Così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza” (Ebr.9:28).

Chi sono quelli che l’aspettano per la loro salvezza?

Il regno di Giuda per prima e poi Israele non volle credere in Gesù, come il Messia, mandato da Dio per prima a loro, come fu predetto dai suoi profeti. Per questo, Dio li ha abbandonati all’esilio per sessantadue settimane dal 70 d.C., come rivelato dal profeta (Dan.9:24). Nel 1948 Dio fece ricostituire lo Stato d’Israele, la terra promessa ai loro padri, dove vi tornò solo un residuo scampato dallo sterminio di Hitler.

Dopo inizierà l’ultima settimana delle 70 per la salvezza d’Israele, allora avverrà che se “…non perseverano nella loro incredulità, saranno innestati; perché Dio ha la potenza di innestarli di nuovo” (Rom.11:23). In quel tempo Dio farà con tutto il suo popolo un nuovo patto. Infatti, Dio dice: “-Ecco, i giorni vengono-, dice il Signore, -che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda, un patto nuovo; non come il patto che feci con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto; perché essi non hanno perseverato nel mio patto, e io, a mia volta, non mi sono curato di loro-, dice il Signore”  (Ebr.8:8,9).

Durante tutto il tempo della Grazia (tempo dei gentili), Israele è stato abbandonato in esilio, ma quando esso terminerà, Dio inizierà a curare di nuovo il suo amato popolo. Manderà allora in Gerusalemme i suoi due profeti o testimoni, che riveleranno tutto quello che avverrà loro, se non si ravvedranno. Molti si convertiranno.

Un residuo dei santi vivrà nel millennio e per questo Dio li nasconderà in un posto sicuro, lontano dal serpente antico, che è satana (Ap.12:6).

Un altro residuo, indicato come stelle del cielo (Ap.12:4) cadrà ucciso dall’uomo-bestia (Ap.13:1:10). Essi saranno i martiri della grande tribolazione (Ap.20:3,4).

Alla fine dell’ultima settimana, il residuo scelto tra tutte le tribù d’ Israele entrerà nel nuovo millennio. Dio farà nuovi cieli e nuova terra (Is.66:22; 2Ptr.3:13); così essi abiteranno al sicuro (Is.60).

Tutti serviranno e riconosceranno il Signore, loro Dio, come è scritto, ed essi saranno il suo popolo: “-Questo è il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni-, dice il Signore: -io metterò le mie leggi nelle loro menti, le scriverò sui loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo-“ (Ebr.8:10). Già tutto rivelato dai profeti dell’Altissimo e riconfermato: ”-Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro” (Ap.21:3).

Un grande avvenire spetta al popolo santo di Dio. Tutte le nazioni condurranno in Israele gli ebrei, che si troveranno ancora tra di loro (Is.60:9). Esse saranno ubbidienti al Signore Dio e soggetti ad Israele, “…sarete chiamati sacerdoti del SIGNORE, la gente vi chiamerà ministri del nostro Dio; voi mangerete le ricchezze delle nazioni, a voi toccherà la loro gloria” (Is.61:6). Confermato: ”Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria” (Ap.21:24,26). “…I loro re saranno al tuo servizio, perché nella mia ira ti ho colpito, ma nella mia benevolenza ho avuto pietà di te” (v.10).

Dio innalzerà il residuo del suo popolo, lo perdonerà ed essi saranno chiamati santi (Is.4:3). Israele perciò vivrà delle ricchezze portate da tutte le nazioni e “Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte, per lasciar introdurre da te le ricchezze dei popoli. Perché il popolo e il regno che non vorranno servirti periranno e le nazioni saranno tutte sterminate” (Is.60,10-12; Zac.14:17).

Il residuo santo, che sarà messo in salvo e lontano da Satana (il serpente antico), all’inizio della grande tribolazione (Ap.12:6), sarà giustificato ed esaltato. Infatti il profeta rivela che: “Il mio popolo abiterà in un territorio di pace, in abitazioni sicure,

in quieti luoghi di riposo” (Is.32:18) e ancora: “Io esulterò a motivo di Gerusalemme

e gioirò del mio popolo; là non si udranno più voci di pianto né grida d’angoscia” (Is.65:19; Ger.7:23).

Il re Salomone dedicò a questo residuo santo di tutte le Tribù d’Israele, che vivrà nel millennio, tutto il Cantico Dei Cantici, descrivendo il grande amore, che Dio ha preservato a loro e anche descritto da tutti i profeti (Is.32:17; 66:12; cap. 60-61; Mich.4:13; Ez.48; Ap. 21- 22).  “In quel tempo», dice il Signore, -io sarò il Dio di tutte le famiglie d’Israele, ed esse saranno il mio popolo-“ (Ger 31:1; 30:22; 32:38; Ap.21:3).