in mezzo a loro, così Gesù li chiamò: “Stolti e ciechi!…” (Mt.23:17). Così “…si adempie in loro la profezia d’Isaia che dice: –Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete” (Mt.13:14).

Per questo motivo i Giudei, che avevano conosciuto Dio, tramite la Legge di Mosè, furono resi ciechi (Gv.9:39), perché non credettero nel Figlio di Dio, quindi restarono increduli perciò esclusi dalla Grazia. In parabola, Gesù indicò molte volte lo  stato spirituale del suo popolo: “Quindi disse ai suoi servi: -Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni-” (Mt.22:8). Così “Paolo e Barnaba dissero con franchezza: -Era necessario che a voi per primi si annunciasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri (gentili o pagani)” (At.13:46).

Avvenne proprio come fu profetizzato. Tutti quelli che erano poveri, storpi, ciechi e zoppi nello spirito furono guariti e lo saranno fino alla fine. Infatti, Gesù disse in parabola che Israele, pur avendo conosciuto Dio, prima di tutti gli altri popoli, fu invitato a ricevere salvezza, ma essi la rifiutarono (Gv.1:11), non riconoscendo Gesù come il Messia.

Il profeta Isaia annunciò ciò che Dio fece dei popoli pagani, che non lo conoscevano: “Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano; ho detto: -Eccomi, eccomi- a una nazione che non portava il mio nome” (Is.65:1).

Dio abbandonò Israele per la loro incredulità e si scelse un popolo tra i gentili (non Ebrei): “voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia” (1Ptr.2:10).

I fedeli, che credettero in passato e quelli che credono oggi, riceveranno misericordia, così sarà fino alla fine (Grazia). Per la disubbidienza d’Israele, noi abbiamo ricevuto Grazia, ma è scritto: “…così anch’essi sono stati ora disubbidienti, affinché, per la misericordia a voi usata, ottengano anch’essi misericordia” (Rom.11:31). Di conseguenza, alla fine (ultimi sette anni o settimana) Israele riceverà salvezza, come l’angelo riferì a Daniele circa il suo popolo “…in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Dan.12:1; Is.4:3).

La parabola rivela che: “Il servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: -Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi-” (Lc.14:21). Il Padrone di casa è Dio. Infatti, Egli si adirò contro Israele, scacciandolo dalla terra promessa per sterminarlo (Ez.5:12) e sfoderò la sua spada contro i superstiti. Essi furono mandati in mezzo ai popoli e nazioni, loro nemiche (dal 70 d.C. Israele restò in esilio per sessantadue settimane, tra tutte le nazioni, Dan 9:24-27).

Io ero tra quei poveri, ciechi e zoppi, ma sono stata gradita da Dio, perché mi ha guarita, mi ha dato la vista, ha raddrizzato i miei passi e da povera, come ero, mi ha arricchita della sua Parola, cioè di quell’oro raffinato col fuoco (Ap.3:18). La salvezza quindi è per tutti quelli che credono nel nome di Gesù. Egli disse ai suoi discepoli: “…beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri  orecchi, perché odono!” (Mt.13:16). Tutti quelli che hanno ricevuto lo Spirito Santo, hanno occhi e orecchi spirituali attivi, mentre tutti gli altri sono stati accecati, come Gesù rivelò: “Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi” (Gv.9:39).

Avendo la Legge, i giudei si inorgoglirono, credendo di ricevere salvezza per mezzo di essa, ma divennero ciechi, mentre i poveri, ciechi e zoppi spirituali, nella loro umiltà, credettero e furono salvati.

Anche oggi è la stessa cosa, perché chi afferma di conoscere la verità e dichiara: “io sono ricco, mi sono arricchito” non avendo bisogno di alcuna cosa, perché si definisce completo, allora Gesù lo ammonisce: “…ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista” (Ap.3:17,18).

Un grande e meraviglioso consiglio: Io ero povera, cieca e nuda di ogni verità, ma Dio ha usato verso di me le Sue compassioni, così mi ha arricchita della Sua Parola e mi ha rivestita della verità, togliendo la benda, che mi rendeva cieca. Dio ha pietà di tutti quelli che lo amano e lo cercano con tutta l’anima, corpo e spirito. Per questo, rendiamo lode, onore e gloria all’Iddio Eterno, perché ci ha “…eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, a ubbidire e a essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate” (1Ptr.1:2). Non attendere altro tempo, perché Gesù ha aperto, con la sua morte, la strada della salvezza per quelli che credono in Lui, ma sta per chiudere: “Queste cose dice il Santo, il Veritiero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre” (Ap.3:7). Certamente, quando Gesù chiuderà, nessuno più potrà aprire, per cui sappi che la Sua venuta, per prendere la sposa, è più vicina di quanto credi.

Ascolta e metti in pratica: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo” (Mrc.1:15).