Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia” (Gv.15:16).

Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia” (Gv.15:19).

Dio ci ha scelto dal mondo.

È Dio che sceglie, elegge, chiama, conduce, insegna, giustifica (Rom.8:30), consacra e “Che ci ha salvati e ci ha chiamati con una santa vocazione, non in base alle nostre opere, ma secondo il suo scopo e grazia, che ci è stata data in Cristo Gesù prima dell’inizio dei tempi” (2Tmt.1:9; 1Ptr.2:9).

È Dio dunque che ci ha fatto grazia in Cristo Gesù, prima dell’inizio dei tempi o della creazione del mondo (Ef.1:4), come quelli destinati ad essere disubbidienti credendo nella menzogna, “…i cui nomi non sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo…” (Ap.17:8)  Occorre comprendere che gli scelti da Dio non sono nati da carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio (Gv.1:13) ovvero per la Sua volontà. Infatti, “Egli ci ha generati di sua volontà mediante la parola di verità, affinché siamo in certo modo le primizie delle sue creature” (Gcm.1:18).

Le Scritture affermano che Dio ha eletto una stirpe, ha disposto un regale sacerdozio, gente santa, che ha acquistato tramite Gesù, il quale ci ha amato e lavato dai nostri peccati (Ap.1:5,6). Ecco perché siamo stati adottati come suoi figli (Ef.1:5).

Qualcuno si adotta forse da solo?

Siamo stati comprati a caro prezzo del sangue di Gesù (Ap.5:9; 1Cor.7:23), versato sulla croce, come popolo santo, affinché proclamassimo la sua mirabile luce e per questo siamo stati chiamati.

Può qualcuno comprarsi o chiamarsi da solo?

Noi siamo stati eletti (Tt.1:1; 2Tmt.2:10; 1Ptr.1:1,2; Ap.17:14); infatti è scritto: “…allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore” (Ef.1:4).

Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce! (1Ptr.2:9).

Quanta confusione e menzogna regna nelle menti degli uomini (Rom.8:7), ma Dio è verace “… come la sua unzione v’insegna ogni cosa ed è verace e non è menzogna, dimorate in lui come essa vi insegna” (1Gv.2:27). Chi segue la carne non può riconoscere la verità (Rom.8:8), perché non è guidato da Dio e ha un concetto sbagliato sulle cose spirituali (1Cor.2:14), per l’orgoglio umano (Gcm.4:16) che porta a credere diversamente dalle Sacre Scritture, come che sia stato lui stesso a scegliere Dio e non il contrario.

Pregando il Padre, Gesù afferma: “Io ho manifestato il tuo nome agli uomini, che tu mi hai dato dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola” (Gv.17:6).

Dio scelse Abramo, fece un patto con lui e gli dichiarò la grandezza della sua discendenza: “Poi lo condusse fuori e gli disse: -Mira il cielo e conta le stelle, se le puoi contare-, quindi aggiunse: -Così sarà la tua discendenza-“ (Gen.15:5).

Abrahamo ricevette tutte le promesse che si sono protratte fino a noi: “Abramo fu grande antenato di molti popoli, nessuno ci fu simile a lui nella gloria.  Egli custodì la legge dell’Altissimo, con lui entrò in alleanza. Stabilì questa alleanza nella propria carne e nella prova fu trovato fedele. Per questo Dio gli promise con giuramento di benedire i popoli nella sua discendenza, di moltiplicarlo come la polvere della terra, di innalzare la sua discendenza come gli astri e di dar loro un’eredità da uno all’altro mare, dal fiume fino all’estremità della terra.  Anche a Isacco fu fatta la stessa promessa a causa di Abramo suo padre”.

Dio predisse ad Abrahamo tutto ciò che sarebbe stato e noi oggi ne siamo testimoni; molte cose si sono avverate ed altre si avvereranno tra breve, perché ha scelto e progettato ogni cosa sin dalla creazione del mondo.

Israele un popolo scelto da Dio. Scelto da Dio e condotto con mano potente alla terra promessa (Num.14:8), “Poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, il tuo DIO; l’Eterno, il tuo DIO, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra” (Deut.7:6). Israele non si è formato per caso, ma perché Dio lo aveva scelto come suo popolo per essere un tesoro particolare fra tutti i popoli sulla faccia della terra (Deut.14:2), “Poiché l’Eterno ha scelto per sé Giacobbe, e Israele per suo particolare tesoro” (Sal.135:4; Is.44:1).

