Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio” (2Cor.5:20).

Mentre il popolo di Dio viveva, compiendo le opere della Legge, per ricevere salvezza, i gentili ne erano esclusi, perché vivevano nell’ignoranza e nell’idolatria e quindi destinati alla morte eterna. Infatti, è scritto: “Ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo” (Ef.2:12).

Durante la Legge, esistevano due luoghi separati, all’interno della tenda di convegno o del tempio: il santo e il santissimo: “Disposte in tal modo le cose, nella prima tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all’anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo” (Ebr.9:6,7).

Il popolo di Dio veniva salvato solo attraverso le opere, seguendo tutte le prescrizioni e i riti da compiere, dati tramite Mosè, il servo di Dio. Il primo tabernacolo “…è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l’offerente” (Ebr.9:9). Durante la Legge, il sangue degli animali, che venivano sacrificati, serviva a coprire il peccato di quelli che si erano contaminati, fino al giorno in cui Gesù diede se stesso in sacrificio, non per coprire i peccati commessi, ma per espiarli e cancellarli definitivamente, “…quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente” (Ebr.9:14).

Cristo Gesù, offrendo se stesso senza peccato, tramite il suo sangue sparso sulla croce, sono stati riconciliati a Dio i credenti e, quando “…il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono” (Mt.27:51), fu allora tolta la tenda o cortina, che ci impediva di accostarci a Dio, perché peccatori.

Ora tutti i figli di Dio possono quindi entrare direttamente nel luogo santissimo” Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù” (Ebr.10:19), che è “… quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne” (Ebr.10:20).

Il sacrificio di Cristo Gesù annulla la separazione da Dio, che esisteva per i peccati dell’uomo, così quelli che credono in Gesù e si ravvedono possono accostarsi a Dio, senza alcun impedimento.

Gesù fu mandato da Dio sulla terra per fare la volontà del Padre; infatti, è scritto che:  “Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: -Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato-. Allora ho detto: -Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro per fare, o Dio, la tua volontà” (Ebr.10:3-7). Così avvenne, Gesù fu ubbidiente a Dio fino alla morte su una croce e per il suo sangue ha riconciliato a Dio tutti gli eletti, perché: “Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno” (1Ptr.2:22), diventando per noi: “…un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto” (1Gv.2:1). Dopo il sacrificio di Cristo Gesù, furono annullati tutti i sacrifici e le offerte per il peccato, previste dalla Legge di Mosè; tutto questo è stato possibile, perché Dio “…ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui” (2Cor.5:21; 1Gv.2:1).

Prima di Cristo, i gentili erano un popolo di soli pagani, servitori di idoli, “eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo” (Ef.2:12), ma dopo che il residuo d’Israele fu salvato, la Grazia passò ai gentili: “Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Rom.5:10).

Il popolo ebreo doveva osservare la Legge, secondo le opere, che Dio aveva dato da compiere per mezzo di Mosè, così anche tutti gli arredi, la tenda e il tabernacolo dovevano essere aspersi con il sangue di animali, che venivano sacrificati, per purificarli, perché senza spargimento di sangue, non esiste perdono (Ebr.9:22,23). Tutta la Legge è stata compiuta con un solo atto di Gesù, in un unico sacrificio: “…con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia” (1Ptr.1:19), dichiarando sulla croce, prima di morire: “E’ compiuto” (Gv.19:30). Con esso siamo stati salvati dalla schiavitù del peccato e “…siete stati rigenerati non dà seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio” (1Ptr.1:23).

Gesù venne in mezzo al suo popolo, ma fu rigettato (Gv.1:11). Solo un residuo fu salvato, perché credette, come Natanaele: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele” (Gv.1:49). Se anche noi lo rigettassimo, come fece Israele che, per la loro incredulità furono mandati in esilio tra le nazioni, loro nemiche, per ben 62 settimane, circa 1878 anni, senza Dio, saremmo allora respinti in eterno, “come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata inizialmente annunziata dal Signore, è stata confermata a noi da coloro che l’avevano udita” (Ebr.2:3).

Gli apostoli vissero insieme a Gesù, come testimoni e la Parola da loro annunciata è arrivata fino a noi degli ultimi giorni. Israele rifiutò di ascoltare e credere in Gesù, che era in mezzo a loro (Gv.1:11), perciò quando il residuo, che Dio aveva scelto, terminò, Dio li diede in mano ai romani, che distrussero il Tempio di Dio e furono sterminati. Solo la terza parte scampò, ma furono dispersi tra tutte le nazioni nemiche (Ez.5:12). Per questo motivo ci viene raccomandato “Guardate di non rifiutare colui che parla, perché se non scamparono quelli che rifiutarono di ascoltare colui che promulgava gli oracoli sulla terra, quanto meno scamperemo noi, se rifiutiamo di ascoltare colui che parla dal cielo” (Ebr.12:25).

Noi quindi siamo stati riconciliati a Dio, tramite Cristo Gesù e: “Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che è stata promessa” (Ebr.9:15). Tutti gli eletti sono stati riconciliati con Dio, che prima erano esclusi da ogni promessa divina, ma adesso sono divenuti, tramite il sacrificio di Cristo, un popolo eletto e santo “…anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo” (1Ptr.2:5).

Ora, che abbiamo accettato Cristo Gesù nella nostra vita, non apparteniamo più a noi stessi, ma a Colui, che è morto ed è stato risuscitato per noi, affinché vivessimo secondo la sua volontà e non la nostra. Santifichiamoci e purifichiamoci da ogni contaminazione materiale e spirituale, per essere liberi da ogni mondanità, che ci circonda, in attesa della gloria riservata a quelli, che avranno mantenuto la fede, con costanza e dedizione, per ereditare le promesse eterne, perché “…come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza” (Ebr.9:27,28)

L’apostolo Paolo afferma che: “Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio” (2Cor.5:20). Facciamo bene ad ascoltare e a mettere in pratica la Parola, come Dio ordinò al suo popolo “Così non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle parole che oggi vi comando, per seguire altri dèi, per servirli” (Deut.28:14). Atteniamoci a ciò che è scritto, facendo del continuo la volontà del Padre, altrimenti rendiamo vano il sacrificio di Cristo Gesù: “State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente” (Ebr.3:12).

Facciamo attenzione alla Parola data tramite i suoi servi (gli apostoli e profeti), perché tramite la loro predicazione siamo stati riconciliati a Dio per mezzo di Cristo Gesù.

Infatti, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto più ora, che siamo stati riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Rom.5:10). Dio ci ha scelti come suo popolo, noi che non avevamo accesso alla Grazia, siamo stati graziati gratuitamente tramite il Figlio Suo Gesù (Rom.3.24). Dio non ha fatto alcuna distinzione tra noi e il suo popolo Israele (Rom 3:22), ma ci ha riconciliati a se in Cristo Gesù.

ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa” (Col.1:22).