Gesù sacrificio propiziatorio per i nostri peccati (1Gv.4:10; Ebr.9:26).

Che il Cristo avrebbe sofferto, e che egli, il primo a risuscitare dai morti, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle nazioni” (At.26:23).

La salvezza fu portata per prima ai Giudei: “A voi per primi Dio, avendo suscitato il suo Servo, lo ha mandato per benedirvi, convertendo ciascuno di voi dalle sue malvagità” (At.3:26). Quando in Israele nessuno più volle riconoscere Gesù, come il Messia, per ricevere la vita eterna (At.13:46), la salvezza passò alle nazioni dei pagani o gentili.

Gesù è stato il primo uomo a risuscitare dai morti e, alla fine del tempo della Grazia, anche la Chiesa, salvata e riscattata con il Suo sangue, risusciterà e i fedeli, che saranno ancora viventi, saranno rapiti nelle nuvole per entrare nella sua gloria (1Tes.4:17).

La Chiesa di Cristo sa che “In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati” (1Gv.4:10).

Dio ha amato la sua Chiesa, mandando il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché quelli che credono in Lui, riceveranno vita eterna e gloria come Gesù: “_65012002Non doveva il Cristo soffrire tali cose, e così entrare nella sua gloria?” (Lc.24:26).

Di certo Gesù conosceva molto bene il prezzo, che era necessario pagare prima di entrare nella sua gloria, perciò doveva “…soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno” (Mt.16:21). Infatti Egli fu “…trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is.53:5).

L’incarico, che Gesù ricevette dal Padre, fu quello di far conoscere agli uomini il Vero Dio (1Gv.5:20) e di subire il sacrificio della croce per riconciliare a Dio quelli che crederanno in Lui (Col.1:20). Il mondo quindi non lo ha conosciuto e per questo rimane nelle tenebre, ma ai fedeli è raccomandato di tenere gli occhi su Gesù: “…autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, _soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio” (Ebr.12:2).

Gesù fu umile e mansueto (Mt.11:29), mite come un Agnello condotto al macello, che non aprì bocca per lamentarsi (Is.53:7), soffrì in silenzio non curandosi di chi lo beffeggiava, dicendogli: “Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso; se sei il Figlio di Dio, scendi giù dalla croce!” (Mt.27:40).

Gesù, con il sacrificio della croce, compì pienamente tutto quello che fu scritto di Lui. Fece la volontà del Padre fino alla fine, nel travaglio della sua anima chiese: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua” (Lc.22:42). Gesù fu schernito, flagellato e crocifisso, ma il terzo giorno risuscitò (Mt.20:19) e si fece vedere per quaranta giorni (At.1:3) dai suoi discepoli e da coloro che lo seguivano e, a Maria, disse: “io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro” (Gv.20:17). Gesù compì il grande sacrificio per tutti i fedeli, che crederanno in Lui; infatti, prima di rendere lo spirito, disse: “È compiuto” (Gv.19:30) e, gli restava solo di salire al Padre e Dio suo.

Tramite il profeta Isaia, lo Spirito di Dio annunciò così che Gesù: “Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. Perciò io (Dio) gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori” (Is.53:11,12).

Dopo aver compiuto l’unico e irripetibile sacrificio sulla croce, Gesù giustificò i molti, che crederanno in Lui, ovvero la sua Chiesa o sposa; fu innalzato alla destra di Dio, ricevendo gloria e onore. Infatti, di Gesù fu profetizzato: “Ecco, il mio servo prospererà e sarà innalzato, elevato e grandemente esaltato” (Is.52:13).

Dio, suo Padre, gli ha sottoposto tutta la creazione, compresa quella precedente degli angeli, gli ha dato il primato in ogni cosa e lo ha fatto Capo della Chiesa (Col.1:18). Gesù quindi è l’ erede di tutte le ricchezze create, sia nei cieli che in terra, infatti, è scritto, che “…in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo” (Ebr.1:2). Dio creò il mondo per Gesù, suo Figlio e glielo sottopose: “Infatti non è agli angeli che egli ha sottoposto il mondo a venire, del quale parliamo” (Ebr.2:5), ma lo ha sottoposto al Figlio che, per un breve tempo, cioè durante la sua missione terrena, è stato pur inferiore agli angeli, ma quando è salito al Padre, Dio, “…tu lo hai coronato di gloria e di onore e lo ha costituito sopra le opere delle tue mani; tu gli hai posto tutte le cose sotto i piedi. Infatti, nel sottoporgli tutte le cose, non hai lasciato nulla che non gli fosse sottoposto” (Ebr.2:7,8).

