Ma il nostro Dio è nei cieli e fa tutto ciò che gli piace” (Sal.115:3), “…in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli abissi” (Sal.135:6).

Così il re e profeta Davide benedisse Dio: “Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c’è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere. Ora, nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso” (1Cron.29:11-13).

Davide riconobbe Dio come Colui che domina su tutto e che tutto gli appartiene. Il re Davide ricevette il regno, le ricchezze e la gloria dalla mano di Dio da cui procede grandezza e potere. Egli ringraziò e lodò Dio per tutto quello che gli era stato permesso di fare e di avere. Non ritenne affatto che tutta la prosperità del suo regno fosse avvenuta per la sua abilità, come invece successe a Nebukadnetsar, che si prese tutto l’onore di aver costruito un regno magnifico, dicendo: –Non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maestà, con la forza della mia potenza?” (Dan.4:27). Non finì di pronunciare queste parole che Dio gli tolse il regno e lo fece dimorare con le bestie dei campi per sette tempi fino a quando non riconobbe le sue misere condizioni e la ragione tornò in lui per glorificare Dio: “…Benedissi l’Altissimo, lodai e glorificai colui che vive in eterno: il suo dominio è un dominio eterno e il suo regno dura di generazione in generazione” (v.34).

Guardati dunque dal dire nel tuo cuore: -La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno procurato queste ricchezze-” (Deut.8:17).

Tutti gli abitanti della terra sono nulla davanti a lui; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non c’è nessuno che possa fermare la sua mano o dirgli: -Che fai?-“ (Dan.4:34,35).

Chi esclude Dio dalla sua vita è morto, perché vive senza lo Spirito e non ha conoscenza della Verità.

Quanti di noi riconoscono Dio come Colui che domina su tutto? Tanti dicono “io mi sono convertito”, non riconoscendo che: “…in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore” (Ef.1:4) quindi è il suo Spirito che ci ha convinti di peccato “E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio” (Gv.16:8) chiamandoci al ravvedimento. Ed è perciò Dio che chiama e sceglie quelli che sono suoi, perché li conosce molto bene avendo già scritto il loro nome nel libro della vita sin dalla fondazione del mondo (Mt.25:34; 20:16; 22:14. Lc.18:7; Rom.11:7), “Ma noi siamo obbligati a rendere del continuo grazie per voi a Dio, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha eletti fin dal principio per salvarvi, mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità” (2Tes.2:13; Ap.17:14; 1Ptr.1:1,2).

Davide sapeva molto bene che era stato scelto da Dio per condurre il suo popolo e perciò benedisse e ringraziò Dio con tutto il suo cuore per quello che aveva ricevuto (2Sam.6:21), “…ma la nostra capacità viene da Dio” (2Cor.3:5).

Molti credono che ogni uomo ha il libero arbitrio di scegliere cosa fare della sua vita spirituale e di prendere decisioni indipendenti, ma la Scrittura dichiara diversamente: “L’Eterno ha fatto ogni cosa per se stesso, anche l’empio per il giorno della sventura” (Prv.16:4); “O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere e non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi” (Ger.10:23).

Un esempio chiaro ed evidente del piano di Dio lo notiamo nella liberazione degli ebrei dalla schiavitù del Faraone, che induriva il suo cuore a non lasciarli andare via nonostante le ripetute richieste di Mosè, ma proprio per poter manifestare la sua potenza e la sua maestà, “Dice infatti la Scrittura al Faraone: -Proprio per questo ti ho suscitato, per mostrare in te la mia potenza e affinché il mio nome sia proclamato in tutta la terra-“ (Rom.9:17).

Riconosco che tu puoi tutto, e che nessun tuo disegno può essere impedito” (Gb.42:2).

Ricordiamoci che “…la tua parola è verità” (Gv.17:17), “La parola di Dio infatti è vivente ed efficace…” (Ebr.4:12), le “…parole del SIGNORE sono parole pure, sono argento raffinato in un crogiuolo di terra, purificato sette volte” (Sal.12:6) da onorare assolutamente e da seguire fedelmente, se uno vuole fare la sua volontà. Ci insegna inoltre di umiliarci e sottometterci all’unico Dio, che regna sovrano su ogni cosa.

Forse i sudditi di un re fanno la loro volontà, seguendo il proprio pensiero, decidendo anche per chi è loro re? Non è invece il sovrano a dettare leggi, a far rispettare i suoi decreti e i sudditi gli ubbidiscono? Così anche il datore di lavoro ordina ciò che deve fare il dipendente, che gli ubbidisce, se vuole essergli gradito e ricevere la stima e poi la retribuzione per la sua opera.

