Ecco, Io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me” (Apoc.3:21).

Gesù invita ognuno ad aprire il proprio cuore, perché Egli vuole entrare da te nel tuo cuore (spirito), che è la porta principale, come uno che si presenta alla tua porta per consegnarti un regalo, bussa e aspetta che tu gli apri per dartelo. Chi usa altri accessi è il nemico, che è Satana, perché lui tenta di entrare attraverso la mente, insinuando pensieri nocivi, di menzogna e, solo se tu acconsenti di accettarli, diventano convinzioni, come fortezze (2Cor.10:4). Gesù lo definisce ladro e brigante, come un mercenario, che non ha cura delle pecore, ma fugge all’arrivo del lupo (Gv.10:12): “In verità, in verità io vi dico: Chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, quello è un ladro e un brigante” (Gv.10:1).

Gesù bussa alla porta del cuore dei poveri, di quelli che hanno il cuore rotto, senza orgoglio (umili, afflitti), prigionieri del peccato, per dare vista ai ciechi spirituali e dare libertà a chi è oppresso dal nemico, come Isaia profetizzò di Gesù, il Messia, annunciando che “Lo spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l’apertura del carcere ai prigionieri” (Is.61:1). Gesù lo confermò, leggendo, nella sinagoga dei Giudei, proprio quello che rivelò a suo riguardo il profeta Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi” (Lc.4:18).

Se anche tu ti trovassi nelle condizioni, che Gesù ha segnalato, non indurire il tuo cuore, ma sappi che Lui sta bussando, ti sta chiamando e aspetta che tu lo faccia entrare da te e ti assicura che “cenerà con te e tu con Lui”.

Che cosa vuol dire cenare con Gesù?

La cena, che Gesù indica in similitudine, è paragonata agli ultimi anni della Grazia. Infatti, come la cena è l’ultimo pasto che la famiglia consuma insieme, prima della notte, prima della fine della giornata, così il Signore vuole avere comunione o intima relazione con te, per starti vicino, sostenerti e proteggerti prima della fine, quando inizieranno le tenebre per tutto il mondo.

Cenare con Gesù, “cenerà con lui ed egli con me”, assicura che negli ultimi giorni del periodo della Grazia (chiesa di Laodicea), il Signore ci sosterrà fino a quando prenderà con sé la sua Chiesa o sposa (rapimento), perché subito dopo, l’ira di Dio si accenderà contro tutti quelli che non hanno creduto in Cristo Gesù: ”Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia” (Rom.1:18).

Dopo il rapimento della Chiesa, inizierà l’ultima settimana, citata dal profeta Daniele, composta di sette anni, di cui nei primi tre anni e mezzo ci sarà una guerra, dove i paesi del nord (cristiani) andranno contro quelli del sud (musulmani), compreso Israele: “Allora il re del nord verrà, innalzerà un terrapieno e si impadronirà di una città fortificata (Gerusalemme). Le forze del sud non potranno resistergli; neppure le truppe scelte avranno la forza di resistere” (Dan.11:13-19). Negli altri tre anni e mezzo (1260 giorni) s’insedierà il potere del regno satanico. Infatti, Satana darà la sua potenza e autorità a un uomo, che in similitudine è indicato da una bestia. Egli sarà la prima bestia che salirà dal mare (Ap.13), ovvero da popoli e nazioni (Ap.17:15) e che insieme al suo aiutante, la seconda bestia che salirà o verrà dalla terra, cioè da Israele, l’anticristo o falso profeta, devasteranno e domineranno il mondo intero. Il profeta Geremia annuncia: “Il devastatore infatti è venuto contro di essa, contro Babilonia; i suoi prodi sono catturati, i loro archi spezzati, perché l’Eterno è il Dio delle retribuzioni; egli ripagherà certamente” (Ger.51:56).

Questo periodo attuale si può paragonare, all’apostasia, dove la fede del vero credente è messa duramente alla prova per l’avanzamento della malvagità in cui molti negano l’esistenza del Figlio di Dio, ma ricordiamoci che Gesù è sempre con noi, ne abbiamo la certezza, perché Egli non mente e garantisce: “Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen” (Mt.28:20), sostenendoci con la promessa: “…nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi animo, io ho vinto il mondo” (Gv.16:33) ed ancora: “Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1Gv.5:4).

Cenare con Gesù in quest’ultima ora, è come per il padrone di casa un onore e privilegio aspettarlo ed accoglierlo con dovuto riguardo, sempre pronto ed attento ad ogni sua richiesta, come quando si invita e si ospita una persona importante, per essere tutti riuniti intorno a Lui e partecipare insieme e con gioia alla cena preparata per l’occasione; è condividere il cibo “spirituale” e gustarlo con piacere, fornendoci nel contempo “energia” per operare secondo la volontà di Dio. La cena è anche un momento per condividere le nostre gioie e dolori avute durante il faticoso percorso spirituale, portando sempre ogni preoccupazione a Lui. A volte ci siamo sentiti soli ed affranti nello spirito, vedendo alcuni credenti confondersi con varie filosofie o seguire mode o addirittura andare dietro a concupiscenze del mondo, vacillando o perdendo la fede, rinnegandone la potenza.

