Il salmista profetizza così di Gesù: “Eppure tu l’hai fatto poco minor di Dio e l’hai coronato di gloria e d’onore” (Sal.8:5) – (altri traduttori scrivono inferiore degli angeli). Notiamo come l’apostolo Paolo, per lo Spirito di Dio, afferma “…Che il capo di Cristo è Dio” (1Cor.11:3).

E’ inoltre scritto: “Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (Gal.4:4), proveniente dalla stirpe di Davide, secondo la carne (Rom.1:3).

Durante la Sua missione terrena, Gesù si dichiarò Figlio dell’uomo (Mt.16:27; 17:9; Mrc.10:33; Gv.5:27), benché nato per la potenza di Dio. Egli:  “…Svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini” (Fil.2:7).

Come uomo, Gesù fu ubbidiente al Padre e, in tutto quello che fece, in parole ed opere, dichiarò “…che non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato” (Gv.8:28).

Il re Davide, come salmista, molte volte profetizzò di Gesù (Sal.8:5), confermato in Ebrei:

“Che cos’è l’uomo perché ti ricordi di lui o il figlio dell’uomo perché tu te ne curi?  Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e di onore l’hai coronato… Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti” (Ebr.2:6-9).

Gesù attesta: “Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce” (Gv.18:37), per cui Gesù ha dato la vita per tutti quelli che ascoltano la sua voce e mettono in pratica la sua parola (Mt.7:26), affinché siano giustificati.

Gesù camminò in santità e in ubbidienza al Padre; egli fu inferiore agli angeli, perché aveva un corpo umano e quindi limitato nel tempo e nello spazio. Infatti, quando il diavolo, dopo averlo tentato, lo lasciò “…ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano” (Mt.4:11). Gli angeli di Dio salivano e scendevano su Gesù (Figlio dell’uomo, Gv.1:51).

Inferiore agli angeli per un poco di tempo, solo durante la sua vita terrena, mentre è inferiore a Dio, in eterno, perché è attestato “…che il capo di Cristo è Dio” (1Cor.11:3) e a Lui sottomesso, come testimoniato: “Io non posso fare nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Gv.5:30).

Tuttavia Gesù aveva ricevuto tutta la pienezza di Dio, come è Scritto: “…perché è piaciuto al Padre di far abitare in lui tutta la pienezza” (Col.1:19; 2:9), perciò la potenza dei sette Spiriti di Dio era in Gesù, come Egli stesso attesta alla chiesa di Sardi: “Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle…” (Ap.3:1; 1:4; 4:5; 5:6). Durante la sua missione terrena, Gesù operava nella potenza del Padre, per questo il profeta Isaia rivelò “Dio potente, Padre eterno” (Is.9.5), perché Gesù avrebbe operato e rivelato la potenza del Padre nelle opere che compiva.

Quando Dio creò il mondo, lo sottopose a suo Figlio, facendolo erede di tutte le sue ricchezze: “…in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo” (Ebr.1:2) e “…Di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: Tutti gli angeli di Dio lo adorino!-“ (Ebr.1:6).

Attenzione, la Parola afferma che quando Dio mandò Suo Figlio qui nel mondo, ordinò a tutti gli angeli, cioè a quelli “amati da Dio, chiamati santi” (Rom.1:7), di adorarlo. Questo comando non si riferisce agli angeli celesti, ma agli angeli eletti (1Tmt.5:21) da Dio sin dalla fondazione del mondo (i figli di Dio sono chiamati angeli, cioè messaggeri di salvezza, anche se sono ancora sulla terra).

E’ testimoniato che Gesù è il primogenito di ogni creatura ovvero stabilito nella creazione prima di ogni cosa creata, perché tutto è stato creato per Gesù o attraverso Gesù.  Durante la sua missione terrena Egli fu l’immagine dell’Iddio invisibile (Col.1:15), perché Gesù operava nella potenza di Dio, ed è stato colui che ha fatto conoscere il Vero Dio (1Gv.5:20); infatti: “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (Gv.1:18).

