In nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).

Nella Bibbia di Gerusalemme è stata riportata una nota, riguardo al cap. 28:19 di Matteo, che precisa quanto segue: “Nel nome del Padre… è possibile che questa formula risenta, nella sua precisione, dell’uso liturgico stabilitosi più tardi nella comunità primitiva. Si sa che gli Atti parlano di battezzare nel nome di Gesù” (At.2:38; 8:16; 10:48; “Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù” At.19:5; Gal.3:27).

Nel nome di Gesù, come evidenziato e spiegato bene dall’apostolo Paolo: “Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte, affinché come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi camminiamo in novità di vita sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato, affinché noi non serviamo più al peccato… Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui” (Rom.6:3-8).

Esso è stato applicato dagli apostoli (Atti 2:38) e come confermato: “E qualunque cosa facciate, in parola ed opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio e Padre per mezzo di lui” (Col.3:17), perché “In nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).

Pietro e gli altri apostoli non presero in considerazione la formula del battesimo: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt.28:19). Perché? Non sarà perché Gesù non ha pronunciato una frase del genere, ma abbia detto invece nel Nome mio? Gli apostoli hanno ubbidito al loro Maestro, come hanno proseguito con la benedizione del Signore.

Ricordiamo a tutti quelli che leggono la Parola di Dio, che non esistono discordanze nella Sacra Scrittura e, se riscontrassimo qualche differenza, essa è originata dalla infedele traduzione, non corrispondente al testo originale o perché l’uomo ne ha distorto il contenuto (Ger.8:8), modificandone il significato. Dovremmo trovare assolutamente conferme in altri riferimenti, prima di considerarla autentica. Può accadere di imbattersi in versi di apparente difficoltà a comprenderli, perché interpretati secondo il grado di conoscenza o perché adattati all’uso comune della lingua, secondo la tradizione. L’unico aiuto valido per conoscere il reale e vero significato è lo Spirito Santo.

Tutto quello in contrasto con l’intera Parola di Dio, è certamente un’aggiunta degli uomini, che volendo far prevalere il loro credo, hanno modificato la Parola, secondo la loro intelligenza e non secondo quello che veramente fu pronunciato da Gesù.

Il verso di Matteo 28 è l’unico, dove Gesù avrebbe ordinato una simile forma di battesimo, in contrasto a tutto il resto, vedi Atti ed epistole, in particolare quella di Paolo ai Romani, cap.6. Non facciamo quindi di un sol verso un principio dottrinale a cui attenerci scrupolosamente ed accettarlo pienamente, solo perché è stato riportato come indicazioni precise da Gesù ai discepoli, se non è confermato in altri punti.

Allora, come giustificare l’operato di tutti gli apostoli, che effettivamente hanno battezzato diversamente. Che avessero tutti disubbidito all’ordine del loro Maestro e Signore, attirandosi una colpa, come alcuni sostengono, non risulta in alcun punto, anzi furono benedetti e il Signore operava in loro, accompagnando la Parola con prodigi e miracoli. Questo è segno evidente che tutti avevano capito correttamente, come hanno poi agito, facendo la volontà del Signore, sotto la guida dello Spirito.

Inoltre, teniamo presente che noi siamo “edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare” (Ef.2:20). Grazie a Dio, che ha permesso agli apostoli di spandersi a predicare il messaggio dell’evangelo di salvezza, affinché giungesse fino a noi, per credere alla verità.

In generale, la forma letteraria “nel nome del Padre,”, invocata, non specifica, né determina univocamente un soggetto, se non si aggiunge uno specifico aggettivo (es. celeste, eterno, nel caso di Dio, o es. di Mario, ecc.) o attributo distintivo (es. misericordioso, buono, glorioso,); inoltre, il sostantivo padre è un titolo o appellativo e non un nome, così come figlio e spirito.

Il nome non è quindi Padre, Figlio o Spirito Santo, ma è Gesù, come quando si prega per una guarigione o si cacciano i demoni. Si fa tutto nel Nome di Gesù, perché Gesù avrebbe detto di battezzare invocando i titoli? Gesù sempre ripeteva che tutto quello che si chiederà al Padre nel Suo nome “…egli ve la darà” (Gv.16:23-24; 14:14; 15:16; Mrc.9:39-41; 16:17). Nessun titolo porta alla salvezza, ma solo il nome di Gesù; come è stabilito che chi crede nel nome del Figlio di Dio, riceverà vita (1Gv.5:12) e nel suo sangue riceveranno redenzione dei peccati (Ef.1:7).

