Confessate i vostri falli gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti; molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia” (Gcm.5:16).

O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene, e che altro richiede da te l’Eterno, se non praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente col tuo Dio” (Mich.6:8). Conoscere e eseguire ciò che è bene, è fare la sua volontà, come rivelata nella sua Parola, ossia ubbidire ai suoi comandamenti, per camminare con Dio, praticando la giustizia (1Gv.3:7).

Ugualmente dimorare in Cristo, seguendo i suoi insegnamenti e lasciare che Egli dimori in noi, per essere guidato dallo Spirito Santo, è ricevere le sue benedizioni: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto” (Gv.15:7). Chiederemo allora con fiducia e sicuramente riceveremo, perché il dubbio annulla ogni possibilità di ricevere qualsiasi risposta, “Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là” (Gcm.1:6) e come indicato: “Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto” (1Gv.5:15,16).

E’ certamente volontà di Dio di guarire, come specificò pure per il suo popolo: “…Se tu ascolti attentamente la voce dell’Eterno, il tuo DIO, e fai ciò che è giusto ai suoi occhi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandato addosso agli Egiziani, perché io sono l’Eterno che ti guarisco” (Eso.15:26), “Egli perdona tutte le tue iniquità e guarisce tutte le tue infermità” (Sal.103:3).

Come mai allora chi ha pregato per una guarigione, non ha ricevuto risposta? quando Gesù afferma: “Se chiedete qualche cosa nel nome mio, io la farò” (Gv.14:14).

Quando non riceviamo risposta è perché chiediamo male (Gcm.4:3). Dio è fedele e la Sua Parola si avvera sempre, ogni promessa è mantenuta: “E tutto ciò che chiederete in preghiera, avendo  fede, lo otterrete” (Mt.21:22). Occorre la fede, avere la certezza che riceveremo quello che abbiamo chiesto: “Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo” (Ef.3:20)

La Sua Parola comunque è reale, vera, santa ed efficace e tutto si compie per la potenza del suo Spirito. Il profeta scrive: “L’Eterno mi disse: -Hai visto bene, perché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto” (Ger.1:12).

Gesù sostiene: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Mt.7:7) e ancora: “…chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa” (Gv.16:24).

Ci sono ovviamente anche degli ostacoli o impedimenti nel ricevere benedizioni: primo tra tutti è il dubbio; poi dipende dalla nostra fede che, anche se piccola come un granello di senape, deve essere perseverante, continua, stabile e salda, come Gesù più volte conclude i suoi miracoli: “La tua fede ti ha salvato”, o “Va e ti sia fatto come hai creduto” (Mt.8:13); il peccato divide il nostro cuore dall’avere comunione con il Signore, come i disaccordi, per gli sposati, con la propria moglie, come indicato: “Similmente voi, mariti, vivete con le vostre mogli con la comprensione dovuta alla donna, come al vaso più debole, e onoratele perché sono coeredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite” (1Ptr.3:7). Altro blocco proviene dal nostro orgoglio o dal nostro interesse, come esposto: “Non avete… perché domandate male per spendere nei vostri piaceri” (Gcm.4:3).

Non tutti quindi ricevono, perché ogni richiesta viene annullata principalmente dal dubbio. Avendo speranza non nelle cose che si vedono, poiché sarebbe inutile, ma possedendo una fede, che è certezza di cose che si sperano e dimostrazione di realtà che non si vedono (Ebr.11:1).

Chi cammina nella confusione della sua mente, senza ordine spirituale e purezza nella sua vita, non può ricevere alcuna cosa  e, per questo motivo, il salmista afferma: “Se avessi serbato del male nel mio cuore, il Signore non mi avrebbe dato ascolto” (Slm.66:18). Il Signore non ascolta quindi quelli che serbano il male nel proprio cuore, perciò esorta: “confessate i vostri falli gli uni agli altri”, pregando gli uni per gli altri per tutte le necessità dei santi, compresa la guarigione e Dio risponderà.