Gesù confermò che: “Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà” (Gv.16:15). Esattamente convalidato che tutte le cose che Dio ha creato, le ha sottoposte a Cristo Gesù e, ovviamente, solo Dio ne è escluso. Alla fine, quando tutti i regni della terra saranno liberati dal peccato e Satana sarà legato e gettato nell’abisso (Ap.20:1,2), allora tutti i domini saranno sottoposti al Figlio (Gesù) e, a sua volta, il Signore sarà sottoposto al Padre, cioè a Dio (1Cor.15:27,28). Gesù governerà come RE dei re e SIGNORE dei signori su ogni nazione “…ed egli le governerà con uno scettro di ferro” (Ap.19:15). Lo scettro del regno di Dio sarà fatto di giustizia, come è affermato “lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia” (Sal.45:6; Ebr.1:8; Num.24:17) e “…il suo regno è un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno” (Dan.7:27).

Gesù proclama tutti quelli che ascoltano la sua voce e la mettono in pratica come fratelli (Mt.12:50) e anche amici “…perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio” (Gv.15:15).

Perché Gesù divenne simile ad un uomo in ogni cosa?

Per poter offrire se stesso a Dio come un fedele sacerdote per purificare dai loro peccati coloro che chiama suoi fratelli (Ebr.2:17) di cui “…non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo:Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all’assemblea canterò le tue lodi” e inoltre: “Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato” (Ebr.2:11-13; Is.61:18). Come Gesù stesso conferma: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv.6:44,65)

Gesù si è fatto servo per poter annunciare il regno di Dio al suo popolo; Egli stesso pregò il Padre: “…io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l’amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro” (Gv.17:26). Compiendo l’opera per cui il Padre lo ha mandato sulla terra, Gesù ha sostenuto ogni cosa con la potenza della Parola di Dio. Egli fu Luce in mezzo alle tenebre, ma gli uomini hanno preferito le tenebre per la loro malvagità (Gv.3:19).

Portando la Parola di Dio in mezzo agli uomini, Gesù operò con la potenza di Dio miracoli e prodigi e per questo fu dichiarato: “…l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura” (Col.1:15). Per questo Gesù dichiarò: “chi ha visto me, ha visto il padre” e chiese: “Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse” (Gv.14:9-11).

Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell’alto dei cieli, ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato” (Ebr.1:3,4).

Di conseguenza, Gesù fu inferiore agli angeli per il tempo della sua missione terrena, ma dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, si è assiso alla destra di Dio, diventando così superiore agli angeli, come “…quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato” (Ebr.1:3,4). Tutto quanto per la gloria del Gran “Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen” (1Tmt.1:17).

Lo Spirito della pienezza di Dio (Ap.3:1; Col.1:19; 2:9) era su Gesù, attestato dai profeti e confermato da Gesù: “Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri” (Is.61:1; Lc.4:18).

Non disprezziamo la salvezza, per la quale Gesù ha dovuto soffrire sulla croce, donando la sua vita per coloro che amano Dio. Facciamo dunque la volontà di Dio, esattamente come Gesù ci ha insegnato, prendendolo come esempio: “…Affinché anche voi facciate come vi ho fatto io” (Gv.13:15). Oltre a ciò: “…a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme” (1Ptr.2:21) e “…Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l’opera sua” (Mt.16:27). Ricordiamoci perciò che senza frutto non riceveremo alcuna cosa, ma il Signore dichiarerà che “…il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” (Mt.25:30; Mt.7:23).

A tutti quelli che invece lo hanno ricevuto, credendo nel suo nome, “…Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio” (Gv.1:12). Coloro che non operano, stando fermi, ma affermano però di avere fede, ma morta, sono ingannevoli (Gcm.1:22). Asteniamoci dal credere alle falsità, dal compiere il male e allontaniamoci da ogni forma di peccato, per santificarci e fare la volontà di Dio, perché “Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demoni; parleranno in lingue nuove…” (Mrc.16:17).

Un albero si riconosce dal frutto e senza frutto esso è inutile (Lc.13:7), così dalle opere conosceremo i figli di Dio dai falsi ministri e dagli operatori di iniquità, poiché alla fine “…il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” (Mt.25:30).

Noi disponiamoci a costruire e a continuare a edificare sul vero fondamento, Gesù, la roccia, come ci è stato raccomandato: “Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare” (Ef.2:20), per essere anche noi pietre viventi nell’edificio di Dio (1Ptr.2:5), una casa spirituale, un sacerdozio santo per offrire sacrifici graditi a Dio e delle: “Querce di giustizia, piante che il Signore ha piantato, per glorificare se stesso” (Is.61:3).