Come possiamo nascere di nuovo (Gv.3:3) o da Dio?

“… I quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio” (Gv.1:13).  L’uomo non nasce da Dio o di nuovo per sua volontà, ma solo se le è dato da Dio. Inoltre chi è nato da Dio non pecca: “Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca” (1Gv.5:18). Chi è nato da Dio pratica la giustizia: “…sappiate che anche tutti quelli che praticano la giustizia sono nati da lui” (1Gv.2:29). Quelli che sono nati di nuovo camminano come Gesù camminò, perché: “Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui” (1Gv.2:6).

Chi invece non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio, come Gesù affermò: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio” (Gv.3:3-5).

Dio perdona sempre?

I nostri peccati saranno cancellati solo se siamo nati da Dio, altrimenti restano in noi.

Nascere da Dio è ricevere il Suo Spirito in noi, solo allora conosceremo la verità e potremo camminare in santità e nella giustizia, non facendo la nostra volontà, ma la volontà di Colui che ci ha chiamati alla sua Gloria. Gesù chiamò i suoi discepoli, amici, perché a loro fece conoscere tutta la volontà del Padre suo, cioè Dio: “Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal Padre mio” (Gv.15:15).

La Parola che procede da Dio fu annunciata ai nostri primi fratelli ed è arrivata fino a noi, tramite i profeti e gli apostoli. Essa è rivelata solamente a coloro che sono stati chiamati, secondo il proponimento di Dio (Rom.8:28) e “…voi siete stati chiamati da Gesù Cristo” (Rom.1:6), “ma se il nostro evangelo è ancora velato, esso lo è per quelli che periscono” (2Cor.4:3). A tutti quindi quelli che sono stati chiamati, credono in Gesù, accettano e mettono in pratica la Parola di verità e sono così trasformati in figli di Dio, perché figli della promessa, nati di nuovo e perciò generati: “Egli (Dio) ci ha generati di sua volontà mediante la parola di verità, affinché siamo in certo modo le primizie delle sue creature” (Gcm.1:18).

Una cosa è da comprendere, che “…non sono considerati figli di Dio i figli della carne, ma come discendenza sono considerati solo i figli della promessa” (Rom.9:8).

Chi sono i figli della promessa?

Tutti quelli che non camminano secondo la carne, ma secondo lo Spirito, che sono chiamati eletti e fedeli (Ap.17:14). È Dio che chiama secondo la sua elezione: “Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che usa misericordia” (Rom.9:11-16).

Quelli che Dio ha chiamati, secondo la sua elezione, sono stati “…eletti secondo la preordinazione di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire e per essere aspersi col sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate” (1Ptr.1:2). Nessun uomo o donna può credere in Gesù, se non è stato prima chiamato da Dio, come Gesù dichiarò: “…Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre mio” (Gv.6:65).

Gli eletti di Dio possono perdere la Grazia, che hanno gratuitamente ricevuto? Gesù risponde a questa domanda, che molti si fanno, in questa maniera: “Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio” (Gv.10:29).

Isaia scrive: “Se anche il numero dei figli d’Israele fosse come la sabbia del mare, sarà salvato solo il resto” (Rom.9:27). Dio ha eletto un popolo tra i gentili, come lo è stato e lo sarà anche nel prossimo futuro per Israele.

Riassumendo: gli eletti sono i nati da Dio o di nuovo; essi non commettono peccato, camminano secondo giustizia, come Gesù camminò. Sono chiamati amici da Gesù (Gv.15:14), perché conoscono appieno la volontà del Padre, che è Dio, quindi, conoscendo la verità, la mettono in pratica, vivono secondo lo Spirito e non secondo la carne. I figli di Dio sono perseguitati, ma Gesù avverte che: “Tutte queste cose ve le faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato” (Gv.15:21).

Al contrario, tutti gli altri sono amici del mondo “Ma costoro parlano male di tutte le cose che non comprendono; tutte le cose invece, che come animali irragionevoli conoscono naturalmente, diventano per essi motivo di rovina” (Giuda 10) e “…non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Gcm.4:4).

Abbandona subito perciò la menzogna e convertiti a Cristo, perché sei ancora in tempo. Non discutere con Dio, perché non ha scelto tutti gli esseri umani, ma solo una piccola parte. Tramite la bocca dei suoi profeti ed apostoli, Dio riprende molte volte coloro che contestano il suo volere, ma sappi che: “O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò: -Perché mi hai fatto così?-. Forse il vasaio non è padrone dell’argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare? Se pertanto Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di collera, già pronti per la perdizione” (Rom.9.20-22).

Coloro che non credono e disprezzano Dio, sono già stati destinati alla perdizione; “Allora vedrete nuovamente la differenza che c’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve DIO e colui che non lo serve” (Mal.3:18), soprattutto quando Dio si manifesterà nella sua ira: “La mano dell’Eterno si farà conoscere ai suoi servi e si adirerà grandemente contro i suoi nemici” (Is.66:14).

Non aspettare invano quel giorno spaventoso, ma: “Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati” (At.3:19; 2:38).