Tutto quello che si chiede al Padre è mediante il nome di Gesù, come riportato: “E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio e Padre per mezzo di lui” (Col.3:17). Esiste perciò un solo nome, Gesù, perché “in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12; Mt 1:21).

Il battesimo è per la remissione dei peccati, perché in Gesù, solamente è possibile essere salvati, essendo LUI stesso andato sulla croce a versare il suo sangue prezioso da innocente, affinché in LUI e per mezzo della sua sofferenza fu “…reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di  salvezza eterna (Ebr.5:9).

Nella formula battesimale, gli apostoli hanno ubbidito perfettamente al Maestro, perché, essendo ripieni di Spirito Santo, non potevano sbagliare. Infatti: “…il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto” (Gv.14:26). Con la guida dello Spirito, era impossibile dimenticare tutto quello che Gesù aveva insegnato a loro, come predicare, battezzare, nell’ “…osservare tutto ciò che vi ho comandato” e “Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt.10:8).

Gli apostoli furono ubbidienti al Maestro, aiutati e confortati dalla sua presenza: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt.28:20).

Da tener presente che gli apostoli sono il fondamento della chiesa di Cristo, infatti: “Siete stati edificati sul  fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare” (Ef.2:20), come ”Le mura della città avevano dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell’Agnello” (Ebr.21:14;  1Cor.3:11,12).

Dopo che gli apostoli ricevettero lo Spirito Santo, Pietro iniziò subito a proclamare: “Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo” (At.2:38). Il nome non è certo Padre, Figlio o Spirito Santo, ma è Gesù Cristo, poiché: “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (At.4:12).

In effetti, gli apostoli, che erano stati con il Maestro, avevano imparato dal Signore e ora applicavano i suoi insegnamenti, ubbidendoGli, battezzando nel nome di Cristo Gesù e non nei tre titoli come insegnano gli uomini.

Paolo dichiara di aver ricevuto direttamente, solo dal Signore, il messaggio di salvezza del vangelo (Gal.1:11,12) e si curò di portarlo agli incirconcisi, senza consultarsi prima con alcuno altro (Gal.1:16,17), ma preoccupandosi soprattutto, che altri credenti, avessero ricevuto nel modo esatto il battesimo. Infatti, quando egli arrivò a Efeso, incontrò alcuni discepoli, ai quali chiese se avevano ricevuto lo Spirito Santo, dopo aver creduto e anche con quale battesimo erano stati battezzati, spiegando il significato del battesimo di ravvedimento. Egli precisò che “-Giovanni ha amministrato un battesimo di penitenza, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Cristo Gesù-. Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù” (At.19:4-6).

L’apostolo Paolo testimoniò, che fu battezzato e lavato dai suoi peccati, invocando il nome del Signore, Gesù, in colui che gli era apparso (At.22:16) e che amministrò poi agli altri. Tutti i credenti della Samaria furono” …Battezzati nel nome del Signore Gesù” (At.8:16). Nessuno di tutti gli apostoli battezzò perciò nei titoli del nome del Padre, Figlio e Spirito Santo, perché essi conoscevano molto bene chi era Gesù, chi era il Padre e chi era lo Spirito Santo e in che nome si riceve salvezza.

Questo è quanto dichiara la Scrittura, ognuno ascolti, chi vuole: gli uomini o Dio, ricordandosi che poi dobbiamo rendere conto della vita al Signore, perché l’opera di ciascuno sarà visibile “…e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno” (1Cor.3:12,13).

La Parola pronunciata da Dio è conforme e non trova discordanze, mentre le parole inserite dagli uomini, sono di certo contrastanti, per opera dello spirito dell’anticristo. Per questo si comprende unicamente, attraverso lo Spirito di Dio, ma a tutti quelli che operano secondo la carne “…Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchie per non udire, fino a questo giorno“ (Rom.11:8).

Dio ha dato intelligenza e sapienza spirituale a tutti i santi, affinché i loro piedi non inciampino, ma camminino in santità, giustizia e bontà come il loro Maestro e Signore Gesù.

E qualunque cosa facciate, in parola ed opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio e Padre per mezzo di lui” (Col.3:17).