Gesù fu crocifisso fuori della porta di Gerusalemme nel luogo chiamato “del Teschio”, o in ebraico “Golgota” (Gv.19:17). Se il nostro Maestro e Signore ha sofferto, è stato schernito, flagellato e poi crocifisso per i nostri peccati, anche noi, come buoni discepoli, dobbiamo uscire fuori dalle tenebre di questo mondo, per andare incontro al Salvatore, perché: “…anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città. Usciamo dunque anche noi dall’accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio” (Ebr.13:12,13)

Se vogliamo andare verso Gesù e seguirlo, dobbiamo portare ogni giorno la nostra croce per essere considerati degni del suo sacrificio. Occorre perciò essere santi in tutta la nostra condotta (1Ptr.1:15), solo così possiamo seguire il nostro Maestro, come precisato:  Poi disse a tutti: -Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua-” (Lc.9:23) e “…chiunque non porta la sua croce e mi segue, non può essere mio discepolo” (Lc.14:27).

Gesù ci invita a seguirlo e a imitarlo, lasciando tutto quello che il mondo offre, persino padre, madre e figli per Cristo Gesù (Mrc.10:30). Chi ama la vita terrena, rinuncia alla vita eterna gloriosa nei cieli (Gv.12:25), “perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell’evangelo, la salverà” (Mrc.8:35; Gv.12:25) e “…perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome” (Ebr.13:14,15).

Notate  bene!  Non è scritto di offrire sacrifici di lode a Dio solo la Domenica o due o tre volte la settimana ma “continuamente”.

Rendiamo quindi sempre grazie a Dio “…che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce” (Col.1:12; 1Tes.1:2).

Se desideriamo far parte dei santi è necessario separarsi dal mondo di peccato, perché dove esiste il peccato, c’è morte. Essere divisi come lo sono le tenebre dalla luce: “…perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre?” (2Cor.6:14).

Sappiamo che i figli di Dio sono sempre perseguitati e insultati, ma: “…la vostra afflizione sarà mutata in gioia” (Gv.16:20), per questo noi ci rallegriamo per ogni oltraggio ricevuto per la causa di Cristo, come furono i suoi apostoli (Atti 5:40,41).

Gesù ha sofferto al posto nostro e, con tanto amore, ha dato se stesso in sacrificio a Dio, perciò: “camminate nell’amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave” (Ef.5:2) e “Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio” (Rom.12:1,2).

La nostra fede deve essere salda, forte e ben riposta in Gesù: “…per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro” (Ebr.7:25).

Molte false dottrine sono sorte in questi ultimi tempi di apostasia, dove hanno distorto la Parola di Dio secondo il desiderio del loro cuore; infatti “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie” (2Tmt.4:3), ma Gesù non è cambiato, Lui è vivente ed è seduto alla destra di Dio, come affermato: “…Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi” (Rom.8:34), “aspettando ormai soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi” (Ebr.10:13) e attendendo il momento quando giudicherà tutte le nazioni incredule o disubbidienti. Gesù intercede presso il Padre, Dio, per tutti quelli che credono in Lui e mettono in pratica la sua Parola, ricevendo il perdono dei propri peccati e la vita eterna. Gesù stesso afferma: “…ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv.10:10).

Camminiamo perciò: “…in santità e giustizia davanti a lui, tutti i giorni della nostra vita” (Lc.1:75).

Amen!