Oggi è il tempo per ravvederti, perché non ti sarà data un’altra possibilità e, quando la porta sarà chiusa (il periodo della Grazia terminato), la salvezza sarà completata.

In similitudine, Gesù aggiunse che: “Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: -Signore, aprici- Ed egli vi risponderà: -Io non so da dove venite-” (Lc.13:25; Mt.25:10).

Gesù ha aperto il periodo della Grazia, offrendo la sua vita in un unico sacrificio per quelli che credono in Lui. Al termine, posto da Dio, Gesù chiuderà la durata della Grazia, che è stabilita in sette tempi (o chiese, Ap.1:20), per i gentili (popoli non ebrei) ed ogni possibilità di salvezza sarà finita (Lc.21:24).

Gesù aprì e chiuderà (Ap.3:7) questo periodo della Grazia. Egli è il primo e l’ultimo, come confermato: “Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi” (Ap.1:17,18). Gesù ha il primato in ogni cosa (Col.1:18). Egli è anche l’ultimo, perché nessun altro prenderà il suo posto, in eterno.

Gesù, esposto in analogia come il “…Leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, ha vinto per aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli” (Ap.5:5). Geremia profetizzò di Gesù più di 500 anni prima, rivelando quello che doveva avvenire: “-Ecco, i giorni vengono-, dice l’Eterno, -nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da re, prospererà, ed eserciterà il giudizio e la giustizia nel paese” (Ger.23:5; 33:15; Is.4:2; 11:1; 14:19; Sal.80:15).

La salvezza fu mandata per prima ai Giudei, poi ad Israele per “…dare al suo popolo la conoscenza della salvezza, nel perdono dei loro peccati” (Lc.1:77), ma arrivò il giorno, quando il numero di quelli che dovevano essere salvati, terminò, “Allora Paolo e Barnaba, parlando con franchezza, dissero: -Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci rivolgiamo ai gentili-“ (At.13:46).

Avvenne quello che fu rivelato dal profeta Isaia: “Guardai, ma non c’era nessuno, proprio nessuno tra loro che sapesse dare un consiglio, o che, interrogato, potesse darmi una risposta” (Is.41:28). Fu allora che, la Grazia passò ai popoli pagani o gentili, “Sappiate dunque che questa salvezza di Dio è mandata ai gentili, ed essi l’ascolteranno!” (At.28:28).

Dio ha stabilito un intervallo di sette periodi, dove ogni durata è stata distinta dall’altra, dal nome della chiesa di Cristo, che si trovava in Asia, in quel tempo. Sette chiese, quindi, a cui Gesù profetizzò, indirizzando il suo messaggio proprio ai conduttori e amministratori. Tutti questi responsabili sono rappresentati, in similitudine, come angeli, cioè messaggeri o stelle, perché devono essere tutti illuminati da Gesù, che è il Capo della Chiesa (Col.1:18), la Luce (Gv.3:19).

A tutte le sette chiese: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e a Laodicea (Ap 1:11), Gesù rivelò quello che avrebbero fatto in bene e in male.

Di tutti questi periodi ne sono passati sei, quindi noi ci troviamo adesso nell’ultimo, quello riferito a Laodicea e perciò siamo giunti alla fine.

Il tempo odierno è caratterizzato dall’apostasia, che precederà la venuta dell’uomo empio, la bestia, che si metterà al posto di Dio, per essere adorato da tutti quelli che non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello (Ap.13:9).

Come già precisato, la Grazia terminerà, paragonata alla definitiva chiusura dell’unica porta di accesso alla salvezza, per mezzo di Cristo Gesù. Stessa situazione rappresentata nella parabola delle dieci vergini, dove le cinque disavvedute non erano pronte, al momento della venuta dello sposo, per portarsele con sé e perciò restarono fuori dalla chiesa o sposa di Cristo, mentre “…le vergini che erano pronte entrarono con lui per le nozze; e la porta fu chiusa” (Mt.25:10).

Gesù prenderà la sua sposa, mettendola in salvo nei cieli da tutte le devastazioni, che colpiranno la terra, come avvenne ai tempi di Noè e di Lot “…Noè entrò nell’arca; e venne il diluvio e li fece perire tutti” (Lc.17:27), “…ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece perire tutti” (Lc.17:29).

Sappiamo anche “…che il Signore, dopo aver salvato il suo popolo dal paese di Egitto, in seguito fece perire quelli che non credettero” (Giuda 5).

Quindi, la Chiesa sarà rapita nelle nuvole, tolta da questo mondo, insieme allo Spirito Santo, quando Gesù aprirà il primo ed il secondo sigillo, allora avverranno tutte le piaghe dei restanti sigilli (Ap.6), delle trombe (Ap.8) e delle coppe (Ap.16).

Dio ha già disposto ogni cosa, perché niente di quello che è scritto, passerà, senza che prima si sia realizzata la sua Parola.

Per quelli che resteranno fuori, dopo che la porta sarà chiusa, avverrà che: “Chi ha orecchi, ascolti: -Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada sia ucciso-” (Ap.13:9,10).

Molte volte, Gesù ha consigliato coloro che hanno lo Spirito Santo (orecchi), di imparare ad ascoltarLo: “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese” (Ap.2:11).

Tutti i responsabili di comunità, che formano l’angelo o stella della chiesa, con tutti i credenti, devono essere uniti in un solo Spirito. Gesù ne indica solo uno per ogni periodo, in rappresentanza degli altri, perché tutti devono essere uniti in un solo corpo, dove Gesù è il Capo di tutte le membra, “Or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua” (1Cor.12:27).

Ogni fedele, che cammina secondo la verità, appartiene al corpo di Cristo. Egli non ha un corpo malato o zoppicante, ma è sano, santo e irreprensibile: “…per far comparire la Chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile” (Ef.5:27).

Ascoltiamo il messaggio, perché Gesù dichiara: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’evangelo” (Mrc.1:15).