Dio scelse un popolo intero e tutti erano scritti nel libro di Dio, ma si salvava solo chi metteva in pratica la Legge, compiendo tutte le sue opere, scritta per mezzo di Mosè, perciò raccomanda:” …scegliete oggi chi volete servire” (Gios.24:15). Dio mise davanti al suo popolo la vita e la morte, benedizione e maledizione consigliando di: “…scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti” (Deut.30:19). Questo era sotto la Legge, ma per la Grazia di Cristo Gesù, le cose cambiarono: non esiste più salvezza per mezzo delle opere, ma per la fede “Noi dunque riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge” (Rom.3:28). E ancora ripete: “…sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge” (Gal.2:6).

Noi quindi riceviamo vita eterna per Grazia mediante la nostra fede in Cristo Gesù, come affermato: “chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno.  Credi tu questo?” (Gv.11:26).

Non è l’uomo che sceglie Dio, ma è Dio che ha scelto tra tutte le nazioni del mondo un popolo, prima che fondasse il mondo, li ha predestinati, li ha chiamati, li ha giustificati nel sangue di Gesù, e alla fine saranno tutti glorificati in Cristo (Rom.8:30).

In similitudine, Dio è paragonato a un vasaio e noi siamo l’argilla, infatti:

_28033013Come l’argilla nelle mani del _vasaio che la forma a suo piacimento, così gli uomini nelle mani di colui che li ha creati, per retribuirli secondo la sua giustizia. Non è l’argilla che sceglie come essere formata, ma è il vasaio a dargli la destinazione e la forma voluta, come è indicato: “Non ha il vasaio autorità sull’argilla, per fare di una stessa pasta un vaso ad onore e un altro a disonore” (Rom.9:21; Ger.18:6), perché “Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia” (Rom.9:16. Ef 2:12).

Dio ha scelto per prima Israele (Ef.2:12; Mt.10:7) ed ha fatto grazia e misericordia (1Ptr.2:10) anche a noi degli ultimi tempi, scegliendosi un popolo tra i gentili: li ha preconosciuti e predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio (Rom.8:29).

Gesù ha scelto i suoi discepoli non certo il contrario (Gv.6:70; 15:16), ed ha scelto un popolo santo traendolo fuori dal mondo: “Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia” (Gv.15:19). Dio ci ha scelto, perché ci conosceva sin dalla fondazione del mondo e per questo motivo ci ha predestinati secondo la sua volontà, non la nostra.  “In lui siamo anche stati scelti per un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà” (Ef.1:11).

Dio si è fatto conoscere a tutti quelli che ha scelto (Gcm.2:5), li ha chiamati (1Cor.7:24), li ha eletti (Rom.8:33), gli ha dato la caparra dello Spirito Santo (2Cor.5:5) e gli ha mostrato la verità, togliendo il velo della carnalità dagli occhi loro (Lc.8:10), affinché vedessero la luce della verità.

Gesù afferma: “…molti sono chiamati, ma pochi gli eletti” (Mt.22:14), gli eletti sono stati preordinati a vita eterna: “infatti, quando non erano ancora nati i figli e non avevano fatto bene o male alcuno, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo l’elezione e non a motivo delle opere, ma per colui che chiama” (Rom.9:11; 8:30).

Dio ci ha chiamati ad elezione eterna, quando ancora noi non esistevamo, ma per la sua Grazia e misericordia (Rom.9:18) si è fatto conoscere a noi, affinché lo servissimo in Spirito e verità, secondo la sua volontà. L’Eterno ci ha fatto nascere di nuovo e ha perfino messo dentro di noi lo Spirito del suo amato Figlio Gesù, la caparra della vita eterna, “E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: -Abbà, Padre-“ (Gal.4:6).

L’apostolo Paolo afferma che Dio lo aveva appartato per la Sua opera, sin dal grembo materno: “Ma quando piacque a Dio, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia” (Gal.1:15). Nessun uomo ha mai scelto Dio, ma è Dio che si fa conoscere all’uomo, perché sa ciò che ha nel suo cuore. Siamo stati chiamati a ravvedimento attraverso la sua Parola, “…non solo fra i Giudei ma anche fra i gentili” (Rom.9:24).

Ora che sappiamo di essere stati scelti, nostro privilegio e vanto nel Signore, comportiamoci degnamente della vocazione ed elezione ricevuta, ubbidendo diligentemente al nostro Padre celeste, nel compiere la Sua volontà, che ci ha ritenuti degni di conoscere la verità, “rendendo grazie a Dio e Padre, che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce” (Col.1:12).