Se affermo di vivere per Cristo, è chiaro che intendo: “non vivo più per me stesso”, ma faccio la volontà di Colui, che mi ha chiamato e riscattato da tutti i miei peccati, come precisato: “…e ch’egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro” (2Cor.5:15).

Non ho quindi alcun dubbio, se vivo per Cristo, rinuncio a me stesso, perché so che in modo sicuro: “Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza” (1Cor.6:14).

Come posso sapere che Dio mi ha eletto?

Solo se faccio la sua volontà e riconosco che: “Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti” (1Cor.15:20). Infatti, Dio ha risuscitato Cristo Gesù, il mio Signore, per prima e lo ha fatto essere: “…il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato” (Col.1:18).

Nessun dubbio, perché “lo Spirito Santo attesta al nostro spirito che noi siamo figli di Dio” (Rom.8:16) “…a meno che non abbiate creduto invano” (1Cor.15:2).

Io so che sono stato comprato a caro prezzo del sangue innocente di Gesù Cristo. Certamente Dio mi proteggerà da ogni caduta, perché è impossibile cadere, se cammino nella sua Luce e non solo io, ma tutti quelli che Dio ha scelto e li ha chiamati: “…eletti e i fedeli” (Ap.17:14). Affermiamo con certezza che gli eletti e i fedeli appartengono ad “…una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (1Ptr.2:9).

Noi tutti, che: “…Siamo stati salvati in speranza” (Rom.8:24), aspettiamo la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, che ci prenderà con sé e per questo ci esorta: “Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere” (Ap.22:12).

Puoi anche ritardare di essere pronto, ma vedrai Gesù apparire nel cielo, come un ladro di notte, ovvero improvvisamente, senza che tu te ne accorga e allora sarà per la tua condanna a morte. Conoscendo il tempo della fine, è bene prepararsi, riempiendo di olio (Spirito Santo) la nostra lampada (il nostro spirito).

Gesù espose chiaramente in parabola lo stato delle dieci vergini (Mt.25). La differenza dei due gruppi è: Se la tua lampada non si è ancora spenta, potrai ascoltare Gesù quando, con un forte comando, trasformerà il tuo corpo mortale in un corpo celeste e glorioso (1Tes.4:15-17). Allora tutti uniti, insieme ai santi, dall’inizio della Chiesa, rappresentata dalla chiesa di Efeso fino a quella di Laodicea, ci ritroveremo per regnare con Cristo Gesù, nostro Signore.

Tutti i santi si preparano con pazienza e costanza nella fede: “…per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall’ira imminente” (1Tes.1:10). Siamo arrivati certamente alla fine del tempo della Grazia e l’ira di Dio è imminente, ma se abbiamo serbato la fede, siamo stati anche “…riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa” (Col.1:22).

Gesù, il Signore stesso, darà un ordine e, al comando con voce di arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo per rapire la sua Chiesa. Prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i viventi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro nelle nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria e così saremo sempre con il Signore (1Tes.4:16,17). Tutto questo avverrà se la nostra lampada sarà piena di olio, cioè di Spirito Santo, ma se invece la nostra lampada è spenta o si sta spegnendo, è perché stiamo camminando secondo la carne e abbiamo soffocato i desideri dello spirito, per esaltare quelli del corpo.

Il nostro spirito desidera ricevere forza e sapienza dallo Spirito Santo, mentre la carne ambisce al peccato, attratta da ogni concupiscenza, perché i due stati sono opposti l’uno all’altro e si guerreggiano (Gal.5:17).