Quando agisci con la dovuta attenzione e impegno in ogni particolare, portando a compimento un tuo lavoro, ti può sfuggire un dettaglio, per distrazione o stanchezza, che compromette il risultato, non essendo conforme a quello che hai progettato. Ti rendi conto solo alla fine, nella fase di collaudo, che, purtroppo, qualcosa non è andato come sarebbe dovuto andare e tutta la tua fatica risulta vana. La stessa cosa vale nel mondo spirituale, perché se la tua carne risulta legata al mondo (vizi, depravazioni, corruzione, dissolutezze, malcostumi), come può l’anima andare in cielo, se prima non viene spezzata la catena, che ti tiene legato/a alle cose di questa terra.

Lo stesso dicasi di un credente che, per tutta la sua vita, segue rettamente e osserva la Parola di Dio e poi, inavvertitamente, cade dalla sua integrità per una qualsiasi contaminazione, a suo avviso ininfluente, viene considerato impuro e non potrà accedere al regno di Dio, fino a che, pentito, ottiene il perdono. “Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti” (Gcm.2:10) e “L’anima che pecca morirà, …la giustizia del giusto sarà su di lui, l’empietà dell’empio sarà su di lui Ma se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità e imita tutte le abominazioni che l’empio fa, vivrà forse costui? Tutta la giustizia che ha compiuto non sarà più ricordata; per la trasgressione che ha compiuto e per il peccato che ha commesso, egli morirà a causa di essiSe il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità, e a causa di questo muore, muore per l’iniquità che ha commesso. Se invece l’empio si allontana dall’empietà che commetteva e pratica l’equità e la giustizia, egli salverà la sua anima” (Ez.18:20,24,26,27).

Non si può vivere carnalmente e servire il Signor Gesù, perché ogni cosa che è secondo la carne, porta alla morte (Rom.8:13,6), ma ciò che è Spirito è vita. “Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro; oppure sarà fedele all’uno e disprezzerà l’altro; voi non potete servire a Dio e a mammona” (Mt.6:24).

Quelli che si credono di servire il Signore, ma seguono il loro proprio pensiero, vivono esclusivamente nella loro carne, sono ingannati dal nemico, che istiga l’uomo al peccato. Chi mette la propria fiducia in se stesso, non può avere una vita spirituale. Non ci illudiamo, perché nella nostra carne, vive il peccato, che conduce sicuramente alla morte, ereditata per la disubbidienza dei nostri progenitori, Adamo ed Eva (Rom.5:12-14). Perciò noi dobbiamo affrontare e respingere ogni tentazione e far morire i nostri desideri e concupiscenze provenienti dalla carne, ossia rinunciare ad essi e far prevalere il nostro spirito, che allora viene vivificato dallo Spirito Santo a compiere la volontà di Dio.

“… ma vedo un’altra legge nelle mie membra, che combatte  contro la legge della mia mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra” (Rom.7:23). L’apostolo Paolo chiarisce che esiste un combattimento in noi: la carne contro lo spirito (Gal.5:17); il nostro spirito desidera essere guidato da Dio, a cui appartiene (lo spirito è il soffio di Dio, che inalò nelle narici di Adamo e divenne un anima vivente), mentre la nostra carne, che proviene dalla terra, perché “polvere sei e in polvere ritornerai” (Gen.3:19), reclama invece le cose di questo mondo, dove vige tenebre e peccato.

Dio ci chiama a dare tutto di noi stessi, perché quando abbiamo trovato la Grazia e misericordia dell’Iddio vivente, non abbiamo più bisogno di alcuna cosa, perché ci affidiamo completamente al Signore, che ci provvede, protegge e ci sostiene, perché Egli è fedele alla sua Parola e tutto quello che ha stabilito lo porterà sicuramente a compimento. Dio è meraviglioso, “Sia magnificato l’Eterno” (Slm.40:16; 70:4). Infatti, tutto quello che ci circonda è vanità, che dura solo per un breve tempo. Gesù, in similitudine, equipara la Parola di Dio a una perla di grande valore, un tesoro inestimabile, che quando si è “trovata una  perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera” (Mt.13:46); si vende tutto, ovvero si lascia definitivamente tutto ciò che è carnale, per comprare (farla nostra) quella Parola vivente e santa, Gesù.

Sei disposto/a, a vendere tutto quello che hai e seguire Cristo? Metti perciò in pratica la Parola di Dio e non deviare né a destra, né a sinistra, ovvero non confondere e non uniformare il sacro con il profano, ma segui Cristo.

