La Parola di Dio è concorde dal principio alla fine, perché procede dal medesimo Spirito. Quando è l’uomo a modificarla, allora si trovano le discordanze, ma è sempre lo Spirito Santo che porta la verità e la conoscenza di tutte le falsità aggiunte, come indicato: “Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire” (Gv.16:13).

Uno dei proverbi di Salomone avverte: “Chi corregge il beffardo si attira insulti, chi riprende l’empio riceve affronto” (Prv.9:7). Gesù confermò quello che fu detto da Salomone, ribadendo: “Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino” (Mt.7:6).

Tratteniamoci quindi dall’esporre la verità agli increduli, come Gesù non poté fare miracoli a causa dell’incredulità (Mt.13:58).

Israele fu mandato in esilio fra tutte le nazioni, loro nemiche, perché “…essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile per la fede; non insuperbirti, ma temi” (Rom.11:20). Molte volte gli israeliti tentarono Dio nel deserto e l’Eterno li escluse, “Così ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo… Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità” (Ebr.3:11,19).

Temiamo perciò Dio ed esaminiamo gli spiriti, prima di parlare, ricordando che la Parola di Dio è cosa preziosa e molti sono coloro che la calpestano.  Molti si sono fatti addirittura un dio a loro misura e somiglianza, annullando la Parola di Dio. Essi sono divenuti così seguaci dello spirito dell’anticristo, che nega il Figlio di Dio e la testimonianza di Dio che ha reso (1Tmt.6:13; 1Gv.5:9,10).

Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo (Messia)? Egli è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non ha neppure il Padre; chi riconosce pubblicamente il Figlio, ha anche il Padre” (1Gv.2:22,23).

Israele non riconobbe il Figlio di Dio e fu così abbandonato in esilio per 62 settimane. Fu nel 1948 che avvenne: “Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi” (Dan.9:25). I tempi angosciosi furono per causa di Hitler, quando sterminò milioni di Ebrei, tanto che L’ONU deliberò di ricostituire lo stato d’Israele, ma tutto ciò già determinato da Dio.

Da ricordare che una buona parte delle profezie, riguardo ad Israele, si sono già avverate, tranne quelle riferite all’ultima settimana delle 70, date per Israele (vedi Dan.9:24).

In quel tempo Dio salverà tutti gli ebrei, che non rimarranno increduli, come profetizzato: “Anche se il numero dei figli d’Israele fosse come la sabbia del mare, solo il resto sarà salvato” (Rom.9:27; 11:26).

Così avverrà per i popoli non Ebrei, appartenenti al periodo della Grazia. Tutto quello che è scritto si compirà, precisando che un “…indurimento si è prodotto in una parte d’Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri” (Rom.11:25). Dio ha stabilito un tempo per la Grazia per i non Ebrei, chiamati gentili o stranieri. Israele rimarrà così nella sua incredulità fino a quando terminerà il tempo della Grazia dei gentili.

Nell’ultima settimana delle settanta, Dio salverà il residuo del suo popolo, che lo abbandonò, ma non lo rigettò, per cui Dio dispone, tramite il profeta: “Un residuo, il residuo di Giacobbe, tornerà al Dio potente” (Is.10:21). Tutti quelli che crederanno nel Figlio di Dio saranno salvati, come profetizzato dall’apostolo Pietro: “E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (At.2:21).

Dio indica “Israele, mia eredità!” (Is.19:25) e ancora: “Io ti fidanzerò a me per l’eternità; ti fidanzerò a me in giustizia e in equità, in benevolenza e in compassioni” (Os.2:19).