Chi è fedele a Dio, non gli mancherà mai il sostegno, perché Dio, “…che mantiene la fedeltà in eterno, rende giustizia agli oppressi, che dà il cibo agli affamati. Il SIGNORE libera i prigionieri, il SIGNORE apre gli occhi ai ciechi, SIGNORE rialza gli oppressi, il SIGNORE ama i giusti, il SIGNORE protegge i forestieri, sostenta l’orfano e la vedova, ma sovverte la via degli empi” (Sal.146:6-9)

Gli empi non comprendono la giustizia e continuano nella loro via malvagia, incolpando Dio per ogni cosa che va male nel mondo.

Essi non riconoscono che Dio è il loro Creatore, “…che ha fatto i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, che serba la fedeltà in eterno” (v.6). Dio non giudica alcuno, prima che li abbia avvertiti che sono nell’errore, come iniziò, fin dal principio della creazione.

Infatti, Dio avvertì Caino, quando egli era irritato e il suo volto triste, perché i suoi sacrifici non erano graditi: “Se fai bene non sarai tu accettato? Ma se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta e i suoi desideri sono volti a te; ma tu lo devi dominare” (Gen.4:7). Essendo Caino di indole malvagia, non ascoltò il consiglio di Dio e perciò uccise il fratello per gelosia.

Così Dio avvertì il suo servo, prima che distruggesse il mondo con il diluvio: “…Noè, predicatore di giustizia, quando mandò il diluvio su un mondo di empi” (2Ptr.2:5), che anche loro non ascoltarono, anzi derisero Noè, che li avvertiva e perirono tutti.

Anche Israele peccava molte volte e Dio li riprendeva tramite i profeti, come Geremia dichiarò: “…sono già ventitré anni che la parola del SIGNORE mi è stata rivolta e che io vi ho parlato di continuo, fin dal mattino, ma voi non avete dato ascolto” (Ger.25:3). Ogni volta che Dio avvertiva, il popolo non si convertiva dalla sua malvagità, perciò veniva punito con la fame, la spada, la peste e l’esilio (Ger.14:12; 15:2; Ez.5:12).

Dio “…è pietoso e clemente, lento all’ira e ricco di bontà” (Sal.103:8), ma molti preferiscono un Dio di solo amore, rigettando che Egli sia anche lento all’ira. Non è un Dio iroso, ma lento all’ira, ovvero che, prima di punire, avverte il malvagio che si ravveda dal male.

Chi può dire che noi non siamo avvertiti?

Dio ha messo la sua Parola nelle nostre mani e in quelle di tutti gli abitanti del mondo, affinché si conoscesse la sua volontà e verità. Molti amano e praticano purtroppo la via larga e spaziosa della perdizione, perché è più facile mettere la loro fiducia negli uomini e non in Dio. L’uomo ama ed è attirato dalla concupiscenza dei propri occhi, ma Dio avverte: “Non confidate nei prìncipi, né in alcun figlio d’uomo, che non può salvare. Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti” (Sal.146:3,5).

Riconosci quindi la grandezza di Dio, perché sarà “Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe…”.

“Anima mia, loda il SIGNORE. Io loderò il SIGNORE finché vivrò, salmeggerò al mio Dio, finché esisterò” (Sal.146:1,2).