Prima di pregare per te o per altri, verifica se nel tuo cuore c’è qualche residuo di rancore, odio o traccia di male, per confessarlo, perdonando e ricevere perdono e libertà di presentarsi al Signore, poiché “Se tu dunque stai per presentare la tua offerta all’altare, e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta” (Mt.5:23,24) e “…quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri peccati” (Mrc.11:25), quindi presentiamoci al trono della grazia e “accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura” (Ebr.10:22; 4:16)

Avere un cuore libero, puro e semplice come quello di un bambino, odiare il male e allontanarsi da ciò che è peccato, è quello che Dio desidera da noi per essere santi, come Egli è Santo (1Ptr.1:15). Se quindi camminassimo in santità, potremmo chiedere qualsiasi cosa e allora saremmo esauditi. Il profeta confida: “…io guarderò all’Eterno, spererò nel DIO della mia salvezza; il mio DIO mi ascolterà” (Mich.7:7). Separiamoci da ogni forma e apparenza di male, dall’alterigia, dall’orgoglio e da tutte le vie malvagie, ricordando in ogni tempo che “Il timore dell’Eterno è odiare il male; io odio la superbia, l’arroganza, la via malvagia e la bocca perversa” (Prv.8:13).

Se vogliamo ricevere tutto quello che procede da Dio: pace, amore, giustizia, gioia e guarigioni, impariamo a perdonare con il cuore e a pregare gli uni per gli altri, confessando i nostri errori e abbandonandoli, “Ma se voi non perdonate, neanche il Padre vostro, che è nei cieli, perdonerà i vostri peccati” (Mrc.11:26).

Se Dio non ci perdonasse, come potremmo presentarci davanti al Signore e stare alla Sua presenza per chiedere e ricevere. Innanzi tutto occorre aver timore, confidare e dipendere da Dio e allora riceveremo ogni cosa, perché saremo nella Sua volontà.

Credere fermamente che Gesù è stato messo a morte per le nostre colpe e che tramite le sue piaghe, noi riceviamo guarigione, come è confermato: “…Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti “(Is.53:5,4; 1Ptr.2:24) è l’atteggiamento giusto per ricevere guarigione.

Sulla croce, Gesù unì le due cose, ovvero il perdono dei peccati che si riceve per il suo sangue versato e la guarigione per le sue lividure ricevute. Gesù conferma come le guarigioni e il perdono sono collegati: “Che cosa è più facile dire al paralitico: -I tuoi peccati ti sono perdonati-, oppure dire: -Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina-”? (Mrc.2:9; Lc.7:48), “…e la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo risanerà; e se ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati” (Gcm.5:15).

Ogni guarigione implica dunque il perdono dei peccati, perciò esse non sono rivolte a quelli che sono nel mondo di tenebre, che non credono e non vogliono conoscere Cristo Gesù, perché requisito essenziale è la fede e riconoscere il Signore che la dona, come riportato: “Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano” (Ebr.11:6).

Riguardo al perdono, in funzione della richiesta, Salomone, per la sapienza spirituale ricevuta da Dio, avverte: “Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati. Perdona l’offesa al tuo prossimo e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo, come oserà chiedere la guarigione al Signore? Egli non ha misericordia per l’uomo suo simile, e osa pregare per i suoi peccati? Egli, che è soltanto carne, conserva rancore; chi perdonerà i suoi peccati?” (Sir.28:1-5).

Prima di chiedere qualsiasi cosa a Dio, analizziamo noi stessi se fossimo nella Sua volontà, poi, esaminando la nostra coscienza, perdoniamo chi ci ha offeso e se noi avessimo fatto del male a qualcuno chiediamo il suo perdono e, a questo punto, mettiamoci tutti in preghiera, facendo le nostre richieste con fede al Signore, che ci concederà quello che chiediamo: “Lo pregherai ed egli ti esaudirà, e tu adempirai i tuoi voti” (Giob.22:27).

Inoltre ricorda che Dio avverte il Suo popolo, e ancora a noi dice:

se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese” (2Cron.7:14).