Ancora questa profezia non è interamente compiuta, ma si compirà totalmente nel millennio, perché “…Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine” (Lc.1:32,33).

Tutto questo era già annunciato dai profeti “Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide; così egli aprirà e nessuno potrà chiudere, chiuderà e nessuno potrà aprire. Lo pianterò come un chiodo in un luogo sicuro, ed egli diventerà un trono di gloria per la casa di suo padre” (Is.22:22,23; 7:13,14; Ap.19:15). Gesù ha la chiave della casa di Davide, ossia, a Gesù, Dio darà tutto il regno d’Israele, perché come è riportato di Lui e affermato anche da Natanaele, che esclamò: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele” (Gv.1:49) e ancora: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!” (Gv.12:13).

Noi apparteniamo a Cristo, perché ovunque Lui è, noi saremo. Gesù, pregando il Padre, chiese: “Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai dato, perché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo” (Gv.17:24).

Il primo ad essere progettato nel piano della creazione di Dio fu Gesù, come è scritto. Infatti Gesù è l’immagine dell’invisibile Dio. Prima che Dio creasse l’uomo, Gesù esisteva già nel suo piano, perciò dichiarato primogenito di ogni creatura (Col 1:15).

Gesù è l’erede di Dio, come Figlio, ma anche noi, riscattati, saremo eredi di Dio e coeredi di Cristo: “Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui” (Rom.8:17).

Per essere figli di Dio e glorificati come Gesù, dobbiamo soffrire con Lui, vale a dire prendere la nostra croce e seguirlo (Mt.16:24). Alla fine, riceveremo il premio promesso, cioè: “Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono” (Ap.3:21).

Se seguiamo Cristo Gesù, senza lamentarci, come Lui ci ha insegnato e mettendo in pratica la verità, rinnegando ogni menzogna diabolica, allora saremo certi che le gloriose promesse per noi si avvereranno: “Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio” (Col.1:13). Le promesse non sono per gli empi, né per i ribelli, ma per tutti i santi, cioè quelli che non amano la propria vita, ma che la espongono perfino alla morte (Ap.12:11), perché “…Quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati” (Rom.8:30).

Noi siamo predestinati fin dalla fondazione del mondo (Mt.25:34), perché Dio ha scritto il nostro nome nel libro della vita (Ap.13:8) e, al tempo stabilito, Dio ci ha chiamati al ravvedimento e si è fatto conoscere (Gv.15:15) e, tramite il sangue del suo Figlio Gesù, ci ha giustificati da tutti i nostri peccati: “…ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù” (Rom.3:24).

Siamo anche glorificati in Cristo Gesù: “…perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo” (2Tes.1:12), “…lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua” (Rom.6:5; 8:17).

Non deviare mai dalla fede insegnata dagli apostoli, perché essi hanno posto un solido fondamento su Cristo Gesù e noi dobbiamo costruire in modo perfetto. Ricordando che gli apostoli sono stati i fondatori della Chiesa di Cristo, come è descritto che: “Le mura della città avevano dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell’Agnello” (Ap.21:14). Sulle mura della nuova Gerusalemme, che scenderà dal cielo da presso Dio (Ap.21:10), porterà incisi i nomi dei dodici apostoli di Gesù.

Noi possiamo abitare la nuova Gerusalemme solo se mettiamo in pratica la verità, che non è quella che a noi sembra bene, ma ciò che ci è stato insegnato dai profeti, da Cristo Gesù e dagli apostoli tutti, guidati da uno stesso Spirito, quello di Dio. L’apostolo Pietro afferma: “…vi ricordiate le parole già dette dai santi profeti, e il comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi dai vostri apostoli” (2Ptr.3:2).

Sia sempre presente nel vostro cuore che: “Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini” (At.5:29).