Preghiamo sempre per non entrare in tentazione (Mrc.14:38; Lc.22:40) e intercediamo per quelli che sono deboli, ricordandoci che “…chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere” (1Cor.10:12).  Satana cerca di sedurre anche i figli di Dio, cercando di farli cadere con le sue menzogne, perciò stiamo in guardia dalle insidie, comportandoci degnamente della vocazione ricevuta e “Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1Ptr.5:8). Gesù è per noi la Luce, che illumina sempre di più la nostra vita con la Parola di Dio, eliminando ogni tenebra in noi (paura, odio, sofferenza, ansia, disperazione …), se solo confidassimo pienamente nell’amore del Signore.

Amiamo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e tutta la forza (1° comandamento) e amiamo il prossimo come noi stessi (2° comandamento) e in particolare i fratelli, ma non con un amore terreno e finto, bensì di quell’Amore puro e speciale, che viene solo da Dio, come riportato “Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom.5:5), perché “Chi ama il proprio fratello dimora nella luce e non vi è niente in lui che lo faccia cadere” (1Gv.2:10).

Quando passeremo delle prove, ricordiamoci quindi che non cadremo, se ci appoggiassimo e confidassimo nelle sue promesse, non saremo soli e né abbandonati, perché Gesù dimora in noi e noi in Lui, tutto sarà più facile. Egli ci consola e ci darà la forza per sopportare la difficoltà e superarla: “… il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!” (Mt.11:30) e “…Or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere” (1Cor.10:13).

Mettiamo in pratica tutta la Parola di Dio, non soltanto quella piacevole e senza tralasciare alcuna cosa, non ignorando quelle parti a noi meno gradevoli, ma imitiamo la costanza dei santi profeti e la fedeltà degli apostoli, che non hanno cambiato gli insegnamenti del loro Maestro, né l’hanno rinnegato a costo della loro stessa vita, mostrandoci un esempio di consacrazione e devozione, né hanno aggiunto nulla a ciò che Dio gli aveva comandato. Così come Noè, che “…fece esattamente tutto ciò che DIO gli aveva comandato” (Gen.6:22), costruendo l’arca ed anche Mosè (Num.17:11), che controllò la corrispondenza di ogni lavoro per il tabernacolo e dei suoi arredi, secondo tutto quello che Dio gli aveva mostrato sul monte (Es.25:9,40; 39:43).

Anche noi siamo tenuti a mettere in pratica la Sua Parola santa: Abbiate dunque cura di far ciò che l’Eterno, il vostro DIO, vi ha comandato; non deviate né a destra né a sinistra” (Deut.5:32) e “Siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi” (Gcm.1:22).

Dobbiamo stare molto attenti a quello che ascoltiamo o che leggiamo per confrontarlo sempre con la Parola di verità, rifiutando ogni concetto estraneo a essa, soprattutto oggi, perché stiamo vivendo nel tempo dell’apostasia. E’ stato profetizzato questo evento: “Verrà il tempo infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie” (2Tmt.4:3). In questi ultimi anni molti filosofi, intellettuali, hanno introdotto teorie e dottrine eretiche, hanno divulgato un altro evangelo, secondo i loro pensieri diabolici, formando gruppi, associazioni e sette con precetti e obiettivi umani.

I veri cristiani, fedeli a Cristo, non devono appartenere al mondo, nel senso di conformarsi a ogni sua evoluzione politica, scientifica o religiosa, ma avere solo lo scopo di seguire il nostro Signore e osservare i suoi principi, ricordandoci di aprire tutto il nostro cuore a Gesù, per farlo entrare, cenare con noi e noi con Lui e vivere eternamente con Lui.

I seduttori cercano menti labili da poterle trarre in inganno con vani ragionamenti (Ef.5:6) a loro profitto, che i credenti spirituali dovrebbero subito riconoscerli dalle loro dichiarazioni o dal loro operare (frutto, testimonianza), smascherandoli con la Parola. E’ utile invitarli al ravvedimento od evitarli, se persistenti nel loro credo, quando la nostra conoscenza spirituale della sacra Scrittura è talmente radicata e fondata, in modo che ognuno sia sempre pronto a rispondere (1Ptr.3:15), correggere e riprendere gli oppositori (2Tmt.2:25), “che ritenga fermamente la fedele parola secondo l’insegnamento, per essere in grado di esortare nella sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono“ (Tito 1:9,10). Occorre vegliare e pregare in ogni tempo per restare fermi nella Parola “data” dai servi di Dio, dai profeti e dagli apostoli: “Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” (2Ptr.1:21) e “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a educare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera” (2Tmt.3:16,17).

La Parola di Dio è giusta, santa, vera ed è paragonata all’oro raffinato col fuoco (Apoc.3:18), quindi non dobbiamo assolutamente aggiungere, né togliere alcuna cosa, perché è già perfetta e chiunque lo fa, ne subirà le conseguenze ”Io dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro. E se alcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro” (Apoc.22:18,19), ma anche “chi trasgredisce e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Dio…” (2Gv.9).

Gesù desidera che tu apra il cuore, perché vuole avere comunione con te e salvarti. Egli sta bussando, perciò fai attenzione al tuo spirito, ascolta la Sua chiamata e fallo entrare nella tua vita, così sentirai una pace e gioie mai avvertite. Gesù è ancora lì che sta aspettando. Non far scadere il tempo, perché non avrai più un’altra possibilità e Lui vuole offrirti il dono della Grazia, quindi non lasciarlo fuori, ma aprigli subito e avrai il suo aiuto. Il suo grande amore ti avvolgerà, non ti lascerà e non ti abbandonerà, come promesso nella sua santa Parola.

Abbi fiducia in Dio.