Come i discepoli chiesero: “Perché parli loro in parabole?“; così può suscitare in noi la stessa curiosità, ma ancor più interessante è il motivo: “…a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato“, perché, nel verso 15, “…il cuore di questo popolo è divenuto insensibile, essi sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore e non si convertano, e io li guarisca” (Mt.13:15; Is.6:10).

Ecco l’aspetto attuale del popolo di Israele: insensibile, non hanno riconosciuto il Salvatore, il Messia, gente dal collo duro, i loro occhi sono velati come se non vedessero, eppure anche loro, come noi, hanno le Sacre Scritture e leggendo non capiscono (Is.6:9-10). Israele è stato mandato in cattività per la malvagità dei loro cuori non hanno voluto riconoscere il Messia e lo hanno messo a morte, Isaia predige: Il mio popolo va in cattività per mancanza di conoscenza, la sua nobiltà muore di fame e la sua folla sarà arsa dalla sete” Is.5:13.
Dio però non ha abbandonato Israele definitivamente perchè alla fine negli ultimi sette anni sarà nuovamente stabilito un residuo santo abiterà Israele e Gerusalemme (Is.4:6) nel millennio diventeranno una nazione potente. Un residuo è stato scelto per vivere essi saranno innestati sulla loro stessa radice (Is.6:13). Quando Israele è stato abbandonato in esilio per la loro ingretulità noi pagani abbiamo ricevuto Grazia per la fede in Gesù, il profeta Isaia annunciò come Dio si era scelto un’altro popolo, cioè noi gentili: “Il popolo che mi sono formato proclamerà le mie lodi” Is.43:21.
A noi è data la rivelazione dei misteri del regno di Dio!

Oggi ancora possiamo fare delle cose grandi.
Gesù afferma che ci è stato dato molto e saremo nell’abbondanza di beni e ricchezze spirituali, riferite ai misteri del suo regno; noi, che crediamo nell’autorità della Parola di Dio, abbiamo il dovere di divulgare la verità, portare la conoscenza a chi non ha speranza.
Annunciamo perciò con franchezza la salvezza dell’evangelo agli smarriti che non vedono la via giusta, perché sono nel buio, come un tempo anche noi eravamo avvolti dalle tenebre del peccato e non sapevamo dove andare, finché un giorno abbiamo visto una grande luce.
Il popolo che giaceva nelle tenebre ha visto una grande luce, e su coloro che giacevano nella regione e nell’ombra della morte, si è levata la luce” (Mt. 4:16; Is.9).

Noi siamo la luce, siamo chiamati (Rm.1.7), ci ha ricolmati di abbondanza, donandoci lo Spirito Santo che è in noi. Abbiamo ricevuto quello che ci solleverà e conforterà dalle afflizioni, ci sosterrà nella lotta contro il nemico e nell’avversità della vita. E’ il nostro consigliere, mai nessuno potrà sentirsi solo oppure essere povero. Tutti siamo ricchi per lo Spirito Santo che dimora in noi per insegnarci ogni cosa.
Impariamo e lasciamoci guidare da Lui, svelandoci i misteri del regno di Dio.