Gesù fu sempre ubbidiente al Padre, si fece servo, fino a dare la sua vita per il riscatto di molti (Mt.20:28).

I due discepoli, che camminavano sulla strada per Emmaus, si meravigliarono che il loro compagno (Gesù) non sapesse quello che era accaduto in Gerusalemme: “Le cose di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e parole davanti a Dio e davanti a tutto il popolo” (Lc.24:19).

Anche questi due uomini erano tra quelli che seguivano Gesù, ma avevano gli occhi incapaci di vedere, perciò Gesù disse loro: “-Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?-“ (v.25,26).

Gesù allora indicò ai due tutte le Scritture, che parlavano di Lui e, alla fine, si fece riconoscere aprendo i loro occhi, “Ed essi si dissero l’un l’altro: -Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?“ (v.32).

Quanti ancora oggi, pur leggendo le Scritture, i loro occhi restano velati per vedere, come per gli ebrei “Ma le loro menti sono diventate ottuse; infatti, nella lettura dell’antico patto lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo. Anzi fino ad oggi, quando si legge Mosè un velo rimane sul loro cuore. Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso” (2Cor.3:14-16).

Molti sono i ciechi spirituali, che non comprendono per la loro incredulità, ciò che è stato rivelato di Gesù, tramite i profeti. È proprio per l’incredulità, che quei molti non arriveranno mai alla completa conoscenza della verità ed è proprio per questo, che Gesù consiglia di comprare dell’oro raffinato col fuoco (la Parola di Dio), che arricchisce e di usare del collirio (lo Spirito Santo) per ungere gli occhi e così vedere chiaramente (Ap.3:18).

Gesù ci ha mostrato la verità e la via da seguire, per giungere, alla fine, vittoriosi ed ereditare la vita eterna.

L’apostolo Pietro ubbidì subito al comando di Gesù: “Pasci le mie pecore” (Gv.21:17) e, dopo essere stato ripieno di Spirito Santo, iniziò per primo ad annunciare la salvezza agli israeliti, dicendo: “Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret, uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete, dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso” (At.2:22,23).

Gesù venne sulla terra per compiere l’opera, che il Padre gli aveva assegnato e fu ubbidiente fino a dare la sua vita in sacrificio, “Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì” (Ebr.5:8).

Gesù rimane per noi l’esempio da seguire in ogni tempo, per essere ubbidienti a Dio e a non amare la nostra vita terrena, tanto da esporla perfino alla morte per causa di Cristo (Ap.12:11).

Dio ha scelto ed eletto un popolo tra i pagani o gentili, che erano prigionieri di Satana, mandando e ungendo suo Figlio per “…evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi” (Lc.4:18).

Non è stato mandato ai ricchi e ai benestanti, ma ai poveri, ai bisognosi, ai prigionieri del nemico, a dare la vista ai ciechi, come quei due sulla via per Emmaus, “…e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita” (Ebr.2:15).

Gesù quindi non scelse i suoi discepoli colti, ma degli uomini semplici, con poca istruzione, perché imparassero a diventare dei grandi uomini di fede, ripieni di Spirito Santo e quindi ricchi della Parola di Dio, perché furono ubbidienti.

La loro ricchezza è passata anche a noi, solo se mettiamo in pratica ciò che lo Spirito di Dio dichiarò attraverso la loro bocca, a differenza degli scienziati e degli studiosi moderni, che sono diventati insensati nei loro ragionamenti e hanno reso insensibile il cuore, “Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti” (Rom.1:22). Come sta scritto che: “Io farò perire la sapienza dei savi e annullerò l’intelligenza degli intelligenti” (1Cor.1:19).