Quanti credenti evitano di mangiare carne col sangue o di animali soffocati?

È stato prescritto dagli apostoli, fratelli e anziani che: “…ai pagani che sono venuti alla fede, noi abbiamo deciso ed abbiamo loro scritto che si astengano dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione” (At.21:25; 15:29).

A volte prendiamo per noi profezie che sono destinate esclusivamente ad Israele, giustificando che vale la stessa cosa anche per noi gentili e tralasciamo quelle scomode, perché sgradevoli.

In questo caso, l’ordine degli apostoli riguarda proprio noi, gentili, direttamente, come ben precisato. Mettere in pratica questi consigli pratici, ci preserva dai peccati. Accade comunemente che, senza riflettere sul contenuto o sulla qualità, si comprano e si consumano cibi presi nei super-mercati o in grandi negozi vicini, per praticità o economicità.

La nostra salute fisica dipende maggiormente dal tipo di alimentazione e la nostra condizione dell’anima dipende dall’osservare indicazioni spirituali precise.

Quanti credenti non prendono sul serio quanto disposto, senza valutare le conseguenze. Se vi considerate convertiti, fedeli e seguaci di Cristo, dovete allora mettere in pratica tutta la Parola, ubbidire anche alle istruzioni o prescrizioni, rinunciando a ciò che dispiace a Dio.

Gli stessi divieti di mangiare carne col sangue fu ordinato già subito dopo il diluvio, quando Dio disse a Noè: “Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue” (Gen.9:4).

Fu vietato di mangiare carne col sangue anche a Israele, quando Mosè fece sapere al popolo: “Non mangerete il sangue di alcuna carne, poiché la vita di ogni carne è il suo sangue; chiunque ne mangerà sarà sterminato” (Lev.17:14).

A noi gentili, convertiti, è stata tramandata la stessa disposizione: “…ma che si scriva loro di astenersi dalle contaminazioni degli idoli, dalla fornicazione, dalle cose soffocate e dal sangue” (At.15:20,28,29).

Molti hanno giustificato che possono mangiare di tutto secondo l’indicazione: “Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza fare inchieste per motivo di coscienza” (1Cor.10:25).

Non si rendono conto che “Dio non è un uomo, da poter mentire, né un figlio d’uomo, da potersi pentire. Quando ha detto una cosa, non la farà? O quando ha parlato, non manderà ad effetto la sua parola?” (Num.23:19; Giob.9:32).

Il maggior difetto dell’uomo è di annullare la Parola di Dio, perché afferma prima una cosa e subito dopo la cambia. La Parola di Dio è ferma e stabile, in eterno, come il salmista rivela: “Non violerò il mio patto e non muterò le parole che sono uscite dalla mia bocca” (Sal.89:34; 119:89).

L’apostolo Paolo quando consiglia di mangiare tutto quello che si vende al mercato (le versioni Diodati riportano al macello), egli si riferisce esclusivamente a tutti i divieti sul cibo dati dalla Legge di Mosè e non certo alle cose sacrificate agli idoli, alla carne col sangue o alle carni soffocate (vedi 1Cor.10), per non annullare le decisioni prese dagli apostoli, dagli anziani e dai fratelli riuniti in Gerusalemme, proprio per discutere alcune divergenze sulla legge di Mosè e disciplinare la condotta dei pagani, alla presenza anche di Paolo, che approvò.

Se vogliamo ricevere salvezza, dobbiamo mettere in pratica tutta la Parola data a noi, tramite i suoi servi, profeti e apostoli, senza tralasciare niente, perché “Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti” (Gcm.2:10), “O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?” (1Cor.10:22). Gesù dichiarò: “Se mi amate, osservate i miei comandamenti” (Gv.14:15).

Molti affermano con la bocca di amare Gesù, il Signore e Salvatore e poi non mettono in pratica la sua Parola.

L’apostolo Giovanni afferma: “Chi dice: -Io l’ho conosciuto-, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui” (1Gv.2:4). Gesù infatti dichiara che non tutti quelli che dicono: -Signore, Signore-, entreranno nel regno di Dio, ma solo chi fa la volontà del Padre (Mt.7:21).

Quante volte ci chiediamo perché Dio non ci risponde, ma non ci siamo mai posti il quesito: stiamo facendo la volontà di Dio?

Perché è scritto: “Avete infatti bisogno di perseveranza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso“ (Ebr.10:36). È necessario fare sempre la volontà di Dio, qualunque sia la sua prescrizione, dobbiamo ubbidire. Se vogliamo che Dio esaudisca le nostre richieste, impegniamoci ad avere un cuore puro, una buona coscienza e una fede non finta nel fare la sua volontà e allora potremmo ottenere ciò che chiediamo (Gv.9:31).