Le bellezze della creazione parlano di Dio.

I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l’opera delle sue mani. Un giorno proferisce parole all’altro, e una notte rivela conoscenza all’altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode; eppure il loro suono esce fuori per tutta la terra, e le loro parole giungono all’estremità del mondo…” (Slm.19:1-4).

Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili” (Rom.1:20). Nessun essere umano, vivente sulla terra può giustificarsi davanti a Dio, dichiarando che non ha avuto l’opportunità di conoscerLo, perché tutto quello che i nostri occhi ammirano dell’incantevole creazione, parla di Dio e della Sua grande potenza.

Tutta la creazione ha una sua espressività (sbocciare di un fiore, il calore del sole e del fuoco, il chiarore della luna, la rugiada sull’erba, neve sulle vette dei monti) e un particolare suono (il tuono e le onde del mare nella tempesta, il soffio del vento forte, il fluire dell’acqua di un ruscello o di una cascata, il cadere della grandine o pioggia), che rivela la grandezza di Dio, infatti: “I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani”.

Tutta la creazione è perfetta; all’acqua ha posto un limite, da non oltrepassare (Slm.104:9; Prv.8:29); il sole passa da un’estremità dei cieli all’altra “e nulla si sottrae al suo calore”; quanto è immenso il cielo! Noi ne scorgiamo una piccolissima parte, eppure l’uomo si sente grande, mentre agli occhi di Dio:” …  “Perché egli conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere. I giorni dell’uomo sono come l’erba; egli fiorisce come il fiore del campo; se il vento gli passa sopra, egli non è più e il suo luogo non lo si riconosce più” (Sal .103:14,15) e “…Ogni uomo nel suo stato migliore non è che vapore” (Sal.39:5). Infatti, come la Scrittura afferma: “L’uomo, che è un bruco, il figlio d’uomo che è un verme!”. (Gb.25:6).

Riconoscere la grandezza di Dio attraverso le Sue opere è quello che Dio chiede, come, in particolare, che alla fine dei tempi ha mandato il Suo unigenito Figlio, come “…l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Gv.1:29). Gesù ha operato nella potenza di Dio, facendo miracoli e prodigi, “Come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui” (Atti 10:38; 13:38), ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie (Gv.3:19), essi hanno rifiutato la salvezza per Grazia, per restare nel peccato. Gli uomini lo hanno rigettato e messo a morte (Lc.9:22), perché non hanno riconosciuto “…ma il mondo non lo ha conosciuto” (Gv.1:10), che Egli è il loro Re e che il mondo fu fatto tramite Lui e in vista di Lui  (Rom.11:36).

Gesù ha dato la Sua vita per tutti quelli che sperano in Lui, purtroppo siamo negli ultimi anni della Grazia e pochi sono quelli che credono in Gesù, mentre molti credono nella menzogna di Satana, essendo questi i tempi dell’apostasia, per l’influenza dell’anticristo (1Gv.2:18; 4:3).

Tutto è stato predetto per lo Spirito di Dio dai profeti e dagli apostoli: “Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio” (1Gv.2:22). La fine sta per giungere per tutti gli ingiusti e gli increduli che hanno rinnegato la grandezza e potenza di Dio, fatta conoscere tramite il suo Figlio Gesù (1Gv.5:20), così come gli empi, che non hanno ascoltato la verità, preferendo la bugia. Dio ha preparato per loro la vendetta, perché li darà completamente nelle mani del loro seduttore (Satana). Dopo che avranno subìto tutte le piaghe dei sigilli, delle trombe e, per ultimo durante il regno satanico, le piaghe delle coppe, chi resterà superstite, morirà nella guerra di  Armagheddon (Ap.16:16), nella valle di Giosafat (Gioele 3) ucciso dalla spada (la Parola di Dio), che Gesù ha nella Sua bocca (Ap.19:11-21).

Per tutti quelli che hanno creduto nel nome di Gesù, unico Nome, che Dio ha posto sopra tutto e tutti: “E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (At.4:12). Non ti illudere, perché non troverai un altro nome, se non quello di Gesù, il solo, che ti può liberare dalla schiavitù del peccato e darti salvezza eterna. Gesù è l’unico, che può darti vita, perché: ”…Col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia” (1Ptr.1:19)  puoi essere lavato da ogni peccato, credendoGli.

Tutta quanta la creazione di Dio, parla di Lui, mostrando le Sue opere meravigliose, perciò non troverai scusa alcuna, quando sarai davanti alla Sua presenza, per essere giudicato. Se il tuo nome non si trovasse scritto nel libro della vita, per te ci sarebbe la seconda morte, ovvero il distacco eterno da Dio, nel fuoco, che arde con zolfo (Ap 21:8).

La speranza dei santi è quella di entrare nella nuova Gerusalemme dopo che  Dio avrà fatto nuovi cieli e nuova terra (Is.65:17; 66:22; 2Ptr.3:13), dove regnerà la pace e la giustizia: “L’effetto della giustizia sarà la pace, il risultato della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre” (Is.32:17).

Avvicinati! Stendi la tua mano a Cristo, che la prenderà e non la lascerà mai più in eterno, perciò riconosci le opere di Dio, perché se tu ti rendi conto della grandezza della creazione, certamente dovrai riconoscere che Dio è il tuo Signore. Tutto, alla fine, terminerà, perciò noi “Aspettando, e affrettandovi all’avvenimento del giorno di Dio, per il quale i cieli infuocati si dissolveranno, e gli elementi infiammati si struggeranno” (2Ptr.3:12) e “nella speranza che la creazione stessa venga essa pure liberata dalla servitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio” (Rom.8:21), comportiamoci fedelmente, degni della vocazione ricevuta.

Riconosci l’Eterno, come unico Dio, Creatore e Signore di tutta la creazione: quella angelica di prima e infine quella attuale umana, che terminerà alla fine del millennio, quando alla guerra di Gog – Magog saranno sterminati tutti gli esseri umani, perché cadrà fuoco dal cielo e li consumerà (Ap.20:7-8), a cui seguirà il giudizio finale (Ap.20:11-15).

Se il tuo nome non si troverà scritto nel libro della vita, per te non ci sarà scampo. Ma se adesso lasci il mondo con le sue concupiscenze e ti arrendi nelle mani del tuo Creatore, vivrai eternamente. Tutti insieme allora potremo dichiarare: “Tua, o Eterno, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, perché tutto ciò che è in cielo e sulla terra è tuo. Tuo, o Eterno, è il regno, e tu ti innalzi sovrano sopra ogni cosa” (1Cron.29:11:Ap.5:12-13.

Comincia da adesso a lodare e glorificare, ringraziare il Creatore per tutto quello che ha fatto “ Ogni cosa che respira, lodi l’Eterno. Alleluia” (Sal.150:6). Allelulia!