Voi siete stati comprati a prezzo, non diventate schiavi degli uomini” (1Cor.7:23).

Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; e se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa” (Mt.15:14)

Il tempo della fine è giunto e ciò che è stato profetizzato dai servi di Dio in parte si è adempiuto e parte si sta verificando sotto i nostri occhi, con il degrado della civiltà moderna, sotto ogni aspetto morale, politico, economico, scientifico e perfino religioso, perché cresce la malvagità, l’egoismo, come previsto: “…che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affezione, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l’apparenza della pietà…” (1Tmt.3:1-5), per cui “Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole bugiarde; ma la loro condanna è da molto tempo all’opera e la loro rovina non si fa attendere” (2Ptr.2:3).

Proprio come il popolo di Dio preferì ascoltare i falsi profeti, che annunciavano loro del bene, rifiutandosi di credere ai veri profeti, anzi ordinando “…ai veggenti: -Non abbiate visioni-, e ai profeti: -Non profetateci cose vere, diteci cose piacevoli, profetateci cose ingannevoli-” (Is.30:10; Ger.14:13,14), così anche adesso accade che i pastori che amministrano il gregge dichiarano che tutto quello che fanno è bene e che Dio li accetta come sono, cioè camminando secondo il mondo e che frequentando la chiesa, è sufficiente per essere salvati.

I profeti dell’Altissimo erano mandati per la salvezza del popolo di Dio e li sollecitavano più volte a ravvedersi dal male e a tornare a Dio: “Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese d’Egitto fino a oggi, io vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti, ve li ho mandati ogni giorno, fin dal mattino” (Ger.7:25). Dio sa che il suo popolo è ribelle e che non ascolterà i suoi profeti eppure tutti i giorni li esorta: “Dirai a questi ribelli, alla casa d’Israele: Così dice il Signore, l’Eterno: O casa d’Israele, basta con tutte le vostre abominazioni!” (Ez.44:6). Infatti, il popolo non si pentì, seguendo invece i consigli dei falsi profeti di Baal, accettando così la menzogna piacevole al posto della dura verità (Ger.23:27; 44:4).

Anche in questi tempi conclusivi e difficili, nessuno vuole ascoltare l’invito a ravvedersi dai propri peccati, a lasciare le passioni o gli interessi per le cose del mondo, tornando a vivere esclusivamente per Dio con cuore puro e semplice e accettando ogni suo dono, ma rifiutando con forza le menzogne.

Purtroppo molti credenti continuano, senza rendersene conto, a proseguire nella via che conduce alla morte spirituale “Non chiunque mi dice: -Signore, Signore-, entrerà nel regno dei cieli…” (Mt.7:21), dedicandosi in parte al mondo e per la rimanente parte per Cristo, perché “Nessun servo può serviredue padroni…” (Lc.16:13). Molti responsabili che divulgano l’evangelo sono corrotti, si sono sviati dalla retta via, come lo fu il profeta Balaam, “…che amò il salario d’iniquità” (2Ptr.2:16), “…il quale insegnò a Balak a porre un’insidia davanti ai figli d’Israele per farli cadere, inducendoli a mangiare cose sacrificate agli idoli “(Apoc.2:14).

Dovremmo riflettere bene sugli avvertimenti che Gesù dirige singolarmente alle sette stelle, che tiene nella sua mano, o ai sette angeli, che compongono tutto il periodo della Grazia, ossia a tutti quelli che hanno ricevuto incarichi o qualsiasi responsabilità, come ministri o conduttori di comunità dell’irreprensibile chiesa di Cristo. Sono esclusi quindi tutti quelli che sono stati messi come pastori e amministratori dagli uomini e non da Dio, perché essi appartengono direttamente alla grande Babilonia.

Oggi ci troviamo negli ultimi anni del periodo della chiesa di Laodicea, al cui angelo, Gesù rimprovera: “Io conosco le tue opere, che tu non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo! Così perché sei tiepido e non sei né freddo né tiepido, io sto per vomitarti dalla mia bocca…” (Ap.3:16). Questa ammonizione è rivolta ai responsabili, che divulgano l’evangelo e che compongono la stella che Gesù ha nella Sua mano destra. Essi devono prendere direttamente la Luce, essere illuminati e rifletterla al candelabro, cioè ai membri della chiesa di Cristo, ma essi si sono esaltati, affermando: “Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla; e non sai invece di essere disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo” (Ap.3:17). Gesù non si riferisce allo stato materiale di ricchezze, ma a quello spirituale. Infatti, i pastori moderni si credono ricchi spiritualmente e molti sostengono di non aver bisogno che qualcuno insegni loro alcuna cosa, perché sono stati abilitati, preparati e quindi competenti in tutto ciò che si deve sapere dagli uomini non da Dio. Essi non si rendono conto che invece sono nudi spiritualmente, ciechi, poveri e miserabilmente senza conoscenza. Non meravigliamoci perciò della mondanità, superficialità, sterilità o assenza di spiritualità e di santità, che si sta verificando nelle chiese moderne, perché gli stessi amministratori dell’evangelo della grazia, come è indicato, sono diventati tiepidi, influenzando anche gli altri per la loro negligenza e insensibilità spirituale.

