“Poi disse a tutti: -Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua-“ (Lc.9:23).

Per seguire Cristo, occorre rinunciare a se stessi, vale a dire di non esaltare il proprio io, non aumentando il nostro orgoglio, ma in umiltà, al servizio e in sottomissione alla volontà di Dio, ubbidendo alla Parola. Non desiderare o cercare avidamente beni materiali o avere interessi carnali, veniali, ma piuttosto cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia, così quando chiediamo qualcosa a Dio, nel nome di Gesù, veniamo ascoltati.

Molte volte rivolgiamo preghiere o suppliche a Dio per qualsiasi richiesta di guarigione e non riceviamo, ma non è perché Dio ha deciso di farci soffrire, bensì per provare la nostra fede. Gesù ha portato i nostri peccati alla croce, ma ha portato anche le nostre malattie su di Sè: “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti” (1Ptr.2:24).

Tutto dipende dalla nostra fede.

Chiedere, senza dubitare ed evitare di pensare: -mi risponderà Dio o se non dovesse rispondermi?-

È scritto anche come si deve chiedere: “Ma la chieda con fede, senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore, perché è un uomo dal cuore doppio, instabile in tutte le vie” (Gcm.1:6-8). Inoltre, occorre chiedere non cose che fanno comodo al nostro corpo, ma prima di tutto chiedere le cose spirituali, perché “Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce e se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto” (1Gv.5:14,15).

Da notare bene che, in molte guarigioni compiute, Gesù concludeva con: “-O donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi-“ (Mt.15:28; 9:22), “-Figliola, la  tua  fede ti ha guarita; va’ in pace e sii guarita dal tuo male-“ (Mrc.5:34).

In moltissimi casi, le malattie o infermità sono la causa dei nostri comportamenti nocivi, abitudini errate e anche di peccati, come evidenziato nel caso dell’uomo paralitico, portato da 4 uomini (Mt.9:2-5) o nell’altro identico episodio alla piscina di Betesda, quando Gesù, dopo aver guarito il paralitico, lo incontrò più tardi nel tempio, ammonendolo: “Ecco, tu sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio” (Gv.5:14).

Da questi esempi deduciamo che, per ottenere guarigioni fisiche, occorre avere fede e ravvedersi con pentimento, per ricevere il perdono dei nostri peccati, stabilendo completa comunione con il nostro Signore, “morire al peccato e vivere per la giustizia”. Altrimenti, se il peccato regnasse ancora in noi, non riceveremmo né la salvezza dell’anima, né quella del corpo. È essenziale morire (rinunciare) a tutti gli elementi del mondo (Col.2:20), vale a dire, convertirsi totalmente a Cristo Gesù e farlo vivere in noi. Gesù disse: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto” (Gv.15:7).

E’ separarsi da ogni specie di peccato, perché, per essere il tempio di Dio, serve un corpo puro da ogni tipo di contaminazione. È scritto:” …Non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d’iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio” (Rom.6:13).

Dio non esaudisce i peccatori, ma solo gli eletti “affinché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore” (Ef.1:4). Dio, tramite il sacrificio del Figlio Suo, Gesù, stabilì pure la guarigione per le nostre malattie; infatti, noi siamo guariti per le sue lividure, ovvero mediante le sue percosse, sputi e scherni, che Egli subì, come innocente e senza peccato. Fu umiliato e messo a morte.

Molti si chiederanno, perché allora non guarisce le nostre malattie?

Se, ad esempio, come puoi sperare di ricevere un premio, se non segui le indicazioni del bando, o ancora, come puoi riscuotere la ricompensa del lavoro fatto, se non hai eseguito precisamente gli ordini del capo, perché sarà rifiutata, oppure come puoi vincere la medaglia in una gara, se non rispetti le regole del gioco, perché sarai certamente squalificato dal giudice di gara, come precisato: “Similmente se uno compete nelle gare atletiche, riceve la corona unicamente se ha lottato secondo le regole” (2Tmt.2:5).

Come puoi ottenere tutto questo? Così, se tutti noi credenti ci siamo veramente separati dal mondo e dalle sue concupiscenze, santificati nel corpo e nell’anima e crediamo con fede in Cristo Gesù e in Dio, che lo ha risuscitato dai morti, allora otterremmo pure tutte le promesse.

Ci sono purtroppo ancora molti che non riconoscono il Messia come “Il Cristo di Dio” (Lc.9:20; Mt.26:63; Mrc.1:1) e, anche se chiedono con lacrime, non saranno ascoltati, perché sono ritenuti increduli.

È importante ascoltare Gesù e mettere in pratica la sua parola (Mt.7:24), se vogliamo ricevere quello che chiediamo. I Giudei non riconobbero Gesù come il Messia, ma sapevano che Dio non può ascoltare quelli che sono nel peccato: “Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce” (Gv.9:31).

Dio non si può ingannare, come indicato: “Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina, quello pure raccoglierà” (Gal.6:7), ma vivi una vita santa, dal momento che sei stato chiamato e compi ciò che Gesù affermò: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Gv.3:5). Nascere di nuovo o da Dio, vuol dire essere rigenerato dallo Spirito Santo, morire al vecchio uomo con tutto il nostro passato, che deve essere cancellato totalmente, per rivivere nella giustizia di Dio.

Gesù dichiarò che è necessario nascere di acqua e di Spirito, come Pietro lo confermò: “Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo” (At.2:38).

Abbiamo un unico obbiettivo da raggiungere, che per i figli di Dio è la vita eterna, perciò dimentichiamo il passato di peccato, per seguire Cristo. Rinnovati fino alla fine, come è riferito dall’apostolo: “Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti” (Fil.3:12,13).

Temere Dio e ritirarsi da ogni cosa peccaminosa, anche dall’apparenza di male (1Tes.5:22), che impedisce la santificazione e la comunione con il Signore, ma ricercare la pace, giustizia e gioia, in modo che scaturisca in noi la Grazia di Dio.

Ebbene, se apri il tuo cuore, Gesù Cristo regnerà in te fino alla fine dei tempi, però devi rinunciare a tutte le mondanità e passioni. Credi e agisci con fede, perché “…Il giusto vivrà per fede” (Rom.1:17).

Ricordati quello che Gesù disse a Marta: “Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?” (Gv.11:40), quindi, se hai ceduto, continua a credere, altrimenti arrenditi piegando le tue ginocchia ai piedi di Cristo e vedrai che la tua vita cambierà totalmente.

Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo. Ora, chiunque compete nelle gare si auto-controlla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile.” (1Cor.9:24,25).