Non prendete come esempio il malfattore, che si pentì e fu giustificato da Gesù, quando gli assicurò: “…In verità ti dico oggi, tu sarai con me in paradiso” (Lc.23:43), perché pur avendo riconosciuto Gesù come il Giusto, comunque morì sulla croce, pagando egli stesso per le sue colpe commesse, come ammise.

Anche Giuda si pentì dopo aver tradito Gesù, ma non entrò affatto nel regno di Dio. “Allora Giuda, che lo aveva tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò i trenta sicli d’argento ai capi dei sacerdoti…” (Mt.27:3). Di Giuda è scritto che: “Sì, il Figlio dell’uomo se ne va come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo per mezzo del quale il Figlio dell’uomo è tradito. Sarebbe stato meglio per lui, se quell’uomo non fosse mai nato!” (Mrc.14:21).

Ugualmente Caino fu maledetto ed Esaù non ricevette perdono, perché non si pentì: “Voi infatti sapete che in seguito, quando egli volle ereditare la benedizione, fu respinto, benché la chiedesse con lacrime, perché non trovò luogo a pentimento” (EBr.12:17), a causa della vendita del suo diritto di primogenitura al fratello Giacobbe.

Se fosse sufficiente e possibile solo pentirsi, mentre si sta morendo, per ricevere la grazia, allora la Scrittura e il sacrificio di Gesù sarebbe stato vano. Solo attraverso la fede in Gesù e il battesimo, noi riceviamo salvezza, perché: “…chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato” (Mrc.16:16). Non basta quindi pentirsi, ma bisogna credere ed essere battezzati: ”Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo” (Atti 2:38).

Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal.3:27). Nessuno si illuda, non si entra nel regno di Dio se non ci ravvediamo e non pecchiamo più, quindi nati da Dio, “…i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio” (Gv.1:13).

Per nascere di nuovo occorre prima credere e ravvedersi, morendo al peccato, ovvero abbandonare, lasciare definitivamente il peccato,: “…poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (Rom.10:9), quindi il battezzarsi è configurazione di morte al peccato e risurrezione a nuova vita, come confessione pubblica di professare la fede in Gesù.

Dio è fedele in eterno e la sua Parola non cambia, ma sono purtroppo i nostri pensieri e decisioni a cambiare direzione. Dio resta fermo, è irremovibile nelle sue decisioni e tutto quello proclamato, si è avverato, adesso come lo sarà per sempre. Dio è tutto in tutti e non può mentire, come è confermato: ”Dio non è un uomo, perché possa mentire, né un figlio d’uomo, perché possa pentirsi. Quando ha detto una cosa, non la farà? O quando ha dichiarato una cosa, non la compirà?” (Num.23:19),

La Gloria d’Israele non mentirà e non si pentirà, perché egli non è un uomo che si pente” (1Sam.15:29).