Credete che, se Gesù fosse visibile in mezzo a noi, direbbe oggi diversamente da quello che disse ai Giudei: “Ipocriti! Bene ha profetizzato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me.  Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini” (Mt.15:7-9).

Tutti hanno nelle loro mani la Bibbia, credenti e non credenti, ma per molti resta solo un libro narrativo come tanti altri, mentre per alcuni è la Parola di Dio. Inoltre anche tra i credenti esiste una notevole differenza, come specificò Gesù, dichiarando che pochi sono gli eletti e molti quelli chiamati (Mt.22:14).

Qual è il motivo?

Gesù attestò solo due possibilità: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Mt.7:13,14).

I chiamati sono credenti che camminano secondo la carne e non proseguiranno (troveranno mai) la strada della vita, perché a loro piace camminare con un piede nel mondo e con l’altro in Cristo. Non si possono seguire due padroni contemporaneamente.

Per i carnali, la Parola di Dio è quindi come un libro sigillato o scritto in lingua indecifrabile, che non si può leggere, esattamente come Dio dichiarò a Israele, tramite il suo servo Isaia: “Per voi ogni visione sarà come le parole di un libro sigillato: si dà a uno che sappia leggere dicendogli: -Leggilo-, ma quegli risponde: -Non posso, perché è sigillato-. Oppure si dà il libro a chi non sa leggere dicendogli: -Leggilo-, ma quegli risponde: -Non so leggere-“.

Dice il Signore: “Poiché questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un comandamento insegnato da uomini” (Is.29:13).

Chi pratica una chiesa, anche evangelica, si renderà conto che, chi dirige il servizio, seguirà sempre la stessa forma e stile, dall’apertura alla chiusura del culto.

Ci sono pastori che non conoscono la Parola di Dio, perché privi di doni spirituali, perciò sono diventati tiepidi, senza lo Spirito. Non seguono l’esempio degli apostoli, che non dovevano studiare prima di predicare, ma erano ripieni di Spirito Santo: “Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con franchezza” (At.4:31).

La potenza dello Spirito è su chiunque Dio diriga, per testimoniare della verità e, in particolare, su chi stabilisce per condurre una comunità.

La Chiesa, appartenente a Cristo, desidera e riceve tutti i doni, che servono per la sua edificazione, come è Scritto: “Così anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa” (1Cor.14:12).

Qualcuno ammette che, arrivati ad essere ricchi di sapienza e conoscenza spirituale, non si cercano più i doni, perché non servono e addirittura aggiungono che erano solo riservati agli apostoli.

Gesù sapeva bene che, ai nostri tempi, tutti i divulgatori dell’evangelo sarebbero divenuti egoisti, insensibili e ciechi, perché: “Tu dici: -Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla-, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista” (Ap.3:17,18).

In questi ultimi tempi di dominio dell’apostasia, la fede dei credenti si sta sempre di più raffreddando fino a congelarsi. Pochi stanno camminando con Gesù in vesti bianche, come quelli del periodo della chiesa di Sardi, a cui Gesù esorta: “Tuttavia a Sardi ci sono alcuni che non hanno contaminato le loro vesti; essi cammineranno con me in bianche vesti, perché ne sono degni” (Ap.3:4).

Ognuno di noi deve guardare se stesso, fare molta attenzione a non contaminarsi con la menzogna, seguire Cristo perché: “…chi dice di rimanere in lui, deve camminare com’egli camminò” (1Gv.2:6). Se camminiamo come Gesù camminò, vuol dire che Gesù dimora in noi e noi in Lui e “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto” (Gv.15:7).

La sola verità è quella che procede da Dio e non dall’uomo, anche se molti falsi prodigi avvengono intorno a noi. Lo Spirito Santo ci fa conoscere il falso dal vero e così noi non inciamperemo mai:

 “Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai” (2Ptr.1:10).