Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio” (Gv.3:9).

Quelli dunque, che sono nati da Dio, ovvero di nuovo e spiritualmente, non peccano, perché il seme di Dio, cioè lo Spirito Santo è in loro. Chi non ha ricevuto lo Spirito di Dio, ma quello del mondo, è sicuramente soggetto al peccato continuamente, perché la sua mente, la sua natura non è verso le cose spirituali, ma verso quelle carnali e attratto da esse.

Noi sappiamo che commettiamo diversi peccati involontari, senza accorgercene, sia nel parlare che nell’operare: “…ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1Gv1:7).

Quanto ai peccati volontari, quelli compiuti coscientemente, il salmista implora Dio: “Preserva inoltre il tuo servo dai peccati volontari, e fa’ che non signoreggino su di me; allora io sarò integro e sarò puro da grandi trasgressioni” (Sal.19:13) e “se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi” (1Gv.1:9,10) e “Chiunque rimane in lui non persiste nel peccare; chiunque persiste nel peccare non l’ha visto, né conosciuto” (1Gv.3:6).

Se noi, dopo aver creduto, pecchiamo, per noi non ci sarà salvezza, ma condanna:  “Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, hanno gustato il dono celeste, sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se cadono, è impossibile riportarli di nuovo al ravvedimento, poiché per conto loro crocifiggono nuovamente il Figlio di Dio e lo espongono a infamia” (Ebr.6:5,6), “Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rom.6:23).

Rinneghiamo perciò tutto ciò che ci porta verso il peccato, vestiamoci dell’armatura di Dio (Ef.6:11) e saremo integri, puri e vittoriosi contro le insidie del maligno, perché “…Il giusto vivrà per fede” (Rom.1:17).