Esistono molte confessioni religiose con propria dottrina, così anche tra quelli che si definiscono cristiani evangelici, ovvero seguaci di Cristo e del suo vangelo, che affermano di esserlo, ma non mettono in pratica i suoi insegnamenti. Essi sono credenti carnali, perché incapaci di comprendere la Verità. Così molti credenti purtroppo restano confusi perché, non conoscendo bene tutte le Sacre Scritture, le comprendono carnalmente e, di conseguenza, senza indagare in altre parti o in diverse versioni ne alterano il vero significato. Inoltre il loro pensiero e la loro fede è fondata sulla sapienza umana, su propri principi statutari, costruendosi un dio secondo il loro desiderio, su misura, ovvero un dio fatto solo di amore, di compassioni e di misericordia.

Il salmista rivela che l’uomo iniquo ha pensato che Dio fosse come lui (Sal.50:21,22), ma Dio ha già in serbo per l’empio la sua condanna. Quando la grazia terminerà, si rivelerà l’ira di Dio contro tutti i disubbidienti (Rom.1:18; 1Ptr.2:8).

Molti pastori di false religioni insegnano anche che non si deve giudicare per non essere giudicati, senza tener conto che ci sono due modi di giudicare: secondo la carne e secondo lo Spirito. Essi si riferiscono solo al comando di Gesù: “Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi” (Mt.7:1,2).

Gesù poi precisò: “Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate secondo giustizia” (Gv.7:24). Egli specificò che non bisogna giudicare secondo la carne (Gv.8:15), ma secondo giustizia, nella verità, vale a dire secondo lo Spirito.

In effetti, ci sono due giudizi: uno secondo la carne e l’altro secondo lo Spirito. Quello secondo la carne è con parzialità e senza giustizia, perché “…l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente” (1Cor.2:14).

Infatti, l’apostolo afferma che se si giudica secondo la carne “Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità contro quelli che commettono tali cose.  Pensi forse, o uomo che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, di sfuggire al giudizio di Dio? (Rom.2:1,3).

Un esempio secondo il mondo.

Noi sappiamo che, quando esistono delle discordie su vicende umane, ci si rivolge ad un tribunale garante della giustizia, dove ci sarà un giudice addetto, che giudicherà in base ai fatti, alle prove e alle testimonianze, emettendo un giudizio di condanna o di assoluzione, applicando la legge. Il giudice emette la sentenza non secondo la sua idea, ma rispettando la legge della nazione, dove esercita. Se invece giudicasse secondo la sua volontà o in base alla sua esperienza, sarebbe ingiusto, iniquo, illegale. Alla stessa maniera lo è chi giudica cose spirituali in modo carnale, perché non sta giudicando secondo la Parola di Dio, secondo la verità, ma secondo ciò che a lui sembra meglio.

Anche noi cittadini del cielo abbiamo un giudice, che non è di questo mondo, a cui dobbiamo rendere conto di ogni cosa. Solo la guida dello Spirito Santo, che Dio dona ai suoi fedeli figli, ci assicura la giustizia secondo verità.

L’apostolo Paolo chiarisce anche che l’uomo spirituale, che giudica ogni cosa secondo lo Spirito, non è giudicato da nessuno. Tutto si può quindi giudicare per mezzo dello Spirito, perché: “L’uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno” (v.15). Chi è spirituale deve giudicare ogni cosa, perché egli cammina in santità e nella giustizia. E’ mediante lo Spirito Santo che si distingue il vero dal falso e per questo, “…noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali.  L’uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito” (1Cor.2:13,14).

L’apostolo ribadisce che, mentre l’uomo spirituale distingue il vero dal falso ed è capace di giudicare, l’uomo carnale o naturale, non può distinguere la menzogna dalla verità, perché incapace di intendere tramite lo Spirito e per questo tutto quello che è Spirito, rimane per lui follia.

Gesù avvertì: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo?” (Mt.7:3). E’ impossibile vedere una pagliuzza, se nei nostri occhi ci fosse una trave. Infatti, Gesù aggiunse: “O come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, quando tu stesso non vedi la trave che è nel tuo proprio occhio? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vedere bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello” (Lc.6:42; Mt.7:5).

Con questa parabola Gesù insegnò che non si può giudicare un piccolo sbaglio fatto da un nostro fratello, quando i nostri errori sono molto più grandi. L’apostolo Paolo lo confermò: “Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?” (Rom.2:3). Ricordiamoci allora che se stiamo sbagliando in qualche cosa, non possiamo giudicare alcuno, perché se lo facessimo saremmo giudicati come dei carnali, ovvero con la stessa misura.

Quindi l’uomo che vive secondo la carne non può distinguere il carnale dallo spirituale e, se non lo comprende, come può giudicare giustamente, secondo verità?

Come bisogna comportarci.

In primo luogo, bisogna vivere sempre nello Spirito, in ubbidienza totale a Dio. Allora possiamo correggere nostro fratello o sorella, nel caso compia un errore, piccolo o grande che sia. È necessario farglielo notare e correggerlo con l’amore dovuto, del quale siamo ripieni, se la nostra ubbidienza a Dio è completa. Infatti, l’apostolo Paolo afferma che:” …siamo pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà completa” (2Cor.10:6). A differenza, “L’uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno” (1Cor.2:15), perché egli giudica secondo lo Spirito di Dio, che nessuno può giudicare.

Se stai perciò camminando in santità e vedi un fratello o sorella che sta sbagliando, riprendilo, perché è scritto che: “…costui sappia che chi avrà riportato indietro un peccatore dall’errore della sua via salverà l’anima del peccatore dalla morte e coprirà una gran quantità di peccati” (Gm.5:20).

Se, invece, sei tu che cammini confusamente, non giudicare alcuno, ma ravvediti e comincia a vivere nello Spirito, lasciando ogni carnalità, perché noi non apparteniamo alla carne: “In realtà, noi viviamo nella carne ma non guerreggiamo secondo la carne” (2Cor.10:3).

Noi non giudichiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito, che vive in tutti i figli di Dio, “…per rendere fermi i vostri cuori, affinché siano irreprensibili nella santità davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signor nostro Gesù Cristo con tutti i suoi santi. Amen” (1Tes.3:13).

Dio ci dona tutto quello che abbiamo bisogno, fortificando la nostra fede e “Avete infatti bisogno di perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso” (Ebr.10:36).