Dio permette ai suoi figli di ammalarsi?

La risposta e sì.

Noi sappiamo che Dio prova la nostra fede (Gcm.1:3), come Lui vuole. A noi sta riconoscere la prova e superarla con la forza, che Egli stesso ci dona. Infatti, è scritto che: “Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano” (Gcm.1:12). Dio provò la fede di Abramo, chiedendogli di sacrificare suo figlio Isacco, anche se fu proprio tramite il figlio Isacco, che Dio fece le promesse di una grande generazione (Rom.4:16-20).

Gesù indicò ai discepoli il motivo per cui qualcuno può avere una grave infermità, precisando che proprio per essa si manifestasse la potenza di Dio nella meravigliosa opera di guarigione: “I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: -Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?- Rispose Gesù: -Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio-” (Gv.9:2,3).

Anche Ezechia si ammalò di una malattia, che doveva condurlo alla morte (Is.38:1-5). Ezechia allora pregò e pianse davanti a Dio, che gli rispose: “Ho ascoltato la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco io aggiungerò alla tua vita quindici anni… “. Dio provò Ezechia, annunciandogli che era arrivata l’ora della sua partenza da questa terra, così arrivò la benedizione, al superamento della prova, aggiungendogli altri 15 anni di vita.

Anche il profeta “Eliseo si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte…” (2Re 13:14), ma egli morì di quella malattia, perché i suoi giorni, che Dio gli aveva concesso da vivere sulla terra, erano terminati.

L’apostolo Paolo aveva una malattia nella sua carne (Gal.4:13,14), affinché per l’eccellenza delle rivelazioni ricevute, egli non si insuperbisse. Infatti: “A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: -Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza-” (2Cor.12:8).

Anche Timoteo aveva “…delle tue frequenti indisposizioni. – (1Tmt.5:23).

Per ognuno di noi, Dio ha un piano, diverso l’uno dall’altro. Se Dio non ci rivelasse la nostra fine, noi non sapremmo mai quando e come moriremo. E’ possibile che Dio lo riveli, come avvenne per gli apostoli Pietro (Gv.21:18) e Paolo (2Tmt.4:6), perché essi conoscevano la loro fine.

Se quei credenti, che appartengono a Dio, dovessero ammalarsi, perché Dio vuole provare la loro fede, se ricorressero alle cure della scienza medica, la loro fede sarebbe vana, “Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano” (Ebr.11:6). La ricompensa della fede è mettere in pratica il comando di Gesù: ”Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt.10:8).

Quando arriva la prova di qualsiasi genere, ricordiamoci che abbiamo un Creatore, OnniPotente capace di poter liberare tutti i suoi figli. La fede è necessaria per accostarci a Dio, “…com’è scritto: -Il giusto per fede vivrà-“ (Rom.1:17).

Non in tutti è la fede (2Tes.3:2; 2Tmt.3:8), così quando arrivano le prove, molti si tirano indietro a loro perdizione (Ebr.10:38,39), mentre, per i figli di Dio quando sono provati, sentono una grande gioia (Gcm.1:2), perché anche se sul momento si soffre, alla fine della prova, esulteranno, rinvigoriti, per averla superata, “Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove” (1Ptr.1:6).

Consideriamo il nostro cammino, guardiamo l’esempio del Signore, tenendo e “…fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio” (Ebr.12:2).

Impariamo ad ascoltare lo Spirito, che ci insegna il cammino da seguire, vivendo in santità e con umiltà, come fece il nostro Signor Gesù Cristo (1Gv.2:6). Tenendo sempre presente che “…la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Rom.10:17). Se impariamo ad ascoltare lo Spirito, cammineremo seguendo il nostro Maestro e la nostra fede aumenterà giorno per giorno, fino a raggiungere la perfezione di Cristo (Ef.4.13), “affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Rom.12:2).