Non dimentichiamo che: “Se tu puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede” (Mrc.9:23).

Dalle guarigioni compiute da Gesù risalta una caratteristica comune. In tutti i miracoli è richiesto il requisito della fede, che il Signore ricercava sempre. Ecco perché Egli concludeva e congedava il guarito con l’approvazione: “La tua fede ti ha salvato” (Mrc.5:34; 10:52), mentre non compì alcun segno, tranne pochi, quando si trovò nella sua città natale, a causa dell’incredulità.

Si può dedurre che i credenti odierni non ricevono miracoli, perché mancano di fede. Ne basterebbe quanto un granello di senape per smuovere perfino le montagne “…e niente vi sarà impossibile” (Mt.17:20).

Questo dimostra quanto sia soffocata da dubbi o sia scarsa la nostra fede, che viene continuamente provata, perché possa aumentare la sua forza.

Inoltre i discepoli furono sgridati dal Maestro per la loro incredulità, affermando: “Dov’è la vostra fede” (Lc.8:25) o “Perché avete paura, uomini di poca fede?…” (Mt.8:26), “Perché siete voi così paurosi? Come mai non avete fede?” (Mrc.4:40) e “O generazione incredula, fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò?” (Mrc.9:19).

Questo sta anche a significare quanto siamo impotenti, perché deboli o mancanti di fede e, se fosse così, “E’ impossibile piacergli, perché chi si accosta a Lui deve credere che Egli è il rimuneratore di coloro che lo amano” (Ebr.11:6).

Noi viviamo negli ultimi giorni della Grazia, dove la fede è venuta meno quasi in tutti. Infatti, Gesù chiese: “Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc.18:8).

Che nessuno rivolga anche a noi l’ammonizione: “Dov’è la vostra fede?” (Lc.8:25). Chiediamo perciò a Dio che la nostra fede cresca, sapendo che “La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio” (Rom.10:17), come i discepoli dissero al Signore: “Aumentaci la fede!” (Lc.17:5).

La distinzione di un cristiano da un altro credente è senza dubbio la fede in Dio e nel suo Figlio Gesù Cristo. Avere fede significa credere assolutamente alla Parola di Dio e metterla in pratica, perché essa è potente, santa, vera ed efficace più di qualsiasi spada a doppio taglio (Ebr.4:12), capace di dividere ciò che è carnale dallo spirituale.

La nostra fede deve essere accompagnata dalle opere, che dobbiamo compiere insieme alla fede: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?” (Gcm.1:14), perciò compiamo quindi le nostre opere con la fede.

Abbiamo molti esempi, tra cui Abramo, che offrì il figlio Isacco sull’altare, perché sicuro della promessa, per fede, che Dio era potente da farlo risuscitare.

Insieme fede ed opere: ”Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio”  (Gcm.1:22,23).

Se non conquistiamo le sue promesse o non usiamo la Parola con fede, a nulla serve e non vale la nostra fede, perché è come morta: “Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?” (Gcm.2:20). Non illudiamoci, perché è scritto: “siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi” (Gcm.1:22).

Un esempio chiaro ed evidente di fede pratica, in azione, da imitare e che dimostra la potenza della fiducia nella Parola di Dio, in contrasto con la limitata efficacia o nullità della scienza medica, è riportato nell’episodio della donna: ”che aveva un flusso di sangue già da dodici anni e aveva molto sofferto da parte di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun giovamento, anzi piuttosto peggiorando, avendo sentito parlare di Gesù, venne tra la folla alle sue spalle e toccò il suo vestito, poiché diceva: -Se solo tocco le sue vesti sarò salva-. E immediatamente il flusso del sangue si stagnò, ed ella sentì nel suo corpo di essere guarita da quel male” (Mrc.5:25-29).

La donna mise in atto fede ed opera, quando convinta, agì: “se tocco solo le sue vesti sarò salva”. Dobbiamo imparare ad operare, altrimenti la nostra fede è morta: “Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa” (Gcm.2:17).

Questa è la fiducia che abbiamo davanti a Lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto” (1Gv.5:14,15). Senza fede non si riceve alcuna risposta, come non riceviamo se non rispettiamo la volontà di Dio: “Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri” (Gcm.4:2,3).

Gesù consiglia di cercare prima le cose di lassù: “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più” (Mt.6:33). Non chiedete quindi beni o ricchezze materiali, perché non li otterrete, ma solo se chiederete tutto quello che procede da Dio, non solo vi sarà concesso, ma in più vi sarà donato anche tutto quello che vi necessita per vivere in questo mondo, in santità, pace, giustizia e amore.