Dio conosceva bene i tempi e le situazioni, perché Lui ha determinato ogni epoca (At.17:26).

Gesù chiede: “…Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?“ (Lc.18:8). La fede è già venuta meno in molti e noi siamo stati avvertiti di tutto quello che oggi accade nelle chiese, che si ritengono cristiane e non lo sono. Sono state perfino rivelate tutte le cose che accadranno fino alla fine dei tempi, perché Dio non esegue alcuna cosa senza informare il suo popolo, sia nel bene sia nel male, tramite i suoi profeti, come riportato:“Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti” (Amos 3:7) e“…io ve le faccio conoscere prima che germoglino” (Is.42:9).

Bisogna avere fede assoluta e incondizionata in Dio, che ci ha voluto rivelare per il suo amore gli avvenimenti attuali e futuri, perché possiamo osservarli e, di conseguenza, dichiarare con certezza che la sua Parola è vera, reale ed efficace in ogni suo punto. Per questo motivo dovremo prendere in seria considerazione gli avvertimenti della Parola di Dio, affinché il nostro timore verso l’Eterno aumenti. Ai molti eventi nefasti che stiamo vivendo se ne aggiungeranno altri peggiori prossimamente, perciò non rimaniamo sorpresi, confusi e impreparati, ma stando fermi nella verità, aspettiamo la nostra futura città celeste, che è sempre più vicina.

Chiediamo a Dio che apra i nostri occhi spirituali per comprendere la verità e soprattutto riconoscere se camminassimo nell’iniquità o con fede secondo  santità e amore, come ci ha insegnato il Signore e, solo allora, potremo distinguere bene (Lc.6:42) e giudicare le cose spiritualmente (1Cor.2:15) con giustizia. Tieni presente che è giunto il tempo “…in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie” (2Tmt.4:3). Molti ministri, predicatori, evangelisti, dottori e perfino pastori, pur avendo letto e studiato la Bibbia, purtroppo non la conoscono, perché il loro apprendimento è carnale e la comprensione è razionale. Non ascoltare i loro messaggi preparati e ordinati con cura, ma che sono privi di potenza, che ti lasciano vuoti, senza aver ricevuto una risposta dal Signore e che conducono a una fede sterile, anziché attiva nell’amore.

Non seguire il loro esempio, ma “Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; e se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa” (Mt.15:14), ma chi divulga l’evangelo deve imitare Cristo e i suoi apostoli, l’apostolo Paolo  testimonia che “… la mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio” (1Cor.2:4,5).

Falsi profeti e apostoli si sono introdotti nelle chiese “… infatti io so questo che dopo la mia partenza, entreranno in mezzo a voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge e che tra voi stessi sorgeranno degli uomini che proporranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli” (Atti 20:29,30) e “Ora, guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti…” (Mt.7:15,16) ostentando le loro facoltà e guadagnandosi stime di uomini di Dio, quando i loro frutti e le loro parole non corrispondono a verità, ”…aventi l’apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati” (2Tmt.3:5). Non seguite coloro che, con orgoglio, non accettano rimproveri, né critiche o essere ripresi e che non si umiliano. L’umiltà è una condizione invece necessaria per essere guidati dallo Spirito Santo nella verità, un aiuto infallibile e sempre disponibile.

Un altro strumento utile per smascherare i manipolatori della Scrittura, è sempre quello di confrontare quanto dichiarato, soprattutto per i deboli nella fede o per chi non ha ancora sufficiente conoscenza ed esperienza, tutto quello che si conferma della Parola di Dio, va chiarito con più versi, rifiutando tutto quello che non è concorde, come fecero gli abitanti di Berea alla predicazione di Paolo (Atti 17:11). Esaminare quindi ogni cosa con cura e alla luce della verità, perché “…chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio” (Gv.3:21,22).

Geremia profetizzò al popolo israelita, indicando che: “… i profeti profetizzano falsamente, i sacerdoti governano in forza della propria autorità e il mio popolo ha piacere che sia così. Ma cosa farete quando verrà la fine?” (Ger.5:31; 14:14). La stessa cosa purtroppo si ripete adesso: insegnano dottrine e precetti di uomini, come allora (1Tmt.1:3). I responsabili esercitano influenze e condizionamenti, per la loro carica o intelligenza e conoscenza carnale, assoggettando sempre nuovi membri o chi è instabile nella fede alla loro disciplina e dottrina.

