Dio diede i dieci comandamenti, tramite il suo servo Mosè. Tra questi ordinò pure: “Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore (Es.20:8,9).

Certamente i comandamenti non furono solo per il popolo israelita, ma per tutte le generazioni future, perciò fu riportato nel NT (Lc.1:6; Gv.14:15,21; Rom.13:9; 1Cor.7:19; 1Gv.5:3). Dio scelse il sabato, “…poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” (Es.20:11).

Non credete inutilmente negli uomini, che rigettano le Leggi di Dio, perché Dio non ha affatto escluso i gentili (non Ebrei) dall’osservare il Sabato. Infatti il profeta rivela che: “I figli degli stranieri che si sono uniti all’Eterno per servirlo, per amare il nome dell’Eterno e per essere suoi servi, tutti quelli che osservano il sabato senza profanarlo e si attengono fermamente al mio patto” (Is.56:6).

Uno sguardo alla storia, per vedere insieme chi e quando fu cambiato il giorno del Signore, dal sabato alla domenica.

 

Dall’enciclopedia:

“decreto 7 marzo 321 l’imperatore Costantino il Grande fissò il “dies Solis” romano come giorno di riposo per tutto l’impero, onde consentire anche ai cristiani la santificazione settimanale. Come tutti i predecessori, l’imperatore ricopriva anche la carica di Pontifex Maximus, la carica religiosa più elevata, del Collegio dei Pontefici, collegata al culto del Sol Invictus.

Nella maggioranza dei paesi europei e in America latina è considerato l’ultimo giorno della settimana; in Argentina, Grecia, Giappone, Portogallo, Brasile, Stati Uniti, Gran Bretagna, nella liturgia cattolica ed in genere nei paesi anglosassoni invece è considerato il primo.

Prima dell’avvento del Cristianesimo, questo giorno corrispondeva al dies solis, cioè il “giorno del Sole” in onore della divinità del Sol Invictus. Ancora oggi questa denominazione si è conservata nelle lingue germaniche come nella lingua inglese Sunday, o nella lingua tedesca Sonntag.

La religione del Sol Invictus restò in auge fino al celebre editto di Tessalonica di Teodosio I del 27 febbraio 380, in cui l’imperatore stabilì che l’unica religione di Stato era il Cristianesimo ortodosso, bandendo e perseguitando sia il cristianesimo ariano che ogni altro culto pagano.

Sol Invictus (“Sole invitto”) o, per esteso, Deus Sol Invictus (“Dio Sole invitto”) era un appellativo religioso usato per diverse divinità nel tardo Impero romano.

Per tale ragione, con decreto del 3 novembre 383 il dies Solis venne rinominato dies dominica (Giorno del Signore) e reso obbligatorio il riposo festivo. In tale forma è giunto fino a noi.

Quindi dal giorno del dio sole pagano, divenne giorno del Signore per i cristiani cattolici. Quanti evangelici cristiani si sono associati a queste leggi degli uomini, rigettando il comandamento di Dio?

Conoscendo la malvagità degli uomini, Gesù disse: “E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini” (Mt.15:9). Facciamo presente che chiunque cambia la Legge di Dio per quella dell’uomo non è nella verità. Infatti, Gesù dichiarò: -invano mi rendono un culto-.

Chi fa culto il giorno di domenica e non il sabato, credete che venga ascoltato? Tutto ciò che è disubbidienza, è peccato e Dio non ascolta i peccatori. Credete forse che Gesù mentiva, niente affatto! Chi trasgredisce un solo comandamento è reo di tutti e dieci “Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto” (Gcm.2:10).

Molti disprezzano la parola di Dio, credendo che Egli perdona tutto e tutti, ma Dio è paziente, “Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (At.17:31). Quell’uomo è Cristo Gesù, che ha dato la sua vita per coloro che lo riconoscono e fanno la volontà del Padre.

Egli affermò che: “…il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio” (Gv.5:22; Mt.7:21; 12:50). Giudicherà attraverso “…la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Gv.12:48), che è una spada a doppio taglio: oggi è per salvare, ma alla fine la userà per giudicare (Ap.19:11-21).

Facciamo attenzione e mettiamo in pratica tutti i dieci comandamenti, perché alcuni dichiarano il falso, affermando che Gesù abbia abolito il sabato: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!  Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato” (Mrc.2:27,28). Gesù intendeva dire che tutto gli era stato sottomesso dal Padre (Gv.5:27). Infatti, è scritto: “…tu hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi. Avendogli sottoposto tutte le cose, Dio non ha lasciato nulla che non gli sia soggetto…” (Ebr.2:8; 1Cor.15:27). Il sabato è quindi fatto per l’uomo, affinché come Dio si riposò delle Sue fatiche, anche l’uomo si riposi dalle sue.

Gesù faceva miracoli di sabato per guarire quelli che soffrivano di varie malattie, volendo insegnare che di sabato era lecito fare del bene (Mt.12:12). Il sabato è fatto affinché l’uomo viva e faccia del bene e che Gesù è il Signore pure del sabato, vale a dire che anche il giorno di sabato è stato assoggettato a Cristo Gesù ed Egli vigila sui suoi fedeli.

Come facciamo a sapere se siamo nella verità? “E da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: -Io l’ho conosciuto-, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui” (1Gv.2:3,4).

Molti preferiscono forse giustificarsi, affermando che Gesù ha abolito il sabato, ma Gesù “Disse loro ancora: -Voi siete abili nell’annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione-“ (Mrc.7:9).

Tutti i comandamenti vanno messi in pratica e nessuno ne è escluso: “Poiché colui che ha detto: -Non commettere adulterio-, ha detto anche: -Non uccidere-. Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge” (Gcm.2:11). Anche osservare il sabato è un comandamento (Es.20) e va messo in pratica, come tutti gli altri, altrimenti, così com’è scritto, la verità non è in lui.

E Gesù gli disse: -Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente-. Questo è il primo e il gran comandamento. E il secondo, simile a questo, è: -Ama il tuo prossimo come te stesso-. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti” (Mt.22:37-40), perché Gesù proclamò: “Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento” (Mt.5:17).

Chi osserva la domenica e non il sabato, disprezza la Parola di Dio, perché disubbidisce a Dio. Durante la Legge, chi disubbidiva ad un solo comandamento veniva subito messo a morte (Num.15:31). Con la grazia non è più così, perché Dio pazienta fino al giorno della sua ira, “…che renderà a ciascuno secondo le sue opere” (Rom.2:6).  Non continuare nel peccato di disubbidienza, ma sottomettiti alle leggi di Dio e lascia quelle dell’uomo, “infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo” (Rom.8:7).