Se hai delle perplessità significa semplicemente che tu non consideri ancora la Parola di Dio, un vero tesoro, perché hai ancora interessi materiali, che non vuoi perdere e lasciare “di chi saranno le cose che tu hai preparato? Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio” (Lc.12:21), “Non vi fate tesori sulla terra, dove la tignola e a ruggine guastano, e dove i ladri sfondano e rubano; anzi fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano. Perché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore” (Mt.6:19-21) e inoltre “che giova infatti all’uomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?“ (Mt.16:26). Come quel ricco che si presentò a Gesù per chiedergli cosa doveva fare per ereditare la vita eterna, ma alla risposta del Maestro, si allontanò tristemente, perché aveva molte ricchezze (Mt.19:16-21).

Rifletti un attimo: tutto quello che hai è solo momentaneo, solo nell’arco della tua esistenza terrena e non potrai portartene via, ma solo godertene sulla terra, se ti sarà permesso e ci riuscirai.

Poche domande, ma importantissime:

Quanto vale per te Cristo? Più della tua vita?

A quanto hai rinunciato delle cose del mondo, per guadagnare Cristo?

Se le tue risposte affermano che Cristo è tutto e gli hai affidato tutta la tua vita, allora continua il tuo cammino di santità, altrimenti che ne sarà della tua fatica e per cosa ti sei stancato, forse: per la fama, il successo, il potere o per qualsiasi altro motivo, perché tutto è rilegato alla tua esistenza solo in questo mondo, rifiutando il tesoro nei cieli, che è per l’eternità, trascurando il vero scopo e il benessere della tua anima, di glorificare il tuo Creatore, con tutto te stesso.

Permetti che Gesù venga a dimorare in te (chiedi e riceverai lo Spirito Santo) e sarai guidato nella Luce, perché: “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Slm.119:105), perciò non puoi inciampare in alcun ostacolo con la luce, perché rischiara le tenebre, ma camminerai nello Spirito. Il mondo non sa dove sta andando, perché è nelle tenebre e non può vedere, perciò cadono sempre più nel peccato, fino a raggiungere la misura che Dio ha determinato e allora non potranno più tornare indietro.

Abbiamo una parabola (Mt.25:1) dove, in similitudine, viene mostrato chi cammina nella carne e chi è nello Spirito. Gesù espone due categorie di credenti, indicandoli come vergini con le loro lampade, però cinque spirituali e cinque carnali. Quelle spirituali sono ripiene dello Spirito Santo (hanno l’olio), perché camminano per Esso, mentre le altre cinque sono disavvedute e non si sono curate del buon deposito dello Spirito: “Custodisci il buon deposito che ti è stato affidato mediante lo Spirito Santo che abita in noi” (2Tmt.1:14). Le disavvedute si accorsero di avere poco di spirituale e andarono a chiedere aiuto, ma il tempo ormai stava per scadere, infatti: “… mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; le vergini che erano pronte entrarono con lui per le nozze; e la porta fu chiusa. Più tardi giunsero anche le altre vergini, dicendo: “Signore, signore, aprici. Ma egli, rispondendo, disse: “In verità vi dico che non vi conosco” (Mt.25:10,11).

Se vivessimo secondo il mondo, non potremmo appartenere a Cristo, neppure se non commettessimo i peccati del mondo e ci astenessimo dalle idolatrie o dal male. Senza lo Spirito Santo non vedremo la vita, ma saremo come le vergini disavvedute, incuranti! Tutte e dieci erano vergini, quindi conoscevano la Parola di Dio e sapevano della salvezza, ma cinque erano tiepide (Ap.3:17), perciò rigettate da Cristo e alla fine esse rimarranno fuori, perché lo Sposo passerà, ma non le prederà con sé. Quando si accorgeranno di essere state lasciate, proveranno solo amarezza d’animo, perché non vedranno mai più la gloria di Dio. Tutti quelli che vivono per lo Spirto e non si conformano al mondo, saranno invece beati nella gloria del loro SIGNORE.

Quanta delusione, amarezza, dolore e tenebre avvolgeranno coloro che oggi si dilettano nella carne; i tiepidi saranno vomitati da Cristo, abbandonati definitivamente nelle mani del nemico, perché non hanno valutato la grandezza dell’opera del Signor Gesù, che ha dato la Sua vita, affinché noi ne ricevessimo in abbondanza (Gv.10:10) e: “…per concederci che, liberati dalle mani dei nostri nemici, lo potessimo servire senza paura” (Lc.1:74). Sappi che se stai vivendo secondo i desideri del tuo cuore, morirai, ovvero non vedrai la faccia di Dio, ma se vivi secondo lo Spirito e fai dimorare Gesù in te, tu sei beato e molto presto entrerai nella Sua gloria eternamente, perché: “Sul sentiero della giustizia vi è vita, e su quel sentiero non vi è morte” (Prv.12:28) – Segui sempre il Signore.