“…quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io” (Gv.14:3).

Ecco il Signore, DIO, viene con potenza, con il suo braccio (Gesù) egli domina. Ecco, il suo salario è con lui, la sua ricompensa lo precede” (Is.40:10).

Il regno di Cristo e della sua Chiesa o sposa è già stato preparato fin dalla fondazione del mondo, come appare confermato che: “Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio” (Col.1:13). Gesù rivela che: “…il re dirà a quelli della sua destra: -Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo”, ma” …dirà anche a quelli della sua sinistra: “Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!” (Mt.25:34,41).

Abbiamo, quindi, la vera speranza di fede, che nessuno può rubarci quello che Dio ha già preparato per noi: “Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?” (Gcm.2:5). Quello che agli uomini sembra impossibile, a Dio è tutto possibile, credi perciò a Dio e rinnega ogni parola bugiarda dell’uomo (Rom.3:4), perché Dio è veritiero: “Ogni parola di Dio è raffinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi si rifugia in lui” (Prv.30:5; Sal.18:30).

Dio riferì al suo servo Mosè: “Nessuno, dopo aver udito le parole di questo giuramento, si illuda nel suo cuore dicendo: -Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà del mio cuore-. In questo modo chi ha bevuto largamente porta a perdizione anche chi ha sete” (Deut.29:18).

Quanti religiosi si illudono, continuando ad essere ostinati nel professare una fede sbagliata, posta in un dio inventato dalla loro stolta visione, eppure credono e fanno credere gli altri di essere salvati.

Un dio, che è solamente amore o che ha dato il libero arbitrio di fare quello che vogliamo, non è il vero Dio, ma il dio di questo mondo.

Dio diede, tramite Mosè, la Legge. Israele doveva mettere in pratica tutte le opere, contenute in essa, per essere salvato: “Infatti Mosè descrive così la giustizia che viene dalla legge: -L’uomo che farà quelle cose vivrà per esse-“ (Rom.10:5).

La Legge si completò: “…poiché Cristo è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono” (Rom.10:4). Avvenne che ” …nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato” (Rom.3:20).

La Legge quindi diede al popolo di Dio, la conoscenza del peccato, così, avendone conoscenza e continuando a peccare, essi erano esposti alla morte terrena e a quella eterna (separati da Dio).

Tutto quello che fu scritto per il popolo israelita, Gesù lo compì sulla croce. Egli morì caricandosi di tutti i peccati di quelli che credettero in Lui e che crederanno fino alla fine (Tito 2:14).

Riferendosi alla Legge, Gesù morendo, dichiarò: “E’ compiuto”. Lui è l’Agnello di Dio, perché “Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca” (At.8:32).

Gesù perciò prese il mio e il tuo posto, perché noi avevamo peccato e quindi degni di morte: “…ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia” (1Ptr.1:19), siamo stati lavati e rigenerati, vale a dire nati da Dio, tramite il nostro mediatore, Cristo Gesù.

È scritto che: “Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati” (At.5:31). Gesù è la nostra salvezza. Egli ritornò al Padre, dopo la Missione terrena, ma lasciò per noi il vangelo, da mettere in pratica. Solo avendo fede in Gesù Cristo, nostro Salvatore, riceveremo la corona di gloria (1Ptr.5:4).

Se omettessimo di praticare la verità del vangelo, scritto dai servi di Cristo Gesù, tramite lo Spirito Santo e ne facessimo uno diverso a nostro piacere, che non può salvare, perché carnale e diabolico, noi periremmo.

L’apostolo dichiara, che: “L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!” (Gal.1:9). Tutti quelli che annunciano un falso vangelo, sono maledetti, perciò fate molta attenzione a non seguirli, perché è scritto che, non solo chi annuncia menzogne è condannato, ma lo è anche chi le accetta, come verità.

Così Dio riferì a Israele, tramite Mosè: “In questo modo chi ha bevuto largamente (insuperbirsi) porta a perdizione anche chi ha sete (di verità)” (Deut.29:18). Gesù conferma la stessa cosa: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi” (Mt.23:15).

Ricordiamoci che, senza verità, saremo condannati, perché chi la conosce e la distorce, ostinandosi a credere nelle sue visioni, è chiamato falso profeta. Atteniamoci a quanto è scritto e mettiamolo in pratica. Sia la nostra fede riposta in Cristo Gesù e in nessun altro uomo.

Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini” (1Cor.15:19).

Verifichiamo, secondo lo Spirito, costantemente le dichiarazioni di chi si nomina pastore, profeta o apostolo, se sono conformi alla verità scritta nel vangelo, che gli apostoli di Cristo ci hanno lasciato, perché, molti si fanno chiamare fratelli e non lo sono.

Apriamo gli occhi spirituali: “Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata” (2Ptr.2:1).

Non lasciamoci coinvolgere nelle menzogne visionarie dei ministri di Satana, perché essi offrono luce abbagliante, che acceca.

Gesù ci dice: “Sta’ quindi attento che la luce che è in te non sia tenebre” (Lc.11:35). Constatiamo sempre su quale via stiamo camminando: su quella larga e spaziosa, facile a percorrere o su quella angusta e stretta, fatta di rinunce carnali? “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno” (Lc.13:24).

Crediamo dunque che: “Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio” (Mrc.16:19).

Presto tornerà esattamente, come andò nei cieli: “Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo” (At.1:11).

Consoliamoci, sapendo che Gesù disse: “Non vi lascerò orfani; tornerò da voi” (Gv.14:18), ma quando ritornerà, troverà la fede su questa terra?

Ecco, io vengo presto e con me avrò la mia ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere” (v.12).