Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna” (Gv.12:25), perciò chi ama la vita terrena, non è amato da Dio.

Noi sappiamo che i figli di Dio non appartengono a questo mondo, per questo essi sono nati da Dio. Essi non vivono più per se stessi, ma imitano l’apostolo Paolo, che confessò: “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal.2:20).

Tutti quelli che, per grazia, sono divenuti figli, perciò eredi di Dio e coeredi di Cristo, non vivono affatto per il mondo, ma da esso sono stati separati, perché seguono il vero Pastore, riconoscendo appieno la sua voce (Gv.10:4) e perché “La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo” (Fil.3:20).

Ricordiamo sempre che viviamo per ricevere la gloria, che Dio ha promesso a tutti coloro che credono nel suo amato Figlio. Crediamo con fede piena e sicura “…che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo” (1Gv.4:9), sapendo che: “…tutto quello, infatti, che non viene dalla fede è peccato” (Rom.14:23).

Gesù venne qui sulla terra “…per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città. Usciamo dunque anche noi dall’accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio, perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome” (Ebr.13:12-15).

Non bisogna assolutamente dubitare un solo istante, ma continuamente lodare Dio con la nostra bocca e che esca però dal profondo del nostro cuore, confessando che Dio ha dato il proprio Figlio in sacrificio, affinché noi possiamo ricevere vita eterna in abbondanza (Gv.10:10).

Gesù ci assicurò che: “…questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv.6:39,40).