Quelli che vivono ancora nel peccato non conoscono Dio.

Nessuno vi seduca: chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto” (1Gv.3:7). Chi ha creduto e mette in pratica la verità, è giusto e non pecca, perché è nato da Dio.

Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù. Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze” (Rom.6:11,12).

Dio conosce bene la nostra natura umana, per questo, ha mandato il suo unigenito Figlio, che non ha conosciuto peccato, ma è divenuto peccato, prendendo su di sé tutte le nostre iniquità, riscattandole con la propria vita. Infatti, “Colui (Gesù) che non ha conosciuto peccato, egli (Dio) lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui” (2Cor.5:21). Se noi siamo divenuti giustizia in Cristo, pertanto morti al peccato, come possiamo dire che viviamo ancora nel peccato?

Ma se nel cercare di essere giustificati in Cristo, siamo anche noi trovati peccatori, vuol dire che Cristo è un servitore del peccato? No di certo!” (Gal.2:17).

Attenzione a ciò che dichiariamo, perché se noi riteniamo di essere nati di nuovo, cioè da Dio, in Cristo e affermiamo di essere ancora peccatori, vuol dire che non siamo nati da Dio, perciò se il peccato è ancora in noi, ignoriamo che: “Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio” (1Gv.3:9).

Il nostro nemico, che agisce continuamente contro i figli di Dio, inganna, sostenendo che tutti pecchiamo e perciò Gesù ci giustifica sempre, ma non è affatto così, come è riportato: “Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (1Gv.3:8).

Il Figlio di Dio è venuto ed ha distrutto le opere del diavolo, quindi Gesù: “…ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue” (Ap.1:5). Liberati per non tornare più a peccare. “Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati” (Ebr.10:26).

Se ritieni di essere ancora peccatore e quindi immeritevole e imperfetto, perché lo sei, allora sappi che non sei in Cristo, perché chiunque gli appartiene, deve essere perfetto, completo e di nulla mancante (Gm.1:4). “Infatti con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati” (Ebr.10:14; Gv.17:23) e ancora: “…In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Ef.1:4,15,18; 2:19; Col.1:22), “Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt.5:48), “ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: -Siate santi, perché io sono santo-“ (1Ptr.1:15,16).

Chi vive ancora nel peccato, ha bisogno di convertirsi a Dio, essere battezzato in acqua, nel nome di Gesù e in Spirito, per nascere da Dio, camminare nella verità, ritraendosi da ogni menzogna. Occorre quindi non commettere più peccati volontari, ma camminare in santità, giustizia, riconoscendo che Gesù “…è stato manifestato per togliere via i nostri peccati; e in lui non vi è peccato. Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto” (1Gv.3:5,6).