Non è difficile individuare quelli che preferiscono essere lodati e amati dagli uomini, perché è sufficiente osservare il loro comportamento nelle diverse situazioni, soprattutto in circostanze difficoltose e all’esterno del contesto abituale: “…perché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio” (Gv.12:43). Grande confusione esiste tra quelli che si dichiarano credenti, perché non sanno distinguere ciò che proviene dallo Spirito da quello che viene dalla carne. Satana sa imbrogliare molto bene, perché riesce a provocare un’esaltazione carnale, che viene scambiata con lo spirito. Il nostro spirito è come un canale che serve solo per comunicare con Dio e ricevere le sue indicazioni.

 

Il grande movimento ecumenico, chiamato biblicamente Babilonia, è come una corrente inarrestabile come il fiume in piena, che travolge sempre di più ogni cosa che incontra nel suo cammino e la trascina con forza fino alla sua fine, perciò restiamone lontani da essa, stando al sicuro e avvertendo altri del pericolo di morte.

Attenzione, a tollerare piccole o grandi trasgressioni, perché ritenute insignificanti agli occhi umani naturali a causa di abitudini comuni e quindi giudicate comprensibili. Occorre invece correggerle in tempo con amore e mansuetudine, prima che diventino accettabili ed essere considerate come normali. Ignorarle e ammetterle sono indice evidente di un inizio di degrado. Non esiste un piccolo e lieve peccato, meritevole di comprensione o un peccato grave, degno di morte, ma tutti i peccati conducono alla morte, “perché il salario del peccato è la morte…” (Rom.6:23). Il peccato è come le droghe da un piccolo dosaggio si passa a quello sempre più pesante e la conseguenza è la morte. E’ nella stessa condizione chi si giustifica da se stesso, ammettendo, a suo giudizio, il suo piccolo errore e affermando solo che “Dio guarda il cuore”, ignorando comportamenti sbagliati, perché ritenuti innocui o valutati di lieve entità.

E’ assolutamente confermato che: “Io, l’Eterno, investigo il cuore provo le reni, per rendere a ciascuno secondo le sue vie secondo il frutto delle sue azioni” (Ger.17:10; Ap.2:23) ed anche che ”La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, e più affilata… e penetra… ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore” (Ebr.4:12) ma non solo, per questo Paolo ci lascia una raccomandazione importante: “Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio” (Rom.12:1). Lascia, dunque, che la Parola di Dio penetri nel tuo cuore. Essa è una spada a doppio taglio (Ap.19:15), di cui una parte è per la salvezza a vita eterna per chi crede e l’atra è per il giudizio e la morte degli empi.

Possiamo quindi affermare che Dio non investiga solamente i cuori, trascurandone il resto, ma giudica inoltre i nostri pensieri e intenzioni, che mettiamo in atto attraverso il nostro corpo, che sia sempre per la gloria del Signore, come prescritto: “… non regni quindi il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidire nelle sue concupiscenze. Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti di ingiustizia, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia… come un tempo prestaste le vostre membra per essere schiave dell’impurità e dell’iniquità per commettere l’iniquità, così ora prestate le vostre membra per essere serve della giustizia, per la santificazione” (Rom.6:12-13,19).

Abbiamo una viva speranza da raggiungere, per cui “Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo” (1Tes.5:23).

Sappiamo anche che il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo e quindi non può essere contaminato dal peccato, ma dobbiamo conservarlo puro e irreprensibile, “Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio” (2Cor.7:1).

Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?…Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio” (1Cor.6:15,19,20)

L’appartenere alla Luce ed essere illuminati dalla luce della verità e della vita esclude il dimorare nelle tenebre della morte e certamente i due stati non si possono unire, né coesistere le due cose insieme, perché la luce rischiara le tenebre (Gv.1:5).

Sapendo che Dio: “Abbandona quelli che mutano la rettitudine e la giustizia in assenzio sulla terra” (Amos 5:7), Gesù avverte che: “…se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso; se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno quelle tenebre!” (Mt.6:23).

È importante riconoscere la verità per confrontare ogni dichiarazione e rifiutare così ogni falsità, per camminare nella giustizia e in santità, ma se non la conosciamo, come facciamo a distinguere il bene dal male? Chiediamo perciò conoscenza e discernimento della Parola e così vivremo, mettendola in pratica.

Sapete che noi siamo stati fatti a immagine di Dio nella conoscenza del bene e del male (Gen.3:5-22), quindi come potremmo ottenere giustificazione, chiedendo perdono, se non fossimo coscienti di aver compiuto il male involontariamente? Dio ci ha dato il suo soffio vitale (lo spirito), perché possiamo essere sempre in comunione con il Signore e, affinché tramite la nostra coscienza, intuire se fossimo nella giusta relazione con Dio e se i nostri pensieri, le nostre parole e opere fossero conformi alla volontà dello Spirito Santo. Con essa possiamo, infatti, renderci conto subito se le nostre intenzioni o motivazioni fossero malvagie e, di conseguenza, dovremmo bloccarli e impedire volontariamente la loro esecuzione, oppure quando ci accorgiamo dell’effetto o del risultato negativo delle nostre azioni, possiamo ravvederci da esse.

