In parabola, Gesù paragonò molte volte il regno dei cieli con delle cose comuni, pratiche e terrene, perché potessero capire.

Egli disse che: “Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero” (vv.1-6).

Analizziamo a chi si riferiva Gesù, quando raccontò questa parabola.

Il Re, che preparò un banchetto di nozze per suo Figlio, rappresenta Dio. Egli lo mandò nel mondo “…affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Gv.3:16), ma i Giudei non l’accolsero (Gv.1:11), lo rinnegarono e perfino lo uccisero, appendendolo ad un legno (At.5:30).

Dio però lo risuscitò, lo innalzò, facendolo sedere alla sua destra (At.2:33; Lc.22:69). Gesù mandò allora i suoi apostoli, che invitarono il popolo alla conversione: “Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati” (At.3:19), ma gli ebrei rifiutarono di ascoltarli, anzi, perseguitarono gli apostoli, insultandoli e uccidendoli.

Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città” (v.7) Arrivò il tempo quando nessun israelita volle pentirsi ed accettare la Grazia, tramite il sacrificio di Cristo.

Si avverò così la profezia annunciata da tutti i profeti. Mosè per prima li avvertì di ciò che doveva accadere e così accadde che circa settanta anni dolo la nascita del Messia “E, quanto a voi, io vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò a spada tratta; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte” (Lev.26:33; Ger.9:16; Ez.5:12; Zac.7:14).

Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni” (v.8). Infatti, avvenne che Paolo e Barnaba quando videro la loro incredulità dichiararono: “Era necessario che a voi per primi si annunciasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri” (At.13:46).

Avvenne proprio ciò che Gesù disse in parabola, “…andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. (v.8-10). La Grazia, rifiutata da Israele e da Giuda, passò agli stranieri, ovvero ai popoli delle nazioni, come fu scritto: “…Avverrà che nel luogo dov’era stato detto: -Voi non siete mio popolo-, là saranno chiamati -figli del Dio vivente-” (Rom.9:26;  1Ptr.2:10).

La Parola di Dio fu predicata a tutti, sia alle persone buone che a quelle cattive. La Grazia arrivò a tutti i nostri fratelli già trapassati e, ancora oggi e fino alla fine, si predicherà Cristo risorto. Tra tutti quelli che erano, sono e saranno chiamati figli del Dio vivente, si sono introdotti anche coloro che non sono stati eletti, ma sono solo chiamati. Essi sono i credenti carnali, che sono convinti di essere nella verità, ma camminano nella menzogna. Al giorno del giudizio si giustificheranno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demoni e fatto in nome tuo molte opere potenti?Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità” (Mt.7:22,23).

Infatti, nella parabola Gesù li descrive come degli intrusi “Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l’abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz’abito nuziale? Ed egli ammutolì”.

Per entrare al banchetto occorre l’abito nuziale, così quando “…son giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta, le hanno dato una veste di lino puro splendente”.

La veste di lino sono le opere giuste dei santi” (Ap.19:7,8).

Se non possediamo quell’abito nuziale, che sono “…delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità…” (Ap.3:18), accadrà “Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti” (vv.13,14).