Durante la nostra vita sulla terra se vogliamo vivere in pace, dobbiamo ubbidire ai nostri superiori, governanti e dirigenti (Col.3:22) realizzando i loro desideri, tanto più per un cristiano occorre ubbidire e mettere in pratica la Parola di Dio, o forse credi che Dio sia meno dei re di questo mondo o di chi ti dà il lavoro? Dio è Sovrano assoluto su ogni cosa e controlla tutto e tutti (1Cor.15:28; Sal.105:25), perciò riconosciLo e sottomettiti con timore, perché Egli manda ogni sua Parola ad effetto: “Io, il SIGNORE, parlo, e mando la cosa a effetto” (Ez.36:36). Senza lo Spirito Santo, noi siamo solo ossa secche come divenne Israele quando rifiutò la Grazia e così sono rimasti senza Dio fino a oggi (Ez.37). Quando i tempi dei gentili saranno compiuti (fine del periodo della Grazia), allora Dio riprenderà a salvare di nuovo il suo popolo Israele (Dan.12:1; Is.4:3). Tutto quello che Dio ha deciso per l’umanità si avvererà; ogni cosa al tempo stabilito: “L’Eterno degli eserciti ha giurato, dicendo: -In verità come ho pensato, così sarà e come ho deciso, così accadrà “(Is.14:24), “Poiché l’Eterno degli eserciti ha deciso questo e chi potrà annullarlo? La sua mano è stesa e chi potrà fargliela ritirare?” (Is.14:27).

C’è forse un altro Dio che possa dirigere la tua vita al bene, che t’insegna la verità e la giustizia e: “…che ti guida per la via che devi seguire” (Is.48:17). È forse difficile per Dio dirigere le sue creature o pensi “Com’è possibile che Dio sappia ogni cosa, che vi sia conoscenza nell’Altissimo?” (Sal.73:11). Dio stesso ti risponde: “Ecco, io sono il SIGNORE, Dio di ogni carne; c’è forse qualcosa di troppo difficile per me?” (Ger.32:27).

Dio ha creato l’uomo sulla terra ed ha diviso la società in due stirpi (Gen.3:15) del bene e del male, ossia del serpente antico (Satana) e quello della donna, in analogia rappresenta Israele, da dove venne il Cristo (Rom.1:3). Inoltre ha destinato i malvagi dell’umanità sotto il controllo di Satana, per essere con lui condannati alla geenna del fuoco (Lc.12:5) mentre l’altra parte della generazione del bene, o meglio, di Gesù per la vita eterna insieme a Lui nel Suo regno e gloria.

Dio perciò scelse tra tutti i popoli della terra, Israele e condannò alla morte tutti gli altri, che adoravano idoli. Alla fine dei tempi (Mrc.1:15; Gal.4:4)  mandò il suo unigenito Figlio per riscattare anche un popolo tra quelli che non cercavano Dio. Infatti fu profetizzato: “Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano; ho detto: -Eccomi, eccomi- a una nazione che non portava il mio nome” (Is.65:1) e dichiarando che “…voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (1Ptr.2:9).

Dio scelse tutto il popolo d’Israele per santificarlo, ma fu disubbidiente. Infatti, per mezzo del Suo servo Mosè, l’Eterno diede loro una Legge, che secondo le opere prescritte potevano essere salvati, ma ancora gli israeliti si rifiutarono di metterla in pratica, “Così dice il SIGNORE: Alla morte, i destinati alla morte; alla spada, i destinati alla spada; alla fame, i destinati alla fame; alla schiavitù, i destinati alla schiavitù” (Ger.15:2). Alla fine dei tempi, Dio mandò il suo unigenito Figlio, per prima ai Giudei (At.13:46), ma essi lo rinnegarono e lo condannarono a morte, raggiungendo il colmo del loro peccato. Per questo, Dio tolse a loro la terra promessa e li mandò tra le nazioni straniere, nemiche d’Israele.

Ezechiele profetizzò il piano di Dio per Israele, avveratosi nel 70 d.C.: “Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei tuoi dintorni e l’altro terzo lo disperderò a tutti i venti e sguainerò la spada dietro di essi” (Ez.5:12). Dio non lasciò impunito il suo popolo, ma lo disperse tra le nazioni e sguainò la sua spada dietro esso.

Come Dio ha trattato gli ebrei, paragonandoli ai rami naturali di un ulivo, così sarà per tutti i disubbidienti, come è riportato: “Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te” (Rom.11:21).  Non indurire quindi il tuo cuore, come fecero gli israeliti, che restarono fuori dalla Grazia, ma chiedi a Cristo la verità e seguila, perché è il solo che può dartela. Lascia stare il pensiero e consigli umani e vai all’unica fonte di vita, cioè Cristo Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv.14:6). Se non accetti Gesù, non puoi andare a Dio e resterai escluso dalla vita.