Ora, se la tua mano, o il tuo piede, ti è occasione di peccato, mozzalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani e due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno” (Mt.18:8).

Gesù ci avverte di stare attenti a non cadere in tentazione, per questo consiglia di vegliare e di pregare, perché lo spirito è pronto, ma la carne è debole (Mt.26:41). Essere sempre uniti a Cristo, come il tralcio è legato alla vite e da essa riceve vigore per portare frutto. La nostra forza è in Gesù, che ha vinto e ha dato a noi di vincere le nostre battaglie, ma dobbiamo essere allo stesso tempo prudenti e cauti nelle decisioni e nelle azioni per non diventare facile bersaglio o preda del nemico. Anche se il diavolo va attorno come un leone ruggente per cercare chi possa divorare (1Ptr.5:8), Gesù è, però con noi e ci protegge, perché ”Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca” (1Gv.5:18).

Comportiamoci perciò da cristiani forti, coraggiosi e valorosi. Assolutamente mai scoprire il nostro punto debole ed evitare ad ogni costo di trovarsi in situazioni pericolose o nocive per la nostra vita spirituale. Non dare per alcun motivo occasione di essere attaccato, a causa della concupiscenza degli occhi e della carne, perché questi due modi sono preferibili e molto usati dal nemico per far leva sui nostri desideri fisici, com’è accaduto a Eva nel giardino dell’Eden.

In effetti, tutto quello che ostacola o interrompe la comunione con Dio, deve essere tolto e gettato via, se uno vuole entrare nel regno dei cieli. E’ come mozzare il piede, la mano o l’occhio, se questi sono irrimediabilmente malati o incurabili e possono infettare il resto del corpo, così non andare (piede) in luoghi di perversione, non fare o compiere (mano) atti iniqui o non vedere (occhio) cose indecorose, per non contaminarti spiritualmente, ma evitale con forza e decisione.

In realtà ”…tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l’orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo” (1Gv.2:16) e “se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta e i suoi desideri sono volti a te, ma tu lo devi dominare” (Gen.4:7). Quello che è carnale porta inevitabilmente alla morte eterna o distacco da Dio, “perché se vivete secondo la carne, voi morrete, ma se per mezzo dello Spirito fate morire le opere della carne, voi vivrete” (Rom.8:13). “Ciascuno invece è tentato quando è trascinato e adescato dalla propria concupiscenza” (Gcm.1:14). Dominare ogni desiderio peccaminoso, perché la nostra carne è nata in peccato, ma noi tramite lo Spirito Santo possiamo camminare nello Spirito tralasciando i desideri carnali che portano alla morte. Prima che conoscessimo la verità noi, eravamo prigionieri e schiavi del peccato, ma Gesù con il suo sangue ci ha riscattato, rendendoci liberi da ogni peccato.

Dobbiamo separarci da tutto quello che ci induce al peccato, perché le cose del mondo non edificano e non servono al credente, come  “…lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, ma piuttosto abbondi il rendimento di grazie” (Ef.5:4).

Camminare in santità, con timore di Dio, richiede una costante valutazione delle nostre intenzioni e del nostro operato, che deve essere concorde al modello biblico e comporta anche di tenere a freno la nostra lingua, perché con essa possiamo contaminare tutto il nostro corpo (Giac.3:6); essa non si può domare (Gcm.3:8). “Infatti, -chi vuol amare la vita e vedere dei buoni giorni, trattenga la sua bocca dal male e le sue labbra dal parlare con inganno” (1Ptr.3:10).

Ora, se fossimo dotati di autocontrollo e disciplina (2Tmt.1:7), potremmo buttare via o rifiutare tutto quello che per noi è occasione di peccato. I nostri occhi devono essere fissati su Cristo, autore e compitore della fede (Ebr.12:2), che ci ha offerto la grazia, pagando il prezzo delle nostre iniquità, morendo al posto nostro. L’apostolo Pietro consiglia: “Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dai desideri della carne che guerreggiano contro l’anima” (1Ptr.2:11). Ora se noi ci astenessimo da tutti i desideri carnali, potremmo affermare di essere nella giusta direzione.

Eva fu insidiata da Satana, che con la sua esclusiva abilità ingannatrice e con parole seducenti e convincenti, riuscì a stimolare l’interesse e il desiderio, attraverso la concupiscenza dei suoi occhi: “E la donna vide che l’albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l’albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò” (Gen.3:6).

Fissare con i nostri occhi qualcosa che attira la nostra attenzione, indica che quel soggetto suscita il nostro interesse e, dopo che l’abbiamo vista, accettata come piacevole e registrata nel cervello, facendola nostra, la elaboriamo secondo il nostro desiderio, generando in noi il peccato, appunto: “Poi, quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte” (Gcm.1:15). Questo è il classico percorso che il nemico usa per indurre al peccato: prima presenta un richiamo attraverso un’immagine o suono gradevole per adescare, poi suscita un pensiero ingannevole e piacevole per i sensi (concupiscenza), all’apparenza innocuo e, quando esso è accettato come proprio, è elaborato dalla mente (concepito), per passare alla fase della realizzazione (parto), coinvolgendo il corpo ad eseguirlo (consumato).

Ricordiamoci che Gesù ci avverte che è meglio entrare nel regno di Dio senza una mano, che averle tutte e due ed essere gettati nella geenna del fuoco, ovvero, se il divertimento, il gioco, il cinema od altri svaghi ci rendessero temporaneamente euforici, felici e, alla lunga dipendenti o schiavi di essi, per poi dover soffrire per tutta l’eternità, a che cosa servirebbero? “Che giova infatti all’uomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? O che darà l’uomo in cambio della sua anima?” (Mt.16:26).

Meglio fare la volontà di Dio e vivere eternamente alla Sua gloria, anziché aver avuto ricchezze e benefici carnali, ma soffrire per l’eternità nella geenna del fuoco. È scritto che “… il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (1Gv.2:17).

Ricorda anche questo che: “… se confessi con la tua bocca il Signor Gesù e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (Rom.10:9).

Dio diriga e custodisca i tuoi pensieri e il tuo cuore solo verso di Lui, abbi costanza, perché: “…la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti” (Gcm.1:4). Una vita santa, nella rivelazione di Gesù Cristo e in ubbidienza alla sua Parola, ci porta alla sua gloria e alla sua presenza, in comunione col Signore, per avere le sue benedizioni.

Non essere mai confusi, perché in questi ultimi anni sono nate molte religioni, che credono alla menzogna di Satana, ma quelli che Dio ha scelto, li ha lavati: “…ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù e mediante lo Spirito del nostro Dio” (1Cor.6:11), “Poiché quelli che ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine di suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati” (Rom.8:29,30). Nessuno potrà fare alcuna cosa contro di noi se dimoriamo in Cristo e Cristo dimora in noi, perché abbiamo la certezza che tutto quello che chiediamo spiritualmente, ci sarà dato (Mt.21:22). Gesù ci invita a cercare prima la giustizia di Dio e le cose di lassù, perché, di conseguenza, avremmo tutto quello che abbiamo bisogno per vivere su questa terra (Mt.6:33).

È scritto che alla fine dei tempi “Chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo, chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo continui a santificarsi” (Ap.22:11), perciò consacriamoci, perché presto saremo con Gesù e la nostra gioia sarà completa.

Dio sia con tutti quelli che lo amano!