Tutto ciò che la coscienza condanna, è condannato da Dio. Nella comunione con Dio è strettamente necessario che il credente abbia un cuore sincero e piena certezza di fede (Ebr.10:22). Una sola colpa rivelata tramite la coscienza è sufficiente per interrompere ogni comunicazione con Dio, perché il credente diventa conscio del peccato.

Ogni volta che il credente non presta attenzione alla coscienza, reca danno al suo cammino spirituale. Ogni giorno dobbiamo avere una buona coscienza e mantenerla pura e incontaminata.

E’ assolutamente indispensabile per un credente fedele, imparare ad ascoltare lo Spirito di Dio, che direttamente dal nostro spirito, indicato spesse volte con il cuore, come il centro dell’uomo, ci comunica il suo messaggio, ricevendo conoscenza, non attraverso la mente che è carnale,. Questo è il normale processo di rivelazione divina e ogni altra via diversa è ingannevole. Infatti, molte volte è scritto:“Chi ha orecchi da udire, oda!” (Mc.4:9,23; Lc.14:35) e anche  “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese” (Ap.2:29; 3:6-22), per sottolineare l’importanza di ascoltare bene, come ci è invitato a fare “Attenzione a come ascoltate, perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che pensa di avere” (Lc.8:18).

Il popolo di Dio, al quale furono fatte tutte le promesse, rifiutò di credere in Cristo Gesù, non vollero ascoltare la sua Parola e per questo fu loro tolto quello che avevano, perché Dio chiuse i loro occhi e le loro orecchie spirituali (Mt.13:14-15). Questo avvenne per la loro incredulità. Quanto più sarà così se noi rifiutassimo di credere in Cristo, perché saremmo rigettati, ma se mettessimo in pratica la sua Parola, credendo fermamente in Lui, vivremmo in eterno. Tutti quelli che respingono la verità, saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove ci sarà pianto e stridor di denti, in eterno (Mt.8:12). Non accettare perciò dottrine diverse da quella che ci è stata tramandata da Gesù e dai suoi apostoli.

La tua vita è preziosa ed è unica, perché non ci sono altre possibilità (esiste un’unica scelta: vita eterna o morte eterna, che è il distacco definitivo da Dio) di rimediare all’errore di rifiutare la Grazia offerta, quindi non sprecarla dietro alle tue concupiscenze carnali e temporanee, ma affidala adesso interamente alla cura, all’amore e alla guida del Signore e Salvatore Gesù, che ti ha comprato con il suo prezioso sangue. Ora è il tempo accettevole, “Oggi se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori…” (Ebr.3:7,15; 4:7). Egli ti sta chiamando ancora, rispondigli, corri da Lui e accettalo, troverai pace, amore e sostegno.

Io ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sono affatto da eguagliarsi alla gloria che sarà manifestata in noi” (Rom.8:18). La tua vita vale molto di più di ciò che pensi; essa non finisce la sua esistenza con la morte fisica, come alcuni pensano, su questa terra, perché Gesù l’ha pienamente dimostrato, risuscitando dalla morte e sedendosi alla destra della Maestà nei cieli (Col.3:1; Ebr.8:1) e noi saremo con Lui, che ci ha preparato una dimora eterna (Gv.14:3) per accoglierci.

Non ti aspetta una vita affaticata, ma una gioia infinita nel riposo di Dio e di Cristo Gesù, nostro Signore. Se credi alla menzogna o a precetti umani, diventerai nuovamente schiavo dell’uomo o del peccato, se commetti il peccato, perché “Non sapete voi che a chiunque vi offriate come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell’ubbidienza per la giustizia?” (Rom.6:16).

Conosciamo la verità, attingendo direttamente dall’unica fonte, senza intermediari, da Gesù, che è l’unico che possiede la ricchezza della Parola di Dio, che è come l’oro raffinato col fuoco (Apoc.3:18). Non esiste altro tesoro più prezioso di essa, per cui diventiamo ricchi spirituali ”…a lode della gloria della sua grazia, mediante la quale egli ci ha grandemente favoriti nell’amato suo Figlio”(Ef.1:6).

Confessiamo che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è il Signore alla gloria di Dio Padre (Fil.2:11), restando fermi nella Sua gloriosa e immensa bontà, con la quale ci ha chiamati a essere eredi di Dio e coeredi di Cristo (Rom.8:17).