Mai come in questi giorni di festività mondane, vale quello che Gesù ordinò: “Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con i piedi e poi si rivoltino per sbranarvi” (Mt.7:6).

La Parola di Dio è indicata come perle, che non bisogna mai darla agli increduli, perché la falsificano e la disprezzano. Parlare a loro è come gettare via la Parola divina, perché sicuramente non entrerà nel loro cuore per la loro incredulità e faranno la stessa cosa che fecero a Gesù (Gv.10:31), si rivolteranno contro di noi.

Molte volte discutiamo delle cose che accadono in questo mondo di tenebre e si contesta anche il deplorevole comportamento di quelli che si definiscono cristiani, perché seguono con tanta devozione le cose che il mondo ama fare.

Attenzione, perché anche l’apostolo Paolo, a tale proposito, avverte: “Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione” (Gal.6:1).

Egli ci esorta a riprendere i fratelli, cercando di far comprendere loro la verità con molta pazienza spirituale, ma dobbiamo fare molta attenzione ed evitare che essi stessi diventino un intoppo per noi, ovvero quello di farci cadere nella stessa trappola dove sono caduti loro.

Noi siamo sempre tenuti a vigilare in ogni cosa, non secondo carnalità, ma secondo lo Spirito Santo, che si oppone ad ogni falsità.

Se camminiamo nello Spirito, noi comprenderemo sempre la Sua verità; infatti “Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1Cor.2:10).

Non ci resta che stare “…sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1Ptr.5:8).

Inoltre: “Fate attenzione a non perdere il frutto delle cose compiute, ma fate in modo di riceverne una piena ricompensa” (2Gv.8).